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22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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Siamo bell' 'e fritti !! (sulla scrittura manuale)
- Ottorino
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Siamo bell' 'e fritti !! (sulla scrittura manuale)
http://www.oxydiane.net/politiche-scola ... -scrittura
L'avevo sentita alla radio domenica.
Mi ricorda quell'articolo che aveva segnalato Luca Phormula sul Le Scienze a proposito dell'e-reader
Un libro è come un tablet rotto !!
Detta da una bambina di 2-3 anni
http://www.lescienze.it/archivio/artico ... l-1940937/
L'avevo sentita alla radio domenica.
Mi ricorda quell'articolo che aveva segnalato Luca Phormula sul Le Scienze a proposito dell'e-reader
Un libro è come un tablet rotto !!
Detta da una bambina di 2-3 anni
http://www.lescienze.it/archivio/artico ... l-1940937/
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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- maxpop 55
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Siamo bell' 'e fritti !! (sulla scrittura manuale)
Che brutta notizia, speriamo che queste idee malsane non arrivino in Europa. 
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Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Io invece temo proprio di no e che arriverà anche da noi molto presto.
Quello che è semplice e non richiede cervello passa velocemente, quello che richiede un minimo di impegno e cervello non passa quasi mai.
Pensate all'insegnamento, quanto è piu semplice insegnare a leggere ed a scrivere con una tastiera ed un monitor rispetto che con carta e penna opss...... mi correggo con carta e stilografica?
Io ho imparato a scrivere alle elmentari con pennino ad intinzione che allora si usava ancora (io antico) immaginatevi le sudate mie e della mia maestra!! E sono MANCINO
Massimo
Quello che è semplice e non richiede cervello passa velocemente, quello che richiede un minimo di impegno e cervello non passa quasi mai.
Pensate all'insegnamento, quanto è piu semplice insegnare a leggere ed a scrivere con una tastiera ed un monitor rispetto che con carta e penna opss...... mi correggo con carta e stilografica?
Io ho imparato a scrivere alle elmentari con pennino ad intinzione che allora si usava ancora (io antico) immaginatevi le sudate mie e della mia maestra!! E sono MANCINO
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Siamo bell' 'e fritti !! (sulla scrittura manuale)
Come farsi del male.
Anzichè abbandonare al passato le sciocchezze si abbandonano le cose preziose.
Ma gli organi preposti alla tutela dell'infanzia cosa fanno?
Questa cosa è gravissima.
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Ma gli organi preposti alla tutela dell'infanzia cosa fanno?
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Massimiliano
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Il termine masochismo qui è un eufemismo, insomma, si sta abolendo l'uso di carta e penna, quindi... Bah, è un discorso tanto irritante che non riesco ad esprimermi mantenendo la mia posizione di ragazzo pacifico, rischio di sconfinare nel blasfemo
Facciamo un salto in avanti nel futuro.
Poco ma sicuro, quando avrò io un figlio, quindi fra molti anni essendo molto giovane, carta e penna (ed, ahimè, carta e stilografica) saranno solo un retaggio del passato, un vago ricordo nella memoria delle vecchie generazioni scolastiche (già parlare di stilografica ai miei coetanei è come nominare la draisina, pochi sanno cosa è veramente).
Ma come io mi sono appassionato alla scrittura (proprio in questi giorni, leggero OT
, sto scrivendo un raccontino a tempo perso, stilografica alla mano!), cercherò di trasmettere questa passione a mio figlio, anche per mantenere l'identità storica, nel mio piccolo, quindi trasmettere storia d'Italia, risalente al '500 e trasmessa ancora oggi, ed evitare che muoia inesorabilmente (parlando del corsivo).
E poi, diciamocelo, è più rilassante battere un testo al computer, con la tastiera, o prendere carta e penna e scrivere?
E' più efficace studiare su carta, con la semplicità di poter fare tutto quello che desidero su quel foglio che ho davanti, o studiare al pc, con limiti dettati dall'editor di testo?
Queste sono posizioni che possono sembrare controverse, ma una parte di me la pensa così.
Iacopo
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Facciamo un salto in avanti nel futuro.
Poco ma sicuro, quando avrò io un figlio, quindi fra molti anni essendo molto giovane, carta e penna (ed, ahimè, carta e stilografica) saranno solo un retaggio del passato, un vago ricordo nella memoria delle vecchie generazioni scolastiche (già parlare di stilografica ai miei coetanei è come nominare la draisina, pochi sanno cosa è veramente).
Ma come io mi sono appassionato alla scrittura (proprio in questi giorni, leggero OT
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E poi, diciamocelo, è più rilassante battere un testo al computer, con la tastiera, o prendere carta e penna e scrivere?
E' più efficace studiare su carta, con la semplicità di poter fare tutto quello che desidero su quel foglio che ho davanti, o studiare al pc, con limiti dettati dall'editor di testo?
Queste sono posizioni che possono sembrare controverse, ma una parte di me la pensa così.
Iacopo
- Monet63
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Siamo bell' 'e fritti !! (sulla scrittura manuale)
- Papà, cos'è quell'oggetto strano sulla seconda bancarella a sinistra?
- Una penna, figliolo...
- ... cioè?
- uno strumento che lasciava tracce di inchiostro. Ci si scrivevano lettere e numeri in sequenze prestabilite. In questo modo si formavano parole, quindi frasi.
- si ok, ma poi come facevate a stampare le frasi?
- Una penna, figliolo...
- ... cioè?
- uno strumento che lasciava tracce di inchiostro. Ci si scrivevano lettere e numeri in sequenze prestabilite. In questo modo si formavano parole, quindi frasi.
- si ok, ma poi come facevate a stampare le frasi?
L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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Siamo bell' 'e fritti !! (sulla scrittura manuale)
Non disperate la scuola italiana non è quella americana.
In classe io uso la penna stilografica per correggere, per scrivere nel registro.
I piccoli sono affascinati da questa "penna strana"...
Certo la tecnologia ha un'importante valenza compensativa, basti pensare ai DSA...
e si può integrare nella lezione in classe (superato l'iniziale effetto "Wow" che suscita, ad esempio, una LIM).
Carta, penne, matite, forbici, righelli, compasso, goniometro, pennelli... Restano strumenti formidabili per creare,
stimolare, allenare la motricità fine... Strumenti principe della didattica.
E poi... Insegnando matematica... Un po' di sana frustrazione! La vita è... risolvere problemi...
magari con una certa eleganza...
Comunque non disdegno un e-book (soprattutto se mi può servire per consultare testi tecnici) anche se ai miei figlioli lascerò in eredità migliaia e migliaia di libri e qualche pergamena. Per le stilografiche... Ci devo ancora pensare
Vorrei scrivere, condividere tante cose ma data l'ora ne riparleremo.
Notte!
Munin
In classe io uso la penna stilografica per correggere, per scrivere nel registro.
I piccoli sono affascinati da questa "penna strana"...
Certo la tecnologia ha un'importante valenza compensativa, basti pensare ai DSA...
e si può integrare nella lezione in classe (superato l'iniziale effetto "Wow" che suscita, ad esempio, una LIM).
Carta, penne, matite, forbici, righelli, compasso, goniometro, pennelli... Restano strumenti formidabili per creare,
stimolare, allenare la motricità fine... Strumenti principe della didattica.
E poi... Insegnando matematica... Un po' di sana frustrazione! La vita è... risolvere problemi...
magari con una certa eleganza...
Comunque non disdegno un e-book (soprattutto se mi può servire per consultare testi tecnici) anche se ai miei figlioli lascerò in eredità migliaia e migliaia di libri e qualche pergamena. Per le stilografiche... Ci devo ancora pensare
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Vorrei scrivere, condividere tante cose ma data l'ora ne riparleremo.
Notte!
Munin
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Ricambio la buonanotte, e prima di andare a letto volevo dire una cosa: io sono un fanatico delle nuove tecnologie, solo se:Munin ha scritto: Vorrei scrivere, condividere tante cose ma data l'ora ne riparleremo.
Notte!
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- non vengono imposte;
- non vengono osannate come la panacea di tutti i mali;
- non vengono indicate come totalmente sostitutive quando - evidentemente - la maggior parte di esse sono complementari (es: e-book);
- non sono sterilmente cervellotiche, tanto per dimostrare "ciò che sanno fare";
- non sono controproducenti: se devo prendere un appunto, cos'è più rapido ed immediato, un tocco di carta ed una penna oppure aprire un wordprocessor, appuntare, mandare in stampa?

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Umberto Saba
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Hai reso l'idea purtoppo...........................che fine di cacca.Monet63 ha scritto:- Papà, cos'è quell'oggetto strano sulla seconda bancarella a sinistra?
- Una penna, figliolo...
- ... cioè?
- uno strumento che lasciava tracce di inchiostro. Ci si scrivevano lettere e numeri in sequenze prestabilite. In questo modo si formavano parole, quindi frasi.
- si ok, ma poi come facevate a stampare le frasi?
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
- Irishtales
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Siamo bell' 'e fritti !! (sulla scrittura manuale)
Vado un po' controcorrente. Perché a parte quello che ha strillato qualche giornale italiano, le cose stanno un po' diversamente. L'Indiana, ad esempio, lo Stato precursore di quella che sembra una nuova tendenza nei programmi scolastici delle scuole Primarie, non ha affatto abbandonato l'insegnamento della scrittura a mano, lo ha reso facoltativo ma solo a partire dal terzo anno, momento dal quale diventa obbligatorio l'insegnamento dell'informatica. Ciò significa che in prima e seconda classe si insegnerà a scrivere a mano e dal terzo anno ciò diventa discrezionale. Sarei curiosa di sapere quanti istituti hanno soppresso l'insegnamento - attenzione, non la pratica! - della scrittura a mano nel terzo anno, ma nessuno degli zelanti giornalisti lo dice. C'è da dire che in due anni di scuola si impara a scrivere. E che nessuno vieta di perfezionare la grafia negli anni successivi come accade nelle scuole nostrane, dove però l'insegnamento sistematico del computer sembra ancora un miraggio. Eppure servirebbe: non so quanti neo iscritti finora si sono presentati qui, in un Forum dove si riunisce chi ancora ama scrivere a mano, ammettendo che ormai a parte la passione per lo strumento scrittorio, le occasioni di scrivere manualmente sono poche rispetto all'uso della tastiera. Oggi è più diffuso anche da noi l'uso della tastiera, di qualsiasi tipo essa sia, piuttosto che della penna. Però non si possono ingaggiare crociate contro i mulini a vento, anche perché contrapporre due sistemi complementari è insensato, proprio perché hanno finalità e utilizzi diversi e non solo non si escludono, servono entrambi. Ed è per questo che in certi Paesi vengono entrambi studiati.
Che poi si dia maggior peso all'uno piuttosto che all'altro è una scelta, e a giudicare da come scrivono moltissime persone che conosco, si direbbe che hanno studiato nell'Indiana, salvo non sapersi poi destreggiare nemmeno al computer.
La scrittura a mano è una pratica importante, così come l'informatica. Allo stesso modo, progettare al computer non avrà mai l'immediatezza di uno schizzo nato d'impulso, la soluzione ideale scaturita in un pensiero e tradotta con la velocità di una mano e una matita sulla carta bianca. Nessun programma di disegno al computer sarà mai più veloce del nostro cervello e della nostra mano nel tradurre su carta un'idea, ma da tempo ormai si è passati al computer per redigere e inviare progetti, perché è più comodo disegnare, più veloce, archiviabile, riproducibile, duraturo, economico. Nessuno ha bandito l'uso delle matite e della carta da schizzi, che invece si usano ancora in fase di rilievo e nella fase iniziale della progettazione (schizzi, bozze, rilievi, etc).
Poi sulla considerazione finale dell'articolo riportato da Ottorino, nelle note, circa la paternità del corsivo che risale alle Cancellerie italiane del Cinquecento, c'è da dire due cose come minimo. Intano era il Quattrocento: anni dopo, nel Cinquecento, la cosiddetta Cancelleresca è stata canonizzata e tradotta in trattati (manuali di calligrafia), gli stessi che siamo stati però i primi a dimenticare. Non fosse stato per gli inglesi e per gli stessi americani, che la calligrafia a differenza nostra la insegnano nelle Università, non sarebbe tornata in auge, la bella scrittura a mano che con un tributo alle sue origini, hanno voluto chiamare Italico. Ma siamo recidivi: basti guardare a come ci siamo presto sbarazzati dei bei manuali di calligrafia usati nelle scuole nostrane fino a cinquant'anni fa. E che già nessuno ricorda più.
Insomma, bisogna fare di necessità virtù, essere pragmatici. La necessità prioritaria, se si vuole essere al passo con i tempi, è saper usare il computer e scrivere con entrambe le mani e rapidamente. Come facciamo anche noi qui sul Forum. Questo non esclude d'imparare a scrivere a mano, e infatti non accade per fortuna - anzi, per logica - in nessuna scuola al mondo.
Che poi si dia maggior peso all'uno piuttosto che all'altro è una scelta, e a giudicare da come scrivono moltissime persone che conosco, si direbbe che hanno studiato nell'Indiana, salvo non sapersi poi destreggiare nemmeno al computer.
La scrittura a mano è una pratica importante, così come l'informatica. Allo stesso modo, progettare al computer non avrà mai l'immediatezza di uno schizzo nato d'impulso, la soluzione ideale scaturita in un pensiero e tradotta con la velocità di una mano e una matita sulla carta bianca. Nessun programma di disegno al computer sarà mai più veloce del nostro cervello e della nostra mano nel tradurre su carta un'idea, ma da tempo ormai si è passati al computer per redigere e inviare progetti, perché è più comodo disegnare, più veloce, archiviabile, riproducibile, duraturo, economico. Nessuno ha bandito l'uso delle matite e della carta da schizzi, che invece si usano ancora in fase di rilievo e nella fase iniziale della progettazione (schizzi, bozze, rilievi, etc).
Poi sulla considerazione finale dell'articolo riportato da Ottorino, nelle note, circa la paternità del corsivo che risale alle Cancellerie italiane del Cinquecento, c'è da dire due cose come minimo. Intano era il Quattrocento: anni dopo, nel Cinquecento, la cosiddetta Cancelleresca è stata canonizzata e tradotta in trattati (manuali di calligrafia), gli stessi che siamo stati però i primi a dimenticare. Non fosse stato per gli inglesi e per gli stessi americani, che la calligrafia a differenza nostra la insegnano nelle Università, non sarebbe tornata in auge, la bella scrittura a mano che con un tributo alle sue origini, hanno voluto chiamare Italico. Ma siamo recidivi: basti guardare a come ci siamo presto sbarazzati dei bei manuali di calligrafia usati nelle scuole nostrane fino a cinquant'anni fa. E che già nessuno ricorda più.
Insomma, bisogna fare di necessità virtù, essere pragmatici. La necessità prioritaria, se si vuole essere al passo con i tempi, è saper usare il computer e scrivere con entrambe le mani e rapidamente. Come facciamo anche noi qui sul Forum. Questo non esclude d'imparare a scrivere a mano, e infatti non accade per fortuna - anzi, per logica - in nessuna scuola al mondo.
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Siamo bell' 'e fritti !! (sulla scrittura manuale)
Ciao Daniela.
Innanzitutto grazie per il prezioso approfondimento.
Ciò che non mi quadra è quel "facoltativo", perchè toglie importanza e non la nega allo stesso tempo e,come sappiamo, questo atteggiamento crea confusione nella testa dei bimbi.
Se la scuola riconosce l'importanza della scrittura manuale come strumento,e non solo come fine ultimo, allora non deve usare il criterio "a discrezione".
A discrezione di chi?
Rifletto sul fatto che ci sono interessi economici da una parte, e genitori annoiati dall'altra che coinvolgono spesso i bambini nell'utilizzo improprio dei mezzi tecnologici.La scuola può e deve essere di grande aiuto in questo, nel mettere ordine e dettare le priorità, senza dimenticarsi l'importanza che hanno innumerevoli altre attività, che secondo me non devono essere facoltative.
Innanzitutto grazie per il prezioso approfondimento.
Ciò che non mi quadra è quel "facoltativo", perchè toglie importanza e non la nega allo stesso tempo e,come sappiamo, questo atteggiamento crea confusione nella testa dei bimbi.
Se la scuola riconosce l'importanza della scrittura manuale come strumento,e non solo come fine ultimo, allora non deve usare il criterio "a discrezione".
A discrezione di chi?
Rifletto sul fatto che ci sono interessi economici da una parte, e genitori annoiati dall'altra che coinvolgono spesso i bambini nell'utilizzo improprio dei mezzi tecnologici.La scuola può e deve essere di grande aiuto in questo, nel mettere ordine e dettare le priorità, senza dimenticarsi l'importanza che hanno innumerevoli altre attività, che secondo me non devono essere facoltative.
Massimiliano
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Io sono più drastico, il dire facoltativo nella testa di un ragazzo-bambino-fanciullo vuol dire come "non sono costretto a farlo perciò non lo faccio".
Poi questa scelta degli USA io la reputo scaturita dalla mentalità americana, cioè, mi spiego meglio. Un americano ritiene che, soprattutto sul piano industriale, la nazione debba primeggiare, essere perennemente presente sulla Top 10 e, visto che nella produzione di strumenti di scrittura, le industrie americane non si trovano al vertice del mercato mentre invece le aziende di elettronica lo sono, sia necessario favorire quest'ultime con l'acquisto di computer e tastiere. Pensate inoltre la Noodler's come si troverebbe in questa situazione?!
Poi questa scelta degli USA io la reputo scaturita dalla mentalità americana, cioè, mi spiego meglio. Un americano ritiene che, soprattutto sul piano industriale, la nazione debba primeggiare, essere perennemente presente sulla Top 10 e, visto che nella produzione di strumenti di scrittura, le industrie americane non si trovano al vertice del mercato mentre invece le aziende di elettronica lo sono, sia necessario favorire quest'ultime con l'acquisto di computer e tastiere. Pensate inoltre la Noodler's come si troverebbe in questa situazione?!
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E' ovvio che la discrezionalità non spetta al singolo studente (sarebbe bello, eh?!) ma all'istituto scolastico.
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