Salve a tutti , vorrei chiedere un aouto ai santoni del forum,
leggendo una richiesta di valutazione di una penna, una Omas, qualcuno (perdonatemi se non ricordo esattamente chi), faceva riferimaento alla produzione ani 70/80 della marca bolognese, essendo periodo di magra non era un buon periodo e si tendeva a risparmiare sui materiali se non mi sbaglio.
Io stesso ho acquistato una Omas extra 620 col pistone bloccato, in un mio maldestro (ed inutile) tenativo di sbloccarlo ho fessurato il corpo, nonostante questo la uso per intinzione (amo il pennino che monta) finoa quando non mi decido a mandarla dal pennaio.
Detto questo, tutta la produzione Omas del periodo soffriva di problemi simili (una percentuale piu' alta del normale fra le penne normalmente prodotte)? oppure era solo la fascia medio-bassa che aveva questi problemi? Grazie in anticipo.
Delucidazioni sulla Produzione Omas anni 70/80
- maxpen2012
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Delucidazioni sulla Produzione Omas anni 70/80
Ciao, non sono un grande esperto, men che meno in penne moderne, ne' uno dei " Santoni "
che evochi ( sono semmai un vecchio peccatore neanche tanto pentito )
Tuttavia ti posso dire che la Omas, negli anni '60 aveva tirato avanti proponendo
i vecchi modelli del decennio precedente,la 361 e le Extra F , le uniche novita' furono
sostanzialmente la VS e la sua versione a pennino scoperto, la CS. Fu prodotta anche
la Milord, simile alla Extra F misura 556, ma un po' più sottile (Armando Simoni era ormai scomparso,
nel 1958...) Negli anni '70 l'azienda entro' in una grave crisi, avvicinandosi al fallimento,
e la qualita' dei prodotti si abbasso' enormemente, solo a metà anni '80 gli eredi del
Simoni riuscirono a trasferire e modernizzare la Ditta, producendo di nuovo stilo di qualità,
con la serie Arte Italiana, penne in resina che però riprendevano le forme classiche della
tradizione, faccettate e ogivali... Dalla fine degli anni '80 in poi , con la collezione "Celluloide" ed altre
penne , commemorative e comunque di qualita' la Omas riuscì a riconquistarsi un mercato,
nel settore delle penne più o meno "di lusso"...
Ti metto alcune foto di una pennina trovata ad un mercatino, è un modello a cartuccia del 1970
chiamato DS , in modestissima plasticuccia stampata ad iniezione, con un poverissimo pennino in acciaio,
per darti un'idea del livello qualitativo delle Omas del periodo...
che evochi ( sono semmai un vecchio peccatore neanche tanto pentito )


Tuttavia ti posso dire che la Omas, negli anni '60 aveva tirato avanti proponendo
i vecchi modelli del decennio precedente,la 361 e le Extra F , le uniche novita' furono
sostanzialmente la VS e la sua versione a pennino scoperto, la CS. Fu prodotta anche
la Milord, simile alla Extra F misura 556, ma un po' più sottile (Armando Simoni era ormai scomparso,
nel 1958...) Negli anni '70 l'azienda entro' in una grave crisi, avvicinandosi al fallimento,
e la qualita' dei prodotti si abbasso' enormemente, solo a metà anni '80 gli eredi del
Simoni riuscirono a trasferire e modernizzare la Ditta, producendo di nuovo stilo di qualità,
con la serie Arte Italiana, penne in resina che però riprendevano le forme classiche della
tradizione, faccettate e ogivali... Dalla fine degli anni '80 in poi , con la collezione "Celluloide" ed altre
penne , commemorative e comunque di qualita' la Omas riuscì a riconquistarsi un mercato,
nel settore delle penne più o meno "di lusso"...
Ti metto alcune foto di una pennina trovata ad un mercatino, è un modello a cartuccia del 1970
chiamato DS , in modestissima plasticuccia stampata ad iniezione, con un poverissimo pennino in acciaio,
per darti un'idea del livello qualitativo delle Omas del periodo...
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" La gloria di Colui che tutto move
per l'Universo penetra e risplende
in una parte più, e meno altrove..."
Dante Par. C I
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Delucidazioni sulla Produzione Omas anni 70/80
Non erano tutte così, quello era un modello scolastico.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.