Breve recensione Delta The Journal
Inviato: domenica 26 gennaio 2014, 21:50
Ho deciso di proporre la recensione di questo modello recente di Delta,caratterizzato da una linea molto piacevole e da un sistema di caricamento che può definirsi curioso ed interessante.
La foto concessami da Goldpen non permetteva di vedere la particolarità del meccanismo di caricamento,così ne ho scattate alcune io,unitamente alla foto della prova di scrittura che sempre più spesso mi viene richiesta.
La penna viene proposta in varie versioni e colori,con pennino in acciaio o Fusion (notevolmente più costosa).
Si può optare per le finiture color canna di fucile.
La versione da me provata è quella in resina nera con finiture in acciaio e pennino in acciaio.
Le misure sono:
Chiusa 14,5 cm circa
Aperta cm 13 circa
Aperta con cappuccio calzato cm 16 circa.
Il cappuccio,a vite,ha la testina a punta di cono;la clip,decorata in modo semplice,è inserita poco al di sotto della testina e presenta la classica ruzzolina che facilita l'inserimento nel taschino.
Alla base del cappuccio si trovano due sottili fascette in acciaio.
Posteriormente al cappuccio si trova in alto la scritta "Delta Italy" e in basso "The Journal" con il numero di serie,in questo caso 1326.
Si tratta infatti,come tutte le Delta,di un'edizione numerata.
Il corpo penna,sempre in resina nera,presenta un fondello svitabile;le due parti sono separate da un anellino in acciaio che è solo la parte visibile dell'impanatura in acciaio.
Andando verso la sezione,si incontra un anello metallico,che precede la filettatura per l'avvitamento del cappuccio.La sezione presenta una svasatura.
Il pennino in acciaio,di foggia classica con foro di sfiato circolare centrale,è piacevolmente decorato e presenta,sotto il logo Delta,l'incisione "The Journal" e la gradazione,in questo caso M.
L'alimentatore è in plastica.
Il sistema di caricamento,che si può comprendere bene soltanto osservando le foto,è molto particolare,potendo di fatto la penna essere caricata a cartuccia,con converter a vite o a stantuffo (che è in realtà,come si vede,un converter nascosto).
Tale sistema,a quanto mi risulta,fu usato da Stipula sui primi modelli della Etruria degli anni '90.
Voto complessivo estetica,materiali e finiture: 10.
Prova di scrittura
Avvitando il converter ho caricato la penna 4 volte con acqua fredda,che è fuoriuscita pulita.
Poi,montando il corpo penna,ho voluto caricarla come una penna a stantuffo,svitando il copri fondello e manovrando il pomello del converter sporgente,che in questo caso è in metallo,per aspirare l'inchiostro Aurora nero.
La penna ha scritto fin da subito con flusso non abbondante,ma deciso e controllato.
Come si ricorderà,il tratto M di Delta è più sottile di quello di Pelikan,come si può vedere dalla foto della prova di scrittura allegata.
Non si sono verificate false partenze o salti di tratto.
Voto di scrittura: 8.
Tale voto è strettamente personale;ricordo infatti che io preferisco flussi davvero molto potenti,come quelli di Montblanc e Pelikan.Ma questa penna scrive bene,in modo preciso e pulito.
Conclusioni
La penna ha una linea molto piacevole e si mostra molto pratica.
E' sempre ottimamente bilanciata;calzando il cappuccio posteriormente la cosa cambia di poco.
Un grosso vantaggio è quello di avere una penna a stantuffo che in caso di guasto può essere riparata facilmente dall'utente stesso,in quanto il converter può essere sostituito facilmente con poca spesa.
E' una penna che mi sento di consigliare a chi ama la praticità e le linee classiche.
Il prezzo non è alto;va però tenuto presente che se si opta per il pennino Fusion il prezzo sale,come già detto.
Sarebbe comunque stata gradita una finestra di ispezione per l'inchiostro,purtroppo assente.
Porgo un sentito ringraziamento alla Signora Laura di http://www.goldpen.it per la prima foto concessa e per l'esemplare prestato ai fini della recensione.
Tale recensione sarà come al solito inserita anche nel sito citato.
Un cordiale saluto a tutti