Come si cambia

[sabbate]

Salve a tutti amici del forum , apro questo nuovo argomento ma chiedo venia se ho indovinato la sede di pubblicazione.Da quasi un anno seguo questo forum con interesse e mi rendo conto sempre di piu' dell importanza della comunicazione fra appassionati di penne . "come si cambia" Questo titolo è rivolto a come sono cambiate le vostre esigenze in relazione alle esigenze di scrittura e di tratto dei vostri pennini.
Io ho iniziato comprando penne con pennini B .Le prime sono state una Aurora 88 big, delta dolcevita medium e una pelikan 805 . Scrivendo a lavoro e leggendo le vostre riflessioni la mia passione si è spostata sui medi comprando una visconti rembrand, una MB 149 e una demonstrator 200 pelikan. Utilizzando queste penne mi sono accorto della ancora non piena soddisfazione nel redigere cartelle e ricette quindi ho osato e per il mio compleanno mi son fatto regalare una splendida delta due gallery pennino f.Non contento ho spedito il mio pennino b della pelikan 8o5 in azienda per farlo sostituire con un F scoprendo questa nuova dimensione.Prima di Natale mi sono comprato una Lamy safari EF .............. Dove andro' a finire ? Scherzo .
Vi chiedo , dopo questo preambolo, quanti di voi hanno cambiato tratto ir relazione a quanto detto e perchè '
Grazie a tutti come sempre Ciaoooooooooooo

[cla65]

Beh, son contento perchè ora mi sento meno solo. Anch'io ho avuto un'analoga "evoluzione" ma nella direzione opposta. Sono partito da pennini molto sottili e con penne di medio/piccola dimensione per arrivare oggi ad avere penne di dimensione imporetante come può esserlo una M800 di Pelikan e pennini M oppure B di Lamy. La ricerca era volta a scoprire un pennino molto scorrevole e silenzoiso. Il miglior riscontro l'ho avuto dalla Montegrappa Fortuna con pennino M in acciaio. E' stata una bella sorpresa che tiene testa alla Pelikan M800, la mia preferita.
E la mia ricerca continua, con la velocità datami dalle finanze disponibili
ciao
Claudio

[PeppePipes]

Scrivo la mia opinione partendo da una riflessione: se si acquista una penna e quella è l'unica, chiaramente la si sceglie in base al gradimento nell'utilizzo prevalente. Se però si è appassionati ed utilizzatori di stilografiche è normale che se ne possieda più d'una e mi sembrerebbe del tutto sciocco se tutte avessero lo stesso tipo di pennino.
Se per esempio debbo scrivere qualcosa tipo istruzioni, che altri dovranno obbligatoriamente leggere e comprendere, un pennino fine sarà in grado di garantirmi maggiore leggibilità anche se magari ho una scrittura minuta e se sono necesarie cancellature e correzioni, aggiunte nelle interlinee. Analoga scelta mi parrebbe logica anche nei casi di una prova d'esame scritta.
Se dovessi prendere appunti velocemente, forse privilegerei un pennino medio, con un flusso un po' più abbondante e maggiore scorrevolezza e velocità. Nei rari casi nei quali per necessità o diletto prevale la forma (inviti, biglietti di vario tipo) nulla di meglio per me di un pennino OB od addirittura OBB. Logicamente sapendolo ben utilizzare un pennino flessibile di tipo calligrafico darebbe grande soddisfazione.

[gbiotti]

Anche io ho fatto un percorso di "assottigliamento".
Ho iniziato con i classici pennini "M" montati sulle stilografiche scolastiche che si trovano un po' da tutte le parti.
Ho poi abbandonato per un lungo periodo l'uso delle stilografiche e, quando la passione si e' nuovamente accesa, ho ripreso con un F e poi con un M entrambe Aurora.
La possibilita' di confrontare le due misure ha fatto crescere la preferenza verso le misure fini ed extra fini; sempre misure "europee", per quanto i pennini Aurora siano solitamente un pelo piu' fini degli altri.
Prima o poi dovro' comunque provare un fine giapponese.

Saluti, Geraldo.

[Andrea1979]

Interessante! Io sono da sempre orientato sul fine/finissimo (cfr. mia firma), ma nelle ultime settimane mi è venuta voglia di provare un bel medio abbondante, prima o poi. E cominciano pure a interessarmi le penne colorate (ma solo tinta unita), io che ho sempre scelto quasi solo penne nere o color grigio acciaio .

[Max1966]

Anche io sono partito da pennini M o B ma parlo di preistoria ossia una trentina di anni fa, questo più perchè essendo mancino i pennini F erano rovinati nell'arco di un paio di giorni.
Poi con il tempo, pochi anni, ho imparato ad usare pennini più fini ed ora prediligo gli F o EF meglio se flessibili ma questo non toglie che tra le mie stilografiche alcune abbiano pennini piu grandi e che a volte mi faccia molto piacere usarle.

Massimo

[Max1966]

Poi anche vero che cambio pennino a seconda di cosa debbo scrivere ma di impulso mi viene sempre di usare un pennino fine

Massimo

[Alexander]

Io invece non ho modificato di molto le mie preferenze in fatto di pennini: devono essere finissimi (l'EF Sailor però forse lo è davvero tanto!!) e preferibilmente non troppo rigidi.
Ciò che è mutato invece è l'interesse per gli inchiostri: dai classici blu scuri sono passato ad una autentica ricerca del perfetto blu-azzurro.. Spero di poter mettere presto la parola "fine" a questa caccia al tesoro!!

[fabri00]

...si cambia perche cambia la vita e le necessita' connesse.....

Da studente all'universita' dovevo prendere paginate di appunti, e usavo solo pennini dal fine in giu'.

A quasi 50 anni oggi prendo solo brevi note e firmo o siglo documenti. Complice anche il calo normale della vista, i miei pennini sono diventati dal medio al broad.

Tengo sempre un paio di penne, una sul medio per scrivere note un po' piu' lunghe, una broad per firmare.

[Libero]

Io sono passato da B a M e infine a F. E' stata una specie di evoluzione, ho iniziato con i pennini B ma mi sono accorto che con la mia calligrafia le parole sembravano come 'impastate', facevo difficoltà a leggerle. Così sono passato prima a M e poi a F. Tuttavia il mio preferito è un F italiano, non troppo sottile dunque. Ma sono d'accordo con chi sostiene che il cambiamento è sempre..

[sabbate]

Grazie a tutti per le vostre riflessioni.