Pilot Namiki IC-50 - blue
Inviato: martedì 24 dicembre 2013, 14:05
Avevo comprato qualche confezione di queste cartucce da regalare assieme ad alcune Pilot Middle Range, salvo poi scoprire che le Pilot Middle Range usano cartucce standard.
Le cartucce sono quindi rimaste a me, e si sono rivelate una piacevole scoperta.
Il produttore
Pilot è uno dei più antichi produttori giapponesi di penne stilografiche. Ryosuke Namiki fondò nel 1918 l'azienda che portava il suo nome, e che vent'anni dopo prese quello che ha tutt'ora. Il marchio Namiki è oggi riservato ai prodotti più lussuosi della casa giapponese, mentre Pilot è quello più generalista, e spazia dalle penne roller più economiche alle stilografiche con pennino in oro.
Gli inchiostri
Il marchio Pilot è famoso per la prestigiosa collezione di inchiostri in boccetta Iroshizuku, declinata in venticinque tonalità. Per gli amanti delle cartucce invece solo due colori, il blu ed il nero, sono facilmente reperibili nel nostro paese nel formato IC-50, proprietario dell'azienda. È il caso di ricordare che le penne compatibili con questo standard possono equipaggiare il famoso converter CON-70, che associa un'ottima funzionalità ad una capacità molto elevata. A proposito, queste IC-50 hanno capacità compresa tra le cartucce standard e le internazionali lunghe.
L'attrezzatura di prova
Uso queste cartucce in una Pilot Custom Heritage 91, con pennino FM in oro 18k. Non mento quando dico che ho comprato questa penna per poterle finalmente usare: avevo già una 92 (a stantuffo) con pennino M, e l'unica differenza estetica davvero significativa tra loro è che quest'ultima è una demonstrator (fumé). Sebbene nei primi istanti successivi all'acquisto temessi di aver fatto una sciocchezza, con l'uso mi sono affezionato a questa penna, ed è più di un mese che la uso quotidianamente. Buona parte del merito è proprio di questo inchiostro, del quale è stata caricata sin dall'inizio e che ha usato, una cartuccia dopo l'altra, fino a consumarne un paio di confezioni. La carta invece è quella di un blocco Rhodia n° 13: carta da 80 g/mq, con quadretti 5x5 mm.
La prova
Questo Pilot blu mi ha stupito per la tonalità molto satura, senza essere elettrica, che su carta rivela uno shading molto interessante. I vari fenomeni di feathering e bleed-through sono assenti su carta di qualità almeno sufficiente, mentre il flusso è buono, quasi abbondante - ed imputo a questa ricchezza di flusso la buona scorrevolezza che accompagna la scrittura. La ricaduta negativa è una certa lentezza nell'asciugatura: sulla carta compatta e vellutata della prova non sono potuto scendere sotto i 15 s; con la comune carta da fotocopie, molto più porosa, siamo sotto i 10 in quasi tutte le situazioni. Una qualità che potrebbe interessare è una sorprendente resistenza all'acqua.
Un giudizio
Fino ad oggi ho sempre preferito inchiostri blu con evidenti sfumature violacee. Con questo Pilot blu sto rivalutando invece il blu assoluto: la sua facilità allo shading, ed il punto di colore che mi ricorda il mare, me lo rendono ogni giorno più simpatico. Per me, un inchiostro DA AVERE; più in generale, credo si meriti un bell'OTTIMO.
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Il produttore
Pilot è uno dei più antichi produttori giapponesi di penne stilografiche. Ryosuke Namiki fondò nel 1918 l'azienda che portava il suo nome, e che vent'anni dopo prese quello che ha tutt'ora. Il marchio Namiki è oggi riservato ai prodotti più lussuosi della casa giapponese, mentre Pilot è quello più generalista, e spazia dalle penne roller più economiche alle stilografiche con pennino in oro.
Gli inchiostri
Il marchio Pilot è famoso per la prestigiosa collezione di inchiostri in boccetta Iroshizuku, declinata in venticinque tonalità. Per gli amanti delle cartucce invece solo due colori, il blu ed il nero, sono facilmente reperibili nel nostro paese nel formato IC-50, proprietario dell'azienda. È il caso di ricordare che le penne compatibili con questo standard possono equipaggiare il famoso converter CON-70, che associa un'ottima funzionalità ad una capacità molto elevata. A proposito, queste IC-50 hanno capacità compresa tra le cartucce standard e le internazionali lunghe.
L'attrezzatura di prova
Uso queste cartucce in una Pilot Custom Heritage 91, con pennino FM in oro 18k. Non mento quando dico che ho comprato questa penna per poterle finalmente usare: avevo già una 92 (a stantuffo) con pennino M, e l'unica differenza estetica davvero significativa tra loro è che quest'ultima è una demonstrator (fumé). Sebbene nei primi istanti successivi all'acquisto temessi di aver fatto una sciocchezza, con l'uso mi sono affezionato a questa penna, ed è più di un mese che la uso quotidianamente. Buona parte del merito è proprio di questo inchiostro, del quale è stata caricata sin dall'inizio e che ha usato, una cartuccia dopo l'altra, fino a consumarne un paio di confezioni. La carta invece è quella di un blocco Rhodia n° 13: carta da 80 g/mq, con quadretti 5x5 mm.
La prova
Questo Pilot blu mi ha stupito per la tonalità molto satura, senza essere elettrica, che su carta rivela uno shading molto interessante. I vari fenomeni di feathering e bleed-through sono assenti su carta di qualità almeno sufficiente, mentre il flusso è buono, quasi abbondante - ed imputo a questa ricchezza di flusso la buona scorrevolezza che accompagna la scrittura. La ricaduta negativa è una certa lentezza nell'asciugatura: sulla carta compatta e vellutata della prova non sono potuto scendere sotto i 15 s; con la comune carta da fotocopie, molto più porosa, siamo sotto i 10 in quasi tutte le situazioni. Una qualità che potrebbe interessare è una sorprendente resistenza all'acqua.
Un giudizio
Fino ad oggi ho sempre preferito inchiostri blu con evidenti sfumature violacee. Con questo Pilot blu sto rivalutando invece il blu assoluto: la sua facilità allo shading, ed il punto di colore che mi ricorda il mare, me lo rendono ogni giorno più simpatico. Per me, un inchiostro DA AVERE; più in generale, credo si meriti un bell'OTTIMO.