Linee generali per la scelta della carta
Inviato: domenica 22 dicembre 2013, 23:28
PREMESSA
Per molti mesi ho meditato sulla possibilità di scrivere questa guida; alla fine ho deciso di fare il "grande passo".
Scrivo tutto questo conscio di avere una visione parziale sul mondo delle carte, senza avere la pretesa di essere del tutto obiettivo.
Nonostante io viva in un piccolo paese, con scarsa disponibilità di carte, la mia lunga e attuale carriera da studente mi ha aiutato ad individuare le principali caratteristiche che questa deve possedere per essere adatta ad un determinato scopo.
Spesso si parla di buone carte e di pessime carte usando termini come "feathering"(diffusione capillare dell' inchiostro sulla carta che aumenta le dimensioni del tratto) e "bleed through"(passaggio d'inchiostro dall' altra parte del foglio) di cui quasi tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta qui sul forum; poche volte invece ho letto di ottima carta per un determinato tipo di penna e di pessima per un altro (parlando di stilografiche).
Ne elenco le principali caratteristiche:
1)spessore(grammatura)
2)superficie più o meno ruvida(spesso questo coincide con l' elevata capacità di assorbire inchiostro)
3)capacità di assorbire l' inchiostro
4)eventuale patinatura(descritta in seguito)
5)costo
Partendo dal presupposto che il mio intento è quello di acquistare una carta adatta all' uso con stilografica, è logico pensare che, per ottenere la maggiore scorrevolezza possibile della punta, è indispensabile ridurre al massimo l' attrito di quest'ultima sulla superficie scegliendo una carta liscia; facendo questo semplice e logico ragionamento ho da subito escluso almeno la metà delle carte disponibili in commercio.
Dovendo scrivere con una stilografica sono anche abituato a valutare il parametro relativo alla capacità, da parte della carta, di assorbire l' inchiostro. Una carta che assorbe troppo è più suscettibile a feathering e bleed through, oltre a causare un altro spiacevole problema, fin troppo sottovalutato, di cui parlerò in seguito.
Dovendo sempre scrivere con una stilografica, valutando la capacità della carta di assorbire l' inchiostro, sono obbligato a valutare un secondo parametro: il flusso della penna. Non è vero, infatti, che una carta che assorbe molto inchiostro sia per forza pessima; questo è vero se viene usata per scrivere con una Pelikan dal flusso estremo, meno vero scrivendoci con una Sailor, una Pilot, una Waterman o comunque penne più "moderate".
SPESSORE DELLA CARTA, CAPACITA' DI ASSORBIMENTO DELL'INCHIOSTRO, "PATINATURA"
L' "imbroglio" della carta spessa:
Si è portati a credere che una carta spessa (grammatura 80/100 g o superiore), molto liscia e costosa, sia di ottima qualità e limiti i fenomeni di bleed through e feathering grazie alla sua grammatura. Mentre è vera la prima affermazione, lo sono sicuramente meno le altre due. Posso confermarvi, con assoluta certezza, di aver trapassato senza troppi problemi carte da 120g con i pennini medi della mia vecchia M800 e della mia attuale Twsbi, mentre CIò non è accaduto con una banale carta da 60g, in cui il trapasso d'inchiostro e la diffusione capillare sono assolutamente assenti.
Con questo non intendo dire che le carte spesse siano inutili e costose, ma che lo spessore sia solo un semplice parametro che va tenuto in considerazione, spesso non determinante.
Capacità di assorbimento dell' inchiostro
L' igroscopia è una proprietà della carta che ha poco a che vedere con la ruvidità della superficie, ma dipende esclusivamente dal tipo di trattamento subito in fase di lavorazione.
Carta molto liscia, non trattata, su cui il pennino scorre con pochi attriti, può assorbire veramente molto inchiostro rendendo quasi inutile il parametro della grammatura. Ecco spiegato il perchè dell' "imbroglio"
Carta non trattata, ruvida e sottile, che si può trovare facilmente in commercio, è la peggiore in assoluto per la stilografica; è studiata per essere economica e la superficie ruvida si adatta perfettamente agli inchiostri a base grassa delle biro che sono ben diversi da quelli acquosi di roller e stilo!
Volendo rigirare il discorso, è giusto dire che una carta liscia è pessima per le biro e viceversa: l' attrito tra la carta e la punta trascina la sfera della biro permettendo cosi' la scrittura, "fissando" anche l' inchiostro all' interno delle irregolarità della carta ruvida.
Ora vi illuminerò in merito allo spiacevole "effetto collaterale" che può comportare l' uso di una carta troppo assorbente con stilografica. Quando l' assorbimento d'inchiostro è elevato, non è impossibile che quantità d'inchiostro in uscita dal pennino superi quello in entrata, che dal serbatoio arriva all' alimentatore. Questo provoca un' iniziale riduzione del flusso fino alla totale secchezza dell' alimentatore e conseguente blocco della scrittura.
Come asciugate le vostre penne appena lavate? Immaginate di scrivere su uno scottex!!
"Patinatura", ovvero trattamento superficiale della carta
Alcune carte, probabilmente pensate per l' uso di roller e stilografiche, presentano una speciale patinatura sulla superficie in grado di ridurre o annullare completamente i fenomeni di feathering e bleed through, a prescindere dal loro spessore.
Con un po' di dimestichezza si riesce a riconoscere facilmente queste carte, dalla consistenza e dal fatto che sono perfettamente lisce.
Queste sono l' ideale e anche l' unica opzione per chi usa penne dal tratto grosso e dal flusso molto abbondante. La famosa carta Rhodia fa parte di questa categoria.
La carta patinata è l' ideale per penne come la Pelikan M800, ma meno valida per modelli meno generosi d'inchiostro. La patinatura, infatti, ha un effetto "repellente" nei confronti dell' inchiostro e questo si avverte maggiormente scrivendoci con un tratto fine un po' "stitico"; con penne che possiedono queste caratteristiche si percepisce distintamente lo sfregamento della punta sulla superficie e la difficoltà da parte dell' inchiostro ad aderirvi.
Nel mondo delle carte patinate(trattate), c'è un aspetto insidioso da valutare, ovvero quello della qualità e omogeneità della superficie. Mentre i Rhodia si sono dimostrati ottimi in questo, altre hanno presentato punti di irregolarità, zona in cui l' inchiostro non riusciva assolutamente ad aderire come se si stesse scrivendo su una pellicola di plastica.
Questo difetto l'ho riscontrato su carte economiche, ma anche sui celebri notebook Moleskine, in cui questo fenomeno si è verificato in molti punti sul margine sinistro del foglio.
La carta patinata, essendo repellente, ha però il difetto di allungare i tempi di asciugatura e questo risulta più evidente scrivendo con penne generose.
Esistono carte "molto patinate" e altre meno, quindi non cadete nell' errore di considerare solo i due estremi; la variabilità è molto ampia e per scegliere quella che fa al caso vostro dovrete valutare tutti questi parametri in funzione della penna con il quale volete impiegarla.
ULTIME RACCOMANDAZIONI
Attenzione alla marca
Ho sentito spesso parlare bene della carta Fabriano EcoQua, ma vi invito a non cadere nel tranello del prestigio del marchio. Queste aziende producono carte a determinate fasce di prezzo e per specifici usi e, almeno per quanto riguarda Fabriano, posso dirvi di avere a casa un altro quaderno prodotto dalla stessa casa che, tutto si è rivelato, tranne che di buona qualità, oltre che inadatto all' uso con stilografica.
Capita, non di rado, che carte assolutamente anonime si comportino invece molto bene e siano di buona fattura. Nell' ampio mondo delle carte è essenziale provare in prima persona e poi trarre le proprie conclusioni.
Carta da evitare
Non mi sono dilungato parlandovi di carte che conosco in prima persona, ma non posso esimermi da darvi quest' unico consiglio:
Evitate la carta riciclata
Non me ne vogliano gli ecologisti,ma le carte riciclate sono costose(se non vuoi rovinare il pianeta devi pagare!!) e assolutamente inadatte allo scopo.
Ne ho trovate di due tipi:
1)ruvide, non trattate, esageratamente assorbenti
Spesso queste carte sono di cosi' cattiva qualità da rendere addirittura il feathering "irregolare". Sarebbe più semplice spiegarvi il concetto se trovassi una foto del "fenomeno". Se non sbaglio il nostro Ottorino aveva postato una foto di questo particolare fenomeno verificatosi su carta da stampante economica.
2)trattate, come fossero rivestite da uno strato di plastica
Su queste carte l' inchiostro non attacca, c'è poco da fare.
Non troverete mai carta riciclata decente; dovesse capitarvi, cosa che mi sento di escludere, non dimenticatevi di segnalarlo!
CONCLUSIONI
Spero proprio che il mio lavoro sia gradito e sopratutto condivisibile. Ho cercato di condensare tutta la mia conoscenza sulle carte in un unico argomento.
Sarà presentuoso pensarlo da parte mia, ma mi auguro lo stesso che questo lavoro abbia successo e diventi un punto di riferimento per tutti i nuovi utenti alla disperata ricerca della carta giusta.
Ogni critica, osservazione e segnalazione, al fine di migliorare i contenuti di questa guida, è ben gradita.
Buona serata
Raffaele
Per molti mesi ho meditato sulla possibilità di scrivere questa guida; alla fine ho deciso di fare il "grande passo".
Scrivo tutto questo conscio di avere una visione parziale sul mondo delle carte, senza avere la pretesa di essere del tutto obiettivo.
Nonostante io viva in un piccolo paese, con scarsa disponibilità di carte, la mia lunga e attuale carriera da studente mi ha aiutato ad individuare le principali caratteristiche che questa deve possedere per essere adatta ad un determinato scopo.
Spesso si parla di buone carte e di pessime carte usando termini come "feathering"(diffusione capillare dell' inchiostro sulla carta che aumenta le dimensioni del tratto) e "bleed through"(passaggio d'inchiostro dall' altra parte del foglio) di cui quasi tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta qui sul forum; poche volte invece ho letto di ottima carta per un determinato tipo di penna e di pessima per un altro (parlando di stilografiche).
Ne elenco le principali caratteristiche:
1)spessore(grammatura)
2)superficie più o meno ruvida(spesso questo coincide con l' elevata capacità di assorbire inchiostro)
3)capacità di assorbire l' inchiostro
4)eventuale patinatura(descritta in seguito)
5)costo
Partendo dal presupposto che il mio intento è quello di acquistare una carta adatta all' uso con stilografica, è logico pensare che, per ottenere la maggiore scorrevolezza possibile della punta, è indispensabile ridurre al massimo l' attrito di quest'ultima sulla superficie scegliendo una carta liscia; facendo questo semplice e logico ragionamento ho da subito escluso almeno la metà delle carte disponibili in commercio.
Dovendo scrivere con una stilografica sono anche abituato a valutare il parametro relativo alla capacità, da parte della carta, di assorbire l' inchiostro. Una carta che assorbe troppo è più suscettibile a feathering e bleed through, oltre a causare un altro spiacevole problema, fin troppo sottovalutato, di cui parlerò in seguito.
Dovendo sempre scrivere con una stilografica, valutando la capacità della carta di assorbire l' inchiostro, sono obbligato a valutare un secondo parametro: il flusso della penna. Non è vero, infatti, che una carta che assorbe molto inchiostro sia per forza pessima; questo è vero se viene usata per scrivere con una Pelikan dal flusso estremo, meno vero scrivendoci con una Sailor, una Pilot, una Waterman o comunque penne più "moderate".
SPESSORE DELLA CARTA, CAPACITA' DI ASSORBIMENTO DELL'INCHIOSTRO, "PATINATURA"
L' "imbroglio" della carta spessa:
Si è portati a credere che una carta spessa (grammatura 80/100 g o superiore), molto liscia e costosa, sia di ottima qualità e limiti i fenomeni di bleed through e feathering grazie alla sua grammatura. Mentre è vera la prima affermazione, lo sono sicuramente meno le altre due. Posso confermarvi, con assoluta certezza, di aver trapassato senza troppi problemi carte da 120g con i pennini medi della mia vecchia M800 e della mia attuale Twsbi, mentre CIò non è accaduto con una banale carta da 60g, in cui il trapasso d'inchiostro e la diffusione capillare sono assolutamente assenti.
Con questo non intendo dire che le carte spesse siano inutili e costose, ma che lo spessore sia solo un semplice parametro che va tenuto in considerazione, spesso non determinante.
Capacità di assorbimento dell' inchiostro
L' igroscopia è una proprietà della carta che ha poco a che vedere con la ruvidità della superficie, ma dipende esclusivamente dal tipo di trattamento subito in fase di lavorazione.
Carta molto liscia, non trattata, su cui il pennino scorre con pochi attriti, può assorbire veramente molto inchiostro rendendo quasi inutile il parametro della grammatura. Ecco spiegato il perchè dell' "imbroglio"
Carta non trattata, ruvida e sottile, che si può trovare facilmente in commercio, è la peggiore in assoluto per la stilografica; è studiata per essere economica e la superficie ruvida si adatta perfettamente agli inchiostri a base grassa delle biro che sono ben diversi da quelli acquosi di roller e stilo!
Volendo rigirare il discorso, è giusto dire che una carta liscia è pessima per le biro e viceversa: l' attrito tra la carta e la punta trascina la sfera della biro permettendo cosi' la scrittura, "fissando" anche l' inchiostro all' interno delle irregolarità della carta ruvida.
Ora vi illuminerò in merito allo spiacevole "effetto collaterale" che può comportare l' uso di una carta troppo assorbente con stilografica. Quando l' assorbimento d'inchiostro è elevato, non è impossibile che quantità d'inchiostro in uscita dal pennino superi quello in entrata, che dal serbatoio arriva all' alimentatore. Questo provoca un' iniziale riduzione del flusso fino alla totale secchezza dell' alimentatore e conseguente blocco della scrittura.
Come asciugate le vostre penne appena lavate? Immaginate di scrivere su uno scottex!!
"Patinatura", ovvero trattamento superficiale della carta
Alcune carte, probabilmente pensate per l' uso di roller e stilografiche, presentano una speciale patinatura sulla superficie in grado di ridurre o annullare completamente i fenomeni di feathering e bleed through, a prescindere dal loro spessore.
Con un po' di dimestichezza si riesce a riconoscere facilmente queste carte, dalla consistenza e dal fatto che sono perfettamente lisce.
Queste sono l' ideale e anche l' unica opzione per chi usa penne dal tratto grosso e dal flusso molto abbondante. La famosa carta Rhodia fa parte di questa categoria.
La carta patinata è l' ideale per penne come la Pelikan M800, ma meno valida per modelli meno generosi d'inchiostro. La patinatura, infatti, ha un effetto "repellente" nei confronti dell' inchiostro e questo si avverte maggiormente scrivendoci con un tratto fine un po' "stitico"; con penne che possiedono queste caratteristiche si percepisce distintamente lo sfregamento della punta sulla superficie e la difficoltà da parte dell' inchiostro ad aderirvi.
Nel mondo delle carte patinate(trattate), c'è un aspetto insidioso da valutare, ovvero quello della qualità e omogeneità della superficie. Mentre i Rhodia si sono dimostrati ottimi in questo, altre hanno presentato punti di irregolarità, zona in cui l' inchiostro non riusciva assolutamente ad aderire come se si stesse scrivendo su una pellicola di plastica.
Questo difetto l'ho riscontrato su carte economiche, ma anche sui celebri notebook Moleskine, in cui questo fenomeno si è verificato in molti punti sul margine sinistro del foglio.
La carta patinata, essendo repellente, ha però il difetto di allungare i tempi di asciugatura e questo risulta più evidente scrivendo con penne generose.
Esistono carte "molto patinate" e altre meno, quindi non cadete nell' errore di considerare solo i due estremi; la variabilità è molto ampia e per scegliere quella che fa al caso vostro dovrete valutare tutti questi parametri in funzione della penna con il quale volete impiegarla.
ULTIME RACCOMANDAZIONI
Attenzione alla marca
Ho sentito spesso parlare bene della carta Fabriano EcoQua, ma vi invito a non cadere nel tranello del prestigio del marchio. Queste aziende producono carte a determinate fasce di prezzo e per specifici usi e, almeno per quanto riguarda Fabriano, posso dirvi di avere a casa un altro quaderno prodotto dalla stessa casa che, tutto si è rivelato, tranne che di buona qualità, oltre che inadatto all' uso con stilografica.
Capita, non di rado, che carte assolutamente anonime si comportino invece molto bene e siano di buona fattura. Nell' ampio mondo delle carte è essenziale provare in prima persona e poi trarre le proprie conclusioni.
Carta da evitare
Non mi sono dilungato parlandovi di carte che conosco in prima persona, ma non posso esimermi da darvi quest' unico consiglio:
Evitate la carta riciclata
Non me ne vogliano gli ecologisti,ma le carte riciclate sono costose(se non vuoi rovinare il pianeta devi pagare!!) e assolutamente inadatte allo scopo.
Ne ho trovate di due tipi:
1)ruvide, non trattate, esageratamente assorbenti
Spesso queste carte sono di cosi' cattiva qualità da rendere addirittura il feathering "irregolare". Sarebbe più semplice spiegarvi il concetto se trovassi una foto del "fenomeno". Se non sbaglio il nostro Ottorino aveva postato una foto di questo particolare fenomeno verificatosi su carta da stampante economica.
2)trattate, come fossero rivestite da uno strato di plastica
Su queste carte l' inchiostro non attacca, c'è poco da fare.
Non troverete mai carta riciclata decente; dovesse capitarvi, cosa che mi sento di escludere, non dimenticatevi di segnalarlo!
CONCLUSIONI
Spero proprio che il mio lavoro sia gradito e sopratutto condivisibile. Ho cercato di condensare tutta la mia conoscenza sulle carte in un unico argomento.
Sarà presentuoso pensarlo da parte mia, ma mi auguro lo stesso che questo lavoro abbia successo e diventi un punto di riferimento per tutti i nuovi utenti alla disperata ricerca della carta giusta.
Ogni critica, osservazione e segnalazione, al fine di migliorare i contenuti di questa guida, è ben gradita.
Buona serata
Raffaele