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"Avverbiosità"
Inviato: venerdì 20 dicembre 2013, 21:01
da raffaele90
Ragazzi, rileggendo i miei scritti non posso che arrabbiarmi con me stesso leggendo una quantità enorme di avverbi, spesso anche ripetuti all' interno di una frase. Quanti di voi hanno questo vizio? Spesso percepisco la mia scrittura come tediosa e pedante al di la della lunghezza dei testi che scrivo. Ho cercato di migliorarmi ma non riesco a liberarmi del tutto del "vizietto"
Per non rendere noiosa questa discussione:
che errori commettete nei vostri testi? Parliamone un po'!
Oltre al gran numero di avverbi sono anche afflitto dal vizio dei termini ripetuti.
"Avverbiosità"
Inviato: venerdì 20 dicembre 2013, 21:58
da AleArba
Tendo a fare, come ora, molti incisi che, a ben guardare, rendono più melmoso il mio scrivere. Comunque, non a caso, ho risposto in modo sicuramente più marcato rispetto alla mia normale attività ma, spesso e volentieri, tendo a farne.
Basta stare attenti e cercare di rendere più fluido il discorso. Quando scrivo non penso solo "ah, sto scrivendo troppi incisi" ma immagino sempre attraverso immagini, magari rapportando il mio scrivere a un elemento naturale. Nelle invettive e nelle discussioni accese tendo sempre a pensare nella mia mente che ciò che scrivo potrebbe rappresentare un'inondazione o un vulcano, così da rendere il tutto più aggressivo. Se voglio invece allietare chi legge tenderò a darmi in testa la sensazione di fluidità di un fiume che scorre. Se voglio dar l'idea di "tormentato", ecco che tendo a spezzettare, rallentare il discorso. Non dico, però, "Ah dovrò scrivere come se fosse un vulcano in eruzione ecc.ecc.", semplicemente mi immagino un vulcano in eruzione e scrivo, e lo stile vien da sé.
Diciamo che è una cosa che applico spesso nella vita, anche nello studio. Se sto studiando un Sant'Agostino, sento bene la sua retorica secca e, al tempo stesso, distesa e convulsa. Ossimori a go-go, me ne rendo conto, ma quest'immagini che mi do mi rendono il tutto davvero più facile e piacevole.
"Avverbiosità"
Inviato: sabato 21 dicembre 2013, 8:34
da Papo56
Effettivamente si assiste ad un uso eccessivamente smodato di avverbi, che personalmente ritengo sia attuato tendenzialmente per gonfiare il proprio discorso e renderlo apparentemente più levato culturalmente, infattamente questo stratagemma viene ampiamente adottato nelle riunioni di lavoro, dove le figure preminenti ambiscono a parlarsi addosso, in fondo è un modo per marcare il territorio. Ovviamente l'abitudine ne estende l'impiego in ogni ambito. Ma non sono gli avverbi gli unici elementi ridondanti di un discorso, anche l'incremento dei superlalivi gioca un ruolo maledettissimamente importante, infattamente le cose sono spesso carinissime, divertentissime.... noiosissime.
Per far buona cura di italiano, vi invito a leggere un libretto, che scorre delicato ed avvincente, ricco di termini e di costruzioni lessicali, delle quali purtroppo si è persa memoria, nell'uso quotidiano. Pubblicato da Robin Edizioni, si intitola " Praga".
"Avverbiosità"
Inviato: sabato 21 dicembre 2013, 15:56
da raffaele90
Grazie mille! Gli darò un occhiata! Non è che lo faccia apposta a dire il vero... in qualche modo, quando scrivo, cerco di prestare attenzione ai verbi e alla sintassi cercando di essere serio e formale. Serietà e formalità, lasciando perdere alcuni elementi scherzosi che posso inserire all' interno di un mio scritto, sono gli elementi predominanti, per lo meno mi impegno affinchè sia cosi'... quando scrivo, cercando di rendermi pienamente comprensibile, mi setto nella modalità "scrittura importante" e inconsciamente mi ritrovo a fare uso smodato e incontrollato di avverbi. Ho il timore che, se dovessi scrivere un libro per bambini, non ne sarei assolutamente in grado anche se posso vantare una discreta sintassi a dispetto di molti miei coetanei "analfabeti" che non reputano importante ciò che dicono e scrivono.
@AleArba
Penso che proverò ad applicare il tuo suggerimento! In fondo hanno dimostrato che la creatività dipende al nostro stato d'animo e sicuramente ciò che pensiamo influenza i nostri testi.
"Avverbiosità"
Inviato: domenica 22 dicembre 2013, 22:01
da Monet63
raffaele90 ha scritto:
che errori commettete nei vostri testi? Parliamone un po'!
E parliamone!
Io sono una mezza pippa ad esprimermi con le parole, quindi cerco di salvare almeno l'apparenza. Di solito esagero con la punteggiatura, faccio uso a volte eccessivo di ";" "-" e parentesi, appesantendo la fluidità di lettura; in pratica ottengo l'effetto contrario a quello desiderato.
Sono ossessionato dalla ripetizione dello stesso termine anche in frasi contigue. Per questioni che non sto a spiegare posso incontrare gravi difficoltà a trovare la parola giusta, anche se molto semplice (mi è capitato ultimamente, non mi veniva in mente "diplomazia").
raffaele90 ha scritto:in qualche modo, quando scrivo, cerco di prestare attenzione ai verbi e alla sintassi cercando di essere serio e formale.
Incredibile come ci si possa imbattere in propri simili, a prescindere dall'età...
raffaele90 ha scritto:quando scrivo, cercando di rendermi pienamente comprensibile, mi setto nella modalità "scrittura importante" e inconsciamente mi ritrovo a fare uso smodato e incontrollato di avverbi.
Ecco, vale anche per questo la precedente risposta...
"Avverbiosità"
Inviato: lunedì 23 dicembre 2013, 5:18
da raffaele90
Ciao, da quanto tempo non ti leggo!
...eppure io gradisco molto la tua scrittura. Forse, proprio perchè siamo simili, apprezzo i tuoi scritti perchè ricalcano la mia idea di scrittura(visto quante volte ho usato il termine scrittura?)
La punteggiatura per me è qualcosa di oscuro e terribile; tento di usarla nel modo corretto ma spesso mi ritrovo ad usare troppe virgole o a non usarne affatto. Il punto e virgola è qualcosa di ancora più oscuro che a volte uso al posto del punto senza nemmeno esser troppo convinto di ciò che sto facendo.
Quando scrivo do anche grande importanza alla "sonorità" delle parole e alcune le scarto a priori perchè non mi piacciono affatto. Alcuni avverbi, ad esempio, sono terribili. In tutti questi anni da studente sono stato indottrinato nell' uso della corretta grammatica e sintassi per poi smettere del tutto questi studi(all' inizio delle superiori, quindi quando ero ancora ragazzino), cominciando a leggere una mole enorme di scritti di poeti/letterati che tutto sommato non mi hanno lasciato nulla; ho imparato davvero molti termini e, nonostante l' età, mi considero un dizionario vivente. In compenso il mio stile è sempre lo stesso e in tutti questi anni nessuno mi ha mai realmente insegnato a scrivere. E' venuto tutto da se, con la pratica e l' impegno ma nonostante questo mi sento molto limitato(e lo sono).
"Avverbiosità"
Inviato: lunedì 23 dicembre 2013, 11:43
da Papo56
Don't worry, be happy.

. Non sono un membro dell'Accademia della Crusca, ma in ciò che scrivete, non avverto nulla di stonato; anzi è piacevole leggervi. Più in generale, a mio parere, l'aria che si respira in questo forum è gradevole. Tra quelli che scrivono, alcuni come il sottoscritto appartengono all'
aurea mediocritas, altri come nel vostro caso sono decisamente a livelli eccelsi, non solo nella forma, ma anche nei contenuti.
Buon Natale,
Roberto
"Avverbiosità"
Inviato: lunedì 23 dicembre 2013, 15:47
da sangrisano
Io, invece, soffro di "incisivite"...
Penso sia tipico di chi, magari un po' più avanti negli anni come me, divaga dal filone principale del discorso e cerca di percorrere i mille rivoli - o ramificazioni - nell'intento di arricchire il discorso, o di renderlo più completo. A volte non mi bastano le virgole, di conseguenza uso i trattini - quasi a voler indicare un diverso livello, o una diversa profondità, della divagazione.
Brutta roba, eh?
"Avverbiosità"
Inviato: martedì 24 dicembre 2013, 4:26
da Monet63
raffaele90 ha scritto:Ciao, da quanto tempo non ti leggo!
Alterno momenti di iperattività a calme piatte in cui mi ritiro nel mio guscio.
Per il resto sono severissimo con me stesso, sono un capricorno dannazione...
sangrisano ha scritto:A volte non mi bastano le virgole, di conseguenza uso i trattini - quasi a voler indicare un diverso livello, o una diversa profondità, della divagazione.
Brutta roba, eh?

Ed io che pensavo di essere l'uomo dei trattini!! Tornando serio, ho sempre usato i trattini con funzione di parentesi tonde, per così dire, da inserire in parentesi quadre (le virgole). Sono grave, vero?