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Nano pigmenti, ferrogallici e penne antiche
Inviato: sabato 14 dicembre 2013, 2:22
da FilippoP
Ciao,
apro questo argomento sperando di non creare doppioni, nel caso mi sia sfuggito qualche discorso già fatto.
Andando alla ricerca di un inchiostro blu-nero in cui la componente nera sia predominante, leggendo qua e là varie opinioni sono giunto alla conclusione che gli inchiostri che possono fare al caso mio sono il Sailor blue-black ai nano pigmenti e il Diamine Registrars di composizione ferrogallica.
Sapreste dirmi se questi due inchiostri siano utilizzabili senza problemi sulle penne antiche?
Grazie anticipatamente
Nano pigmenti, ferrogallici e penne antiche
Inviato: sabato 14 dicembre 2013, 9:58
da lolnarcan
Nel Sailor purtroppo la componente predominante è il blu, anche tendente al verde, quindi non credo che soddisferebbe la tua voglia di blu nero con nero predominante.. Per i ferrogallici c'èil discorso acidità, che magari potrebbe essere fastidioso con i pennini in oro, ma con una regolare igienem la penna non dovrebbe soffrirne. Soprattutto con i flussi eccezionali delle vintage, i ferrogalalici per me diventano la perfezione, con uno shading pazzesco.
Altrimenti usa i platinum mix free, e gioca a fare l'alchimista. Sono tutti waterproof, che io ricordi.
Nano pigmenti, ferrogallici e penne antiche
Inviato: sabato 14 dicembre 2013, 10:00
da Irishtales
Ciao Filippo, l'argomento interessa molto anche me, non ne posso più di inchiostri lavabili, persino i pennarelli scolastici sono più persistenti!
Ti segnalo un interessantissimo articolo di Richard Binders che abbiamo già più volte segnalato, ma è sempre utile da tenere a mente:
http://www.richardspens.com/?page=ref/care/inks.htm
Nano pigmenti, ferrogallici e penne antiche
Inviato: sabato 14 dicembre 2013, 20:32
da piccardi
Sulle antiche i ferrogallici sono probabilmente meglio dei nano pigmenti. Questo posto che siano sufficientemente antiche però, nel senso che ebanite ed oro sono materiali resistenti agli acidi, per l'acidità dei ferrogallici non gli fa nulla. In genere questo vale anche per la buona parte delle penne in celluloide, che hanno la seizione in ebanite e l'inchiostro nel gommino. Non conosco la resistenza agli acidi della celluloide e le penne con pennini in acciaio sono invece assai poco resistenti all'acidità.
I nanopigmenti è una tecnologia relativamente nuova, il problema più probabile restano gli intasamenti nel lungo periodo.
Simone
Nano pigmenti, ferrogallici e penne antiche
Inviato: sabato 14 dicembre 2013, 23:34
da raffaele90
Ciao Filippo,
ti dirò qualcosa di banale e probabilmente fuori luogo. Hai mai pensato di provare con degli inchiostri autoprodotti? Parlo di una miscela di nero e blu da testare per qualche mese da su una penna di scarso valore verificando anche il valore di pH e l' eventuale formazione di depositi nel tempo.
A presto.
Nano pigmenti, ferrogallici e penne antiche
Inviato: domenica 15 dicembre 2013, 0:31
da FilippoP
lolnarcan ha scritto:Nel Sailor purtroppo la componente predominante è il blu, anche tendente al verde, quindi non credo che soddisferebbe la tua voglia di blu nero con nero predominante
Strano, ho letto da più fonti che il Sailor si caratterizza proprio per essere un blu-nero tendente al nero. A questo punto mi viene però il dubbio che si riferissero al Sailor Jentle, non alla versione con i nano pigmenti.
Nano pigmenti, ferrogallici e penne antiche
Inviato: domenica 15 dicembre 2013, 0:45
da FilippoP
piccardi ha scritto:Sulle antiche i ferrogallici sono probabilmente meglio dei nano pigmenti. Questo posto che siano sufficientemente antiche però, nel senso che ebanite ed oro sono materiali resistenti agli acidi, per l'acidità dei ferrogallici non gli fa nulla. In genere questo vale anche per la buona parte delle penne in celluloide, che hanno la seizione in ebanite e l'inchiostro nel gommino. Non conosco la resistenza agli acidi della celluloide e le penne con pennini in acciaio sono invece assai poco resistenti all'acidità.
I nanopigmenti è una tecnologia relativamente nuova, il problema più probabile restano gli intasamenti nel lungo periodo.
Simone
Grazie. Nel dubbio, penso che continuerò a usare gli inchiostri "comuni" (non saprei come altro definirli).