Sheaffer Skrip Blu
Inviato: sabato 30 novembre 2013, 12:41
Sheaffer Skrip Blu
Eccomi qui a recensire uno dei miei blu preferiti, disponibile in flaconi da 50 ml e in cartucce, sia in quelle di formato standard internazionale sia quelle proprietarie Sheaffer.
Per i test ho utilizzato la versione in boccetta, che funge egregiamente anche da calamaio per penne da intinzione e le cartucce Sheaffer proprietarie.
La forma tronco-conica del flacone in vetro, lo rende particolarmente stabile e user friendly. Sobrio ed essenziale, il packaging in plastica trasparente che lo contiene, appare senza scritte né etichette e sembra voler dire che il contenuto non ha bisogno di presentazioni: un inchiostro universalmente ritenuto affidabile e sicuro, adatto a chi scrive molto e cerca un prodotto che svolga il suo compito egregiamente con ogni tipo di alimentatore e pennino, su ogni carta, con un rapporto qualità-prezzo decisamente vantaggioso.
Provato per lungo tempo su penne con vari tipi di caricamento, dalla cartuccia allo stantuffo, dal serbatoio in silicone delle penne con caricamento a pulsante di fondo e a levetta al converter in plastica, anche abbandonando volutamente le penne per giorni, le pareti del serbatoio risultano esenti da velature ed opacizzazioni. Ciò lo rende adatto ad un utilizzo su penne con finestra trasparente, la cui utilità risulta inficiata dagli inchiostri che tendono invece ad opacizzare le superfici di contatto.
Con tutte le penne si comporta nel migliore dei modi, nessuna indecisione nel tratto, nessuna falsa partenza, nessun problema.
E finalmente la prova su carta:
Caratteristiche:
Carta utilizzata: Rhodia A4 - blocco a fogli bianchi da 80 gr\mq
Penne utilizzate: Lamy Studio con stub 1.5 - Cross ATX con pennino Serwex semiflessibile
Saturazione: buona, considerando che non si tratta di un blu-nero ma di un blu puro, un buon compromesso fra tonalità scura adatta a ogni utilizzo e vivacità cromatica
Shading: scarso o assente con pennini rigidi o molleggiati, poco presente anche con pennini flessibili; il massimo shading si può apprezzare con pennini italici a tratto consistentemente largo, come il Lamy 1.5 qui utilizzato
Feathering: spiumaggio assente su tutti i tipi di carta, anche la più economica e porosa carta da fotocopie o la carta di blocchi economici in carta riciclata
Bleed through: assente su tutti i tipi di carta utilizzati
See-through: assente; lievi trasparenze solo usando il pennino semiflessibile con la massima pressione su carta leggera (50 gr\mq) Bristol Blasetti
Scorrevolezza: ottima con tutti i tipi di penne, non solo quelle del test; impareggiabile con i pennini flessibili, che per variare velocemente la larghezza del tratto senza incertezze, hanno bisogno di un inchiostro che scenda velocemente verso il pennino durante la scrittura.
Resistenza all'acqua: il solito kleenex umido e due passate, lasciano una scia azzurro cielo sullo scritto, che risulta tuttavia ancora leggibile; una goccia d'acqua lasciata sul foglio però, così come uno spruzzo di piccole gocce simile a pioggia fine, in pochi minuti cancella ogni parola.
Asciugatura: un inchiostro fra i più rapidi ad asciugare che abbia provato. I tempi oscillano fra i 3 secondi di un tratto fine ai 16 secondi di una copiosa scia di blu depositata su carta liscia e poco assorbente da un pennino flessibile.
Conclusioni: Colore blu cielo; la componente violacea è minima, come ben si può appurare dalla cromatografia, ma la tonalità non è troppo vivida come a volte capita nei blu-azzurri più vivaci. Scrivere e leggere pagine e pagine con lo Skrip blu non stanca e non affatica la vista.
E' un bel blu di media intensità, adatto alle situazioni più varie, dagli appunti personali e di studio, agli appunti presi in conferenza, alla firma sugli assegni. Un vero passe par tout!
Facile da lavare e rimuovere anche dalle penne in assoluto più difficili da pulire. Mai una falsa partenza, un tratto spezzato, un'incertezza. Insomma, una garanzia. Non posso che consigliarlo a chi non ama i blu-neri, i blu-viola e nemmeno il celeste o l'azzurro molto vivido. Il colore dello Skrip infatti è tale da essere un buon compromesso fra facile leggibilità e vivacità equilibrata, tanto da non affaticare la vista nelle lunghe sessioni di scrittura e lettura e da non apparire al contempo troppo compassato.
Fra le doti che me lo fanno apprezzare, la estrema versatilità di utilizzo sia per quanto concerne le penne, sia per il supporto di scrittura. Su nessun tipo di carta, nemmeno la più economica e porosa, si sono verificati i fenomeni di spiumaggio che con altri inchiostri risultano così evidenti da inibire l'utilizzo di una stilografica quando si è costretti a servirsi dei suddetti supporti cartacei, come purtroppo spesso capita in ambito lavorativo o scolastico.
Bando alle chiacchiere, lasciamo parlare la carta!
Altra prova di scrittura, eseguita con la Cross ATX, pennino semiflex e carta Rhodia
Un test con pennini ad intinzione. Anche in Calligrafia, un ottimo inchiostro! La carta questa volta è quella di un blocco United Office A4, piuttosto ostica con altri inchiostri che usati con gli stessi pennini, tendono a spiumaggi e bleed-through imbarazzanti. Anche questa prova invece è superata brillantemente dallo Skrip che non traspare minimamente sull'altra pagina nemmeno con la temibile punta del Brause 361 per Copperplate:
Infine la cromatografia:
Eccomi qui a recensire uno dei miei blu preferiti, disponibile in flaconi da 50 ml e in cartucce, sia in quelle di formato standard internazionale sia quelle proprietarie Sheaffer.
Per i test ho utilizzato la versione in boccetta, che funge egregiamente anche da calamaio per penne da intinzione e le cartucce Sheaffer proprietarie.
La forma tronco-conica del flacone in vetro, lo rende particolarmente stabile e user friendly. Sobrio ed essenziale, il packaging in plastica trasparente che lo contiene, appare senza scritte né etichette e sembra voler dire che il contenuto non ha bisogno di presentazioni: un inchiostro universalmente ritenuto affidabile e sicuro, adatto a chi scrive molto e cerca un prodotto che svolga il suo compito egregiamente con ogni tipo di alimentatore e pennino, su ogni carta, con un rapporto qualità-prezzo decisamente vantaggioso.
Provato per lungo tempo su penne con vari tipi di caricamento, dalla cartuccia allo stantuffo, dal serbatoio in silicone delle penne con caricamento a pulsante di fondo e a levetta al converter in plastica, anche abbandonando volutamente le penne per giorni, le pareti del serbatoio risultano esenti da velature ed opacizzazioni. Ciò lo rende adatto ad un utilizzo su penne con finestra trasparente, la cui utilità risulta inficiata dagli inchiostri che tendono invece ad opacizzare le superfici di contatto.
Con tutte le penne si comporta nel migliore dei modi, nessuna indecisione nel tratto, nessuna falsa partenza, nessun problema.
E finalmente la prova su carta:
Caratteristiche:
Carta utilizzata: Rhodia A4 - blocco a fogli bianchi da 80 gr\mq
Penne utilizzate: Lamy Studio con stub 1.5 - Cross ATX con pennino Serwex semiflessibile
Saturazione: buona, considerando che non si tratta di un blu-nero ma di un blu puro, un buon compromesso fra tonalità scura adatta a ogni utilizzo e vivacità cromatica
Shading: scarso o assente con pennini rigidi o molleggiati, poco presente anche con pennini flessibili; il massimo shading si può apprezzare con pennini italici a tratto consistentemente largo, come il Lamy 1.5 qui utilizzato
Feathering: spiumaggio assente su tutti i tipi di carta, anche la più economica e porosa carta da fotocopie o la carta di blocchi economici in carta riciclata
Bleed through: assente su tutti i tipi di carta utilizzati
See-through: assente; lievi trasparenze solo usando il pennino semiflessibile con la massima pressione su carta leggera (50 gr\mq) Bristol Blasetti
Scorrevolezza: ottima con tutti i tipi di penne, non solo quelle del test; impareggiabile con i pennini flessibili, che per variare velocemente la larghezza del tratto senza incertezze, hanno bisogno di un inchiostro che scenda velocemente verso il pennino durante la scrittura.
Resistenza all'acqua: il solito kleenex umido e due passate, lasciano una scia azzurro cielo sullo scritto, che risulta tuttavia ancora leggibile; una goccia d'acqua lasciata sul foglio però, così come uno spruzzo di piccole gocce simile a pioggia fine, in pochi minuti cancella ogni parola.
Asciugatura: un inchiostro fra i più rapidi ad asciugare che abbia provato. I tempi oscillano fra i 3 secondi di un tratto fine ai 16 secondi di una copiosa scia di blu depositata su carta liscia e poco assorbente da un pennino flessibile.
Conclusioni: Colore blu cielo; la componente violacea è minima, come ben si può appurare dalla cromatografia, ma la tonalità non è troppo vivida come a volte capita nei blu-azzurri più vivaci. Scrivere e leggere pagine e pagine con lo Skrip blu non stanca e non affatica la vista.
E' un bel blu di media intensità, adatto alle situazioni più varie, dagli appunti personali e di studio, agli appunti presi in conferenza, alla firma sugli assegni. Un vero passe par tout!
Facile da lavare e rimuovere anche dalle penne in assoluto più difficili da pulire. Mai una falsa partenza, un tratto spezzato, un'incertezza. Insomma, una garanzia. Non posso che consigliarlo a chi non ama i blu-neri, i blu-viola e nemmeno il celeste o l'azzurro molto vivido. Il colore dello Skrip infatti è tale da essere un buon compromesso fra facile leggibilità e vivacità equilibrata, tanto da non affaticare la vista nelle lunghe sessioni di scrittura e lettura e da non apparire al contempo troppo compassato.
Fra le doti che me lo fanno apprezzare, la estrema versatilità di utilizzo sia per quanto concerne le penne, sia per il supporto di scrittura. Su nessun tipo di carta, nemmeno la più economica e porosa, si sono verificati i fenomeni di spiumaggio che con altri inchiostri risultano così evidenti da inibire l'utilizzo di una stilografica quando si è costretti a servirsi dei suddetti supporti cartacei, come purtroppo spesso capita in ambito lavorativo o scolastico.
Bando alle chiacchiere, lasciamo parlare la carta!
Altra prova di scrittura, eseguita con la Cross ATX, pennino semiflex e carta Rhodia
Un test con pennini ad intinzione. Anche in Calligrafia, un ottimo inchiostro! La carta questa volta è quella di un blocco United Office A4, piuttosto ostica con altri inchiostri che usati con gli stessi pennini, tendono a spiumaggi e bleed-through imbarazzanti. Anche questa prova invece è superata brillantemente dallo Skrip che non traspare minimamente sull'altra pagina nemmeno con la temibile punta del Brause 361 per Copperplate:
Infine la cromatografia: