domenico40 ha scritto:Dal sito Pelikan apprendo che il pennino Pelikan ha una punta in Iridio (
metallo raffinato del gruppo del platino) saldata al pennino stesso, e viene descritta la procedura (affascinante) di lavorazione che porta ad ottenere il risultato finale: il pennino Pelikan! (Vedi:
http://www.pelikan.com/pulse/Pulsar/it_ ... il-pennino)
Questo dovrebbe uniformare la sensazione percepita in scrittura nell'utilizzo dei pennini Pelikan in oro 18K, 14K, e acciaio. In un certo senso il materiale del pennino si ridurrebbe ad un mero supporto di un unica punta fatta di IRIDIO. Cadrebbero quindi i discorsi fatti sulla risposta del materiale (malleabilità o meno) in fase di scrittura.
Attento, malleabilità è proprio il contrario di flessibilità, vuol dire che puoi piegare il materiale per fargli mantenere la forma che gli hai dato. Cioè in sostanza che premendo il pennino si apre di più, ma poi resta aperto. O si piega e resta piegato. In sostanza è più facile danneggiarlo se uno preme troppo. Per questo li fanno rigidi, i pennini flessibili se premuti troppo si piegano in permanenza, vedi questo articolo:
http://www.richardspens.com/ref/nib_disaster.htm.
Mi diceva il proprietario della Visconti, che all'inizio aveva iniziato a fare pennini flssibili, che han smesso perché avevano una quantità di resi in pennini piegati enorme.
La punta in iridio (o in osmiridio o altre leghe durissime) c'è da sempre perché resiste di più alla consunzione per sfregatura sulla carta (cioè al fatto che scrivi). Il materiale di supporto conta appunto per la sua eventuale resistenza meccanica, e quella dell'acciaio è superiore a quella di una lega d'oro. Il problema a lungo è stato la resistenza chimica (su cui ovviamente è nettamente superiore l'oro, noto materiale inerte) ma gli acciai inossidabili presenti ai nostri giorni non hanno nulla da invidiare all'oro neanche da questo punto di vista. Solo che un pennino in acciaio è più brutto esteticamente e vende peggio di un pennino d'oro, che di certo è più prezioso perché l'oro costa di più e perché la lavorazione è più importante per evitare che sia troppo delicato.
Poi il grosso della sensazione della facilità di scrittura la fa l'accoppiamento con l'alimentatore, per avere un flusso di inchiostro adeguato e costante, ed il ''grinding'' della punta, che la renda scorrevole sul foglio.
domenico40 ha scritto:
Resta solo la questione della flessibilita'. Ritengo pero' che per via della quantita' di forza esercitata per allargare le punte del pennino in fase di scrittura (per ottenere un tratto piu' largo in determinati punti), e per via della qualita' elevata dei materiali utilizzati (che sia oro o sia acciaio), anche la flessibilita' resta identica nei 2 (3) casi.
No, l'acciaio è un materiale molto più flessibile dell'oro, che di suo non è flessibile per niente e viene reso tale solo grazie alla realizzazione di una lega opportuna e alla lavorazione meccanica. Per cui se vai a studiarti il limite nei due casi trovi che è molto ma molto più facile piegare (permanentemente) un pennino d'oro.
domenico40 ha scritto:
Non avendo molte esperienze per ora posso dire che questo e' vero, per quello che riguarda appunto la mia limitata esperienza, per i pennini,
18K della M800 e
acciaio placcato oro della M200, di misura M.
Nella misura F ho dei problemi col pennino 18K della M800 in quanto a scorrevolezza della scrittura. Mentre, come gia' detto, il pennino F della M215 (acciaio non placcato oro) e' confortevolissimo, morbido e preciso (e' il mio preferito e non lo cedo manco morto - non mi faccio capace invece del fatto che abbia ottenuto questo risultato con soli 16 euro contro i 138 euro spesi per il pennino 18K misura F della M800).
piccardi ha scritto:Il problema è che per me comunque qualunque pennino moderno, anche quelli assolutamente superlativi come quelli citati, è "peggio". Perché sostanzialmente non esistono più pennini flessibili, e una volta provato un buon pennino flessibile tutto il resto scompare...
Non e' la prima volta che mi dici questa cosa e non sai la rabbia (si fa per dire) che susciti in me quando lo dici. Soprattutto dopo aver speso un bel po' di soldi per acquistare Pelikan M800 con pennini M ed F in oro 18K e Pelikan M200 con pennini M ed F in acciaio (siamo a circa 500 euro di valore commerciale).
Non so a quale flessibilita' ti riferisci e spero un giorno di poterla sperimentare. Tuttavia, trascorso un primo periodo in cui non mi azzardavo a premere per paura di chissa' che, posso dirti che ora ottengo anche io tratti sottili e tratti doppi dai miei pennini, modulando la pressione. Vorrebbe forse dire, questo, che i miei pennini sono flessibili?
Ci sarebbe un modo certo di ottenere questi pennini flessibili per la mia M200?
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Attento a non premere troppo, se superi il limite della flessibilità illustrato nell'articolo di Binder puoi fare danni difficili da riparare... Dopo di che un minino di flessibilità c'è comunque anche nei pennini moderni, se no si piegherebbero e sarebbe un guaio, ma la vera "flessibilità" di un pennino sta nel fatto che:
1) non devi premere molto, basta premere un poco e le punte si divaricano, nei pennini molto flessibili (i cosiddetti wet noodle) è possibile arrivare senza problemi anche a un paio di millimetri di separazione, se lo fai con un pennino moderno lo distruggi...
2) appena premi meno le punte ritornano subito in posizione o si divaricano meno, ed hai un intervallo di variazione molto ampio il che, per chi è bravo a scrivere come Giampaolo (che mi fa una invidia spaventosa!!!) significa riuscire a variare lo spessore del tratto a piacere ed ottenere dei risultati fantastici.
Gli esempi di scrittura dell'articolo che ti citavo illustrano la differenza (purtroppo è in inglese, ma se Giampaolo mi da una mano potremmo fare una versione in Italiano...). Con un pennino rigido anche il miglior calligrafo otterrà sempre una scrittura sostanzialmente piatta, al più potrà variare il tratto se usa un pennino piatto, ma è già una cosa diversa. Per questo anche un bruttigrafo come me adora i pennini flessibili, e per questo i calligrafi usano i pennini d'acciaio e la cannuccia.
Purtroppo non conosco produttori che vendano pennini da stilografica flessibili. Tempo fa ho visto (sempre alla casa della stilografica) dei pennini Omas flessibili che pare dovessero poter essere forniti, a richiesta sui modelli più costosi, ma non so che fine han fatto, non ne ho più sentito parlare. Però mi pare che lo stesso Richard Binder offra pennini personalizzati, anche per la M200, e fra questi anche dei flessibili (mi pare solo per la M250), ma come puoi verificare su
http://www.richardspens.com/pens/nibs.htm sono piuttosto costosi...
Ciao
Simone