Codici bodoniani
Inviato: lunedì 25 novembre 2013, 1:15
Mentre stava leggendo una nota rivista d'arredamento, mia moglie mi ha chiesto cosa fossero i codici bodoniani. Il termine compare in un articolo sulla residenza di Francesco Maria Ricci. Il particolarissimo giardino, a forma di labirinto, si ispira appunto a suddetti codici. Bodoni mi è noto perchè a Torino una piazza centrale è dedicata a lui, ma dei codici non ne sapevo nulla.
Siamo andati brevemente a doumentarci su Wikipedia e tra le altre informazioni, sono comparse queste righe, che ho trovato molto interessanti ed ancora di attualità, nonostante abbiano più di due secoli, perciò ho voluto condividerle con voi.
"Nella sua prefazione al manuale (Manuale di tipografia n.d.r.) Bodoni espone i quattro principi o qualità che costituiscono la bellezza di una famiglia di caratteri tipografici.
La prima è l'uniformità o regolarità del disegno che consiste nel comprendere che molti dei caratteri in un alfabeto hanno elementi in comune che devono rimanere gli stessi precisi in ognuno di essi. Il secondo è l'eleganza unita alla nitidezza ovvero il giusto taglio e la rifinitura meticolosa dei punzoni che producono una matrice perfetta dalla quale ottenere caratteri nitidi e delicati. Il terzo principio è il buon gusto: il tipografo deve restare fedele ad una nitida semplicità e non dimenticarsi mai del suo "debito" con le migliori lettere scritte nel passato. La quarta ed ultima qualità afferma il Bodoni è l'incanto, una qualità difficile da definire, ma che è presente in quelle lettere che danno l'impressione di essere state scritte non con svogliatezza né con rapidità, ma con somma calma come in un atto d'amore.".
Siamo andati brevemente a doumentarci su Wikipedia e tra le altre informazioni, sono comparse queste righe, che ho trovato molto interessanti ed ancora di attualità, nonostante abbiano più di due secoli, perciò ho voluto condividerle con voi.
"Nella sua prefazione al manuale (Manuale di tipografia n.d.r.) Bodoni espone i quattro principi o qualità che costituiscono la bellezza di una famiglia di caratteri tipografici.
La prima è l'uniformità o regolarità del disegno che consiste nel comprendere che molti dei caratteri in un alfabeto hanno elementi in comune che devono rimanere gli stessi precisi in ognuno di essi. Il secondo è l'eleganza unita alla nitidezza ovvero il giusto taglio e la rifinitura meticolosa dei punzoni che producono una matrice perfetta dalla quale ottenere caratteri nitidi e delicati. Il terzo principio è il buon gusto: il tipografo deve restare fedele ad una nitida semplicità e non dimenticarsi mai del suo "debito" con le migliori lettere scritte nel passato. La quarta ed ultima qualità afferma il Bodoni è l'incanto, una qualità difficile da definire, ma che è presente in quelle lettere che danno l'impressione di essere state scritte non con svogliatezza né con rapidità, ma con somma calma come in un atto d'amore.".