Cari amici pennofili stilografici, oggi sono qui a proporvi le mie prime impressioni della Oscar Wilde, writers edition 1994.
Al contrario di altre volte in cui al desiderio di scrivere con un inchiostro diverso, seguiva la ricerca (e talvolta l’acquisto) di una bella e particolare stilo, qui l’approccio è contrario: la Wilde era una stilo nel mirino da tempo che mi era piaciuta da subito, anche se solo in foto.
Tutto questo a prescindere dal suo utilizzo, nonostante io non avessi idea di quale inchiostro infilarci.
La verità è che non me la sono sentita di lasciarmela scappare: ero stato informato che fosse disponibile per poco tempo da un mio nuovo rivenditore e dopo aver attestato che la disponibilità fosse realmente limitata un pò ovunque (trovarne una NOS era complicato o onerosissimo) con un bel sacrificio economico ho provveduto al suo acquisto.
Confezione 8,5/10
Bella, senza la contro-contro scatola in cartone ondulato, ma non è un problema. La scatola è la solita a forma di libro (come tutte le WE) molto ben fatta e curata, libricino illustrativo celebrativo annesso. Il materiale della stessa è però piuttosto “ordinario”. La stilo, comunque, è incastrata nel suo velluto scuro in attesa di essere sfilata.
Estetica 9/10
L’estetica è sempre soggettiva: la definizione di bellezza di una penna dipende dai gusti di ognuno. La Wilde è forse w.e. che maggiormente assume questa caratteristica, soprattutto per la lavorazione/accostamento e ricerca dei materiali e dei particolari. La penna, dedicata allo scrittore Oscar Wilde, è oggetto di una curiosità: Montblanc sia alla sua introduzione, sia nel sito attuale, non descrive o giustifica le scelte effettuate in tema di colori, forma e materiali.
Il fusto della stilo è in resina nera e perlata, che le dona un particolare effetto “tigrato”. Le sfumature passano dal beige al bianco, verde, giallo con le striature nere, a seconda di come incide la luce sul fusto. La Wilde è quella che gli americani definiscono “domed” cioè con il cappuccio che termina a forma di cupola, come le Montblanc ante-guerra. Il cappuccio, a vite, è abbastanza corto rispetto alla lunghezza del fusto ed è in resina nera (molto semplice) con appena due verette dorate e zigrinate alla sua base.
Il cappuccio ha una bella clip con l’incisione della casa, che sarà poi utilizzato anche sulla Proust. La clip riprende fedelmente quelle delle serie 20-25-etc.
La sua apertura è abbastanza morbida: si apre in maniera morbida a differenza delle altre w.e. di quegli anni, forse dovuto al fatto che il cappuccio è in resina più spessa rispetto alle stesse. Ricorda l’apertura di una 146 o di una 149 con la filettatura abbastanza corta.
Il fondello, a forma di cono tronco, è della stessa resina nera, generoso nelle dimensioni, senza anellini dorati.
Il pennino, nel mio caso un F, dotato di foro di sfiato circolare, è monocolore, in oro 18 K/750. Oltre alla scritta Montblanc è inciso "4810" e l’anno di produzione “1994”. Il pennino è il classico della 146, in questo caso con semplici incisioni di contorno.
Dimensioni 9/10
All’apertura della scatola, la stilo appare lunga, ma me lo aspettavo, avendone studiato le caratteristiche prima dell’acquisto. E’ lunga incappucciata 14,5 cm. Più o meno come la precedente Agatha Christie.
Più leggera di una recente W.E., in linea con le sue sorelle iniziali, il peso alla mano risulta ottimale.
La stilo è da utilizzare sia con che senza cappuccio in quanto “incappucciata” non risulta sbilancata: per me, comunque, non c’è problema: non uso mai la stilo "capped" e alla mia manina risulta eccellente nelle dimensioni, anche molto sfruttabile nell’uso giornaliero, per chi vuole farsi passare lo sfizio.
Prime impressioni d’uso 9/10
Ho provato la stilografica, caricandola immediatamente con il Montblanc Nero; il meccanismo di carica dell’inchiostro (a stantuffo, naturalmente) è morbido e preciso. Il gioco a vuoto del fondello è però abbstanza evidente. Ho provato, quindi, per alcuni scarabocchi, il pennino F: è sempre lo stesso, affidabile, preciso e non molto diverso da un F della stessa casa. Devo evidenziare che dopo 20 anni parte senza esitazioni ed il tratto è perfettamente regolare. Questo è la summa della qualità costruttiva del marchio, altro che marketing.
Voto complessivo 9,0
La Oscar Wilde è una penna molto particolare. Ad una visione superficiale appare un pò freack, fuori dei canoni estetici delle altre w.e. Può apparire bella o brutta, ma non teme l’indifferenza. E’ il classico oggetto per cui devi soffermarti sui particolari per apprezzarla.
Come sempre vi posto solo alcune foto “di servizio” cioè utili alla comprensione di questa recensione.
Un cordiale saluto a tutti.
Recensione: Montblanc Oscar Wilde W.E. 1994
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Grazie per la recensione, mi piace molto questo modello, nell'insieme mi da una sensazione di retrò.
Luca
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Grazie per la recensione di una bellissima penna
stefano
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Complimenti per il "nuovo" acquisto e per l'utile recensione!
Sergio
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Grazie a tutti per i complimenti alla recensione e alla penna..devo dire che la Wilde e' davvero una bella stilo ed è vero dona una bella sensazione retro'....
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E' veramente bella e penso sia una delle mie WE preferite (non tutte mi piacciono).
Complimenti,
Giovanni
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Bella, complimenti per l'acquisto e per per la recensione.