Breve recensione Pen.Co 53
Inviato: lunedì 9 maggio 2011, 17:34





La penna che sto per recensire è una Pen.Co 53, top di gamma di quel che era la produzione Pen.Co, un'azienda di Sandrigo fallità nel lontano 1957. Il modello 53 fu lanciato per tentare di risollevare le sorti dell'azienda, non riuscendo tuttavia a sortire gli effetti sperati.
La penna si presenta con un fusto in celluloide marrone scuro, pennino conico a vite in oro 14K con punta in iridio e con scritto Pen.Co 585, tappo con lavorazione Roller Gold 18K e innesto a vite.
Il caricamento dell'inchiostro è a stantuffo; il serbatoio contiene l'eqivalente di due cartucce Pelikan TP/6.
Nonostante le precarie condizioni in cui versava la penna, attualmente scrive divinamente, con un flusso abbondante e un tratto sottilissimo. Il pennino inoltre è molto flessibile e consente con una lieve pressione di aumentare la dimensione del tratto.
Gli unici difetti che ho riscontrato sono:
Trafilaggio nella zona di giunzione pennino-alimentatore: la penna ha un pennino conico che si avvita all'alimentatore; la zona in cui questi due elementi si congiungono entra spessissimo in contatto con le dita, trasferendo sugli stessi enormi quantità di inchiostro. Il problema è stato provvisoriamente risolto coprendo la suddetta zona con un sottile gommino; adesso il tappo si inserisce con una lieve pressione, ma in compenso non macchia più.
Elevata sensibilità ai movimenti bruschi: basta un piccolo movimento brusco per far rilasciare dall'alimentatore notevoli quantità di inchiostro.
Per il resto è bellissimo vedere come una penna scriva egregiamente a distanza di 60 anni ed è altrettanto bellissimo scrivere con uno strumento di scrittura che ha visto 3 generazioni (e speriamo ne veda altrettante

PS: Le foto sono reperite da internet.