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Lamy CP1

Inviato: martedì 24 settembre 2013, 12:53
da piccardi
Torno ancora una volta sulla Lamy, una delle marche più interessanti nella produzione attuale, per recensire un modello, la CP1, che mi pare ingiustamente sottovalutato. Sarà la mia tendenza a fare il bastian contrario, ma trovo apprezzabile che di fronte ad una tendenza di mercato che sembra nettamente orientata verso penne imponenti di grandi dimensioni, venga ancora prodotta una penna che fa di una linea sottile ed essenziale la sua caratteristica principale.

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La penna rientra a pieno nella filosofia produttiva della Lamy: uno stile minimalista con una grande qualità costruttiva, il tutto finalizzato a produrre strumenti di scrittura, destinati esattamente a questo scopo. Quindi nessuna concessione all’ostentazione, e linee essenziali e moderne. Per questo si tratta di una penna che può non piacere affatto rispetto alle tendenze attuali, ma che invece a me risulta estremamente gradevole.

La CP1 è una penna sottile, costitituita da un cilindro di alluminio anodizzato nero, opaco e ruvido, senza nessuna decorazione, con una clip a molla in acciaio lucido di forma semplice e lineare. La sezione in plastica scura consente una presa sicura grazie alle scanalature riportate su di essa. Il tappo, nello stesso materiale del corpo, si chiude a incastro in maniera molto precisa. Il caricamento, (sarebbe stata una vera impresa fare altro, visto il diametro della penna) è a cartuccia/converter.

La penna è davvero leggera e perfettamente equilibrata, si impugna molto comodamente nonostante sia alquanto sottile. Viene dotata, visto anche il prezzo molto contenuto, dal pennino in acciaio in uso su tutte le penne di fascia bassa dell’azienda, a partire dalla Safari. Come per tutte le altre Lamy, nonostante si tratti di una produzione tutto sommato economica, le finiture sono eccellenti e la qualità della lavorazione è evidente.

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L’esperienza di scrittura, e non potrebbe essere altrimenti essendo identici alimentatore e pennino, è la stessa delle altre Lamy della stessa fascia. Si tratta di penne che scrivono molto bene con un flusso equilibrato e senza salti anche nella scrittura veloce, come evidenziato nell’immagine precedente. Il pennino, come risulta dal test di scrittura, è rigido.

Come per le altre Lamy però c’é il difetto, per chi come me ama i tratti sottili, di un EF troppo abbondante (quasi un M) e la cui scorrevolezza, pur buona, resta nettamente inferiore a quella che si può trovare su una giapponese. Una differenza di scorrevolezza che si riduce drasticamente con i pennini nelle misure superiori, che però non rientrano nei miei gusti…

In definitiva si tratta di una penna che ha uno stile personale che non sfigura in nessun ambiente, è leggera e maneggevole, e promette, specie se non siete fissati con gli estrafini, di essere una comodissima compagna nelle proprie sessioni di scrittura. Ed infine, come tutte le Lamy, ha pure un ottimo rapporto qualità/prezzo.

Riassumo ancora una volta il giudizio con la inevitabile tabellina dei voti, con l’altrettanto inevitabile avviso che sono e restano puramente indicativi dei gusti del recensore…
  • aspetto: 8.5 (stile moderno semplice ed originale)
  • realizzazione: 8.5 (ottimo materiale, finitura e lavorazione ineccepibile)
  • scrittura: 7.0 (pennino scorrevole, tratto eccessivo per un EF)
  • sistema di caricamento: 6.5 (ordinario caricamento a cartuccia)
  • qualità/prezzo: 8.5 (ottimo rapporto qualità/prezzo)
Al solito i miei ringraziamenti a Marco Moricci della Casa della Stilografica che anche questa volta mi ha messo a disposizione la penna per eseguire le prove di scrittura e mi ha fornito le fotografie della stessa usate nell’articolo.

Lamy CP1

Inviato: martedì 24 settembre 2013, 13:51
da Bartimeus79
Ottima penna, ma confermi i miei dubbi sul controllo qualità dei pennini Lamy. Ne possiedo diversi e ce ne fossero due con lo stesso tratto, oramai considero l'indicazione dello spessore del tratto più una previsione che una certezza. Di questa penna esiste anche la versione placcata con platino e con pennino d'oro, peccato costi 5 volte la versione in metallo.

Lamy CP1

Inviato: martedì 24 settembre 2013, 15:27
da sabbate
Bella ,ho usato la studio a lavoro e vi dirò che va bene .

Lamy CP1

Inviato: martedì 24 settembre 2013, 16:42
da maczadri
A me piace tantissimo semplice con una linea pulita, e prima o poi la prenderò. Inoltre. se non erro ha lo stesso pennino della safari quindi intercambiabilità massima.

Lamy CP1

Inviato: martedì 24 settembre 2013, 16:49
da Ottorino
Bartimeus79 ha scritto:Di questa penna esiste anche la versione placcata con platino e con pennino d'oro, peccato costi 5 volte la versione in metallo.
Peccato ?

Platino (35 euro al grammo) e oro (32 euro al grammo)
E questo solo per la materia prima.

Poi bisogna lavorare le materie prime.

Mica hai detto verniciata a pennello con l'antiruggine dalla "cooperativa pennai del basso adriatico" !!!

Lamy CP1

Inviato: martedì 24 settembre 2013, 16:54
da Alexander
Sono molto contento di leggere questa tua recensione, si tratta di una penna che ho notato e apprezzato anche io per il design sobrio e minimalista. Ho anche avuto modo di provarla di recente (in una boutique all'interno di un noto aeroporto) e condivido in toto le tue considerazioni sul bilanciamento e sulla qualità di scrittura.
Mi dispiace che il pennino EF sia troppo "abbondante", per questo ero intenzionato ad acquistare uno stub al fine di adibire la penna all'esercizio con la calligrafia, ma non conosco la scorrevolezza dei pennini tagliati Lamy e non ho avuto opportunità di testarli di persona.

Lamy CP1

Inviato: martedì 24 settembre 2013, 17:02
da maxpen2012
Ottorino ha scritto:
Bartimeus79 ha scritto:Di questa penna esiste anche la versione placcata con platino e con pennino d'oro, peccato costi 5 volte la versione in metallo.
Peccato ?

Platino (35 euro al grammo) e oro (32 euro al grammo)
E questo solo per la materia prima.

Poi bisogna lavorare le materie prime.

Mica hai detto verniciata a pennello con l'antiruggine dalla "cooperativa pennai del basso adriatico" !!!
Giusto Ottorino, tuttavia mi piacerebbe sapere se alla fine la quantita' di metallo " nobile " presente in
un pennino di misura media a 14 Kt. giustifichi poi queste enormi differenze di prezzo...
Tu forse con la tua attrezzatura e la tua esperienza potresti, se te la senti, dare una risposta
a questa curiosita' che ho da tempo... Secondo me, cosi' a occhio, i produttori ci marciano un po'...

Lamy CP1

Inviato: martedì 24 settembre 2013, 17:15
da Bartimeus79
Il peccato era riferito a me stesso, non per i materiali utilizzati.

Lamy CP1

Inviato: martedì 24 settembre 2013, 17:20
da Irishtales
Apprezzo molto le penne dal design sobrio, ma questa è forse anche troppo minimalista per me; comunque se dovessi acquistarla, sulla mia svetterebbe un bello stub, magari un 1.1 come quello che ho attualmente sulla Studio. Molto scorrevole, davvero un ottimo pennino, che consiglio anche in rapporto al prezzo davvero esiguo. Degli stub 1.5 ed 1.9 non conosco invece le caratteristiche.
Lamy non è nuova a questo genere di materiali e design, basti pensare alle varie Accent, Scala, Linea, Logo, che però preferisco come estetica alla CP1, almeno dall'osservazione attraverso il monitor!

Lamy CP1

Inviato: martedì 24 settembre 2013, 17:22
da Phormula
La CP1 è una penna minimalista per eccellenza, un tuffo negli anni '80, quando andavano di moda le stilografiche sottili.
E' quanto di più vicino ci sia oggi in produzione alla Paper Mate che usavo ai tempi del liceo.

Complimenti per la recensione! ;)

Lamy CP1

Inviato: martedì 24 settembre 2013, 17:36
da Ottorino
Per Bartimeus. Il tono è ironico e scherzoso, ovviamente.
Non mi prendere troppo sul serio,

Per Massimo
Continuo in altro argomento per non andare OT
viewtopic.php?f=8&t=5598

Lamy CP1

Inviato: martedì 24 settembre 2013, 17:42
da A Casirati
La linea è davvero essenziale e bella. E non dubito della qualità. Ma non potrei utilizzarla con soddisfazione, perché non trovo confortevoli le stilografiche sottili...
Peccato.

Lamy CP1

Inviato: martedì 24 settembre 2013, 17:45
da Phormula
A Casirati ha scritto:... perché non trovo confortevoli le stilografiche sottili...
Ennesima dimostrazione di quanto l'ergonomia di una penna sia un fatto personale.
Io se devo scrivere molto, preferisco una penna sottile. Io trovo la Delta Dolce Vita a pistone scomoda se devo scrivere più di 2-3 pagine.
Dipende da come si è stati abituati a scrivere, da quanto minuta è la calligrafia e quanto precisi si vuole essere nel controllo della penna.

Lamy CP1

Inviato: martedì 24 settembre 2013, 17:57
da A Casirati
Phormula ha scritto:
A Casirati ha scritto:... perché non trovo confortevoli le stilografiche sottili...
Ennesima dimostrazione di quanto l'ergonomia di una penna sia un fatto personale.
Io se devo scrivere molto, preferisco una penna sottile. Io trovo la Delta Dolce Vita a pistone scomoda se devo scrivere più di 2-3 pagine.
Dipende da come si è stati abituati a scrivere, da quanto minuta è la calligrafia e quanto precisi si vuole essere nel controllo della penna.
Concordo al 100%. Recentemente, cambiando la posizione del mio dito indice, ho cominciato ad apprezzare maggiormente, ed a trovare più confortevoli, penne più sottili (diciamo di diametro medio d'impugnatura fra gli 11 ed i 12mm), ma per una comfortevolezza completa ho comunque bisogno che il resto della stilografica si adagi sulla mano con un po' di corposità, almeno in termini di dimensioni - leggi diametro del fusto -, meglio se anche di peso.
A proposito (lieve OT): quant'è il diametro medio dell'impugnatura di un'Aurora 88 big?

Lamy CP1

Inviato: martedì 24 settembre 2013, 23:34
da piccardi
Phormula ha scritto:La CP1 è una penna minimalista per eccellenza, un tuffo negli anni '80, quando andavano di moda le stilografiche sottili.
E' quanto di più vicino ci sia oggi in produzione alla Paper Mate che usavo ai tempi del liceo.

Complimenti per la recensione! ;)
Grazie,

devo dire che sul piano stilistico la penna mi piace davvero molto (ma Lamy sgradevoli devo ancora trovarle). Non l'ho comprata solo perché ormai ne ho fin troppe di penne e mi sarebbe difficile usarla (e questo sarebbe stato davvero farle un torto).

Simone