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Piano piano ho iniziato anche io
Inviato: martedì 17 settembre 2013, 10:57
da ecorandagia
Eccomi qui, ho passato queste giornate a leggere praticamente quasi tutto il forum per carpire e non fare domande superflue, e esercitandomi ogni giorno riempiendo pagine di A3 su ogni singola lettera (o guppi di lettere) del primo carattere che ho deciso di studiare per avvicinarmi a questo mondo: il Foundational. Nel contempo ho anche iniziato a fare qualche fiore con la tecnica dell'inchiostro con dei risultati molto soddisfacenti.
Sto usando pennini Mitchell Round Hand. Per le esercitazioni uso il numero 1 con annesso serbatoio, ma riscontro parecchi problemi soprattutto dopo le prime due lettere. E' come se l'inchiostro non scendesse e a volte non viene una linea netta ma manca o una parte dell'inizio oppure una parte della fine. Io continuo a sistemare il serbatoio che come ho letto nel forum in una precedente discussione va posizionato a circa 1.5mm dalla punta, però è una problematica che non me la da sempre. (appena arrivo a casa vi posto la foto perché ora sono a lavoro e ho scordato di farle).
Invece questa mattina ho fatto la mia prima prova di scritta continua su un foglio A4 da fotocopie, facendo anche lettere che non ho ancora studiato approfonditamente e ho riscontrato un bel po' di problemi primi tra tutti la spaziatura e la costruzione delle lettere soprattutto con quelle tipo A, G (orribile
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), S. Come pennino ho usato un 3 senza serbatoio e devo dire che la scrittura è stata molto piacevole e fluida, per cui non so se il mio problema sia legato all'inchiostro oppure al serbatoio.
I miei testi di riferimento al momento sono "Alfabeti calligrafici per principianti" di Noble e Mehigan e "Calligrafia"
Vi posto la foto e vi prego di non essere troppo cattivi con me
Grazie mille a tutti per i consigli e i suggerimenti
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Inviato: martedì 17 settembre 2013, 11:47
da Irishtales
Bravissima!!!
Apro subito un nuovo argomento in Stili Calligrafici con una piccola nota introduttiva. Visto che studi su un testo specifico, appena ti senti in grado di padroneggiare lo stile, inseriamo un bell'esempio di Foundational
qui 
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Inviato: martedì 17 settembre 2013, 13:18
da maczadri
Complimenti !!
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Inviato: martedì 17 settembre 2013, 15:55
da courthand
Prima di tutto benvenuta, poi grazie di aver scelto il Foundational, dandoci così la possibilità di parlare di qualcosa di diverso dalla cancelleresca.
Problemi col pennino: faccio una domanda stupida, lo hai passato sulla fiamma per togliere la vernice protettiva? Se lo hai fatto (come credo) guardiamo oltre. I Mitchell hanno il serbatoio piuttosto ostico ma, detto questo, ciò non toglie che debba funzionare, basta trovare la posizione giusta. Hai provato senza serbatoio? Talvolta un inchiostro particolarmente denso può intasare velocemente il pennino ma dopo due sole lettere mi sembra un po’ troppo veloce.
Se il tratto ti viene un po’ seghettato ai bordi la spiegazione potrebbe essere il non pieno e costante contatto del pennino col foglio: un Mitchell n.o 1 ha una larghezza di circa tre mm e mantenere la punta sempre correttamente appoggiata al foglio richiede una certa pratica (è per questo che si consiglia di iniziare a studiare con un pennino di dimensioni generose, per evidenziare subito i difetti); il fatto che usando un n.o 3 (circa 1mm di larghezza, ben più facile da gestire) il problema non si ponga sembrerebbe indicare in tal senso.
Lo scritto: se è la prima volta che ti cimenti in un periodo complesso, va veramente bene!
Consigli: mantieni la verticalità di ogni lettera (non devono pendere ne a destra ne a sinistra), occhio alle spaziature (quelle tra le singole lettere sono più difficili da gestire ma tra due parole è sufficiente lasciare lo spazio di una “o”), la “t”, almeno nei modelli in mio possesso, è appena più alta di un corpo lettera senza ascendente o discendente (misura detta x-height) e non lunga come una “l” ad esempio. L’occhiello superiore della “g” dovrebbe essere un po’ più piccolo dello x-height, quello inferiore più grosso del superiore. Il tratto verticale della “a” deve essere verticale e non adagiarsi sull’occhiello.
In conclusione: un ottimo inizio, da coltivare con passione e costanza, doti che, mi par di capire da quello che scrivi, non ti difettano.
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Inviato: mercoledì 18 settembre 2013, 12:21
da ecorandagia
Innanzi tutto grazie mille per i link e consigli che mi avete dato, li ho trovati davvero preziosi.
Allora rispondo a courthand: per quanto riguarda il pennino ho fatto tutte le operazioni preliminari (bruciatura con l'accendino), e ho sempre lavorato le lettere singole con il numero 1, però a questo punto mi sta venendo un dubbio sulla carta. Ieri pomeriggio ho fatto questa prova (ancora però non avevo letto i consigli per la T e la G che dunque risultano sbagliate), il testo è tratto dal link che ha messo Irishtales, ed è stato eseguito con pennino 1 su carta A4 Fabriano da fotocopie sempre con lo stesso inchiostro e il risultato l'ho trovato molto più omogeneo a differenza di quella da layout che è come se a volte respingesse la china. Trovo inoltre molta difficoltà con l'inchiostro quando devo fare ad esempio la stanghetta della D, nel senso che non scende, e dunque mi domando se non possa a questo punto essere un errore di inclinazione del pennino.
Inoltre ho da porvi una domanda da un milione di dollari sempre sull'esempio che vi ho postato: ho sbagliato a scrivere una parola
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ma me ne sono accorta praticamente alla fine. Dunque cosa si fa in questi casi, a parte essere più attenta? Si butta tutto il lavoro oppure c'è un modo per poter inserire una lettera?
In questo caso la parola errata è EXALATE che doveva essere EXALTATE.
Grazie mille davvero a tutti
PS: può darsi che abbia fatto altri errori di scrittura perché la stampa non è molto leggibile per cui mi scuso in partenza.
Piano piano ho iniziato anche io
Inviato: mercoledì 18 settembre 2013, 13:20
da Irishtales
Complimenti, mi sembra davvero che migliori a vista d'occhio, specialmente l'inclinazione delle lettere che ora è molto più omogenea e curata.
Correggere, non correggere, cancellare, riscrivere...dipende!
A mio avviso dipende da tante cose. In primis, dalla finalità dell'opera: se è un lavoro che va venduto, andrà rifatto. Se è una cosa da donare ad una persona con cui si è molto in confidenza oppure è da tenere per sé, lo lascerei con l'errore, almeno nell'eventualità che lo scritto sia solo "decorativo" o meglio funzionale ad una decorazione più grande. Rifarei tutto daccapo se invece fosse il testo di un biglietto da regalare, in cui si sa, le parole sono tutto o quasi...
Il supporto usato però
potrebbe (il condizionale è d'obbligo!) anche permettere di graffiare via con una limetta alcune lettere e poi uniformare di nuovo la superficie con una gomma da lucido (quelle gialle o blu semitrasparenti); in genere si tratta di operazioni forse possibili su carta traslucida pregiata molto liscia e compatta, simile a pergamena, ma attendiamo e confidiamo come sempre nella competenza di Alessandro
Se volessi essere certa di non sbagliare...scriverei prima sul supporto la traccia dello scritto a matita, con tocco leggerissimo, in modo da poter rileggere e da fare anche degli aggiustamenti per centrare o spostare le parole come meglio si armonizzano con il contesto (impaginazione, eventuali disegni e ornamenti) prima di inchiostrare.
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Inviato: mercoledì 18 settembre 2013, 14:30
da courthand
Migliori a vista d'occhio!
Attenzione però che il testo che hai copiato non è in foundational, ma è una pagina del salterio scritto in carolina inglese da cui Johnston trasse il suo foundational: da cui l'uso della "s" in forma arcaica che però, bada bene, ha il tratto orizzontale che sporge solo a sinistra, altrimenti diventa uguale alla "f".
Riguardo agli errori ne facevano anche gli antichi scriba: solitamente, per non buttare via la pagina (la pergamena costava molto) se avevano lasciato una lettera si limitavano a scriverla piccola nell'interlinea o, se avevano sbagliato a scrivere la parola, la riscrivevano a margine; se si accorgevano immediatamente dell'errore, grattavano col coltello l'inchiostro e, dopo aver passato nuovamente pomice e sandracca, riscrivevano sopra.
La tecnica del grattare e scrivere sopra, per la mia limitata esperienza, si può usare con successo solo su vera pergamena o su carta pergamena di buona qualità e grammatura, previo trattamento, dopo la grattatura, con gomma sandracca: su carta e cartoncino non mi è mai riuscito niente di buono. Se si deve grattare qualcosa e basta, ancora ancora: scriverci sopra mi viene proprio brutto.
Quindi ha ragione Daniela: se è qualcosa che devi dare ad altri, buttare e rifare, anche se con la morte nel cuore!
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Inviato: mercoledì 18 settembre 2013, 17:02
da Ottorino
Sandracca ??
So bene che potrei fare una ricerca in rete,
ma mi interessa di più se ci racconti qualcosa direttamente.
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Inviato: mercoledì 18 settembre 2013, 17:48
da courthand
E volentieri racconto, anche se la novella è breve.
La gomma sandracca è una resina estratta dal cipresso.
Sciolta in alcool è usata per finiture laccate del legno.
Ai nostri bassi fini va usata in polvere fine, la si trova nei negozi per belle arti discretamente forniti ( per i fiorentini, tipo Rigacci o Zecchi) ma anche on line a prezzi popolarissimi.
Si prende, dunque, la polvere, se ne mette un po' al centro di un pezzetto di stoffa leggera, si raccolgono i lembi della stoffa verso l'alto e si fa un fagottino stringendo con uno spago: deve venire fuori una specie di tampone le cui dimensioni saranno proporzionate alla superficie da trattare.
Una volta grattata la carta pergamena (do per scontato che di tale materiale si faccia uso visto il costo della vera pergamena), la si liscia con una gomma da cancellare (filologicamente scorrettissimo) e poi la si tampona col fagottino della gomma sandracca in modo che la polvere in esso contenuta, filtrando attraverso la trama della stoffa, si attacchi gradualmente al foglio formando come uno strato liscio sulla superficie dello stesso: questo le rende una impermeabilità all'inchiostro paragonabile (più o meno) a quella del foglio vergine, prima della grattatura e impedisce (o perlomeno limita) al liquido di spandersi attraverso le fibre della carta "smandruppate" dall'operazione di raschiatura.
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Inviato: giovedì 19 settembre 2013, 10:43
da Irishtales
Ogni volta che interviene Alessandro, io prendo appunti
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Inviato: venerdì 20 settembre 2013, 9:14
da ecorandagia
Wow! Bellissima questa cosa che assolutamente non conoscevo. Grazie mille per questi consigli e queste dritte.
Per quanto riguarda il testo, si si ho visto che non era il foundational, ho usato solo il testo inteso come parole perché mi affascinava scrivere qualcosa in latino. Comunque grazie mille, ieri ho fatto altri esercizi (che posterò) sebbene la bimba mi porti via moooooolto tempo e questo è anche uno dei motivi per cui non sto sempre qui
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Inviato: venerdì 20 settembre 2013, 20:14
da Crononauta
ecorandagia ha scritto:Sto usando pennini Mitchell Round Hand. Per le esercitazioni uso il numero 1 con annesso serbatoio, ma riscontro parecchi problemi soprattutto dopo le prime due lettere. E' come se l'inchiostro non scendesse e a volte non viene una linea netta ma manca o una parte dell'inizio oppure una parte della fine. Io continuo a sistemare il serbatoio che come ho letto nel forum in una precedente discussione va posizionato a circa 1.5mm dalla punta, però è una problematica che non me la da sempre.
Prima di tutto complimenti, hai già cominciato molto bene!
Per i pennini occorre sicuramente un po' di pratica, anch'io ho penato un po' all'inizio. Salvo poi scoprire che andavano scaldati sulla fiamma per togliere la lacca di protezione con cui vengono trattati.
Poi anche gli inchiostri hanno il loro comportamento, e cambia parecchio. Vero è che col pennino da intinzione scrivi con
qualsiasi cosa, però per dirti io ho già trovato una enorme differenza di flusso tra il Parker Quink Black e il Waterman Purple. Il primo pastoso e quasi gelatinoso, il secondo fluidissimo e propenso a "spiumare" con estrema facilità... è sicuramente un mondo che richiede pratica!
P.s.: suggerimento, per scaldare i pennini
non, e sottolineo
non lasciarli infilati nella cannuccia di plastica mentre li scaldi... il rame è un ottimo conduttore di calore e rischi di fondere la cannuccia... come ho quasi fatto io
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Piano piano ho iniziato anche io
Inviato: lunedì 23 settembre 2013, 11:00
da ecorandagia
Grazie per l'intervento!
Il punto è che ho scoperto essere la carta che ho da layout il mio grande nemico. Infatti ho comprato l'altra settimana la Favini ecologica fatta con Alghe della laguna di venezia 90gr, e la trovo molto soddisfacente (sotto potete vedere la nuova prova sullo stesso testo precedente, scusate per i soliti esercizi che posto). Per l'inchiostro in realtà al momento non ho provato altri tipi anche se ho il Pelikan inchiostro di china nero, e il Winsor&Newton Indian Ink. Quello che uso io non ha marca, ma scrivendo su fogli che non siano quelli A3 maledetti, devo dire che è notevole (almeno per la mia scarsissima esperienza). Per quanto riguarda la bruciatura quella l'ho fatta subito perché era spiegato chiaramente sul testo "Esercizi per la bella Calligrafia" un piccolo libro di riferimento che per l'appunto usa proprio i Mitchell. Per quanto riguarda lo scaldare, grazie al cielo ho preso la cannuccia in legno naturale perché con la mia grande capacità di mandare a fuoco le cose (ho rischiato 3 volte di mandare a fuoco la cucina perché avevo lasciato lo straccio vicino la fiamma) credo che avrei già fatto i danni e buttato tutto subito al secchio!
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Comunque credo che di pari passo inizierò anche con l'onciale per fare dei graziosi regali a natale.
Piano piano ho iniziato anche io
Inviato: lunedì 23 settembre 2013, 11:07
da Irishtales
Complimenti, esercizio ancora più bello ed ordinato!
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Piano piano ho iniziato anche io
Inviato: martedì 24 settembre 2013, 17:11
da courthand
Ancora meglio! Solo, se vuoi usare la s lunga,non fargli il trattino trasversale lungo, deve sbucare solo a sinistra, altrimenti è una f.