VISCONTI SALVADOR DALì
Inviato: giovedì 29 agosto 2013, 9:14
Ho acquistato 2 settimane fa la Visconti Dalì ("Dance of Time I"), la regular edition, quella verde. QUando era uscita non mi era piaciuta: troppo barocca per i miei gusti, soprattutto trovavo pesante la fascettona sul cappuccio con la firma dell'artista. Però a ben pensarci, Dalì è barocco, è esagerato, la sua firma vuole essere imponente. Alla penna non ci avevo più pensato. Fin quando la mia venditrice preferita mi ha fatto un'offerta allettante: 40 % di sconto. Non ho saputo rinunciare: riguardandola il verde con le sue screziature cangianti mi ha incantato. L'ho provata lì, ma, si sa, nei negozi hanno carte magiche. L'ho usata subito a casa ininterrottamente per 3 giorni. Il pennino in acciaio, oltre che finemente lavorato, ha una scorrevolezza di livello altissimo. Il mio è un medio ma non è copiosissimo. La penna è massiccia: io, che ho la mano non piccola, la uso senza cappuccio quando devo lavorare a lungo. Ho fatto fuori una cartuccia e 3 pieni di converter. Non perde un micron di tratto, sempre fluente e regolare. Ho finora usato inchiostri diversi: la cartuccia era Herbin verde imperiale, dello stesso colore e marca l'inchiostro liquido per il converter, una seconda carica era montblanc mystery black, quella attuale è un verdone della Sailor.
Il voto, alla prova della scrittura prolungata, è il massimo.
Il voto, alla prova della scrittura prolungata, è il massimo.