Mamme apprensive
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Chissà a quanti di voi è capitato di pronunciare la celeberrima frase: "Mamma mi assilli, non mi fai vivere, non mi dai spazio, non mi lasci la mia libertà" e poi "Quando avrò un figlio io non sarò così ossessiva con lui!".
Poi viene il giorno in cui si diventa genitori (madri nel mio caso) e si scopre, ricordando certe frasi, che in confronto, la mia infanzia con mia madre è stata "una passeggiata" rispetto al controllo che esercito io nei confronti di mio figlio.
Il solo fatto di farlo uscire con amici (in pieno giorno - pomeriggio) in bicicletta e senza un cellulare dotato di localizzatore, mi metteva l'ansia! Mi vedevo già con le manette ai polsi con l'imputazione di "Abbandono di minore" - "Omessa vigilanza su minore" ecc.
A Natale non gli regalo una penna stilografica, ma uno smartphone!!!
Secondo voi sto esagerando?
Poi viene il giorno in cui si diventa genitori (madri nel mio caso) e si scopre, ricordando certe frasi, che in confronto, la mia infanzia con mia madre è stata "una passeggiata" rispetto al controllo che esercito io nei confronti di mio figlio.
Il solo fatto di farlo uscire con amici (in pieno giorno - pomeriggio) in bicicletta e senza un cellulare dotato di localizzatore, mi metteva l'ansia! Mi vedevo già con le manette ai polsi con l'imputazione di "Abbandono di minore" - "Omessa vigilanza su minore" ecc.
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Carissima Barbara, ho già avuto modo di scrivere altrove che sebbene più che adulto mi trovo ancora nella condizione di "figlio": domani compio 31 anni, eppure vivo ancora con mia madre e mio fratello. Ho quindi una certa esperienza in materiaFenice ha scritto:... Secondo voi sto esagerando?

Credo che nulla possa essere più forte del senso di responsabilità che vive un genitore - una madre - nei confronti della sicurezza dei suoi figli. L'istinto protettivo verso di loro supera ogni altro bisogno - anche l'auto-conservazione. Da adulti (come io sono) lo si capisce bene, e lo si apprezza: credo che tutti i figli, anche dopo aver abbandonato casa da anni, continuino a ricevere le raccomandazioni delle proprie madri sul coprirsi, stare attenti, fare piano con la macchina etc etc etc - e se non ci fossero sembrerebbe "strano".
Non è così (devo essere sincero) quando con i propri genitori (e in particolare la propria madre) si vive ancora. Oggi mi diverte e commuove sentirla ancora dirmi al telefono "se fai tardi avvertimi", anche se talvolta mi mette un minimo in imbarazzo (ad esempio, se capita quando sto accompagnando una ragazza* - magari a cena), ma non è stato sempre così. Durante l'adolescenza e la gioventù infatti ho abbastanza sofferto questo tipo di apprensione, soprattutto perché mi sembrava che per gli altri non valesse (e non era vero). Da bambino poi non la vedevo, ma mia madre era lì, sempre, a preoccuparsi che non ci facessimo male.
Erano però altri tempi: non esisteva il telefono cellulare, soprattutto (ho avuto il mio primo a 18 anni). Non so però se fosse un male o un bene: i tempi di tolleranza, da quando esiste 'sto aggeggio infernale, si sono ridotti a un decimo! Se prima mezz'ora di ritardo non preoccupava nessuno, ora dopo 3 minuti netti posso aspettarmi una telefonata ("dove sei? stai bene? è successo qualcosa?" "no mamma, sto sotto casa, ho trovato traffico.")
Tutto ciò è esagerato? Non lo so. Posso però dire che è normale, secondo me.
*Salvo poi scoprire - è storia della settimana scorsa - che lei aveva anticipato la telefonata alla sua, di madre, in modo da non saltare l'appuntamento telefonico che aveva con lei, visto che vivono a 300 km di distanza. Le donne ...

Giovanni Paolo
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Ho 39 anni e tra poco arrivo a 40 vivo da solo da tantissimo tempo che ho perso il conto ma le mamme sono così e fanno bene ad esserlo nel mio caso poi sono tornato indietro di 30 anni quando le raccomandazioni erano all'ordine del giorno per via di una gravissima perdita in famiglia, mio fratello più piccolo di me ci ha lasciati 2 anni orsono per un'aneurisma cerebrale, e i miei genitori adesso hanno solo me, regalagli pure uno Smart Phone e resta sempre vicino a lui perché con il tempo capirà quanto sei stata importante per lui e per la sua vita con i suoi futuri figli....
Quello che siamo che diventiamo che faremo lo dovremo solo ai nostri genitori....
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Andrea
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Non è questione di raccomandazioni.
Completo un attimo il quadro con dei dati oggettivi:
- bambino (Fenomeno) di 10 anni
- in giro in bicicletta in una frazione di un paese di campagna con altri bambini (numero variabile da 1 a 7, a seconda di chi non va in ferie)
- campo rom a 500 mt.
- "strano" furgone bianco che gira in paese cercando di adescare i bambini
- c'è un "precedente" di qualche anno fa in cui una bambina è stata caricata a forza su un veicolo e solo grazie a quelli che vengono definiti i "teppistelli di paese" è riuscita a scampare al rapimento (i ragazzi sono riusciti a bloccare la macchina prima che la mettesse in moto, hanno aperto la portiera del guidatore, l'hanno tirato fuori dalla macchina e lo hanno "battezzato" per bene).
Io francamente, da mamma, non sono tranquilla.
Io devo sapere mio figlio:
- dov'è
- con chi è
- cosa fa (e cosa viene fatto a lui!)
Alla sua età mia madre mi faceva andare in giro in bicicletta da sola, ma erano altri tempi!
Completo un attimo il quadro con dei dati oggettivi:
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- in giro in bicicletta in una frazione di un paese di campagna con altri bambini (numero variabile da 1 a 7, a seconda di chi non va in ferie)
- campo rom a 500 mt.
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- c'è un "precedente" di qualche anno fa in cui una bambina è stata caricata a forza su un veicolo e solo grazie a quelli che vengono definiti i "teppistelli di paese" è riuscita a scampare al rapimento (i ragazzi sono riusciti a bloccare la macchina prima che la mettesse in moto, hanno aperto la portiera del guidatore, l'hanno tirato fuori dalla macchina e lo hanno "battezzato" per bene).
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Barbara,
Ti capisco perfettamente anche se il mio primo figlio (quello delle Delta scaraventate) ha solo 4 anni. Cerco, però, di fargli vivere tutte quelle esperienze che devono far parte della sua vita, coprendomi gli occhi per non vedere...
Pensa che i miei genitori (mitici!) a 12 anni mi hanno caricata su di un aereo e spedita in Australia per 4 mesi ad imparare l'inglese. Qualche anno dopo, stessa storia in Argentina, Inghilterra e Spagna. Io, forse, non ce la farei...ma li ringrazio sempre per queste opportunità che mi hanno dato e hanno fatto di me quella che oggi sono.
Laura
Ti capisco perfettamente anche se il mio primo figlio (quello delle Delta scaraventate) ha solo 4 anni. Cerco, però, di fargli vivere tutte quelle esperienze che devono far parte della sua vita, coprendomi gli occhi per non vedere...
Pensa che i miei genitori (mitici!) a 12 anni mi hanno caricata su di un aereo e spedita in Australia per 4 mesi ad imparare l'inglese. Qualche anno dopo, stessa storia in Argentina, Inghilterra e Spagna. Io, forse, non ce la farei...ma li ringrazio sempre per queste opportunità che mi hanno dato e hanno fatto di me quella che oggi sono.
Laura
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Ciao Barbara,
Io mi ritrovo un po' in Leonardo anche se ho qualche annetto in più
Ho sempre avuto la mia mamma piuttosto "libertina", ovviamente non irresponsabile ma sapendo chi frequentavo e dove andavo mi ha sempre lasciato a cuor leggero, ben sapendo che per qualunque cosa avrei potuto contare su di lei.
Al contrario mio padre è sempre stato affetto da "ansia da separazione" chiamando continuamente e arrivando a presentarsi personalmente per vedere dove ero finito
...
Purtroppo per il mestiere più difficile del mondo non sento di poterti dare consigli ma solo sia ora che in futuro lascia vivere a tuo figlio le sue esperienze, e preparati a perdonare qualche marachella!!!
Io mi ritrovo un po' in Leonardo anche se ho qualche annetto in più

Ho sempre avuto la mia mamma piuttosto "libertina", ovviamente non irresponsabile ma sapendo chi frequentavo e dove andavo mi ha sempre lasciato a cuor leggero, ben sapendo che per qualunque cosa avrei potuto contare su di lei.
Al contrario mio padre è sempre stato affetto da "ansia da separazione" chiamando continuamente e arrivando a presentarsi personalmente per vedere dove ero finito

Purtroppo per il mestiere più difficile del mondo non sento di poterti dare consigli ma solo sia ora che in futuro lascia vivere a tuo figlio le sue esperienze, e preparati a perdonare qualche marachella!!!

- sangrisano
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Barbara,
io sono padre di una ragazza di 18 anni, figlia unica con una forte personalità e un innato istinto di ribellione. Lei mi ha sempre chiesto di poter fare attività che potenzialmente espongono a rischi e, per quanto preoccupato, le ho *quasi* sempre concesso il mio permesso: i ragazzi non possono vivere sotto una campana di vetro, e la nostra protezione non potrà mai essere al 100% in ogni momento. Meglio quindi che imparino a cavarsela da soli, prima o poi capiterà qualcosa quando noi non saremo lì a proteggerli.
Ma capisco il tuo punto, mia moglie la pensa come te: se mia figlia vuole farsi un giretto in bicicletta nei paesi vicini (io abito in un paesino), magari con un'amica, mia moglie snocciola la lista dei ragazzi travolti e uccisi da auto pirata - se mia figlia vuole passare il sabato sera in discoteca (coprifuoco all'una), mia moglie racconta di tutte le ragazze alle quali hanno 'messo qualcosa' nel drink per poi violentarle - quando mia figlia ha chiesto (e ottenuto) di passare una settimana a Malta con le compagne di classe, mia moglie assillava me con racconti di turiste violentate e uccise in ogni angolo del globo. L'ultimo episodio: mia figlia ha chiesto di poter andare in Valtellina a provare un'attrazione che prevede di essere imbragati ed agganciati ad un cavo sospeso per poi 'volare' attraverso una valle. Per quanto sicuro (mai successi incidenti), mia moglie ha negato il permesso con veemenza - e che veemenza!
Mi dirai che 18 anni non sono 10, ma mia figlia ha cominciato ad andare in giro da sola già da diversi anni - io a 17 me ne andavo in giro per l'Europa - e per quanto mi riguarda vorrei che fosse ancora più indipendente, libera e responsabile delle sue scelte.
Il mio parere - non consiglio - è che noi come genitori abbiamo il dovere di proteggere i nostri figli, con discrezione e senza essere oppressivi: i rischi esistono sempre e ovunque, dobbiamo solo insegnare loro a minimizzarli perchè evitarli del tutto è impossibile.
io sono padre di una ragazza di 18 anni, figlia unica con una forte personalità e un innato istinto di ribellione. Lei mi ha sempre chiesto di poter fare attività che potenzialmente espongono a rischi e, per quanto preoccupato, le ho *quasi* sempre concesso il mio permesso: i ragazzi non possono vivere sotto una campana di vetro, e la nostra protezione non potrà mai essere al 100% in ogni momento. Meglio quindi che imparino a cavarsela da soli, prima o poi capiterà qualcosa quando noi non saremo lì a proteggerli.
Ma capisco il tuo punto, mia moglie la pensa come te: se mia figlia vuole farsi un giretto in bicicletta nei paesi vicini (io abito in un paesino), magari con un'amica, mia moglie snocciola la lista dei ragazzi travolti e uccisi da auto pirata - se mia figlia vuole passare il sabato sera in discoteca (coprifuoco all'una), mia moglie racconta di tutte le ragazze alle quali hanno 'messo qualcosa' nel drink per poi violentarle - quando mia figlia ha chiesto (e ottenuto) di passare una settimana a Malta con le compagne di classe, mia moglie assillava me con racconti di turiste violentate e uccise in ogni angolo del globo. L'ultimo episodio: mia figlia ha chiesto di poter andare in Valtellina a provare un'attrazione che prevede di essere imbragati ed agganciati ad un cavo sospeso per poi 'volare' attraverso una valle. Per quanto sicuro (mai successi incidenti), mia moglie ha negato il permesso con veemenza - e che veemenza!
Mi dirai che 18 anni non sono 10, ma mia figlia ha cominciato ad andare in giro da sola già da diversi anni - io a 17 me ne andavo in giro per l'Europa - e per quanto mi riguarda vorrei che fosse ancora più indipendente, libera e responsabile delle sue scelte.
Il mio parere - non consiglio - è che noi come genitori abbiamo il dovere di proteggere i nostri figli, con discrezione e senza essere oppressivi: i rischi esistono sempre e ovunque, dobbiamo solo insegnare loro a minimizzarli perchè evitarli del tutto è impossibile.
- maczadri
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Concordo con sangrisano, mia figlia è meno avventurosa ma ha la stessa età, noi cerchiamo sempre di farle capire quali possono essere i rischi e i pericoli. Se può essere un sistema per essere meno apprensivi lo smatphone prendilo però poi bisogna cercare di stare calmi quando non non rispondono.
Luca
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A dire la verità verso i 15-18 anni a me è venuto il pensiero che per quanto un genitore possa fare, qualche "sbaglio" lo fa. (insisto con le virgolette perchè non mi viene una parola alternativa con connotazione piu' positiva).Fenice ha scritto:Chissà a quanti di voi è capitato di pronunciare la celeberrima frase: "Mamma mi assilli, non mi fai vivere, non mi dai spazio, non mi lasci la mia libertà" e poi "Quando avrò un figlio io non sarò così ossessiva con lui!".
Mi ricordo che al tempo questo mi dette una gran calma e un gran senso di comprensione generale per tutto e tutti.
Se riesci a comprendere che la perfezione puo' essere una meta, ma non deve essere un'ossessione, il gioco è fatto.
(facile a dirsi..... come il mio motto .....)
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Aggiungo che dopo 15gg di vacanza in campeggio con i cugini e amici ora dice che si è gestita da sola ora non dobbiamo continuamente dirle cosa fare. La consolazione è che prima o poi anche loro diventeranno genitori e...capiranno, spero almeno in parte le nostre preoccupazioni.
Luca
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Guarda, mia madre se tornò tardi alla notte non prende sonno
si addormenta solo dopo che sente chiudere la porta e mi chiama, sentendo la mia voce. Mio papà, invece, non si preoccupa di nulla: se facessi tardi, si preoccuperebbe solo se non mi vedesse il giorno dopo senza avergli scritto niente (mai successo, perché massimo rientro per le 3:) è ogni tanto eh, sono un vecchietto!
).
Lo smartphone con gps, sinceramente, mi sembra il miglior modo per non stressare senza ragione e senza dare disturbo al Fenomeno pur avendo al contempo maggiore sicurezza sulla localizzazione del pargolo, soprattutto sapendo dei precedenti nelle vicinanze.
Comunque, io da piccolo giravo in bici per le campagne bolognesi e mi sono messo in ogni tipo di situazione, senza farmi male, un po' per fortuna, un po' anche per fifonaggine/prudenza, che tuttora mi segue.
Ti racconto due cose: appena presa la patente, scelta della macchina. Io miravo ad una Smart usata. Mio padre segue invece la passione (mia e sua) e andiamo giù di Alfa GTV V6 turbo da 200 cv... Mia madre disperata, sapendo che mi piace guidare: "è troppo veloce, farà un incidente!" " sei impazzito!" "Se arriva una multa sparisce!", insomma, minacce da mamma.
eppure, proprio grazie al fatto di essere un'auto sportiva, ho imparata ad andare piano e concentrarmi più sulla guida degli altri e a evitare incidenti. Contando che non ho mai preso multe:)
Altro esempio, a 17 anni. Vado 1 mese e mezzo a Londra, praticamente da solo (c'erano in giro per Londra conoscenze di lavoro di mio padre, ma non avrei potuto romper gli le scatole per ogni cavolata...). Ho vissuto sia in un quartiere nero (nel senso che il tasso di popolazione nera la faceva da padrone), dove avvenivano accoltellamenti più o meno ogni giorno (era il periodo delle baby gang di Londra; sia un un quartiere arabo (e, per la questione attentati, ancora c'era qualche allarme).
Mia madre aveva i lacrimoni (sinceramente, anche io dopo 2 settimane a Londra, perché mi mancavano sia i genitori che la mia ragazza) e era preoccupatissima. Eppure ha ceduto, perché prima poi si scappa dalle maglie; prima si riesce, meglio è, ma tutto in base anche alla maturità del ragazzo e alla condizione dei luoghi.
Ps. Dato che lasci a tuo figlio la Delta e la Sailor, direi che si ritrova già una mamma iper permissiva! io a mio figlio (in un lontano futuro
)avrei il terrore a lasciargliele maneggiare! 


Lo smartphone con gps, sinceramente, mi sembra il miglior modo per non stressare senza ragione e senza dare disturbo al Fenomeno pur avendo al contempo maggiore sicurezza sulla localizzazione del pargolo, soprattutto sapendo dei precedenti nelle vicinanze.
Comunque, io da piccolo giravo in bici per le campagne bolognesi e mi sono messo in ogni tipo di situazione, senza farmi male, un po' per fortuna, un po' anche per fifonaggine/prudenza, che tuttora mi segue.
Ti racconto due cose: appena presa la patente, scelta della macchina. Io miravo ad una Smart usata. Mio padre segue invece la passione (mia e sua) e andiamo giù di Alfa GTV V6 turbo da 200 cv... Mia madre disperata, sapendo che mi piace guidare: "è troppo veloce, farà un incidente!" " sei impazzito!" "Se arriva una multa sparisce!", insomma, minacce da mamma.

Altro esempio, a 17 anni. Vado 1 mese e mezzo a Londra, praticamente da solo (c'erano in giro per Londra conoscenze di lavoro di mio padre, ma non avrei potuto romper gli le scatole per ogni cavolata...). Ho vissuto sia in un quartiere nero (nel senso che il tasso di popolazione nera la faceva da padrone), dove avvenivano accoltellamenti più o meno ogni giorno (era il periodo delle baby gang di Londra; sia un un quartiere arabo (e, per la questione attentati, ancora c'era qualche allarme).
Mia madre aveva i lacrimoni (sinceramente, anche io dopo 2 settimane a Londra, perché mi mancavano sia i genitori che la mia ragazza) e era preoccupatissima. Eppure ha ceduto, perché prima poi si scappa dalle maglie; prima si riesce, meglio è, ma tutto in base anche alla maturità del ragazzo e alla condizione dei luoghi.
Ps. Dato che lasci a tuo figlio la Delta e la Sailor, direi che si ritrova già una mamma iper permissiva! io a mio figlio (in un lontano futuro


Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.
W.W.
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Mamme apprensive
Probabilmente ciò che mi state dicendo tutti è ciò che già pensavo ma che dentro di me faccio fatica ad accettare.
Qual è il confine tra "lasciarlo andare a fare le sue esperienze" e "omessa custodia di minore"?
(Lato mamma permissiva)
E' vero, il Fenomeno maneggia la Blue Jay e la Realo senza problemi e, nonostante l'impugnatura ancora pietosa, mi giro dall'altra parte (un po' come ha fatto Laura quando Alessandro ha usato le Delta come freccette) e faccio finta di niente.
Recentemente gli ho regalato il mio I-pad (senza bloccargli internet ma spiegandogli cosa può trovare in rete).
Leo è molto intelligente ma non è molto "sveglio".
E' molto ingenuo, e quando si ritrova con altri bambini "di strada" questi si dimostrano di gran lunga più "sgamati" di lui.
Ecco allora che si fa "ciulare" come un fessacchiotto.
So che è giusto farlo uscire, so che è giusto che faccia le sue esperienze, so che deve "farsi le ossa" con altri bambini, so che deve socializzare e non diventare un orso come me, ma (Lato mamma chioccia) mi sembra "troppo piccolo" per uscire da solo.
Ma forse per una mamma, il proprio "bambino" sarà SEMPRE troppo piccolo per qualsiasi cosa.
E' sicuro che il prossimo acquisto sarà uno smartphone con localizzatore! Questo è pacifico!
DEVO sempre sapere dove si trova in modo da poterlo andare a prendere se si dovesse fare male o se dovesse essere in pericolo, o se ... non fosse in grado di cavarsela da solo.
"Ha 10 anni" - mi dico - "è piccolino!" (Lato mamma chioccia)
Poi ripenso a quando io ne avevo 12.
E ricordo che un giorno mia madre non stava bene, ma è andata al lavoro lo stesso.
Lavorava in una pizzeria come cameriera.
Lavoro umile e pesante, soprattutto se si considera la sua disabilità.
Io ho fatto finta di uscire per andare a scuola, poi ho preso l'autobus (da sola) e sono andata in pizzeria da lei per aiutarla.
Lì per lì le è venuto un colpo ("Come mai non sei a scuola?" - "Tutta quella strada da sola?").
Per tranquillizzarla le ho detto che c'era manifestazione (poi a casa ho dovuto dirle la verità perché non ero ancora in grado di falsificare la sua firma sulla giustifica!).
Cercherò di allentare un po' la presa, ma vorrei che qualcuno mi spiegasse il confine evidenziato in grassetto, perché per me è un'incognita.
Grazie a tutti.
Qual è il confine tra "lasciarlo andare a fare le sue esperienze" e "omessa custodia di minore"?
(Lato mamma permissiva)
E' vero, il Fenomeno maneggia la Blue Jay e la Realo senza problemi e, nonostante l'impugnatura ancora pietosa, mi giro dall'altra parte (un po' come ha fatto Laura quando Alessandro ha usato le Delta come freccette) e faccio finta di niente.
Recentemente gli ho regalato il mio I-pad (senza bloccargli internet ma spiegandogli cosa può trovare in rete).
Leo è molto intelligente ma non è molto "sveglio".
E' molto ingenuo, e quando si ritrova con altri bambini "di strada" questi si dimostrano di gran lunga più "sgamati" di lui.
Ecco allora che si fa "ciulare" come un fessacchiotto.
So che è giusto farlo uscire, so che è giusto che faccia le sue esperienze, so che deve "farsi le ossa" con altri bambini, so che deve socializzare e non diventare un orso come me, ma (Lato mamma chioccia) mi sembra "troppo piccolo" per uscire da solo.
Ma forse per una mamma, il proprio "bambino" sarà SEMPRE troppo piccolo per qualsiasi cosa.
E' sicuro che il prossimo acquisto sarà uno smartphone con localizzatore! Questo è pacifico!
DEVO sempre sapere dove si trova in modo da poterlo andare a prendere se si dovesse fare male o se dovesse essere in pericolo, o se ... non fosse in grado di cavarsela da solo.
"Ha 10 anni" - mi dico - "è piccolino!" (Lato mamma chioccia)
Poi ripenso a quando io ne avevo 12.
E ricordo che un giorno mia madre non stava bene, ma è andata al lavoro lo stesso.
Lavorava in una pizzeria come cameriera.
Lavoro umile e pesante, soprattutto se si considera la sua disabilità.
Io ho fatto finta di uscire per andare a scuola, poi ho preso l'autobus (da sola) e sono andata in pizzeria da lei per aiutarla.
Lì per lì le è venuto un colpo ("Come mai non sei a scuola?" - "Tutta quella strada da sola?").
Per tranquillizzarla le ho detto che c'era manifestazione (poi a casa ho dovuto dirle la verità perché non ero ancora in grado di falsificare la sua firma sulla giustifica!).
Cercherò di allentare un po' la presa, ma vorrei che qualcuno mi spiegasse il confine evidenziato in grassetto, perché per me è un'incognita.
Grazie a tutti.
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- Crescent Filler
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Dai, io direi che è naive, nel senso che non è un furbetto.
Comunque, omessa custodia di minore non ci arriverai mai! Basta non lasciarlo giocare da solo in cucina, chiuso, con i coltelli, facendo il giocoliere!
per il resto, direi che sei più che ok come mamma!
Ps. Delta usate come freccette?!
OMMMMIODDDDIOOO, 
Comunque, omessa custodia di minore non ci arriverai mai! Basta non lasciarlo giocare da solo in cucina, chiuso, con i coltelli, facendo il giocoliere!


Ps. Delta usate come freccette?!


Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.
W.W.
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W.W.
Mamme apprensive
Ciao Barbara, ti rispondo subito, dopo mi prenderò anche la briga di leggere tutte le altre risposte:
Secondo me non esageri. Quanti anni ha tuo figlio? Io sono stato praticamente carcerato fino a 15 anni e, a 12 anni, siccome sono rientrato a casa in ritardo senza avvisare o rispondere al cellulare, i miei genitori hanno allertato i carabinieri. Non li biasimo anche perchè a 12 anni frequentavo le scuole medie inferiori ed ero costantemente vittima di atti di bullismo.
Io non sono genitore ma so quali sono i danni che possono risultare dall' avere genitori iperprotettivi; mi rendo anche conto di quanto sia difficile trovare una via di mezzo. Sono convinto che l' essere molto protettivi(ma senza esagerare comunque) vada bene fino ad una certa età(inizio adolescenza) e poi dovrebbe lasciare il posto ad un rapporto genitoriale diverso. I figli adolescenti o addirittura quasi adulti(nel senso biologico del termine), non hanno bisogno di regole e restrizioni ma di consigli. Bisogna dare ai propri figli tutti i mezzi necessari per RAGIONARE con la propria testa evitando che commettano imprudenze e senza quindi fare degli abusi da iperprotezione.
In caso di rapporti patologici nei confronti dei propri figli, questi, da adulti, avranno gravi problemi di autostima e con grande probabilità non riusciranno a raggiungere i propri obiettivi portando anche rancore nei confronti dei genitori.
Tutto quello che ti sto dicendo non è per spaventarti o per essere critico nei tuoi confronti, sai che non mi permetterei mai; ciò che ti sto dicendo è frutto dell' esperienza personale e del mio interesse nel voler sempre conoscere i genitori delle persone che frequento; molto spesso conoscere i genitori mi ha fatto capire il motivo del comportamento altrui e della mancanza di autostima di certe persone che, pur essendo intelligenti e dotate, tendono a sottovalutarsi.
Io ho avuto e ho genitori autoritari, iperprotettivi e nello stesso tempo assenti, in quanto incapaci di comprendermi. Quello che penso di me stesso, quello che ho realizzato fino ad ora, è senza dubbio il frutto di un' educazione negativa nei confronti di una società che non risparmia e richiede persone mentalmente forti mentre si diverte a distruggere le persone umili e insicure.
Ho scritto troppo? Spero di non averti annoiato! Comunque non temere per il tuo figliolo, sono sicuro che sei un' ottima madre!

Secondo me non esageri. Quanti anni ha tuo figlio? Io sono stato praticamente carcerato fino a 15 anni e, a 12 anni, siccome sono rientrato a casa in ritardo senza avvisare o rispondere al cellulare, i miei genitori hanno allertato i carabinieri. Non li biasimo anche perchè a 12 anni frequentavo le scuole medie inferiori ed ero costantemente vittima di atti di bullismo.
Io non sono genitore ma so quali sono i danni che possono risultare dall' avere genitori iperprotettivi; mi rendo anche conto di quanto sia difficile trovare una via di mezzo. Sono convinto che l' essere molto protettivi(ma senza esagerare comunque) vada bene fino ad una certa età(inizio adolescenza) e poi dovrebbe lasciare il posto ad un rapporto genitoriale diverso. I figli adolescenti o addirittura quasi adulti(nel senso biologico del termine), non hanno bisogno di regole e restrizioni ma di consigli. Bisogna dare ai propri figli tutti i mezzi necessari per RAGIONARE con la propria testa evitando che commettano imprudenze e senza quindi fare degli abusi da iperprotezione.
In caso di rapporti patologici nei confronti dei propri figli, questi, da adulti, avranno gravi problemi di autostima e con grande probabilità non riusciranno a raggiungere i propri obiettivi portando anche rancore nei confronti dei genitori.
Tutto quello che ti sto dicendo non è per spaventarti o per essere critico nei tuoi confronti, sai che non mi permetterei mai; ciò che ti sto dicendo è frutto dell' esperienza personale e del mio interesse nel voler sempre conoscere i genitori delle persone che frequento; molto spesso conoscere i genitori mi ha fatto capire il motivo del comportamento altrui e della mancanza di autostima di certe persone che, pur essendo intelligenti e dotate, tendono a sottovalutarsi.
Io ho avuto e ho genitori autoritari, iperprotettivi e nello stesso tempo assenti, in quanto incapaci di comprendermi. Quello che penso di me stesso, quello che ho realizzato fino ad ora, è senza dubbio il frutto di un' educazione negativa nei confronti di una società che non risparmia e richiede persone mentalmente forti mentre si diverte a distruggere le persone umili e insicure.
Ho scritto troppo? Spero di non averti annoiato! Comunque non temere per il tuo figliolo, sono sicuro che sei un' ottima madre!

Mamme apprensive
Raffaele90, io mi ritrovo in tutto ciò che dici.
Come figlia so di quale scempio psicologico-emotivo sono capaci i genitori!
Io ne sono l'esempio lampante (e forse anche tu).
La mia autostima è pari a zero, anche oggi.
Ecco perché evito accuratamente certi errori e cerco sempre di incoraggiare mio figlio, di lodarlo, di dirgli quanto è bravo, di stupirmi quando riesce a fare i compiti da solo, di premiarlo quando porta a casa dei voti alti in materie che odia.
Non dovrà mai essere un bambino insicuro.
Un paio di mesi fa stavo preparando un esame.
Stavo piangendo.
"Non ce la farò mai!"
Leo si avvicina in modo dolce e mi dice: "Mamma! Non preoccuparti. Se ti impegni so che ce la puoi fare. Se poi ti bocciano fa niente, almeno ci hai provato! Ti sei impegnata!".
Gli dico che è "Un amore!" e lui mi risponde: "E' quello che mi dici sempre tu mamma!".
Io non sono una mamma ossessiva, ma sono una mamma SEMPRE PRESENTE (affin troppo presente!).
Lui deve sapere che la mamma c'è e ci sarà sempre per lui.
In bene e in male.
Quando si dice ... le notizie che capitano proprio "a fagiolo".
Stasera al telegiornale 2 bambini sono spariti.
Ecco! Adesso sì che mi sento più tranquilla!
Come figlia so di quale scempio psicologico-emotivo sono capaci i genitori!
Io ne sono l'esempio lampante (e forse anche tu).
La mia autostima è pari a zero, anche oggi.
Ecco perché evito accuratamente certi errori e cerco sempre di incoraggiare mio figlio, di lodarlo, di dirgli quanto è bravo, di stupirmi quando riesce a fare i compiti da solo, di premiarlo quando porta a casa dei voti alti in materie che odia.
Non dovrà mai essere un bambino insicuro.
Un paio di mesi fa stavo preparando un esame.
Stavo piangendo.
"Non ce la farò mai!"
Leo si avvicina in modo dolce e mi dice: "Mamma! Non preoccuparti. Se ti impegni so che ce la puoi fare. Se poi ti bocciano fa niente, almeno ci hai provato! Ti sei impegnata!".
Gli dico che è "Un amore!" e lui mi risponde: "E' quello che mi dici sempre tu mamma!".
Io non sono una mamma ossessiva, ma sono una mamma SEMPRE PRESENTE (affin troppo presente!).
Lui deve sapere che la mamma c'è e ci sarà sempre per lui.
In bene e in male.
Quando si dice ... le notizie che capitano proprio "a fagiolo".
Stasera al telegiornale 2 bambini sono spariti.
Ecco! Adesso sì che mi sento più tranquilla!