"Strani esperimenti" su alimentatore

Tecniche e consigli per l'uso, la manutenzione e la riparazione delle penne stilografiche.
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raffaele90

"Strani esperimenti" su alimentatore

Messaggio da raffaele90 »

Poco tempo fa ho acquistato questa penna Pierre Cardin in un negozio di antiquariato alla stratosferica cifra di 2,80 euro. Ne avevo già un' altra a casa recuperata da un trasloco, purtroppo con pennino rotto(punta in iridio andata) e mai utilizzata:
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L' inchiostro purtroppo faticava ad uscire e sono riuscito a risolvere applicando una costante pressione sulla punta allargando quindi i rebbi e aumentando il flusso d'inchiostro in modo da permettere una scrittura decente e senza interruzioni. La grande sorpresa è stata quella di trovarmi di fronte una penna di discreta qualità con un pennino addirittura flessibile; non molto a dire il vero ma decisamente molto più flessibile rispetto a quello di altre penne moderne che ho avuto modo di provare.
Considerando la marca "Pierre Cardin" deduco che sia una penna prodotta da qualche altra azienda(forse tedesca) e in seguito rimarchiata. La penna monta un pennino F che recita la scritta "iridium point germany" bicolore, probabilmente dorato. La resina con cui è stata prodotta sembra di buona qualità ed è di un certo spessore. Non penso sia una penna di grande valore ma probabilmente non era una penna cosi' economica.
Tralasciando le mie considerazioni personali:

la penna, nonostante scrivesse abbastanza bene, aveva un flusso decisamente stitico e dopo poche pagine scritte, l' alimentatore rimaneva completamente a secco, indice di un' insufficiente quantità di inchiostro proveniente dalla cartuccia rispetto a quella in "uscita".
Visto lo stato delle cose, ho deciso di divertirmi e provare a montare l' alimentatore dell' altra mia pierre cardin, tentando di modificarlo allo scopo di aumentare il flusso in uscita e renderla quanto meno meno stitica.

Ecco cosa ho fatto:
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Ho deciso di provare ad allargare il canale sottostante al pennino che dovrebbe essere la presa d'aria. Ho pensato il giusto? L' idea era appunto quella di aumentare l' aria in entrata che mischiandosi all' inchiostro lo avrebbe spinto verso il basso generando un' abbondanza di flusso maggiore. Purtroppo l' intervento non è riuscito molto bene perchè avevo a disposizione solo un cutter decisamente consumato e una lima per unghie troppo grande per l' uso che intendevo farne.
Ho comunque ottenuto il mio scopo e, dopo aver montato l' alimentatore modificato, ho avuto un netto aumento del flusso e la penna si è trasformata da stitica a generosa con mia grandissima sorpresa.
Purtroppo la felicità è durata poco perchè l' abbondanza di flusso ha consumato ancora più velocemente l' inchiostro all' interno dell' alimentatore e mi sono trovato, dopo poche righe, con una penna completamente secca.
Sapevo già che sarebbe successo e infatti avrei voluto provare allargare il canale dell' inchiostro che, essendo inserito all' interno dell' alimentatore e ovviamente saldato, non concedeva questa possibilità.

I due alimentatori, malgrado fossero associati agli stessi identici pennini, sono marchiati con due numeri diversi, "3" e "5". Deduco che questi numeretti indichino il tipo di pennino compatibile con essi e quindi, per forza di cose, uno dei due pennini era montato sull' alimentatore sbagliato... chissà quale...

Potrei aver detto e fatto un sacco di fesserie perciò scredito chiunque che, dopo aver letto il mio post, pensi anche solo lontanamente di compiere un operazione del genere :mrgreen: Aspetto consigli da più esperti di me con cui ho voluto condividere il mio lavoro!

Ciao a tutti :)
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Phormula
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Messaggio da Phormula »

Probabilmente "3" e "5" sono i numeri degli stampi. La pressa ad iniezione che stampa gli alimentatori ne stamperà un certo numero ad ogni ciclo, quindi per riconoscere lo stampo di provenienza, questi sono numerati.

Io avevo lo stesso problema sulla Worther Compact Metal, ho scritto alla casa e ho comprato il blocco pennino-alimentatore di ricambio (spesa enorme, 5 Euro). Smontandoli ho capito che il loro fornitore aveva modificato il canale di alimentazione, quello che dalla cartucccia porta all'alimentatore, allungandolo ed allargandolo. Al che ho preso il dremel e ho fatto la stessa modifica sull'alimentatore vecchio. La penna adesso è finita tra quelle in adozione (ce l'ha Barbara) e credo vada benissimo.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
Fenice

"Strani esperimenti" su alimentatore

Messaggio da Fenice »

La Worther è una di quelle penne che non posso dare in adozione, perché ho deciso di adottarla io!
Va benissimo.
E' un mulo.
Riparte sempre anche dopo lunghi periodi di fermo.
Mai una falsa partenza, mai un'interruzione di tratto.
Perfetta!
Ho messo in adozione la Kaweco Student, ma non la Worther!
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Messaggio da Phormula »

Worther è una azienda che mi sta simpatica, quando ho scritto loro, mi ha risposto Bettina, la figlia del titolare.
Sulle prime non capiva cosa non andasse, poi le ho spiegato e abbiamo discusso a lungo.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Daniele
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"Strani esperimenti" su alimentatore

Messaggio da Daniele »

Quando si parla di alimentatori si cade spesso in errore. Perchè?
Perchè a quanto pare non esistono "formule matematiche" esatte.
Alimentatori "perfettamente uguali" si comportano in maniera differente su penne differenti.
Ciò sta a spiegare il fatto che le tolleranze sono nell'ordine dei decimi di millimetro e molte volte neanche le macchine che li producono rispettano le misure progettuali. In gran parte è dovuto al fatto che le frese si consumano e il primo alimentatore prodotto con la fresa nuova non sarà mai come l'ultimo prodotto dalla fresa stessa. Vi è da dire però che la maggior parte degli alimentatori moderni in plastica sono stampati, la mia esperienza propende verso quelli vintage.
Mettiamoci anche il fatto che la pressione atmosferica e la temperatura sono elementi determinanti.
Il bilanciamento aria/inchiostro dell'alimentatore è dato dall'equilibrio tra condotto di portata e presa dell'aria: come una bilancia se si apre troppo uno l'altro tende a funzionare male l'altro se non propriamente compensato.
Questo porta a chi vuole cimentarsi con l'ottimizzazione del flusso ad andare per piccoli tentativi e test di scrittura.
Il mio consiglio è sempre quello di andare molto cauti e con piccolissime modifiche succedute dalla prova (almeno 2 pagine).
Daniele

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Messaggio da Phormula »

Concordo con Daniele, piccole modifiche seguite da lunghe verifiche.
L'alimentatore è la parte più delicata di una penna stilografica, deve consentire il flusso di inchiostro lavorando su un equilibrio di capillarità e pressione.
Auentare troppo il flusso potrebbe portare ad una penna che scrive benissimo, ma con una tendenza a trafilare inchiostro nel tappo quando non la si usa.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Messaggio da Daniele »

Dimenticavo la cosa più importante.
Le prove vanno effettuate a penna quasi scarica, essendo questa la condizione nella quale l'alimentatore dimostra la capacità di compensazione massima.
Daniele

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raffaele90

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Messaggio da raffaele90 »

Grazie mille per i consigli ragazzi! Io in realtà ho allargato di parecchio il canale perchè non ero realmente interessato(e sapevo che non ci sarei riuscito) a far funzionare la penna. Ero estremamente curioso di osservare il risultato dopo una modifica relativamente importante. Quello che volevo chiedervi è se ho effettivamente azzeccato la presa dell' aria :mrgreen: Ho allargato il condotto giusto? Non ho esperienza nel campo degli alimentatori. Io comunque ero certo di dover allargare il canale dell' inchiostro ma non sapevo assolutamente come fare. Mi confermate il fatto che non è possibile farlo sugli alimentatori che ho postato?
La sostituzione dell' alimentatore nella speranza di averne uno funzionante, prodotto dalla stessa azienda, è fuori discussione. Questa penna ha un' età imprecisata e Pierre Cardin non è certo un produttore di stilografiche. Quante probabilità ho di trovarne uno funzionante prodotto dalla stessa azienda? Sarebbe più semplice montare un alimentatore compatibile, proveniente da un' altra penna.

Grazie per i consigli preziosi! :)
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