Finalmente!
Inviato: mercoledì 12 agosto 2009, 17:22
Buonasera a Tutti.
Perchè Finalmente? Perchè qualche giorno fa ho tentato di iscrivermi e, non ottenendo nessuna risposta, ho pensato che la cosa non fosse possibile. Poi, ieri, vedendo il topic di Simone Piccardi "Problemi di raggiungibilità del forum", ho riacquistato la speranza e ho tentato di nuovo.
Quindi mi presento.
Mi chiamo Adriano Bianchi e vi scrivo da Palazzolo di Sona (VR)-zona lago di Garda - dove risiedo con la famiglia. Il nome utente Arizona ha, per quanto mi riguarda, origini lontane, un piacevole ricordo del passato, di quando avevo più di qualche anno di meno e "navigavo" nella Citizend Band.
A quel passato risale anche la passione per la stilografica, preceduta da quella per le penne da disegno a china (tipo rapidograf) che forse non è neanche corretto definirle penne. Mi interessano anche gli orologi: a pendolo, e 400 day (quelli sottto la campana di vetro)
La mia prima stilo, acquistata negli anni '70, è una Waterman a cartuccia. Una penna di basso valore monetario ma di grande valore di scrittura. Con essa c'ho scritto/disegnato di tutto per tanti anni. Dieci anni fa, cambiando lavoro, si è messa come da parte per rispuntare poi qualche anno più tardi. Mentre sto scrivendo, è racchiusa nella mia mano destra e mi da un senso quasi di sicurezza. Sta di fatto, comunque, che ancora oggi scrive magnificamente. Ho poi una Papermate, più o meno degli stessi anni (così almeno credo); alcune penne cinesi di bassisimo prezzo che comunque non scrivono per niente male (tipo le Jinhao), una Waterman Phileas che devo ancora provare, e due Reform 1745. Al momento sto usando una delle due Reform a casa e una Huashilai sul lavoro.
In merito al lavoro, appena posso, abbandono la sfera per prendere in mano la stilo; quando esco dall'ufficio, sempre nell'ambito del lavoro, solitamente mi accompagna la stilo custodita, quasi gelosamente, nella mano destra; mi da sempre quel senso quasi di sicurezza, come di non essere solo, quasi un antistress.
Non è la stessa cosa tenerla nel taschino della camicia o della giacca: non la sento completamente mia. Sono d'accordissimo con chi ha detto che usa le stilo a rotazione; sono comunque convinto sostenitore dell'idea che la stilografica ti dona tutte le emozioni solo se la usi: se la tieni nella teca senza mai usarla rimane come una cosa morta, un oggetto qualsiasi. Questa è la mia impressione.
Questo è il quanto. Di vintage non ho quindi niente, a parte me medesimo che, alla tenera età di 57 anni, vorrei "farmi" una stilo coetania: senz'altro avrò bisogno dei vostri consigli...
Cordiali Saluti
Adriano
Perchè Finalmente? Perchè qualche giorno fa ho tentato di iscrivermi e, non ottenendo nessuna risposta, ho pensato che la cosa non fosse possibile. Poi, ieri, vedendo il topic di Simone Piccardi "Problemi di raggiungibilità del forum", ho riacquistato la speranza e ho tentato di nuovo.
Quindi mi presento.
Mi chiamo Adriano Bianchi e vi scrivo da Palazzolo di Sona (VR)-zona lago di Garda - dove risiedo con la famiglia. Il nome utente Arizona ha, per quanto mi riguarda, origini lontane, un piacevole ricordo del passato, di quando avevo più di qualche anno di meno e "navigavo" nella Citizend Band.
A quel passato risale anche la passione per la stilografica, preceduta da quella per le penne da disegno a china (tipo rapidograf) che forse non è neanche corretto definirle penne. Mi interessano anche gli orologi: a pendolo, e 400 day (quelli sottto la campana di vetro)
La mia prima stilo, acquistata negli anni '70, è una Waterman a cartuccia. Una penna di basso valore monetario ma di grande valore di scrittura. Con essa c'ho scritto/disegnato di tutto per tanti anni. Dieci anni fa, cambiando lavoro, si è messa come da parte per rispuntare poi qualche anno più tardi. Mentre sto scrivendo, è racchiusa nella mia mano destra e mi da un senso quasi di sicurezza. Sta di fatto, comunque, che ancora oggi scrive magnificamente. Ho poi una Papermate, più o meno degli stessi anni (così almeno credo); alcune penne cinesi di bassisimo prezzo che comunque non scrivono per niente male (tipo le Jinhao), una Waterman Phileas che devo ancora provare, e due Reform 1745. Al momento sto usando una delle due Reform a casa e una Huashilai sul lavoro.
In merito al lavoro, appena posso, abbandono la sfera per prendere in mano la stilo; quando esco dall'ufficio, sempre nell'ambito del lavoro, solitamente mi accompagna la stilo custodita, quasi gelosamente, nella mano destra; mi da sempre quel senso quasi di sicurezza, come di non essere solo, quasi un antistress.
Non è la stessa cosa tenerla nel taschino della camicia o della giacca: non la sento completamente mia. Sono d'accordissimo con chi ha detto che usa le stilo a rotazione; sono comunque convinto sostenitore dell'idea che la stilografica ti dona tutte le emozioni solo se la usi: se la tieni nella teca senza mai usarla rimane come una cosa morta, un oggetto qualsiasi. Questa è la mia impressione.
Questo è il quanto. Di vintage non ho quindi niente, a parte me medesimo che, alla tenera età di 57 anni, vorrei "farmi" una stilo coetania: senz'altro avrò bisogno dei vostri consigli...
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Adriano