Pennini per Copperplate
Inviato: domenica 30 giugno 2013, 15:57
Lungi dall'essere una recensione, vorrei segnalarvi le caratteristiche peculiari di alcuni pennini fra i più diffusi per la scrittura Copperplate.
Premetto che alcuni li ho provati solo per qualche minuto, altri invece li ho distrutti, a riprova che quando un produttore indica un pennino come "fragile" non scherza affatto...
Questa è la mia classifica in base al gradimento attuale sui prodotti, e tralascia molti pennini fra cui i vintage e i pennini a punta generici.
la classifica insomma potrebbe essere stravolta anche domani, alla prova di un altro pennino super performante o alle più approfondite esperienze maturate nello studio del corsivo Inglese, che sto affrontando da pochissimo tempo.
- Brause Steno 361 "Blue Pumpkin"
è talmente famoso che ha anche un soprannome. L'ho visto usare innumerevoli volte ai calligrafi di professione, in filmati facilmente reperibili online. Lo sottolineo perché non è un caso, non tanto perché ciò sottintende la qualità del prodotto che è elevatissima, ma perché nei video i calligrafi scrivono con un carattere di medie o grandi dimensioni e questo pennino infatti è indicato per una scrittura decorativa, medio-grande, canonica e ortodossa. Ciò perché l'altezza del testo implica l'ingigantimento di tutti i difetti, a partire dagli errori nell'angolazione del pennino durante la scrittura, che ingrossano il tratto nei punti sbagliati o lo disegnano in modo disomogeneo, e perché ogni errore nell'inclinazione del testo e nel disegno delle lettere è resa evidente.
Paradossalmente a mio avviso è infatti indicato "a chi fa sul serio" con il Copperplate: studenti e professionisti.
Personalmente preferisco di gran lunga utilizzare i pennini per il corsivo, tutti, con il portapennini ad angolo, perché aiuta ad ottenere la migliore angolazione necessaria per la scrittura del corsivo canonico. Alcuni professionisti non ne hanno bisogno, ma è facile notare che con un portapennini diritto, sono soliti scrivere inclinando in modo notevole il foglio, e recuperando con questa forzatura l'assenza di un portapennino o di un pennino angolare, cosa che rende ben più difficile avere una visuale globale sul proprio lavoro, cosa che ai principianti come me rimane difficile ma evidentemente è un aspetto che i Maestri del corsivo hanno superato attraverso la grande esperienza e dimestichezza con lo stile.
Tornando al pennino, è molto resistente ed ha una buona flessibilità, il tratto sottile non è ovviamente sottilissimo come quello dei pennini indicati per scrittura medio-piccola, ma per la funzione per cui è stato progettato non riesco ad immaginare un pennino migliore fra quelli che ho provato.
Simile allo Hiro 40 (che però non ho ancora provato!)
Un test di scrittura, qui:
viewtopic.php?f=32&t=5054
- Brause 66 EF
Un'altra leggenda, questo pennino che definire nitido e fluido è un eufemismo. Progettato per scrittura di dimensioni piccole (con un testo che abbia il corpo dei caratteri pari a circa 4 mm ) ha un tratto davvero extra-fine e una flessibilità marcatissima. Adatto anche ai ritocchi su scritture dai caratteri medio e grande, necessita di un portapennino apposito, il Brause 1616, perché il pennino in questione è davvero minuto. Non gratta mai sulla carta e sembra non avere mai bisogno d'essere intinto nel calamaio, tanto è inimmaginabilmente cospicua la riserva di inchiostro che riesce a "pescare", viste soprattutto le ridotte dimensioni.
Molto delicato e fragile
- Gillott 170
Adoro questo pennino dalla prima volta che la sua punta di spillo appena inchiostrata ha toccato la carta. Molto molto flessibile, ha una morbidezza e una scorrevolezza che me lo fanno definire un "pennellino di metallo". Adatto per la scrittura di medie e piccole dimensioni e per ritocchi, questo meraviglioso extra-flessibile è quanto di più indicato io riesca ad immaginare per il Flourishing e l'Ornamental Penmanship. Scrive e scorre fluido da qualsiasi angolazione, segue docilmente la mano, insomma se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo! E' più piccolo del Gillott 303 e del 404, i "fratelli di Copperplate" della Casa, e si utilizza con il portapennino Speedball a gomito o con il portapennino diritto da disegno Mitchell.
Da usare con cautela, perché piuttosto fragile.
- Leonardt DP III EF
Adatto ad un Copperplate di piccole dimensioni, ha una finitura al Nikel che lo rende argenteo e dissimile dalla gran parte dei pennini da intinzione. Flessibilità media e tratto fine non proprio esiguo, ne fanno un buon pennino per un utilizzo informale del corsivo, senza abbellimenti e veloce da scrivere.
Portapennino standard; adatto al portapennino angolare tipo Speedball.
- Leonardt EF Principal
Riedizione dello storico e famosissimo Leonardt Principality n.1, ha un tratto extra fine ed è molto nitido, risultando adatto per Copperplate, Spencerian, etc...con caratteri di medie e piccole dimensioni. Buona flessibilità. Portapennino standard, utilizzabile sul portapennino a gomito Speedball, capace di un'ottima riserva di inchiostro.
- Mitchell Copperplate
Pennino angolare da utilizzare sull'apposito portapennino diritto della Casa. Flessibile e versatile, è adatto ad una scrittura di dimensioni medie. Ha un'ottima scorrevolezza.
- Gillott 303
Un pennino extra fine ed extra-flessibile, non il massimo della scorrevolezza se non utilizzato nella giusta angolazione per il corsivo. Per scritture di dimensioni medie e piccole, è molto utilizzato in calligrafia, ed è da annoverare fra i pennini delicati e fragili. Si utilizza con portapennini Speedball e con il Mitchell da disegno.
- Gillott 404
Altro pennino molto utilizzato in calligrafia, ha un tratto più marcato del 303, ed è meno flessibile. La sua media flessibilità lo rende però più robusto e idoneo al corsivo informale o allo Spencerian che non richiede grande variabilità nel tratto. Come il 303, ha bisogno di seguire una precisa inclinazione e orientamento per scrivere in maniera scorrevole senza grattare. Adatto a caratteri di media o medio-piccola grandezza, si può utilizzare sui portapennini Speedball o sul Mitchell da disegno
Premetto che alcuni li ho provati solo per qualche minuto, altri invece li ho distrutti, a riprova che quando un produttore indica un pennino come "fragile" non scherza affatto...
Questa è la mia classifica in base al gradimento attuale sui prodotti, e tralascia molti pennini fra cui i vintage e i pennini a punta generici.
la classifica insomma potrebbe essere stravolta anche domani, alla prova di un altro pennino super performante o alle più approfondite esperienze maturate nello studio del corsivo Inglese, che sto affrontando da pochissimo tempo.
- Brause Steno 361 "Blue Pumpkin"
è talmente famoso che ha anche un soprannome. L'ho visto usare innumerevoli volte ai calligrafi di professione, in filmati facilmente reperibili online. Lo sottolineo perché non è un caso, non tanto perché ciò sottintende la qualità del prodotto che è elevatissima, ma perché nei video i calligrafi scrivono con un carattere di medie o grandi dimensioni e questo pennino infatti è indicato per una scrittura decorativa, medio-grande, canonica e ortodossa. Ciò perché l'altezza del testo implica l'ingigantimento di tutti i difetti, a partire dagli errori nell'angolazione del pennino durante la scrittura, che ingrossano il tratto nei punti sbagliati o lo disegnano in modo disomogeneo, e perché ogni errore nell'inclinazione del testo e nel disegno delle lettere è resa evidente.
Paradossalmente a mio avviso è infatti indicato "a chi fa sul serio" con il Copperplate: studenti e professionisti.
Personalmente preferisco di gran lunga utilizzare i pennini per il corsivo, tutti, con il portapennini ad angolo, perché aiuta ad ottenere la migliore angolazione necessaria per la scrittura del corsivo canonico. Alcuni professionisti non ne hanno bisogno, ma è facile notare che con un portapennini diritto, sono soliti scrivere inclinando in modo notevole il foglio, e recuperando con questa forzatura l'assenza di un portapennino o di un pennino angolare, cosa che rende ben più difficile avere una visuale globale sul proprio lavoro, cosa che ai principianti come me rimane difficile ma evidentemente è un aspetto che i Maestri del corsivo hanno superato attraverso la grande esperienza e dimestichezza con lo stile.
Tornando al pennino, è molto resistente ed ha una buona flessibilità, il tratto sottile non è ovviamente sottilissimo come quello dei pennini indicati per scrittura medio-piccola, ma per la funzione per cui è stato progettato non riesco ad immaginare un pennino migliore fra quelli che ho provato.
Simile allo Hiro 40 (che però non ho ancora provato!)
Un test di scrittura, qui:
viewtopic.php?f=32&t=5054
- Brause 66 EF
Un'altra leggenda, questo pennino che definire nitido e fluido è un eufemismo. Progettato per scrittura di dimensioni piccole (con un testo che abbia il corpo dei caratteri pari a circa 4 mm ) ha un tratto davvero extra-fine e una flessibilità marcatissima. Adatto anche ai ritocchi su scritture dai caratteri medio e grande, necessita di un portapennino apposito, il Brause 1616, perché il pennino in questione è davvero minuto. Non gratta mai sulla carta e sembra non avere mai bisogno d'essere intinto nel calamaio, tanto è inimmaginabilmente cospicua la riserva di inchiostro che riesce a "pescare", viste soprattutto le ridotte dimensioni.
Molto delicato e fragile
- Gillott 170
Adoro questo pennino dalla prima volta che la sua punta di spillo appena inchiostrata ha toccato la carta. Molto molto flessibile, ha una morbidezza e una scorrevolezza che me lo fanno definire un "pennellino di metallo". Adatto per la scrittura di medie e piccole dimensioni e per ritocchi, questo meraviglioso extra-flessibile è quanto di più indicato io riesca ad immaginare per il Flourishing e l'Ornamental Penmanship. Scrive e scorre fluido da qualsiasi angolazione, segue docilmente la mano, insomma se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo! E' più piccolo del Gillott 303 e del 404, i "fratelli di Copperplate" della Casa, e si utilizza con il portapennino Speedball a gomito o con il portapennino diritto da disegno Mitchell.
Da usare con cautela, perché piuttosto fragile.
- Leonardt DP III EF
Adatto ad un Copperplate di piccole dimensioni, ha una finitura al Nikel che lo rende argenteo e dissimile dalla gran parte dei pennini da intinzione. Flessibilità media e tratto fine non proprio esiguo, ne fanno un buon pennino per un utilizzo informale del corsivo, senza abbellimenti e veloce da scrivere.
Portapennino standard; adatto al portapennino angolare tipo Speedball.
- Leonardt EF Principal
Riedizione dello storico e famosissimo Leonardt Principality n.1, ha un tratto extra fine ed è molto nitido, risultando adatto per Copperplate, Spencerian, etc...con caratteri di medie e piccole dimensioni. Buona flessibilità. Portapennino standard, utilizzabile sul portapennino a gomito Speedball, capace di un'ottima riserva di inchiostro.
- Mitchell Copperplate
Pennino angolare da utilizzare sull'apposito portapennino diritto della Casa. Flessibile e versatile, è adatto ad una scrittura di dimensioni medie. Ha un'ottima scorrevolezza.
- Gillott 303
Un pennino extra fine ed extra-flessibile, non il massimo della scorrevolezza se non utilizzato nella giusta angolazione per il corsivo. Per scritture di dimensioni medie e piccole, è molto utilizzato in calligrafia, ed è da annoverare fra i pennini delicati e fragili. Si utilizza con portapennini Speedball e con il Mitchell da disegno.
- Gillott 404
Altro pennino molto utilizzato in calligrafia, ha un tratto più marcato del 303, ed è meno flessibile. La sua media flessibilità lo rende però più robusto e idoneo al corsivo informale o allo Spencerian che non richiede grande variabilità nel tratto. Come il 303, ha bisogno di seguire una precisa inclinazione e orientamento per scrivere in maniera scorrevole senza grattare. Adatto a caratteri di media o medio-piccola grandezza, si può utilizzare sui portapennini Speedball o sul Mitchell da disegno