RECENSIONE Stilnova “SIMPA 34” - Cobalt Blue Gold Veined

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colex
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RECENSIONE Stilnova “SIMPA 34” - Cobalt Blue Gold Veined

Messaggio da colex »

Stilnova “SIMPA 34” - Cobalt Blue Gold Veined

Brand: Stilnova made by Pagliero family’s
Model: “SIMPA 34” - Cobalt Blue Gold Veined
Production year: circa 1935
Material & Color: celluloide blu cobalto con venature dorate
Nib Dimension: F flexible
Filleng system: button filler
Closed Dimension: 13,5 cm.
Poid: 16 gr.
Price: n.d.




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Dopo aver visto alcune foto di stilo italiane “vintage” con questa bellissima celluloide (Ancora per l’esattezza) o anche Aurora con la bellissima Novum…

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… ed una lunga ricerca, ecco che pochi giorni fa' inaspettata salta fuori questa splendida stilografica "rivestita" proprio di quella celluloide che tanto ricercavo, dal sito web di un grande amico del forum (Paolo/sanpei, aka Zona900) che, con grande passione, colleziona a vantaggio della nostra memoria storica questi meravigliosi oggetti dei più grandi produttori al mondo di penne stilografiche… Gli italiani!

Oltre a tenerne tanti gelosamente custoditi (chissà quando li mostrerà a noi.. Pagani!) per mia/nostra fortuna "cede" anche alcuni di questi esemplari e, per i cultori delle vintage in celluloide... Ecco che oggi, grazie ad un pò di tempo libero ed alla mia "vena" di condivisione con gli amici del forum ve la presento! Si tratta della Simpa 34 blu cobalto con venature dorate in celluloide





Design: 9/10
Non conoscevo questo produttore/modello, fino ad oggi, e la stilo è in tutto e per tutto un “reprise” estetico dell’Ancora 4 (vedi foto precedente) ed un po’ meno delle OMAS, per lo meno per forma estetica (clip ruzzolina, anelli cappuccio) purtroppo trattandosi di una produzione “low cost” è stato applicato un meccanismo di caricamento più semplice; ma, nell’insieme estetico, grazie anche al particolare tipo di effetto della celluloide, profondità dei colori e bellezza delle venature dorate, che, per i gusti personali, rasentano la perfezione!

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Design, per me, senza tempo… Difatti sono sempre in attesa di qualche “reprise” da parte della OMAS che seppur raramente ci concede, in quanto unico produttore al mondo che ancora realizza con la stessa cura estetica e gli stessi materiali dell’epoca splendide penne stilografiche a pistone vestite di preziosa celluloide, unico materiale che dona ai colori una profondità ed un effetto "3D"!



Build quality: 8/10
Il design semplice ma, ricercato, accompagna anche il resto della realizzazione che è sopra gli standards e non raggiunge vette troppo elevate per via del meccanismo di caricamento dell’inchiostro di fattura semplice ed economica allo stesso tempo.


Smontata dopo una bella ripulita e lucidata:

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Nib: 9,5/10
Devo dire della grandissima sorpresa nel provare questo bellissimo pennino “vintage” marchiato Stilnova Extra n. 26 da 14KT., scrive con morbidezza un bellissimo tratto da vero fine ma, all’occorrenza, estremamente flessibile... Da provare almeno una volta, per non lasciarlo più!!! Il flusso è perfetto (dopo un attento lavaggio in acqua ed ammoniaca) e perfettamente raccordato al tratto flessibile che non rimane mai “vuoto” anche negli svolazzi più arditi! L’inchiostro Aurora, però, fai il resto!

Test di scrittura:
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Filing system: 6,5/10
E’ difficile valutare e dare un voto preciso a questo tipo di meccanismo di riempimento, e vi spiego il mio perché…
Ritengo i meccanismi a pistone e a stantuffo tuffante, nelle stilo vintage (ed anche nelle moderne), i migliori soprattutto perché, all’epoca più prestigiosi e montati a bordo delle stilo di maggior pregio capaci di contenere una buona quantità di inchiostro e scrivere con una buona autonomia, oltre a consentire una vita più duratura se perfettamente manotenuti. Altri, meno riusciti, come quelli a siringa rovesciata montati su alcuni modelli della Wahl Eversharp, erano e sono, un incubo per i riparatori!

I meccanismi di caricamento “button fill” o a sacchetto/pulsante per dirla in italiano, traggono la loro idea da un meccanismo di semplice realizzazione ed allo stesso tempo manutenzione

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Difatti basta smontare la sezione porta pennino per rivelare il sacchetto (gomma o silicone) che è direttamente collegato a quest’ultima ed eventualmente sostituirlo con uno nuovo…

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Questa barretta in metallo, nascosta sotto il pulsante da premere, comprimendo il sacchetto quando si tiene premuto il pulsante, fà il resto…

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Semplice idea e facile da riparare, direte voi tutti, ma non è così semplice! Difatti il sacchetto di gomma è (a detta dei più esperti) il maggior responsabile della decolorazione della celluloide delle stilografiche vintage e, ormai da diversi anni, vengono utilizzati sacchetti in puro silicone che “dovrebbero” ovviare al problema.

Come quanto successo a questa Parker:

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Inoltre, causa delle strette dimensioni e non riempiendosi mai del tutto, non contiene grosse quantità di inchiostro, “forse”, poco più di una cartuccia in formato lungo... Nella migliore delle ipotesi!



Price: N.D.
Essendo un modello “fuori produzione” da collezione e di non facile reperibilità se perfettamente funzionante ed in ottime condizioni estetiche nonostante gli “appena” 80 anni di vita, ritengo il prezzo tra i 200/300 euro, comunque non elevato, per portarsi a casa un simile “gioiello”, sia solo legato al fattore: “quanto sono disposto a spendere per ottenerla?” Il piacere amatoriale, si sa, non ha prezzo basta solo volerlo… Per svuotare il proprio conto in banca!



Conclusion:
Che dire, celluloide incantevole si rimane basiti solo a rigirarsela tra le mani… Oltre a risaltare insieme alle altre compagne!


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… Ma a parte il fattore “C” :mrgreen: nel riuscire a trovare ciò che piace, questa stilo essendo un po’ meno “nobile” della tanto blasonata Ancora (simile in quasi tutto…), come citava il mio testo universitario di economia, è un ottimo “surrogato” che scrive (cosa importante) anche bene!!!





P.s.: ringrazio Paolo/sanpei (ZONA900.it) per aver procurato l’esemplare oggetto di questa recensione.
Ultima modifica di colex il lunedì 1 luglio 2013, 0:00, modificato 4 volte in totale.
pen: Aurora*Delta*Kaweco*LAMY*Montblanc*Leonardo*OMAS*Parker*Pelikan*Pilot*Sheaffer*Stipula*TWSBI*Visconti*Waterman

ink: Aurora*Delta*Diamine*J.Herbin*Montblanc*Noodler's*Leonardo*Omas*Pelikan*Pilot Iroshizuku*Sailor*Visconti*Waterman
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Tiberio G
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Messaggio da Tiberio G »

Complimenti per la penna, ovviamente il colore di quella celluloide è fantastico e poi se il pennino è pure così bello flessibile deve essere proprio un capolavoro in tutto.
Grazie per aver condiviso questo con noi.
P.S. Bella anche la luce morbida dell'ultima foto!
Tiberio
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G P M P
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Messaggio da G P M P »

I sistemi di caricamento che prevedono membrane flessibili (sacchetti, diaframmi, etc) mi bloccano nei confronti delle penne che li adoperano - quindi in genere resterei freddino. Ma questa penna riesce a scaldarmi lo stesso, grazie alla celluloide di cui è fatta: è meravigliosa!
Mi trattengo dal commentare quel portapenne ... è pieno di tanto di quel ben di Dio!
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Tiberio G
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Messaggio da Tiberio G »

G P M P ha scritto:I sistemi di caricamento che prevedono membrane flessibili (sacchetti, diaframmi, etc) mi bloccano nei confronti delle penne che li adoperano - quindi in genere resterei freddino. Ma questa penna riesce a scaldarmi lo stesso, grazie alla celluloide di cui è fatta: è meravigliosa!
Mi trattengo dal commentare quel portapenne ... è pieno di tanto di quel ben di Dio!
Perché questa idiosincrasia nei confronti delle membrane flessibili? Il button-filler non è il massimo (come capienza) ma è facile da riparare, stesso vale per la levetta, invece il vacumatic è stupendo, a me piace moltissimo, è solo un po' difficile da riparare.
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Tiberio G ha scritto:
G P M P ha scritto:I sistemi di caricamento che prevedono membrane flessibili (sacchetti, diaframmi, etc) mi bloccano nei confronti delle penne che li adoperano - quindi in genere resterei freddino. Ma questa penna riesce a scaldarmi lo stesso, grazie alla celluloide di cui è fatta: è meravigliosa!
Mi trattengo dal commentare quel portapenne ... è pieno di tanto di quel ben di Dio!
Perché questa idiosincrasia nei confronti delle membrane flessibili? Il button-filler non è il massimo (come capienza) ma è facile da riparare, stesso vale per la levetta, invece il vacumatic è stupendo, a me piace moltissimo, è solo un po' difficile da riparare.
Il pulsante di fondo è il peggiore di quelli a sacchetto, capienza ridotta perché la flessione finisce sempre per essere limitata e devi premere in maniera forte, maggiore stress sulla barretta, delicatino reinserire la barra, che rischi di bucare o danneggiare il sacchetto, i fondelli si perdono. Ha solo il vantaggio estetico di un corpo unito.

Simone

PS per evitare le discolorazioni basta evitare i sacchetti in gomma e metterci quelli in silicone.
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