
Vorrei un vostro parere in merito alla differenza che sussiste tra un economico pennino in acciaio e uno in oro. La differenza esistente tra un pennino 14kt e uno da 18kt in termini di qualità di scrittura. La qualità di scrittura dei pennini di altri materiali come quello in palladio 23 kt della Visconti Homo Sapiens e quelli in titanio della Monteverde e della Stipula modello T.
Questi materiali preziosi con cui vengono costruiti i pennini hanno una reale utilità in termini di qualità di scrittura o servono solo ad impreziosire la penna? Nella moderna era degli inchiostri a pH neutro come il J. Herbin Perle Noire, è ancora necessario un materiale come l' oro che resista all' aggressione dell' inchiostro? Più conosco il mondo delle stilografiche moderne e più mi rendo conto che queste costano davvero un occhio della testa. E' il pennino in oro ad incidere cosi' mostruosamente sul prezzo oppure è solo una questione di marca e prestigio? Considerate poi che molte di queste, spesso, sono costruite con resine economiche e hanno solo il pennino in oro che possa giustificarne il grande valore in termine monetario.
Rimango ancor più perplesso vedendo il pennino da 21kt Sailor e mi chiedo a cosa serva esattamente. 18kt non bastavano?

La domanda che vi pongo scaturisce dall' aver visto la magnifica Delta Passion Collection Blue che io ritengo molto più bella della Delta Dolcevita e dal prezzo decisamente più abbordabile. Purtroppo questa ha un "banale" pennino in acciaio e sono dispiaciuto che i due modelli non siano "invertiti" nonostante io apprezzi la Dolcevita(le due penne, oltretutto, sono praticamente uguali e differenti solo per i colori e per alcuni dettagli). Peccato anche che non esista la versione a stantuffo; una penna del genere non ce la vedo proprio caricata a cartuccia!

Ecco una foto della penna "incriminata", sono disponibili anche versioni di altri colori:
Grazie in anticipo e mi scuso con voi per aver aperto una probabile discussione inutile.