La penna, di Enrico Castruccio
Inviato: martedì 1 marzo 2011, 22:48
Visto che è stato chiesto un parere su questo libro in un altra discussione, e mi capita di possederlo, qualche breve nota, rimandando per ulteriori precisazioni, qualora ce ne fosse bisogno, alla serie di articoli di "errata corrige" che mi appresto a pubblicare sul blog.
Il giudizio che mi sento di dare è abbastanza negativo, il libro ha una certa età (la prima edizione è del 1992), per cui probabilmente ancora non erano noti certi risultati. Contiene tante belle immagini di penne e pubblicità con una corposissima sezione fotografica che è quasi metà del libro. Ma ripete a pappagallo la bufala dell'ink blot di Waterman, casca in pieno in quella della Eversharp e a metà in quella della Etiopia (dedicata ai mlitari in africa, ma la campagna di Etiopia era già finita).
Di imprecisione ce ne sono moltissime e non ce la farei certo a riassumerle tutte, e non so neanche se poi valga la pena farlo, dato che a differenza degli altri libri che vorrei prendere in considerazione nell'errata corrige, questo è un testo piuttosto generico che cerca di coprire un po' tutta la storia della stilografica, e non contiene informazioni specializzate. Se non altro non è, come i testi americani, concentrato quasi completamente sulla produzione di oltre oceano.
Ma alla fine leggendolo si rischia di farsi delle idee alquanto sbagliate (a me è capitato, è stato la maggior fonte di errori per il wiki) e le date e le informazioni storiche sono alquanto inattendibili, come quando scambia la Duplex per la Internazionale, fa nascere la Ancora nel 1909, fa introdurre la celluloide a Sheaffer. In sostanza prenderlo per le "figure", il testo è alquanto scarso...
Se proprio devi comprare un libro, consiglio vivamente i due volumi di Letizia Jacopini sulla storia della stilografica italiana. Anche in presenza di qualche piccolo errore, restano un testo fondamentale per orientarsi nella produzione italiana. Specialistico, ma i testi migliori sono questi.
Simone
Il giudizio che mi sento di dare è abbastanza negativo, il libro ha una certa età (la prima edizione è del 1992), per cui probabilmente ancora non erano noti certi risultati. Contiene tante belle immagini di penne e pubblicità con una corposissima sezione fotografica che è quasi metà del libro. Ma ripete a pappagallo la bufala dell'ink blot di Waterman, casca in pieno in quella della Eversharp e a metà in quella della Etiopia (dedicata ai mlitari in africa, ma la campagna di Etiopia era già finita).
Di imprecisione ce ne sono moltissime e non ce la farei certo a riassumerle tutte, e non so neanche se poi valga la pena farlo, dato che a differenza degli altri libri che vorrei prendere in considerazione nell'errata corrige, questo è un testo piuttosto generico che cerca di coprire un po' tutta la storia della stilografica, e non contiene informazioni specializzate. Se non altro non è, come i testi americani, concentrato quasi completamente sulla produzione di oltre oceano.
Ma alla fine leggendolo si rischia di farsi delle idee alquanto sbagliate (a me è capitato, è stato la maggior fonte di errori per il wiki) e le date e le informazioni storiche sono alquanto inattendibili, come quando scambia la Duplex per la Internazionale, fa nascere la Ancora nel 1909, fa introdurre la celluloide a Sheaffer. In sostanza prenderlo per le "figure", il testo è alquanto scarso...
Se proprio devi comprare un libro, consiglio vivamente i due volumi di Letizia Jacopini sulla storia della stilografica italiana. Anche in presenza di qualche piccolo errore, restano un testo fondamentale per orientarsi nella produzione italiana. Specialistico, ma i testi migliori sono questi.
Simone