Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Lamy Al Star
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Lamy Al Star
Oggi pomeriggio sono entrato in una cartoleria per comperare due blocchetti della Clairefontaine.
Sul bancone c'era un raccoglitore con delle Lamy, sia nella versione plasticosa Safari (20 euro) che in quella alluminio Al Star (29 euro).
Complici le numerose recensioni positive che ho letto, non ho resistito e mi sono portato a casa una Al Star blue con pennino M.
Esteticamente, perlomeno per me, è piuttoto brutta. Mi piacciono, in generale, anche in tutti gli altri oggetti di design, le linee classiche, quelle capaci di durare nel tempo. Questa invece mi sembra più la classica provocazione estetica. Una linea volutamente esasperata per esaltare lo stile di chi l'ha progettata.
Molto lontane dallo stile italiano denso di cultura e di storia, dove il vezzo non è lasciato al caso, ma è il riassunto di secoli di un glorioso passato artistico. E badate bene che io sono un caso disperato di esterofilo convinto. Macchine, elettrodomestici, utensili e un sacco di altre cose solo tedesche. Trasformatori audio giapponesi, e così via.....
Anche i materiali non mi fanno impazzire. Soprattutto il corpo di una plastica tutto sommato modesta. Perlomeno in confronto alle resine MontBlanc (anche se delicatine per chi è abituato ad infilarsele in tasca in qualsiasi occasione). Ma anche in confronto alle più rustiche Sailor.
Insomma.....non proprio una libidine fintanto che uno la prende in mano.
Poi la folgrazione......prova su strada.
Avvitato il fondo che forza l'inserimento della cartuccia e primi rapidi scarabocchi su un foglietto.
Not bad. Fluido, presente, scorrevole, omogeneo. Proprio un bel tratto.
Un piacere scrivere con questo "giocattolo".
Vivamente consigliata (dal basso della mia incompetenza in materia). Soprattutto per chi ha necessità di lasciare le penne in uffici in cui potrebbero sparire o si potrebbero danneggiare e in generale dove non si vuole rinunciare al piacere della scrittura senza spendere cifre considerevoli.
Da tenere presente anche per avviare i figli giovani a questa insana passione.
De resto le penne in fin dei conti servono per scrivere......
....no, cancellatela. Mi vien da ridere anche a me mentre lo scrivo. Saremmo tutti mezzi deficienti se comprassimo certe penne solo perchè scrivono.
Cumunque questa scrive in maniera molto gradevole.
Pennino M color acciaio
Inchiostro cartuccia originale Lamy blue.
PS non avevano i converter. Qualche suggerimento su dove trovarne uno o su eventuali compatibilità?
NOTA: la cartuccia originale ha l'aggancio a pressione, ma la lunghezza è stata pensata apposta per consentire di "bloccarla" avvitando il fondo della penna. E questo consente anche di "ricaricare" la cartuccia con una classica siriga senza rischi.
Sul bancone c'era un raccoglitore con delle Lamy, sia nella versione plasticosa Safari (20 euro) che in quella alluminio Al Star (29 euro).
Complici le numerose recensioni positive che ho letto, non ho resistito e mi sono portato a casa una Al Star blue con pennino M.
Esteticamente, perlomeno per me, è piuttoto brutta. Mi piacciono, in generale, anche in tutti gli altri oggetti di design, le linee classiche, quelle capaci di durare nel tempo. Questa invece mi sembra più la classica provocazione estetica. Una linea volutamente esasperata per esaltare lo stile di chi l'ha progettata.
Molto lontane dallo stile italiano denso di cultura e di storia, dove il vezzo non è lasciato al caso, ma è il riassunto di secoli di un glorioso passato artistico. E badate bene che io sono un caso disperato di esterofilo convinto. Macchine, elettrodomestici, utensili e un sacco di altre cose solo tedesche. Trasformatori audio giapponesi, e così via.....
Anche i materiali non mi fanno impazzire. Soprattutto il corpo di una plastica tutto sommato modesta. Perlomeno in confronto alle resine MontBlanc (anche se delicatine per chi è abituato ad infilarsele in tasca in qualsiasi occasione). Ma anche in confronto alle più rustiche Sailor.
Insomma.....non proprio una libidine fintanto che uno la prende in mano.
Poi la folgrazione......prova su strada.
Avvitato il fondo che forza l'inserimento della cartuccia e primi rapidi scarabocchi su un foglietto.
Not bad. Fluido, presente, scorrevole, omogeneo. Proprio un bel tratto.
Un piacere scrivere con questo "giocattolo".
Vivamente consigliata (dal basso della mia incompetenza in materia). Soprattutto per chi ha necessità di lasciare le penne in uffici in cui potrebbero sparire o si potrebbero danneggiare e in generale dove non si vuole rinunciare al piacere della scrittura senza spendere cifre considerevoli.
Da tenere presente anche per avviare i figli giovani a questa insana passione.
De resto le penne in fin dei conti servono per scrivere......
....no, cancellatela. Mi vien da ridere anche a me mentre lo scrivo. Saremmo tutti mezzi deficienti se comprassimo certe penne solo perchè scrivono.
Cumunque questa scrive in maniera molto gradevole.
Pennino M color acciaio
Inchiostro cartuccia originale Lamy blue.
PS non avevano i converter. Qualche suggerimento su dove trovarne uno o su eventuali compatibilità?
NOTA: la cartuccia originale ha l'aggancio a pressione, ma la lunghezza è stata pensata apposta per consentire di "bloccarla" avvitando il fondo della penna. E questo consente anche di "ricaricare" la cartuccia con una classica siriga senza rischi.
- french82
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Lamy Al Star
il converter si trova facilmente su ebay ed in molti rivenditori online e "fisici". Ne esistono di due tipi, io ti consiglio lo Z24, costa attorno ai 5 euro e fa egregiamente il suo lavoro
- scaforchio
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Lamy Al Star
Mi associo ovviamente all'apprezzamento per la Al Star. Finora quella che mi ha dato meno problemi (come si fa a afarla bloccare?).
Se si potesse avere la stessa qualità di scrittura con un'estetica un po' più accattivante sarebbe il massimo.
Se si potesse avere la stessa qualità di scrittura con un'estetica un po' più accattivante sarebbe il massimo.
Pietro
Io sono vivo, ma non vivo perchè respiro, mi sento vivo solo se sfilo la stilo e scrivo.
Caparezza
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- Snorkel
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Lamy Al Star
Anch'io ho fatto lo stesso percorso: non le potevo vedere, poi ne ho acquistate due per regalarle (a poco, sulla baia), ma prima ne ho provata una. Mi ci sono trovato splendidamente e ne ho prese anche per me. Hanno soppiantato quasi subito la Pelikan M200, a cui le preferisco sia per l'impugnatura che per la sensazione "tutta sostanza". La facilità di cambio del pennino, poi, è da applausi, considerando la qualità della scrittura.
Non l'avrei mai detto, ma alla fine mi sono piaciute anche esteticamente.
Per me, però, hanno due difetti: si segnano molto facilmente (ma si sapeva) e nell'uso col converter il pennino va affondato molto nel calamaio.
Ne facessero una versione in acciaio, magari come la Studio 58, questa per me rasenterebbe la perfezione.
Non l'avrei mai detto, ma alla fine mi sono piaciute anche esteticamente.
Per me, però, hanno due difetti: si segnano molto facilmente (ma si sapeva) e nell'uso col converter il pennino va affondato molto nel calamaio.
Ne facessero una versione in acciaio, magari come la Studio 58, questa per me rasenterebbe la perfezione.
- Phormula
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Lamy Al Star
Si può, si può... tutte le Lamy con il pennino in acciaio condividono lo stesso blocco pennino + alimentatore, quindi non hai che l'imbarazzo della scelta.scaforchio ha scritto: Se si potesse avere la stessa qualità di scrittura con un'estetica un po' più accattivante sarebbe il massimo.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
- scaforchio
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Lamy Al Star
In effetti mi era venuto il sospetto (vista la somiglianza). Peccato che mi pare non ce ne siano con tappo a vite, e magari con caricamento a pistone . (E quante ne vai trovando!!).Phormula ha scritto:Si può, si può... tutte le Lamy con il pennino in acciaio condividono lo stesso blocco pennino + alimentatore, quindi non hai che l'imbarazzo della scelta.scaforchio ha scritto: Se si potesse avere la stessa qualità di scrittura con un'estetica un po' più accattivante sarebbe il massimo.
Pietro
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Lamy Al Star
anche la lamy 2000 ha lo stesso alimentatore/pennino? avrebbe il caricamento a pistone (ma non il tappo a vite) che piace a scaforchio
- Phormula
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Lamy Al Star
L'unica Lamy con il caricamento a pistone è la 2000, che ha anche il pennino dedicato.
Tra quelle con il pennino normale in acciaio ricordo di averne avuta una con il tappo a vite.
In ogni caso ho una Safari in uso dal 2000 e il tappo tiene ancora perfettamente. Invece la chiusura a vite della Montegrappa Parola, svitandola di fretta, ho rovinato l'impugnatura, per cui ultimamente sto rivalutando i tappi a pressione, soprattutto in penne sotto i 50 Euro, dove se il tappo non tiene, butto la penna e la sostituisco. Ma credo che sia difficile, considerata la cura che Lamy mette nel realizzare anche le penne economiche.
Tra quelle con il pennino normale in acciaio ricordo di averne avuta una con il tappo a vite.
In ogni caso ho una Safari in uso dal 2000 e il tappo tiene ancora perfettamente. Invece la chiusura a vite della Montegrappa Parola, svitandola di fretta, ho rovinato l'impugnatura, per cui ultimamente sto rivalutando i tappi a pressione, soprattutto in penne sotto i 50 Euro, dove se il tappo non tiene, butto la penna e la sostituisco. Ma credo che sia difficile, considerata la cura che Lamy mette nel realizzare anche le penne economiche.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
- piccardi
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Lamy Al Star
La studio (se ricordo bene il nome del modello) ha il tappo a vite. La laccatura dopo una decina d'anni d'uso alquanto ruvido si è consumata sugli spigoli, ma il tappo, manco a dirlo, chiude ancora perfettamente ...Phormula ha scritto: Tra quelle con il pennino normale in acciaio ricordo di averne avuta una con il tappo a vite.
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
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Lamy Al Star
Non posso non commentare questo post.
Mi viene un po di tristezza più che altro per i prezzi che mi hai comunicato: 20 euro per la versione in plastica e 29 per quella in alluminio.
Da tutti i riventori, fisici e non, le ho sempre trovate a 17,90 euro(versione in plastica) e 25 quella in alluminio. Non l'ho mai provata ma sono sempre più incuriosito da questa penna perchè ne sento parlare praticamente giornalmente. La versione in plastica è bruttina e come hai detto tu la plastica e di scarsa qualità(è comunque una scolastica economica no?). La versione in alluminio invece mi ha sorpreso! L'ho presa in mano e fa davvero tutto un altro effetto rispetto a quella classic. Ho resistito alla tentazione di prenderla perchè comincio a comprare un po troppe penne e troppo frequentemente
Mi viene un po di tristezza più che altro per i prezzi che mi hai comunicato: 20 euro per la versione in plastica e 29 per quella in alluminio.
Da tutti i riventori, fisici e non, le ho sempre trovate a 17,90 euro(versione in plastica) e 25 quella in alluminio. Non l'ho mai provata ma sono sempre più incuriosito da questa penna perchè ne sento parlare praticamente giornalmente. La versione in plastica è bruttina e come hai detto tu la plastica e di scarsa qualità(è comunque una scolastica economica no?). La versione in alluminio invece mi ha sorpreso! L'ho presa in mano e fa davvero tutto un altro effetto rispetto a quella classic. Ho resistito alla tentazione di prenderla perchè comincio a comprare un po troppe penne e troppo frequentemente
- Phormula
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Lamy Al Star
Simone, la Studio ha la chiusura a pressione. Purtroppo non mi ricordo il nome del modello Lamy che ho avuto e aveva il tappo a vite. La plastica della Safari non mi sembra un polimero scadente.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
- Andrea C
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Lamy Al Star
Anche io non adoro l'estetica delle Lamy AL Star e Safari, ma le uso con soddisfazione (ho una AL Star e due Safari).
Sono obiettivamente ben costruite, con buoni materiali (la plastica delle Safari è ottima) e scrivono davvero bene ad un prezzo irrisorio. Forse bisogna avere un po' di attenzioni per la verniciatura anodizzata dell'alluminio della AL Star (se cade, o se sfrega continuamente su superfici ruvide) che si può segnare, ma nel complesso (e soprattutto per la più economica e robusta Safari) il mio giudizio è ottimo.
Mi resta il rammarico per l'estetica "tedesca" e per l'impugnatura triangolare che non amo particolarmente (forse perchè non ho le dita triangolari... ).
Dimenticavo: pennini EF stupendi. E non è da tutti a questi prezzi...
Sono obiettivamente ben costruite, con buoni materiali (la plastica delle Safari è ottima) e scrivono davvero bene ad un prezzo irrisorio. Forse bisogna avere un po' di attenzioni per la verniciatura anodizzata dell'alluminio della AL Star (se cade, o se sfrega continuamente su superfici ruvide) che si può segnare, ma nel complesso (e soprattutto per la più economica e robusta Safari) il mio giudizio è ottimo.
Mi resta il rammarico per l'estetica "tedesca" e per l'impugnatura triangolare che non amo particolarmente (forse perchè non ho le dita triangolari... ).
Dimenticavo: pennini EF stupendi. E non è da tutti a questi prezzi...
_______________________________________________________ Andrea
- piccardi
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Allora ho sbagliato nome, la mia è tutta in metallo.Phormula ha scritto:Simone, la Studio ha la chiusura a pressione. Purtroppo non mi ricordo il nome del modello Lamy che ho avuto e aveva il tappo a vite. La plastica della Safari non mi sembra un polimero scadente.
Simone
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- piccardi
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Trovata, è la Accent (regalo di troppi anni fa, era appena uscita). E per quanto riguarda la Safari anche a me sembra di ottima qualità costruttiva, ma non sono un grande esperto di plastiche.Phormula ha scritto:Simone, la Studio ha la chiusura a pressione. Purtroppo non mi ricordo il nome del modello Lamy che ho avuto e aveva il tappo a vite. La plastica della Safari non mi sembra un polimero scadente.
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Io lo sono (lavoro), ti confermo che l'economicità della safari è nella sua semplicità e nei volumi di produzione (economie di scala) e non nei materiali. Anzi, essendo pennino ed alimentatore identici a tante altre Lamy, la Safari ha un rapporto qualità prezzo imbattibile. La forma triangolare può non essere gradita a tutti, ma fa parte della sua storia, nel senso che la forma segue la funzione. La Safari era nata da un figlio bianco, invece di copiare le altre penne, fecero uno studio di ergonomia per capire come doveva essere fatta una penna per abituare i bambini all'impugnatura corretta. Il successo è andato oltre le aspettative, l'impugnatura ergonomica è stata copiata da tutti e la Safari è in produzione dal 1980. Se vuoi la qualità Lamy ma preferisci una impugnatura rotonda, prova a guardare altri modelli. A me piace la Nexx, che ha l'impugnatura ergonomica (che preferisco) ma più morbida, larga e meno spigolosa.piccardi ha scritto:Trovata, è la Accent (regalo di troppi anni fa, era appena uscita). E per quanto riguarda la Safari anche a me sembra di ottima qualità costruttiva, ma non sono un grande esperto di plastiche.Phormula ha scritto:Simone, la Studio ha la chiusura a pressione. Purtroppo non mi ricordo il nome del modello Lamy che ho avuto e aveva il tappo a vite. La plastica della Safari non mi sembra un polimero scadente.
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