Pulizia Visconti Homo Sapiens Bronze Stilo. Contrario!
Inviato: venerdì 10 maggio 2013, 19:04
Sono un fortunato possessore (da oggi) della Visconti Homo Sapiens Bronze Stilo con pennino F in palladio.
La penna è grande (L 14,5), scultorea come primo impatto, apparentemente ostica come ogni cosa innovativa.
Il corpo è in lava basaltica, le finiture in bronzo, il pennino in palladio: tutto rimanda ad un tempo che non c'è più, che però l'illuminazione progettuale perpètua.
Dentro quella penna convivono innovazioni e richiamo al passato.
Leggo che, per farla tornare - una volta usata, anche da poco - al nero originale ed al bronzo vivo, possono usarsi una crema Nivea idratante ed un panno apposito.
Ma perché pulirla?
Io non la pulirò mai, è la mia scelta.
Rispetterò le ragioni per cui è nata.
L'uso la rende unica: sbiadita, con leggere puntature bianche, il bronzo ossidato.
La lava è materiale cangiante, perché andare contro le leggi della natura ed imporle qualcosa?
E' la semi-artigianalità del prodotto, così com'è stato concepito, ad imporne l'uso senza ficheggiamenti estetici estenuanti.
Mi piace che appaia usata, che il bronzo perda lucentezza e che, tuttavia, la penna scriva sempre alla perfezione.
Less is more, l'insegnavano i minimalisti del Bauhaus.
Perché inseguire la forsennata estetica di precisione quando quel prodotto, di per sé, nasce indefinito?
La penna è grande (L 14,5), scultorea come primo impatto, apparentemente ostica come ogni cosa innovativa.
Il corpo è in lava basaltica, le finiture in bronzo, il pennino in palladio: tutto rimanda ad un tempo che non c'è più, che però l'illuminazione progettuale perpètua.
Dentro quella penna convivono innovazioni e richiamo al passato.
Leggo che, per farla tornare - una volta usata, anche da poco - al nero originale ed al bronzo vivo, possono usarsi una crema Nivea idratante ed un panno apposito.
Ma perché pulirla?
Io non la pulirò mai, è la mia scelta.
Rispetterò le ragioni per cui è nata.
L'uso la rende unica: sbiadita, con leggere puntature bianche, il bronzo ossidato.
La lava è materiale cangiante, perché andare contro le leggi della natura ed imporle qualcosa?
E' la semi-artigianalità del prodotto, così com'è stato concepito, ad imporne l'uso senza ficheggiamenti estetici estenuanti.
Mi piace che appaia usata, che il bronzo perda lucentezza e che, tuttavia, la penna scriva sempre alla perfezione.
Less is more, l'insegnavano i minimalisti del Bauhaus.
Perché inseguire la forsennata estetica di precisione quando quel prodotto, di per sé, nasce indefinito?