Mi presento
Inviato: venerdì 10 maggio 2013, 2:05
Salve a tutti!
Ebbene, ci sono anch'io! Mi chiamo Rosario e abito a Palermo, dove studio all'università e lavoro. Non vi leggo da molto, perché solo da poco mi sono deciso all'acquisto di una stilografica... il che è già da giustificare, dato che io non solo scrivo molto, ma da tempo sono anche decisamente attento alla scelta degli strumenti. Il fatto è che alcune mie esigenze mal si conciliano, credo, con l'uso della stilo. Scrivo molto in giro, dove capita (biblioteche, giardini, in auto...) e le mie carte si spostano, pericolosamente, con me. Naturale che vedessi nell'inchiostro comunemente usato nelle stilo un serio problema: ho necessità che abbia un minimo di resistenza all'acqua, per non parlare del fatto che non concepisco che ciò che scrivo oggi possa essere tra vent'anni quasi scomparso dalla pagina. Se non avessi letto di inchiostri quali il Sailor nano-ink e il Noodler's, quindi, non sarei qui adesso. Tutti gli altri problemi - a cominciare da quelli che possono dare alla penna, come al portafogli, proprio gli inchiostri speciali appena citati - credo che saranno ampiamente compensati dalla ritualità associata a questa tipologia di penne, e dalla quale mi sento molto attratto.
Per il resto, l'esperienza di scrittura (definirla comfort mi sembra riduttivo) per me è essenziale. Sono un maniaco dell'ergonomia - rimango basito quando vedo che 1/3 delle Lamy hanno la grip section in metallo lucido e che stringe verso la punta
- certo che poi la gente ci incolla sopra la carta abrasiva, come ho letto in rete! La mia rosa titolare (ho provato di tutto tra le non-stilografiche, credetemi!), quindi, è al momento così composta:
1) Pilot G-TEC-C4. Semplicemente, la adoro. Checché se ne dica, la scrittura che garantisce questa penna è superba, sotto ogni punto di vista. Unici difetti la fragilità della punta e, ovviamente, il corpo "cheap" stile Bic. Recentemente avrei comprato dall'UK una Cavalier Hi-Tec-C , ma ormai ho i cassetti pieni di refill per la G-TEC-C4 (non compatibili con la Cavalier... brava Pilot!), e non mi andava che rimanessero inutilizzati.
2) Lamy Swift. L'ho comprata perché mi serviva una penna a scatto per quando vado per musei, mostre ecc., dove il cappuccio è di troppo... e perché mi piaceva il design minimalista, lo confesso. Purtroppo il suo refill M66 by Schmidt, peraltro accreditato di una scorrevolezza sorprendente, da stilografica, ha un grave difetto: quando non si scrive sfruttando il peso della penna (ad esempio quando si è in piedi ad una mostra
) tende a "saltare". Risultato: la Lamy, debitamente moddata con un grip di gomma (il fusto in metallo diventa scivoloso con lunghe sessioni di scrittura ) la uso a casa, e al momento per musei mi porto una vecchia Papermate con Pelikan 37M... odio le penne a sfera, ma, oltre ad sessere a scatto, non è afflitta da skipping ed è resistente all'acqua - cosa importantissima con il taccuino small size in tasca.
3) un paio di rollerball Parker. Sono le mie penne di rappresentanza. Inoltre il blue Parker mi piace molto.
4) Portamine Staedtler graphite 925 25. Bello e bravo.
I panchinari sono tanti, troppo lungo citarli. Solo uno: Uni-ball Eye, l'inchiostro più waterproof della storia!
Voi direte: ma che ci frega di questa roba(ccia)? E la stilo? Ecco appunto, la stilo. Non ho resistito... un'asta ebay del noto engeika e il ditino ha cliccato da solo: Sailor Sapporo (Medium nib). Sperando che vada tutto bene alle voci spedizione dogana articolo. Del resto, avevo scartato da principio le solite entry level Safari, Prera ecc., alla ricerca di qualcosa che mi avvicinasse da subito all'"esperienza stilografica". Ma soprattutto la filosofia del marchio - strategie del marketing permettendo - è in perfetta sintonia col mio sentire: il piacere nello scrivere sopra ogni cosa.
Prossimamente vi tempesterò di domande.
A presto!
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Per il resto, l'esperienza di scrittura (definirla comfort mi sembra riduttivo) per me è essenziale. Sono un maniaco dell'ergonomia - rimango basito quando vedo che 1/3 delle Lamy hanno la grip section in metallo lucido e che stringe verso la punta
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1) Pilot G-TEC-C4. Semplicemente, la adoro. Checché se ne dica, la scrittura che garantisce questa penna è superba, sotto ogni punto di vista. Unici difetti la fragilità della punta e, ovviamente, il corpo "cheap" stile Bic. Recentemente avrei comprato dall'UK una Cavalier Hi-Tec-C , ma ormai ho i cassetti pieni di refill per la G-TEC-C4 (non compatibili con la Cavalier... brava Pilot!), e non mi andava che rimanessero inutilizzati.
2) Lamy Swift. L'ho comprata perché mi serviva una penna a scatto per quando vado per musei, mostre ecc., dove il cappuccio è di troppo... e perché mi piaceva il design minimalista, lo confesso. Purtroppo il suo refill M66 by Schmidt, peraltro accreditato di una scorrevolezza sorprendente, da stilografica, ha un grave difetto: quando non si scrive sfruttando il peso della penna (ad esempio quando si è in piedi ad una mostra
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3) un paio di rollerball Parker. Sono le mie penne di rappresentanza. Inoltre il blue Parker mi piace molto.
4) Portamine Staedtler graphite 925 25. Bello e bravo.
I panchinari sono tanti, troppo lungo citarli. Solo uno: Uni-ball Eye, l'inchiostro più waterproof della storia!
Voi direte: ma che ci frega di questa roba(ccia)? E la stilo? Ecco appunto, la stilo. Non ho resistito... un'asta ebay del noto engeika e il ditino ha cliccato da solo: Sailor Sapporo (Medium nib). Sperando che vada tutto bene alle voci spedizione dogana articolo. Del resto, avevo scartato da principio le solite entry level Safari, Prera ecc., alla ricerca di qualcosa che mi avvicinasse da subito all'"esperienza stilografica". Ma soprattutto la filosofia del marchio - strategie del marketing permettendo - è in perfetta sintonia col mio sentire: il piacere nello scrivere sopra ogni cosa.
Prossimamente vi tempesterò di domande.
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A presto!