FountainPen.it Forum

I posted this on the Fountain Pen Network, even though I usually dont post to forums [but only because I don't have the time to read/respond to things like this which I love and which I should do more often]. But I thought that members would like to have a posting to which they can respond on this subject.

I categorised a lot of these "GREATEST UNDER-APPRECIATED COMPANIES" at the end of my first book and the text tended to explain the categories: It was not an exhaustive list. My publisher wouldn't allow me the space for endless lists of pens readers were never likely to encounter; however I argued that you cant write a proper book and not mention really great and historically significant companies (despite an almost total lack of technological achievements) like John Holland. But I put them into some basic categories:

World-reknowned companies which merited full description, and I tried to make that category a bit bigger than just the Big Four, Parker, Waterman, Swan and MontBlanc.

High, then medium and then low quality pens.

High quality pens which never seem to sell for much; I seem to remember putting Sheaffer into this category, which is a great pity as throughout their history, they always made consistently the highest quality pens. They are probably the greatest under-appreciated company, except in Italy, where quality is genuinely appreciated. I tried to explain that this probably has semething to do with that dreaded lifetime warranty whicm mandated that so many of their nibs write like nails.

Lastly worthy of mention, I thought, were high quality pens which didnt get much distribution outside their home markets. Sadly, there are many pens which fall into the last two categories.

And I am sure readers will agree that both my books put the most significant fountain pen developments in proper context. I always considered explaining the lists more important than just saying (over and over again, in book form which people have to pay for!) that some company started making HR eye droppers in the 1890s, went into plastic self-fillers in the 1920s, and went bust around the time of the depression if they werent rescued by goernment contracts during the war.

TRADUZIONE

Ho inserito questo argomento su Fountain Pen Network, anche se di solito non scrivo sui forum (ma solo perché non ho il tempo per leggere/rispondere ad argomenti come questo che tuttavia amo e invece dovrei farlo più spesso) . Ma ho pensato che gli utenti avrebbero apprezzato lo spunto di discussione su un argomento del genere.

Ho catalogato le "MAGGIORI MARCHE SOTTOVALUTATE" alla fine del mio primo libro e il testo tendeva a spiegare le categorie, ma non era un elenco esaustivo. Il mio editore non ha concesso lo spazio sufficiente per le liste infinite di penne poco conosciute, con informazioni difficili da reperire per i lettori. Tuttavia credo che non si possa scrivere un buon libro e non menzionare alcune aziende veramente importanti e storicamente significative (nonostante la quasi totale mancanza di innovazioni tecnologiche da loro apportate) come la John Holland.
Le ho raggruppate in alcune categorie fondamentali.

Aziende di fama mondiale che meritato una descrizione completa: ho provato ad allargare un poco la categoria di appartenenza delle famose Big Four, Parker, Waterman, Swan e MontBlanc.

Alta, Media e Bassa qualità.

Penne di alta qualità, per le quali il prezzo di vendita non sembra mai troppo elevato; mi sembra di ricordare di avere incluso la Sheaffer in questa categoria, perché in tutta la loro storia hanno prodotto costantemente penne di notevole qualità. Sono forse la maggiore delle Case sottovalutate, tranne che in Italia, dove la loro qualità è veramente apprezzata.
Ho cercato di spiegare che questo probabilmente ha qualcosa a che fare con la temibile garanzia a vita, che ha permesso la sostituzione di molti dei loro pennini nel tempo, che si sono perciò fatti la reputazione di scrivere come chiodi.

Infine ho ritenuto degne di menzione, le marche di alta qualità che non hanno avuto grande distribuzione al di fuori del mercato interno. Purtroppo ci sono molte penne che rientrano nelle ultime due categorie.

E sono sicuro che i lettori saranno d'accordo che entrambi i miei libri hanno inquadrato nel giusto contesto i più significativi sviluppi nella storia delle penne stilografiche. Ho sempre considerato più importante la catalogazione (elenco) dei modelli prodotti, piuttosto che dire (ripetendo per l'ennesima volta le solite cose, in un libro per cui i lettori devono spendere soldi!) che alcune società hanno iniziato facendo penne con caricamento eyedropper nel 1890, poi passando ai self-fillers in plastica nel 1920 per poi fallire durante il periodo della Depressione, se non salvati dai contratti con il governo durante la guerra.

I have been asked to say the names of the books I mentioned, - especially as one book has been published in my name in Itay which I didnt write!

They are 'Fountain Pens, - A Collector's Guide"
and
'Fountain Pens - Their History and Art'

The covers can be seen at http://www.vintagepen.com

I apollogise to readers, these books havent been pubished in Itaian yet, though I woud iike to find someone to transate the newer one into Itaian so that I can pubish it onine

And sorry to collectors who bought a disastrous iitte tiny book 'Penne Stilografiche' pubished by Ideaibri in my name, full of mistakes and wrong pictures. I didn't write it, didn't authorise it, wasn't paid for it at all and sued the publisher in the New York courts to stop distributing it. Ans to stop selling it to unsuspecting foreign publishers who don't know that the Engish pubisher is selling it without authorisation.

If any forum members have bought it, please leave it on your shelf and do not read it!

Thank you so much Mr. Steinberg, for giving us this pleasant surprise with your visit.
Many of us surely have got your books yet, while I am just looking for them in the original version (I'll keep clear of unauthorized version in Italian!)
I hope you will soon visit us again, and please feel free to give us more food for thought. What you wrote on the lesser-known manufacturers is absolutely true; I'm just appreciating some old charming and hight quality pens which are almost unknown.

Ciò che il nostro graditissimo ospite sostiene dall'alto della sua esperienza, è assolutamente vero. Spesso io stessa resto affascinata dalla qualità e dalla bellezza, dal tratto e dalla ricercatezza di penne del secolo scorso che tuttavia sembrano non avere una storia. Spesso non si riesce a risalire al modello, e della casa produttrice si sa poco o nulla.
Il lavoro encomiabile di chi dedica tanto tempo e risorse anche alla storia e ai modelli di case meno conosciute, merita tutta la gratitudine possibile.

Thank you again, Mr. Steinberg.

Ciao Jonathan!!!

Many greetings from me,Fabio, Vittorio and Patrizia!

Marco
Casa della Stilografica