Twsbi Micarta-Prime impressioni
Inviato: venerdì 8 marzo 2013, 21:31
Sono entrato in possesso di questa penna grazie ad un gentilissimo utente inglese del fpn che sfoltiva la sua collezione, mi ha persino reso in parte i costi di pedizione ed ha incluso un bigliettino scritto a mano con tanto di auguri e consigli sull'utilizzo.
Premetto che mi sto mangiando le mani perchè è la seconda "recensione" che sono qui a scrivere, la prima versione è andata perduta perchè avevo dimenticato di effettuare il login. Colgo altresì l'occasione per richiedere agli admin l'inserimento di un emoticon di una faccina che sbatta violentemente ed inutilmente la testa contro un muro assolutamente d'uopo in queste situazioni come potete vedere nella seguente immagine. [attachment=0]Effettuate queste doverose e necessarie premesse aggiungo che mi limiterò a parlarvi esclusivamente di design ed imballaggio, tralasciando scrittura e prestazioni che vorrei approfondire maggiormente.
La penna arriva in un imballaggio ben diverso da quello ospedaliero ed asettico della vac700 che ben si adatta ad una penna dal design molto piu' classico di questo tipo.Sotto la controscatola in cartone nero con nell'angolo inferiore destro il nome della casa, sfilandolo a scorrimento troviamo una seconda scatole in cartone nocciola piu' ruvida della prima ma non spiacevole al tatto che si apre grazie a due alette inferiormente e superiormente, sulla seconda troviamo nuovamente il nome Twsbi. Al di sotto d queste il contenitore è estremamente spartano funzionale, un divosorio piramidale separa due piccoli vani dove trovano spazio la penna da un lato ed il converter dall'altro.
La penna è realizzata in Micarta, nelle due versioni con clip dorata e senza, da cui prende il nome, camaleontico misto tessuti-carta//resina che ha svariate applicazioni, dai manici nella coltelleria a isolante nell'industria aerospaziale, che pare posso anche essere prodotto in casa (per chi volgia approfondire guida e tutorial fioccano sui siti inglesi di appassionati di militaria et simili, devo dire che i risultati ottenuti con un po' di abnegazione sono stupefacenti soprattutto per alcune livree colorate, alcune ricordano anche l'ebanite red ripple dell vecchie Waterman, spero che in futuro la twsbi voglia variare la produzione). Perplesso dalle sue proprietà mi chiedevo che effetto potesse avere su questo l'inchiostro, ecco quanto trovato "A forumite tested micarta some time ago by submerging it in a variety of liquids, including oil, gasoline, water, etc, for weeks at a time. It was completely unaffected." Essendo il materiale poroso questo verrà irrimediabilmente macchiato dall'inchiostro se viene in contatto con esso.
Passiamo alla penna in sè, la finitura del materiale riproduce esattamete quella della trama di un tessuto ma al contrario di quanto ci si possa aspettare è estremamente liscio al tatto senza essere scivoloso. Il colore della penna varia da una striatura nocciola del cappuccio a un marrone scuro del fusto, il coloro vira leggermente, ma l'effetto non è immediatamente evidente se non guardando la penna da vicino, la sommità ed il fondo sono piatti, appoggiata su un tavolo o in un taschino chiunque la scambierebbe per un toscanello.
Alla base del tappo troviamo inciso in nero (al laser?) il nome delle case in caratteri maiuscoli, cui corrisponde dalla parte opposta il corrispondente in ideogrammi, immediatamente sotto la sommità del cappuccio invece vi è il numero identificativo del modello, "803" e su questa è impresso il logo della casa (che nelle altre penne troviamo su sfondo rosso).
La Micarta è lunga chiusa 13,5 cm, aperta 12,8 cm dalla punta del pennino al fondo della penna, il cappuccio in sè è lungo 6,3 cm, con cappuccio innestato la lunghezza è di poco inferiore ai 17 cm. La circonferenza massima della penna è, in corrispondenza alla fine della filettatura del tappo, di 4,4 cm per un diametro di 1,4 cm che va assottigliandosi alla base del pennino ed alla fine del fusto arrivando a 1,1 cm. Le filettature del tappo e del gruppo scrittura sono veramente lunghe e richiedono rispettivamente 6 e 16 giri della mia mano.
Al di sopra dell' alimentatore in plastica vi è un pennino numero 6 Jowo (la misura è incisa a lato) disponibile in EF,F,M,B credo che sia attualmente l'unico dorata in dotazione sulle penne della casa di Taiwan. Può essere scambiato con uno Knox (non ho provato in prima persona ma sulla Konrad calzano sia il Knox K35 che il pennino di una Vac700 ma su una Vac700 non calza il pennino Knox), mi riservo questi test per la successiva prova di scrittura.
qualchè perplessità: il caricamento è a cartuccia-converter, il converter in dotazione si innesta a pressione. Alla base della filettatura del gruppo scrittura c'è un o-ring, che a Taipei abbiano già previsto la scarsa tenuta del converter? Dimenticavo: primadi vederla sicuramente lasentirete, l'incredibile olezzo di chimico che emana è pestilenziale e si attacca letteralmente alla dita, spero che come le konrad col tempo svanisca.
Spero di non avervi annoiato e di poter postare al piu' presto le mie impressioni della prova di scrittura e qualche foto degna di questo nome.
Premetto che mi sto mangiando le mani perchè è la seconda "recensione" che sono qui a scrivere, la prima versione è andata perduta perchè avevo dimenticato di effettuare il login. Colgo altresì l'occasione per richiedere agli admin l'inserimento di un emoticon di una faccina che sbatta violentemente ed inutilmente la testa contro un muro assolutamente d'uopo in queste situazioni come potete vedere nella seguente immagine. [attachment=0]Effettuate queste doverose e necessarie premesse aggiungo che mi limiterò a parlarvi esclusivamente di design ed imballaggio, tralasciando scrittura e prestazioni che vorrei approfondire maggiormente.
La penna arriva in un imballaggio ben diverso da quello ospedaliero ed asettico della vac700 che ben si adatta ad una penna dal design molto piu' classico di questo tipo.Sotto la controscatola in cartone nero con nell'angolo inferiore destro il nome della casa, sfilandolo a scorrimento troviamo una seconda scatole in cartone nocciola piu' ruvida della prima ma non spiacevole al tatto che si apre grazie a due alette inferiormente e superiormente, sulla seconda troviamo nuovamente il nome Twsbi. Al di sotto d queste il contenitore è estremamente spartano funzionale, un divosorio piramidale separa due piccoli vani dove trovano spazio la penna da un lato ed il converter dall'altro.
La penna è realizzata in Micarta, nelle due versioni con clip dorata e senza, da cui prende il nome, camaleontico misto tessuti-carta//resina che ha svariate applicazioni, dai manici nella coltelleria a isolante nell'industria aerospaziale, che pare posso anche essere prodotto in casa (per chi volgia approfondire guida e tutorial fioccano sui siti inglesi di appassionati di militaria et simili, devo dire che i risultati ottenuti con un po' di abnegazione sono stupefacenti soprattutto per alcune livree colorate, alcune ricordano anche l'ebanite red ripple dell vecchie Waterman, spero che in futuro la twsbi voglia variare la produzione). Perplesso dalle sue proprietà mi chiedevo che effetto potesse avere su questo l'inchiostro, ecco quanto trovato "A forumite tested micarta some time ago by submerging it in a variety of liquids, including oil, gasoline, water, etc, for weeks at a time. It was completely unaffected." Essendo il materiale poroso questo verrà irrimediabilmente macchiato dall'inchiostro se viene in contatto con esso.
Passiamo alla penna in sè, la finitura del materiale riproduce esattamete quella della trama di un tessuto ma al contrario di quanto ci si possa aspettare è estremamente liscio al tatto senza essere scivoloso. Il colore della penna varia da una striatura nocciola del cappuccio a un marrone scuro del fusto, il coloro vira leggermente, ma l'effetto non è immediatamente evidente se non guardando la penna da vicino, la sommità ed il fondo sono piatti, appoggiata su un tavolo o in un taschino chiunque la scambierebbe per un toscanello.
Alla base del tappo troviamo inciso in nero (al laser?) il nome delle case in caratteri maiuscoli, cui corrisponde dalla parte opposta il corrispondente in ideogrammi, immediatamente sotto la sommità del cappuccio invece vi è il numero identificativo del modello, "803" e su questa è impresso il logo della casa (che nelle altre penne troviamo su sfondo rosso).
La Micarta è lunga chiusa 13,5 cm, aperta 12,8 cm dalla punta del pennino al fondo della penna, il cappuccio in sè è lungo 6,3 cm, con cappuccio innestato la lunghezza è di poco inferiore ai 17 cm. La circonferenza massima della penna è, in corrispondenza alla fine della filettatura del tappo, di 4,4 cm per un diametro di 1,4 cm che va assottigliandosi alla base del pennino ed alla fine del fusto arrivando a 1,1 cm. Le filettature del tappo e del gruppo scrittura sono veramente lunghe e richiedono rispettivamente 6 e 16 giri della mia mano.
Al di sopra dell' alimentatore in plastica vi è un pennino numero 6 Jowo (la misura è incisa a lato) disponibile in EF,F,M,B credo che sia attualmente l'unico dorata in dotazione sulle penne della casa di Taiwan. Può essere scambiato con uno Knox (non ho provato in prima persona ma sulla Konrad calzano sia il Knox K35 che il pennino di una Vac700 ma su una Vac700 non calza il pennino Knox), mi riservo questi test per la successiva prova di scrittura.
qualchè perplessità: il caricamento è a cartuccia-converter, il converter in dotazione si innesta a pressione. Alla base della filettatura del gruppo scrittura c'è un o-ring, che a Taipei abbiano già previsto la scarsa tenuta del converter? Dimenticavo: primadi vederla sicuramente lasentirete, l'incredibile olezzo di chimico che emana è pestilenziale e si attacca letteralmente alla dita, spero che come le konrad col tempo svanisca.
Spero di non avervi annoiato e di poter postare al piu' presto le mie impressioni della prova di scrittura e qualche foto degna di questo nome.