Un balsamo per lucidare le penne
Inviato: sabato 6 settembre 2025, 1:35
Visto che la mia prima sperimentazione sul tema ha avuto successo, condividerò un’altra piccola e personale “invenzione” - ma sempre senza alcuna responsabilità eh!
Ho imparato su questo forum che la cera d’api può essere un valido prodotto per lucidare le nostre penne: naturale, economico, privo di rischi e controindicazioni, dona alle penne in celluloide e in resina una lucentezza abbastanza duratura, oltre ad essere piuttosto gradevole all’olfatto e al tatto (lascia le penne grasse ma non unte).
Usando le mie manine, invece, ho scoperto che l’applicazione è un processo brigoso: occorre anzitutto scaldarla per liquefarla, poi applicarla con cautela mentre solidifica (cosa che fa molto rapidamente, complicando le cose), spargerla uniformemente è difficile e serve una buona dose di olio di gomito per lucidare a dovere…
Poi mi è capitato sotto mano un vasetto di una cera multiuso, consigliata per ravvivare e lucidare oggetti in pelle e legno. I componenti principali sono oli minerali e cere vegetali e il gran vantaggio è la consistenza semisolida: basta strofinare un poco per fonderla, quindi non richiede riscaldamento e l’applicazione è molto semplice. Tipo lipstick, per intenderci…
Non ho osato provarla su una penna; ma mi è venuto in mente di usare l’olio di vaselina (che a temperatura ambiente è liquido) per abbassare il punto di fusione della cera d’api e aumentarne la lavorabilità. Gli ingredienti sono economici, facilmente reperibili e, dalle informazioni disponibili online, sono considerati sicuri per ebanite, celluloide e resine varie.
Insomma, mi pare non si possano fare grandi danni…
Il procedimento è semplice e sicuramente migliorabile.
In un piccolo recipiente (io ho usato il misurino della Tachipirina sciroppo) si fa sciogliere una piccola quantità di cera d’api: sono sufficienti uno o due minuti in microonde, dentro una tazza riempita per metà d’acqua, tipo bagnomaria. Quando la cera è completamente liquida, cominciamo ad aggiungere la vaselina a filo, mescolando energicamente (io ho utilizzato un pezzo di filo d’alluminio da 2mm come “frusta”). La cera si cristallizzerà raffreddandosi, ma se aggiungiamo lentamente e mescoliamo velocemente, si creerà una sorta di emulsione tra le due sostanze. È un po’ come fare una maionese molto solida. Ho aggiunto anche due gocce di un olio essenziale per dare un buon profumo.
Una volta che avremo incorporato più o meno tanta vaselina quant’era la quantità iniziale di cera, si sarà formata una massa cerosa soffice e bianca, che potremo facilmente pressare con un dito nel medesimo contenitore.
In pratica il gioco è fatto.
Basta strofinarci sopra un panno di lana per prelevare un po’ di prodotto, senza bisogno di scaldare. Strofinando sulla penna, l’attrito è sufficiente a fonderlo e l’applicazione risulta molto più agevole rispetto alla sola cera; anche la lucidatura è semplice.
Il risultato finale è un po’ meno brillante e un po’ meno duraturo rispetto alla sola cera d’api: questa solidificando cristallizza e forma uno stato più solido e trasparente. In compenso la sensazione tattile la trovo migliore. Ma soprattutto ci vuole 1/5 del tempo e 1/10 dell’impegno a portare a termine il lavoro!
Funziona ugualmente bene su celluloide, ebanite e resine plastiche. Non ho riscontrato effetti indesiderati né controindicazioni di sorta.
Insomma, è diventato il mio trattamento estetico standard per tutte le mie stilografiche!
Ho imparato su questo forum che la cera d’api può essere un valido prodotto per lucidare le nostre penne: naturale, economico, privo di rischi e controindicazioni, dona alle penne in celluloide e in resina una lucentezza abbastanza duratura, oltre ad essere piuttosto gradevole all’olfatto e al tatto (lascia le penne grasse ma non unte).
Usando le mie manine, invece, ho scoperto che l’applicazione è un processo brigoso: occorre anzitutto scaldarla per liquefarla, poi applicarla con cautela mentre solidifica (cosa che fa molto rapidamente, complicando le cose), spargerla uniformemente è difficile e serve una buona dose di olio di gomito per lucidare a dovere…
Poi mi è capitato sotto mano un vasetto di una cera multiuso, consigliata per ravvivare e lucidare oggetti in pelle e legno. I componenti principali sono oli minerali e cere vegetali e il gran vantaggio è la consistenza semisolida: basta strofinare un poco per fonderla, quindi non richiede riscaldamento e l’applicazione è molto semplice. Tipo lipstick, per intenderci…
Non ho osato provarla su una penna; ma mi è venuto in mente di usare l’olio di vaselina (che a temperatura ambiente è liquido) per abbassare il punto di fusione della cera d’api e aumentarne la lavorabilità. Gli ingredienti sono economici, facilmente reperibili e, dalle informazioni disponibili online, sono considerati sicuri per ebanite, celluloide e resine varie.
Insomma, mi pare non si possano fare grandi danni…
Il procedimento è semplice e sicuramente migliorabile.
In un piccolo recipiente (io ho usato il misurino della Tachipirina sciroppo) si fa sciogliere una piccola quantità di cera d’api: sono sufficienti uno o due minuti in microonde, dentro una tazza riempita per metà d’acqua, tipo bagnomaria. Quando la cera è completamente liquida, cominciamo ad aggiungere la vaselina a filo, mescolando energicamente (io ho utilizzato un pezzo di filo d’alluminio da 2mm come “frusta”). La cera si cristallizzerà raffreddandosi, ma se aggiungiamo lentamente e mescoliamo velocemente, si creerà una sorta di emulsione tra le due sostanze. È un po’ come fare una maionese molto solida. Ho aggiunto anche due gocce di un olio essenziale per dare un buon profumo.
Una volta che avremo incorporato più o meno tanta vaselina quant’era la quantità iniziale di cera, si sarà formata una massa cerosa soffice e bianca, che potremo facilmente pressare con un dito nel medesimo contenitore.
In pratica il gioco è fatto.
Basta strofinarci sopra un panno di lana per prelevare un po’ di prodotto, senza bisogno di scaldare. Strofinando sulla penna, l’attrito è sufficiente a fonderlo e l’applicazione risulta molto più agevole rispetto alla sola cera; anche la lucidatura è semplice.
Il risultato finale è un po’ meno brillante e un po’ meno duraturo rispetto alla sola cera d’api: questa solidificando cristallizza e forma uno stato più solido e trasparente. In compenso la sensazione tattile la trovo migliore. Ma soprattutto ci vuole 1/5 del tempo e 1/10 dell’impegno a portare a termine il lavoro!
Funziona ugualmente bene su celluloide, ebanite e resine plastiche. Non ho riscontrato effetti indesiderati né controindicazioni di sorta.
Insomma, è diventato il mio trattamento estetico standard per tutte le mie stilografiche!