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Sempre dal "cassetto della memoria" è sbucato fuori questo "libro di calligrafia". Non ricordo dove e quando lo comprai, o se invece fu un regalo. Il libro, in francese, è corredato di una stilografica "calligrafica", con 3 pennini italici di varia misura intercambiabili.
Al suo interno, un vero manuale - sia pure molto essenziale - su vari stili calligrafici e qualche elmento decorativo:
La penna, essendo una sorta di "omaggio" allegato al libro, è comprensibilmente una penna economica, molto essenziale, e quindi a cartucce.
Essendo passati una ventina d'anni, le cartucce sono mezze secche e sostanzialmente inservibili. Senza perdermi d'animo, al modico costo dei 20 centesimi di una siringa per iniezioni, ho preso una cartuccia, l'ho svuotata e lavata del vecchio inchiostro residuo, e l'ho poi riempita dalla boccetta del Parker Quink (abbiate pietà, era l'unico nero che avevo a portata di mano). Dopodiché non mi è rimasto che riprovare a prendere in mano la calligrafia e vedere quanto sono arrugginito.

Ero partito con l'idea di fare il cancelleresco, visto che "va di moda" , ma alla fine m'è venuta una roba di mia invenzione né carne né pesce, con diversi errori: vado un po' su e giù per la riga, i volumi sono molto disarmonici e irregolari, alcune lettere sono fatte male... dovrò esercitarmi!

Intanto Massimiliano, parti già bene per la Cancelleresca, vedo infatti che tieni il pennino con la punta inclinata di 45° nello scrivere e anche l'inclinazione mi pare coerente e azzeccata. Sono sicura che con un po' di esercizio scriverai una Cancelleresca bellissima!

E con un accento personale interessante, anche ...