.... E le Russe ....??
Inviato: venerdì 22 febbraio 2013, 19:34
Non si vede nulla in giro sulle penne russe; niente nelle pubblicazioni in commercio (almeno in quelle che ho io), nè nei siti specializzati.
Eppure nella ex Unione Sovietica immagino si producessero penne stilografiche, forse anche di manifattura decente, visto il buon livello di specializzazione della loro industria meccanica.
Io ne ho qualcuna veramente indecente come fattura, di provenienza est europa, ma difficili da collocare in un paese specifico.
Ne ho solo una di certa provenienza Unione Sovietica, con tanto di incisione "CCCP" nel cappuccio, e la descrivo qui sotto.
La penna è nella scatolina in cartone originale, con le scritte in cirillico.
Il cappuccio è in metallo di colore argentato, con una lavorazione a linee verticali di discreta fattura; la clip finalmete non è una imitazione della freccia Parker, è di forma rettangolare ed ha inciso quello che penso essere il simbolo del costruttore (mi sembra una specie di compasso dentro un semicerchio), e il nome del produttore. La clip è abbastanza elegante nella sua forma, ed è ben lavorata. Sulla parte superiore del cappuccio c'è un jewel bianco che probabilmente cela la vite di fissaggio del cappuccio interno.
Nel cappuccio dove la clip termina c'è un disegno in rilievo con il globo terrestre stilizzato e colorato in azzurro,con una specie di missile che ricorda anche la forma di una penna, che lo sovrasta.
Nel bordo inferiore del cappuccio ci sono incise diverse scritte in cirillico, e CCCP in caratteri occidentali.
Il corpo della penna è tutto in plastica nera, con fondello in metallo argentato nella estremità inferiore; la plastica è di qualità apparentemente buona, non presenta i segni dello stampo, ed è ben lucida. Anche il fondello di metallo è ben fatto, ben fissato e ben lucido.
Il pennino è in acciaio, è piccolo e semi-carenato, e non presenta nessuna scritta, nè decoro, nè indicazione del grado del tratto. Sembra un medio o fine.
La giunzione del gruppo pennino/corpo della penna ha una finestra/anello in materiale plastico giallo/arancio per vedere il livello di inchiostro, e anche questa è di buona fattura, sfaccettata. E' chiusa fra due verette di metallo argentato.
Il caricamento è a stantuffo azionato a vite, tipo un classico converter ma fisso (non si smonta, e non si può alimentare quindi a cartuccia). Lo stantuffo ha 2 guarnizioni di tenuta, e il movimento è tutto in plastica.
Non l'ho mai inchiostrata, per cui non ho idea di come scriva. Però nel complesso la penna è ben fatta, ed ha un suo equilibrio come estetica, manifattura e rifinitura, che la fà apparire non una porcheria, ma un prodotto di categoria media se non medio alta. I materiali usati sono molto spartani, ma questo era tipico della industra della ex Uniione Sovietica di quegli anni.
A differenza di penne cinesi, che sono delle volgari copie di penne esistenti, o collages di diverse parti di penne esistenti, questa è una penna a sè, con un suo decoro come oggetto.
Non mi ricordo assolutamente l'anno in cui ne sono venuto in possesso, nè da dove venga: mi sembra vagamente me l'abbia portata un amico dall'Albania nei primissimi anni in cui permisero di entrare nel paese, subito dopo la caduta del governo autoritario nei primi anni 90. Ma potrei anche averla comperata io in Russia in quegli anni, o altrove nell'est Europa (andavo in Ukraina per lavoro un paio di volte all'anno nella prima metà degli anni 90).
Se qualcuno ne ha altre, sarebbe interessante raccoglierne la descrizione.
Di seguito qualche foto:
Eppure nella ex Unione Sovietica immagino si producessero penne stilografiche, forse anche di manifattura decente, visto il buon livello di specializzazione della loro industria meccanica.
Io ne ho qualcuna veramente indecente come fattura, di provenienza est europa, ma difficili da collocare in un paese specifico.
Ne ho solo una di certa provenienza Unione Sovietica, con tanto di incisione "CCCP" nel cappuccio, e la descrivo qui sotto.
La penna è nella scatolina in cartone originale, con le scritte in cirillico.
Il cappuccio è in metallo di colore argentato, con una lavorazione a linee verticali di discreta fattura; la clip finalmete non è una imitazione della freccia Parker, è di forma rettangolare ed ha inciso quello che penso essere il simbolo del costruttore (mi sembra una specie di compasso dentro un semicerchio), e il nome del produttore. La clip è abbastanza elegante nella sua forma, ed è ben lavorata. Sulla parte superiore del cappuccio c'è un jewel bianco che probabilmente cela la vite di fissaggio del cappuccio interno.
Nel cappuccio dove la clip termina c'è un disegno in rilievo con il globo terrestre stilizzato e colorato in azzurro,con una specie di missile che ricorda anche la forma di una penna, che lo sovrasta.
Nel bordo inferiore del cappuccio ci sono incise diverse scritte in cirillico, e CCCP in caratteri occidentali.
Il corpo della penna è tutto in plastica nera, con fondello in metallo argentato nella estremità inferiore; la plastica è di qualità apparentemente buona, non presenta i segni dello stampo, ed è ben lucida. Anche il fondello di metallo è ben fatto, ben fissato e ben lucido.
Il pennino è in acciaio, è piccolo e semi-carenato, e non presenta nessuna scritta, nè decoro, nè indicazione del grado del tratto. Sembra un medio o fine.
La giunzione del gruppo pennino/corpo della penna ha una finestra/anello in materiale plastico giallo/arancio per vedere il livello di inchiostro, e anche questa è di buona fattura, sfaccettata. E' chiusa fra due verette di metallo argentato.
Il caricamento è a stantuffo azionato a vite, tipo un classico converter ma fisso (non si smonta, e non si può alimentare quindi a cartuccia). Lo stantuffo ha 2 guarnizioni di tenuta, e il movimento è tutto in plastica.
Non l'ho mai inchiostrata, per cui non ho idea di come scriva. Però nel complesso la penna è ben fatta, ed ha un suo equilibrio come estetica, manifattura e rifinitura, che la fà apparire non una porcheria, ma un prodotto di categoria media se non medio alta. I materiali usati sono molto spartani, ma questo era tipico della industra della ex Uniione Sovietica di quegli anni.
A differenza di penne cinesi, che sono delle volgari copie di penne esistenti, o collages di diverse parti di penne esistenti, questa è una penna a sè, con un suo decoro come oggetto.
Non mi ricordo assolutamente l'anno in cui ne sono venuto in possesso, nè da dove venga: mi sembra vagamente me l'abbia portata un amico dall'Albania nei primissimi anni in cui permisero di entrare nel paese, subito dopo la caduta del governo autoritario nei primi anni 90. Ma potrei anche averla comperata io in Russia in quegli anni, o altrove nell'est Europa (andavo in Ukraina per lavoro un paio di volte all'anno nella prima metà degli anni 90).
Se qualcuno ne ha altre, sarebbe interessante raccoglierne la descrizione.
Di seguito qualche foto: