Milan Pen Show - Mostra Scambio di Milano
22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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Alimentatore: materiali "a vista"?
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Alimentatore: materiali "a vista"?
Scusandomi per l'ignoranza, chiedo se c'è un criterio per riconoscere a vista il materiale con cui è fatto un alimentatore. Ebanite? Plastica? Altro?
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Alimentatore: materiali "a vista"?
non c'è un criterio precisissimo a vista, la plastica in genere è più liscia e lucida e l'ebanite più porosa e opaca, però alcune plastiche sono state fatte volutamente con superficie porosa e alcuni alimentatori vintage sono liscissimi!
Molto spesso il materiale con sui sono fatti si sa conoscendo un poco le penne, la loro provenienza la loro storia.
Nella descrizione delle penne è quasi sempre specificato se l'alimentatore è in plastica o in ebanite.
In ultimo, se fai la domanda qui, quasi sempre qualcuno che sa rispondere, c'é!
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Alimentatore: materiali "a vista"?
Ho avuto solo tre penne con alimentatore in ebanite e posso dire che leggermente umide, ma anche asciutte, puzzano leggermente di cantina / muro umido.
Quelle di plastica non hanno nessun odore.
Solo il feed della pelikan m800 sembrava a vista di ebanite, quindi è facile confondersi quando sono fatti bene.
Quelle di plastica non hanno nessun odore.
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In qualche alimentatore in abs si vede il segnetto della stampa a iniezione.
Altri hanno il numerino dello stampo (come quello della Safari).
Quando sono alimentatori con zona di compensazione molto complessa e canali sottilissimi, quasi invisibili, in genere sono in abs.
Però esistono alimentatori molto elaborati anche in ebanite.
Poi provare a sfregarlo vigorosamente: l'ebanite rilascia il classico odore di gomma bruciata.
Altri hanno il numerino dello stampo (come quello della Safari).
Quando sono alimentatori con zona di compensazione molto complessa e canali sottilissimi, quasi invisibili, in genere sono in abs.
Però esistono alimentatori molto elaborati anche in ebanite.
Poi provare a sfregarlo vigorosamente: l'ebanite rilascia il classico odore di gomma bruciata.
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ma poi forse mi terrei il dubbio, sfregare vigorosamente l'alimentatore rischi di far saltare qualche aletta!Esme ha scritto: ↑venerdì 17 gennaio 2025, 0:14 In qualche alimentatore in abs si vede il segnetto della stampa a iniezione.
Altri hanno il numerino dello stampo (come quello della Safari).
Quando sono alimentatori con zona di compensazione molto complessa e canali sottilissimi, quasi invisibili, in genere sono in abs.
Però esistono alimentatori molto elaborati anche in ebanite.
Poi provare a sfregarlo vigorosamente: l'ebanite rilascia il classico odore di gomma bruciata.
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Alimentatore: materiali "a vista"?
Hai ragione, ho dato per scontato e non ho specificato: lo sfregamento tassativamente sulla parte liscia sotto il pennino, e facendo contrasto sopra per non indurre piegamenti.
Se la parte liscia non c'è, tipo l'alimentatore a termosifone della Pelikan, meglio evitare.
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I Giapponesi non usano alimentatori in ebanite, idem per i Tedeschi, gli Americani, Inglesi/Francesi, Taiwanesi, Spagnoli e Cinesi. Rimangono solo gli Italiani che la usano. Questo per il moderno, ovviamente per il vintage è diverso.
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Se lo prendiamo come un metodo di riconoscimento, mi risulta che Bock e Jowo (che sono tedeschi) producano ancora i loro pennini size 8 con l'alimentatore in ebanite.
PS anche Magna Carta (India) produce pennini con collare e alimentatore in ebanite. Inoltre anche Eboya (giapponese) su alcune delle sue penne di gamma alta usa alimentatori in ebanite (questo perché usa pennini Bock).
PS anche Magna Carta (India) produce pennini con collare e alimentatore in ebanite. Inoltre anche Eboya (giapponese) su alcune delle sue penne di gamma alta usa alimentatori in ebanite (questo perché usa pennini Bock).
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Ringrazio tutti per le utilissime informazioni.
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Viene da chiederti a che scopo il riconoscimento plastica/ebanite. Tieni conto comunque che sulle penne vintage è invece molto più probabile che l'alimentatore sia in ebanite che plastica.
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
Semplicemente, mi piace conoscere bene le cose che ho e che uso (in generale, non solo le penne), soprattutto se le apprezzo.
La cosa "strana" è che questo vale più per certi aspetti che per altri...
Nel caso delle penne, ad esempio, principalmente: materiali (pennino, corpo, presa, fermaglio ecc.), periodo di produzione, anno di fabbricazione, denominazione precisa del modello, della collezione, del tipo di finitura (tutte informazioni che inserisco nel foglio elettronico in cui tengo il mio "registro penne", ancora troppo poico popolato).
Per gli LP e i CD audio più belli (per me), altro esempio, vado a vedere la data precisa (gg/mm/aaaa) della registrazione e il luogo (nome della sala incluso), la strumentazione usata per l'acquisizione audio e per la digitalizzazione ecc...
Insomma, mi "attirano" tutta una serie di informazioni che - capisco bene - non interessano più di tanto agli altri, tanto da far domandar loro "a che scopo?"

Non so se si tratti di mia semplice curiosità, magari un po' strana, o se possa essere una qualche forma di compensazione o disturbo psico-qualcosa. Boh... se c'è qualcuno/a competente in materia... però sappiate che la seduta non la pago

Ps: Non ci passo le giornate e non ci perdo il sonno se non "scopro" i dettagli di cui sopra...
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AlexO ha scritto: ↑sabato 18 gennaio 2025, 0:48
Semplicemente, mi piace conoscere bene le cose che ho e che uso (in generale, non solo le penne), soprattutto se le apprezzo.
La cosa "strana" è che questo vale più per certi aspetti che per altri...
Nel caso delle penne, ad esempio, principalmente: materiali (pennino, corpo, presa, fermaglio ecc.), periodo di produzione, anno di fabbricazione, denominazione precisa del modello, della collezione, del tipo di finitura (tutte informazioni che inserisco nel foglio elettronico in cui tengo il mio "registro penne", ancora troppo poico popolato).
Per gli LP e i CD audio più belli (per me), altro esempio, vado a vedere la data precisa (gg/mm/aaaa) della registrazione e il luogo (nome della sala incluso), la strumentazione usata per l'acquisizione audio e per la digitalizzazione ecc...
Insomma, mi "attirano" tutta una serie di informazioni che - capisco bene - non interessano più di tanto agli altri, tanto da far domandar loro "a che scopo?"![]()
Non so se si tratti di mia semplice curiosità, magari un po' strana, o se possa essere una qualche forma di compensazione o disturbo psico-qualcosa. Boh... se c'è qualcuno/a competente in materia... però sappiate che la seduta non la pago...
Ps: Non ci passo le giornate e non ci perdo il sonno se non "scopro" i dettagli di cui sopra...
Dai che ci siamo passati tutti a stare in bagno a leggere tutto quello che ci capita sottomano per accrescere la nostra cultura e voglia di apprendimento

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Alimentatore: materiali "a vista"?
@AlexO : se vuoi farti una cultura tecnica io partirei (sempre che l'inglese non sia un impedimento) con leggere tutto il sito di Richard Binder. E una vera enciclopedia riguardante tutti gli aspetti storico/tecnici delle stilografiche. Come punto di partenza non è niente male.
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Alimentatore: materiali "a vista"?
be' ok, allora poi magari tra un po', ci dirai anche se ti sembra di provare una differenza tra alimentatore in plastica e in ebaniteAlexO ha scritto: ↑sabato 18 gennaio 2025, 0:48
Semplicemente, mi piace conoscere bene le cose che ho e che uso (in generale, non solo le penne), soprattutto se le apprezzo.
La cosa "strana" è che questo vale più per certi aspetti che per altri...
Nel caso delle penne, ad esempio, principalmente: materiali (pennino, corpo, presa, fermaglio ecc.), periodo di produzione, anno di fabbricazione, denominazione precisa del modello, della collezione, del tipo di finitura (tutte informazioni che inserisco nel foglio elettronico in cui tengo il mio "registro penne", ancora troppo poico popolato).
Per gli LP e i CD audio più belli (per me), altro esempio, vado a vedere la data precisa (gg/mm/aaaa) della registrazione e il luogo (nome della sala incluso), la strumentazione usata per l'acquisizione audio e per la digitalizzazione ecc...
Insomma, mi "attirano" tutta una serie di informazioni che - capisco bene - non interessano più di tanto agli altri, tanto da far domandar loro "a che scopo?"![]()
Non so se si tratti di mia semplice curiosità, magari un po' strana, o se possa essere una qualche forma di compensazione o disturbo psico-qualcosa. Boh... se c'è qualcuno/a competente in materia... però sappiate che la seduta non la pago...
Ps: Non ci passo le giornate e non ci perdo il sonno se non "scopro" i dettagli di cui sopra...
(è una questione dibattuta, quasi una fede, tra chi ritiene vi sia differenza e chi assolutamente no - ma non apriamo quella porta qui...

Alimentatore: materiali "a vista"?
Dal punto di vista ingegneristico i migliori alimentatori in abs progettati da Montblanc, Pelikan o Parker sono infinitamente più complicati di quelli realizzati in ebanite.
L'alimentatore Leonardo usato sulla Momento Magico è in ebanite ed è di una semplicità sconcertante (anche quelli Omas per dire) , un solo canale profondo e poche lamelle di compensazione. A confronto l'alimentatore della Duofold sembra una nave spaziale, 3 canali sottilissimi e una marea di lamelle di compensazione (circa 40) quando la Leonardo non arriva a 20 (stessa cosa per l'alimentatore in ebanite dell'aurora). L'ebanite non si presta a lavorazioni di precisione tipo lamelle di compensazione ultrasottili e fitte perché il materiale è semplicemente fragile. Non a caso quando ci sono lamelle di compensazione in ebanite sono molto più spesse di quelle degli alimentatori in abs.
Da un punto di vista tecnico non c'è storia, i migliori alimentatori in abs sono anni luce più avanti di quelli in ebanite (usati anche per pennini flessibili come dimostrato dalla Montblanc 149 Calligraphy).
Poi come in tutte le cose anche nel campo dei pennofili esiste una certa inerzia culturale che continua a sostenere contro l'evidenza che l'alimentatore in ebanite sia il nec plus ultra dell'evoluzione tecnologica di questi componenti.
Il progresso tecnologico e l'applicazione su larga scala vanno sempre insieme con costi di produzione minori rispetto a una produzione artigianale/semi artigianale che non può fare i grandi numeri. Ma questo non significa che in prodotto industriale su larga scala sia più scadente di uno prodotto in numeri più piccoli.
L'alimentatore Leonardo usato sulla Momento Magico è in ebanite ed è di una semplicità sconcertante (anche quelli Omas per dire) , un solo canale profondo e poche lamelle di compensazione. A confronto l'alimentatore della Duofold sembra una nave spaziale, 3 canali sottilissimi e una marea di lamelle di compensazione (circa 40) quando la Leonardo non arriva a 20 (stessa cosa per l'alimentatore in ebanite dell'aurora). L'ebanite non si presta a lavorazioni di precisione tipo lamelle di compensazione ultrasottili e fitte perché il materiale è semplicemente fragile. Non a caso quando ci sono lamelle di compensazione in ebanite sono molto più spesse di quelle degli alimentatori in abs.
Da un punto di vista tecnico non c'è storia, i migliori alimentatori in abs sono anni luce più avanti di quelli in ebanite (usati anche per pennini flessibili come dimostrato dalla Montblanc 149 Calligraphy).
Poi come in tutte le cose anche nel campo dei pennofili esiste una certa inerzia culturale che continua a sostenere contro l'evidenza che l'alimentatore in ebanite sia il nec plus ultra dell'evoluzione tecnologica di questi componenti.
Il progresso tecnologico e l'applicazione su larga scala vanno sempre insieme con costi di produzione minori rispetto a una produzione artigianale/semi artigianale che non può fare i grandi numeri. Ma questo non significa che in prodotto industriale su larga scala sia più scadente di uno prodotto in numeri più piccoli.