Dopo la fantasmatica ed inconsistente Tomoe River, è ora il turno della carta Midori MD Paper, sotto forma di "Notebook Journal" formato A5 e in versione puntinata.
Anche in questo caso il colore mi è sembrato immediatamente fin troppo caldo ma, paradossalmente, molto meno fastidioso nell'alterare i colori degli inchiostri: lo fa, ma con una certa sopportabilità.
I puntini della Midori sono molto meno scuri e contrastati rispetto al quaderno Tomoe River e anche questo mi è sembrato un punto a favore.
Non sono riuscito ad individuare l'indicazione della grammatura della carta da nessuna parte, ma in ogni caso si vede che è più consistente della connazionale.
Ma non abbastanza consistente: per quanto mi riguarda anche su questo è fastidioso scrivere su entrambe le facciate della pagina; fastidioso, ma non impossibile. Tutto sommato basta evitare di alternare inchiostri scuri sul fronte e inchiostri chiari sul retro.
Non capisco perché dovrei limitare la mia volontà per venire incontro a quella della carta
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Più che buona la resa degli sheen e dello shading (vero tallone d'Achille delle carte occidentali che ho provato).
Sì ma... come ci si scrive su questa Midori?
Mi è sembrata una carta schizofrenica.
Più il pennino è sottile e frenato, meglio scrivo su questa carta.
La Hero 100 e la Platinum #3776 ci scrivono perfettamente: non dico che è un piacere scriverci, ma non ci allontaniamo molto da lì.
Già con la Pilot 74 SFM ho avvertito qualche problema in più, sia sulla tenuta del flusso nei momenti di scrittura veloce, sia nel controllo della grafia.
La schizofrenia è invece totale con pennini M, B e stub.
Se con M e Broad ci si scrive sempliemente male (ma almeno ci si scrive...), con lo stub di Pilot (misura M) non sono neanche riuscito ad avvertire la differenza di tratto tra movimento orizzontali e verticali: fine uno e fine l'altro, senza alcuna variazione.
Con lo stub (2mm) di Sailor invece mi è risultato proprio impossibile scrivere: ci ho provato per un paio d'ore in tutte le posizioni, angolazioni e pressioni, ma nulla. Ogni tanto butta giù qualcosa, ma sottile e tutto sgangherato.
La stessa penna con lo stesso inchiostro nello stesso momento ha scritto bene praticamente ovunque.
Lo stesso inchiostro (Sailor Manyo Hinoki), invero pessimo a livello meccanico, ha comunque scritto più che decentemente con l'MF della Sailor Minamo, a ribadire la predilezione per i tratti sottili.
Altro comportamento schizofrenico rilevato: tutte le penne scrivono meglio andando molto piano e/o scrivendo in stampatello e/o scrivendo molto in piccolo.
Ma appena provo a fare una grafia più grande/veloce/corsiva (il mio corsivo è abbastanza legato), la scrittura diventa inconsistente con la quasi totalità delle penne provate.
Insomma: una carta che assottiglia tutti i tratti e che non regge né i tratti ampi, né quelli grandi, né quelli veloci.
E che odia i miei B e stub.
E che, tranne raramente, non mi dà alcuna piacevolezza nello scrivere (la carta è ruvidina, ma non abbastanza da dare un attrito piacevole, né abbastanza liscia da non darlo).
Completerò il quaderno, ma non ripeterò l'esperienza.
Al di là di ciò che ho già comprato (e che proverò in futuro), credo che i miei tentativi con le carte giapponesi finiscano qui: non sembrano compatibili con il mio modo di scrivere (perché non posso dare la colpa a penne, inchiostri e carta, visto sono tutti prodotti che in altri contesti non danno problemi) e con ciò che ritengo piacevole.
Meglio per me, visto quanto costano
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