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Riporto la notizia dal Corriere della Sera 11.12.2024:

Fabriano non produrrà più carta per ufficio. La storica macchina continua F3, la più grande del gruppo Fedrigoni, che si trova all’interno dello stabilimento di Vetralla a Fabriano (Ancona), è stata spenta dopo 47 anni di lavoro ininterrotto. Dalle 8.07 del 10 dicembre la F3 è spenta. L’accordo trovato nell’ambito della vertenza Fedrigoni prevede, infatti, che la Giano Srl, società attiva nel ramo della produzione di carta per ufficio, venga dismessa.

Che dispiacere. Mi spiace per i lavoratori

Sì, è un peccato. Ma da quanto ho letto sembra che si sia fermata solo la linea di produzione del Copy 1-3. La produzione di carta da scrittura o altri media dovrebbe continuare, o sbaglio?

Credo che sia come per le penne: si esce dai settori a alti volumi, basso prezzo e basso margine per concentrarsi sulle nicchie.

Del resto la carta è settore energivoro in cui non possiamo competere sul prezzo, immagino che la domanda di carta per ufficio (fotocopie) sia in crollo verticale da anni e non penso nemmeno che ci sia questo gran vantaggio di costi di trasporto a produrre localmente, come invece accade per gli imballaggi.

maylota ha scritto: ↑giovedì 12 dicembre 2024, 9:06 Credo che sia come per le penne: si esce dai settori a alti volumi, basso prezzo e basso margine per concentrarsi sulle nicchie.

Del resto la carta è settore energivoro in cui non possiamo competere sul prezzo, immagino che la domanda di carta per ufficio (fotocopie) sia in crollo verticale da anni e non penso nemmeno che ci sia questo gran vantaggio di costi di trasporto a produrre localmente, come invece accade per gli imballaggi.

Se non sbaglio l'azienda sta provando da un po' di anni a diversificarsi. Ho visitato dei loro negozi in cui la carta era messa in secondo piano rispetto a pelletteria ed oggettistica. I prodotti in vendita erano belli, ma a prezzi molto esosi. Chissà se qualcuno in questo forum lavora nel settore sa dirci di più.

un altro settore di qualità messo in ginocchio dalla concorrenza "globale".
Spero resistano sui prodotti di pregio, quando queste cose accadono (a parte il dispiacere per un settore nostrano) in questi ultimi anni ho sempre la rattristante sensazione che dovremo accontentarci di una qualità globale livellata al ribasso.

Ho letto velocemente la notizia stamattina, sembra che ci sarà un ricollocamento in altri stabilimenti dei lavoratori, anche con corsi della Regione.
L'azienda punterà sulle carte artistiche.

Queste dovrebbero essere le firme dei dipendenti sull'ultima bobina...

Sentita notizia alla radio che riattiveranno produzione di carte speciali per passaporti e simili

sansenri ha scritto: ↑giovedì 12 dicembre 2024, 10:29 in questi ultimi anni ho sempre la rattristante sensazione che dovremo accontentarci di una qualità globale livellata al ribasso.

Anch'io... Prima avevamo le cartiere di Fabriano, poi le han vendute a una azienda veneta, poi questa è diventata parte di un fondo Americano. Gira e rigira sempre la stessa storia, poi a forza di chiusure e vendite di rami d'azienda si esauriscono come una candela. Ad esempio: adesso venderanno la divisione carte per documenti al poligrafico dello stato e le carte artistiche liberate dal fardello della carta per ufficio a qualcuno che abbia distribuzione mondiale migliore?

Un piccolo "Peccato!" anche lato utente (ovviamente imparagonabile ai problemi di più grande portata): avevo da poco scoperto che la carta da fotocopie "Conad" che trovo allo studio è stata prodotta proprio dalla stessa azienda a Fabriano. Ed è una carta notevole anche per le stilografiche, non spiuma praticamente per nulla ed è anche abbastanza scorrevole

FabioC ha scritto: ↑giovedì 12 dicembre 2024, 10:40 Queste dovrebbero essere le firme dei dipendenti sull'ultima bobina...

Che immensa tristezza. Un altro prezzo dell'Italia che produce con qualità che si spegne. Questa fotografia fa venire un groppo alla gola per più di un motivo.

Mio padre era un tipografo del Poligrafico dello Stato.
Quando parlava delle Cartiere Miliani gli si illuminavano gli occhi

Thefinenib ha scritto: ↑giovedì 12 dicembre 2024, 9:13

maylota ha scritto: ↑giovedì 12 dicembre 2024, 9:06 Credo che sia come per le penne: si esce dai settori a alti volumi, basso prezzo e basso margine per concentrarsi sulle nicchie.

Del resto la carta è settore energivoro in cui non possiamo competere sul prezzo, immagino che la domanda di carta per ufficio (fotocopie) sia in crollo verticale da anni e non penso nemmeno che ci sia questo gran vantaggio di costi di trasporto a produrre localmente, come invece accade per gli imballaggi.

Se non sbaglio l'azienda sta provando da un po' di anni a diversificarsi. Ho visitato dei loro negozi in cui la carta era messa in secondo piano rispetto a pelletteria ed oggettistica. I prodotti in vendita erano belli, ma a prezzi molto esosi. Chissà se qualcuno in questo forum lavora nel settore sa dirci di più.

Mi accodo alla tua valutazione. I prodotti ella Boutique Fabriano sono spropositatamente costosi per competere in un segmento come quello della pelletteria che non é tradizionale per Fabriano e, per questo, non ha valore aggiunto da aggregare. Con frequenza questo tipo di "diversificazioni" in settori merceologici che sono lontani dal "core" di un'impresa sono piuttosto delle trovate di giovani manager o consulenti che non il naturale sviluppo di un'azienda che vuole concentrarsi, e non di rado finiscono in un bagno di sangue.

Fabriano é un nome spettacolare nella produzione cartaria e, per lo più, fa carta eccellente. Sono dell'opinione che nei loro magazzini, cosí come nella memoria dei loro artigiani, debbano esserci prodotti che varrebbe la pena rispolverare, carte per scrivere a penna e molte altre carte speciali, piuttosto che astucci e portachiavi.