Admok M400
Inviato: domenica 13 ottobre 2024, 21:43
Buonasera a tutti,
È la mia prima recensione qui e comincio da uno degli ultimi acquisti, una penna cinese pagata come una pizza in pizzeria sul noto sito orientale di e-commerce.
Per contestualizzare l'acquisto, ero alla ricerca di una penna con caricamento a stantuffo, un po' colorata, di costo modesto e buone prestazioni, da usare senza patemi al lavoro. Sono reduce dallo smarrimento di una Leonardo Momento Magico, con la quale ho scritto con piacere negli ultimi anni senza mai problemi (nonostante il pennino F, flusso regolare e buon tratto, piacevole in mano); in passato per lo stesso scopo ho impiegato una Pelikan M200 (che ho appena rimesso in uso dopo sostituzione di pennino e conduttore, dopo rovinosa caduta occorsa qualche anno fa) e una TWSBI eco, che ho però regalato a un amico perché troppo "moderna" e rigida (penna comprata col raziocinio, ma non col cuore).
Ho cercato a lungo tra le penne europee e giapponesi, ma per un caricamento a pistone gradevole alla vista ci vogliono circa 200 euro.. anche le Pelikan, rispetto ai prezzi che ricordavo, sono molto più care. Così, dopo tanti tentennamenti, ho deciso di provare una cinese. I dubbi erano numerosi: non sapevo da che marchi partire, quali fossero i modelli "buoni" e quali pennini prediligere (gli "europei" Schmidt e Bock, oppure i cinesi). Dai e dai, leggi qui e spulcia là, guarda foto-recensioni-filmati, ho scelto questa Admok 400, che pur ricalcando da vicino la linea Pelikan ha dalla sua una livrea che l'omaggiata non sfoggia.
La penna arriva in un astuccio generico in plastica, con tanto di chiavetta per smontare il pistone, bene imballata. L'aspetto esterno è del tutto comparabile alla m200/400 della Pelikan, con le dovute differenze di colore (e, verosimilmente, di materiali). Gli accoppiamenti sono buoni, il pistone carica come si deve, anche se la costruzione non è precisa come sulle tedesche: il cappuccio è leggermente abbondante rispetto al fusto, tuttavia non balla né si muove perché la filettatura cappuccio-sezione è molto precisa. Anche le verette e le decorazioni sono meno pregiate alla vista: sono in metallo leggero dorato e non so come invecchieranno. Non che sia un grosso problema per una penna "da tutti i giorni". Sono invece rimasto più deluso dal pennino; ho preferito lo Schmidt F in acciaio placcato oro, pensando fosse migliore del cinese o comunque più facilmente sostituibile alle nostre latitudini in caso di problemi; in realtà quando è arrivato grattava tantissimo, portandosi dietro frammenti di carta che compromettevano il flusso, e presentava i rebbi super accostati in punta. La situazione è migliorata dopo una "lamettata" dalla base verso la punta, lungo il taglio, pur consapevole che avrei rischiato di buttare tutto. La sensazione rimane piuttosto ruvida, tanto da non riuscire a scrivere sulla carta termica e spesso neppure sulle carte di cattiva qualità (riciclate poco gommate e polverose) che devo usare al lavoro. In questi casi la M200, pur con pennino fine, e la perduta momento magico restano un riferimento, mentre la nuova momento zero che ho acquistato fa più fatica.
Le caratteristiche della penna sono le seguenti:
Costruzione in resina di apparente buona qualità, semitrasparente (in controluce si può vedere il livello di inchiostro, anche se non è comodo come una finestrella), senza evidenti bave di fusione/stampaggio
Lunghezza chiusa 125mm, aperta (solo penna) 118mm, cappuccio 55mm, con cappuccio calzato 152mm (a me non piace usare le penne con cappuccio calzato..). Il diametro massimo del fusto è approssimativamente 11mm, mentre la base del cappuccio in corrispondenza della veretta dorata è 14mm (lo "scalino" è bene avvertibile, più che su una M200).
Non conosco il peso; è comunque una penna compatta e leggera, che sta bene nel taschino pronta per l'uso. Trovo confortevole anche l'impugnatura della sezione: mi trovo spesso con le dita sul filetto, come su altre penne, ma la sensazione non è fastidiosa.
I richiami alla Pelikan sono forse un po' eccessivi per il mio gusto (mi sarebbe piaciuto di più un modello "originale"). Non so ancora dire se rifarei l'acquisto.. in realtà ho più penne di quante me ne servano e di questa avrei potuto tranquillamente fare a meno, considerato che visti i limiti di scrittura sulle cartacce al momento è a casa inchiostrata con un inchiostro violetto e scrive solo appunti e liste della spesa.. quindi, anche una spesa modesta va considerata come spesa superflua. Avrei potuto continuare a utilizzare le altre penne di qualità già in mio possesso..
Allego qualche foto e una veloce prova di scrittura (perdonate l'orrenda grafia..) con inchiostro Diamine Majestic Purple su carta da blocco per appunti.
Un saluto e grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere!
È la mia prima recensione qui e comincio da uno degli ultimi acquisti, una penna cinese pagata come una pizza in pizzeria sul noto sito orientale di e-commerce.
Per contestualizzare l'acquisto, ero alla ricerca di una penna con caricamento a stantuffo, un po' colorata, di costo modesto e buone prestazioni, da usare senza patemi al lavoro. Sono reduce dallo smarrimento di una Leonardo Momento Magico, con la quale ho scritto con piacere negli ultimi anni senza mai problemi (nonostante il pennino F, flusso regolare e buon tratto, piacevole in mano); in passato per lo stesso scopo ho impiegato una Pelikan M200 (che ho appena rimesso in uso dopo sostituzione di pennino e conduttore, dopo rovinosa caduta occorsa qualche anno fa) e una TWSBI eco, che ho però regalato a un amico perché troppo "moderna" e rigida (penna comprata col raziocinio, ma non col cuore).
Ho cercato a lungo tra le penne europee e giapponesi, ma per un caricamento a pistone gradevole alla vista ci vogliono circa 200 euro.. anche le Pelikan, rispetto ai prezzi che ricordavo, sono molto più care. Così, dopo tanti tentennamenti, ho deciso di provare una cinese. I dubbi erano numerosi: non sapevo da che marchi partire, quali fossero i modelli "buoni" e quali pennini prediligere (gli "europei" Schmidt e Bock, oppure i cinesi). Dai e dai, leggi qui e spulcia là, guarda foto-recensioni-filmati, ho scelto questa Admok 400, che pur ricalcando da vicino la linea Pelikan ha dalla sua una livrea che l'omaggiata non sfoggia.
La penna arriva in un astuccio generico in plastica, con tanto di chiavetta per smontare il pistone, bene imballata. L'aspetto esterno è del tutto comparabile alla m200/400 della Pelikan, con le dovute differenze di colore (e, verosimilmente, di materiali). Gli accoppiamenti sono buoni, il pistone carica come si deve, anche se la costruzione non è precisa come sulle tedesche: il cappuccio è leggermente abbondante rispetto al fusto, tuttavia non balla né si muove perché la filettatura cappuccio-sezione è molto precisa. Anche le verette e le decorazioni sono meno pregiate alla vista: sono in metallo leggero dorato e non so come invecchieranno. Non che sia un grosso problema per una penna "da tutti i giorni". Sono invece rimasto più deluso dal pennino; ho preferito lo Schmidt F in acciaio placcato oro, pensando fosse migliore del cinese o comunque più facilmente sostituibile alle nostre latitudini in caso di problemi; in realtà quando è arrivato grattava tantissimo, portandosi dietro frammenti di carta che compromettevano il flusso, e presentava i rebbi super accostati in punta. La situazione è migliorata dopo una "lamettata" dalla base verso la punta, lungo il taglio, pur consapevole che avrei rischiato di buttare tutto. La sensazione rimane piuttosto ruvida, tanto da non riuscire a scrivere sulla carta termica e spesso neppure sulle carte di cattiva qualità (riciclate poco gommate e polverose) che devo usare al lavoro. In questi casi la M200, pur con pennino fine, e la perduta momento magico restano un riferimento, mentre la nuova momento zero che ho acquistato fa più fatica.
Le caratteristiche della penna sono le seguenti:
Costruzione in resina di apparente buona qualità, semitrasparente (in controluce si può vedere il livello di inchiostro, anche se non è comodo come una finestrella), senza evidenti bave di fusione/stampaggio
Lunghezza chiusa 125mm, aperta (solo penna) 118mm, cappuccio 55mm, con cappuccio calzato 152mm (a me non piace usare le penne con cappuccio calzato..). Il diametro massimo del fusto è approssimativamente 11mm, mentre la base del cappuccio in corrispondenza della veretta dorata è 14mm (lo "scalino" è bene avvertibile, più che su una M200).
Non conosco il peso; è comunque una penna compatta e leggera, che sta bene nel taschino pronta per l'uso. Trovo confortevole anche l'impugnatura della sezione: mi trovo spesso con le dita sul filetto, come su altre penne, ma la sensazione non è fastidiosa.
I richiami alla Pelikan sono forse un po' eccessivi per il mio gusto (mi sarebbe piaciuto di più un modello "originale"). Non so ancora dire se rifarei l'acquisto.. in realtà ho più penne di quante me ne servano e di questa avrei potuto tranquillamente fare a meno, considerato che visti i limiti di scrittura sulle cartacce al momento è a casa inchiostrata con un inchiostro violetto e scrive solo appunti e liste della spesa.. quindi, anche una spesa modesta va considerata come spesa superflua. Avrei potuto continuare a utilizzare le altre penne di qualità già in mio possesso..
Allego qualche foto e una veloce prova di scrittura (perdonate l'orrenda grafia..) con inchiostro Diamine Majestic Purple su carta da blocco per appunti.
Un saluto e grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere!