Opus 88 - Jazz - Demo
Inviato: giovedì 3 ottobre 2024, 0:18
DISCLAIMER: gli esempi di scrittura sono fatti su carta Tomoe River da 52gsm, dove non diversamente precisato. Dove non vengono sollevate osservazioni su eventuali caratteristiche negative o positive della penna, si possono considerare queste caratteristiche come nella media, in generale positive.
Questa, più che una recensione, è una raccolta di prime impressioni, non avendo ancora usato la penna a lungo.
IL BRAND:
Non si trova molto sulla storia di questo brand.
Nasce nel 1988 a Taiwan dal fondatore Michael Hsu. Leggo che, oltre a produrre penne rivendute con il proprio marchio, Opus 88 ha prodotto per altri marchi ma non ho trovato specifiche riguardo a chi si è servito da questo brand per la manifattura.
Le Opus 88 sono apprezzate per il sistema di caricamento nativo in eyedropper, per le fantasie delle loro resine - spesso ispirate ai colori locali di Taiwan - e per l'utilizzo in molti modelli di pennini Jowo.
Opus 88 afferma di prestare particolare attenzione al controllo di qualità.
LA PENNA:
La Opus 88 Jazz in Demo è una penna oversize in resina trasparente e lucida, le finiture metalliche sono argentate. L'interno di corpo e cappuccio è opacizzato. La penna, quindi, non risulta completamente limpida, particolare che trovo molto azzeccato, per spezzare un poco la monotonia che darebbe l'uniformità.
La confezione contiene la penna, un o-ring di ricambio e una pipetta in vetro, così da poter prelevare inchiostro per ricaricarla senza doversi attrezzare autonomamente.
Onestamente, ho trovato la scatola perfino troppo grande per il contenuto fornito: anche meno, sarebbe andata benissimo!
Ho scelto la penna dotata di un pennino EF elastico, un po' il mio standard per penne che montano Jowo #6 e che non sono disponibili con grind personalizzati.
E' la mia prima Opus ma non la mia prima eyedropper. E' la prima volta, tuttavia, che mi capita di acquistare una eyedropper dotata di sigillo integrato. Le prime volte in cui ho visto le foto di questa penna credevo che fosse una penna a pistone. Qualcuno ha definito il piloncino sigillante anche come un agitatore ma - onestamente - non ritengo che davvero possa avere quella funzione, essendo molto rigido nel suo movimento di scorrimento. Non ha possibilità di basculare per "agitare". Può, però, essere utile per spezzare un po' la tensione superficiale dell'inchiostro, se ce ne dovesse essere bisogno, muovendo la penna, non il piloncino.
Tra le penne in mio possesso, in dimensioni eguaglia la Scribo La Dotta [QUI: viewtopic.php?t=33011 ] che fino a ora era la mia penna più grande.
La Opus 88 è più leggera della Scribo. Per le dimensioni che ha, è un peso piuma. E' molto confortevole, non affatica la mano. L'impugnatura è giusta, senza risultare troppo grossa.
Ho caricato Memory Lane di Diamine [QUI: viewtopic.php?t=33267 ], di cui ho acquistato un flacone intero. Rispetto alla carica di brillantini che mi era arrivata con il sample usato per la recensione, la versione full ne è estremamente più scarsa, tanto che li si vede solo inclinando la pagina ad avere una luce tangenziale.
Questo, se non altro, fa emergere molto meglio il colore di base, che trovo ugualmente molto bello, anche se meno da effetto "wow".
Si può vedere anche nel serbatoio della penna che la quantità di glitter è ben più bassa dell'atteso: è chiaro che il sample che mi è arrivato conteneva il fondo del flacone, dove erano precipitati tutti i brillantini.
Al momento sono in attesa di un paio di pennini con grind personalizzato, uno destinato proprio a questa penna, ma devo dire che quello che è stato montato qui sopra è - out of the box - molto diverso da tutti gli altri Elastic EF che ho avuto finora (e sono parecchi). Scrive più grosso (parte sicuramente colpa - o merito, a seconda dei punti di vista - dell'inchiostro ricco di surfattante) e in modo meno costante. Va detto, tuttavia, che io tendo a caricare le penne senza lavarle prima. Finora mi è andata bene e non ho mai avuto problemi con i residui della lavorazione. In questo caso temo che sia proprio quello il problema.
A parte questa incongruenza del pennino, che non credo di poter imputare a Opus, il resto è perfettamente a posto.
IN BREVE:
Pro: l'estetica per me è accattivante. La semitrasparenza di corpo e cappuccio è un tocco che mi piace moltissimo, soprattutto in contrasto con i terminali così limpidi da sembrare gocce di acqua. Mi ci perdo a guardarci dentro come se fossero sfere divinatorie
Il peso è ottimale, è una penna leggera senza essere inconsistente, all'impugnatura è solida e comoda nonostante le dimensioni generose. Mi piace che ci sia un modo di bloccare l'afflusso di inchiostro al feeder, sebbene avrei preferito un piloncino esteticamente più piacevole, magari argentato come le minuterie.
Contro: il dannato terminale posteriore, quello che permette di aprire e chiudere la valvola, cinguetta come un matto, è un rumore fastidioso. Fortunatamente serve usarlo solo quando si prende la penna in mano e quando la si ripone. Per svitare il cappuccio servono 3 giri e 3/4: troppi, pare di vedersi la vita passare davanti, mentre si apre la penna.
CONCLUSIONI:
Complessivamente, questa penna mi piace molto, incontra il mio gusto estetico, è comoda e ha il grande pregio di non essere legata al pennino con cui viene venduta. Il sistema eyedropper non è il mio preferito ma vedere l'inchiostro muoversi libero nel corpo della penna fa sempre una bella scena.
A chi la consiglio: dato il prezzo contenuto, mi sento di consigliarla a chi vuole provare l'esperienza eyedropper senza ansie del fai-da-te con altre penne e tenendosi l'opzione di poter cambiare il pennino in ogni momento. Per chi non ama le demonstrator, ci sono parecchi colori tra cui poter scegliere.
A chi non la consiglio: a chi non ama le penne grandi e/o il sistema eydropper per la ricarica.
Questa, più che una recensione, è una raccolta di prime impressioni, non avendo ancora usato la penna a lungo.
IL BRAND:
Non si trova molto sulla storia di questo brand.
Nasce nel 1988 a Taiwan dal fondatore Michael Hsu. Leggo che, oltre a produrre penne rivendute con il proprio marchio, Opus 88 ha prodotto per altri marchi ma non ho trovato specifiche riguardo a chi si è servito da questo brand per la manifattura.
Le Opus 88 sono apprezzate per il sistema di caricamento nativo in eyedropper, per le fantasie delle loro resine - spesso ispirate ai colori locali di Taiwan - e per l'utilizzo in molti modelli di pennini Jowo.
Opus 88 afferma di prestare particolare attenzione al controllo di qualità.
LA PENNA:
La Opus 88 Jazz in Demo è una penna oversize in resina trasparente e lucida, le finiture metalliche sono argentate. L'interno di corpo e cappuccio è opacizzato. La penna, quindi, non risulta completamente limpida, particolare che trovo molto azzeccato, per spezzare un poco la monotonia che darebbe l'uniformità.
La confezione contiene la penna, un o-ring di ricambio e una pipetta in vetro, così da poter prelevare inchiostro per ricaricarla senza doversi attrezzare autonomamente.
Onestamente, ho trovato la scatola perfino troppo grande per il contenuto fornito: anche meno, sarebbe andata benissimo!
Ho scelto la penna dotata di un pennino EF elastico, un po' il mio standard per penne che montano Jowo #6 e che non sono disponibili con grind personalizzati.
E' la mia prima Opus ma non la mia prima eyedropper. E' la prima volta, tuttavia, che mi capita di acquistare una eyedropper dotata di sigillo integrato. Le prime volte in cui ho visto le foto di questa penna credevo che fosse una penna a pistone. Qualcuno ha definito il piloncino sigillante anche come un agitatore ma - onestamente - non ritengo che davvero possa avere quella funzione, essendo molto rigido nel suo movimento di scorrimento. Non ha possibilità di basculare per "agitare". Può, però, essere utile per spezzare un po' la tensione superficiale dell'inchiostro, se ce ne dovesse essere bisogno, muovendo la penna, non il piloncino.
Tra le penne in mio possesso, in dimensioni eguaglia la Scribo La Dotta [QUI: viewtopic.php?t=33011 ] che fino a ora era la mia penna più grande.
La Opus 88 è più leggera della Scribo. Per le dimensioni che ha, è un peso piuma. E' molto confortevole, non affatica la mano. L'impugnatura è giusta, senza risultare troppo grossa.
Ho caricato Memory Lane di Diamine [QUI: viewtopic.php?t=33267 ], di cui ho acquistato un flacone intero. Rispetto alla carica di brillantini che mi era arrivata con il sample usato per la recensione, la versione full ne è estremamente più scarsa, tanto che li si vede solo inclinando la pagina ad avere una luce tangenziale.
Questo, se non altro, fa emergere molto meglio il colore di base, che trovo ugualmente molto bello, anche se meno da effetto "wow".
Si può vedere anche nel serbatoio della penna che la quantità di glitter è ben più bassa dell'atteso: è chiaro che il sample che mi è arrivato conteneva il fondo del flacone, dove erano precipitati tutti i brillantini.
Al momento sono in attesa di un paio di pennini con grind personalizzato, uno destinato proprio a questa penna, ma devo dire che quello che è stato montato qui sopra è - out of the box - molto diverso da tutti gli altri Elastic EF che ho avuto finora (e sono parecchi). Scrive più grosso (parte sicuramente colpa - o merito, a seconda dei punti di vista - dell'inchiostro ricco di surfattante) e in modo meno costante. Va detto, tuttavia, che io tendo a caricare le penne senza lavarle prima. Finora mi è andata bene e non ho mai avuto problemi con i residui della lavorazione. In questo caso temo che sia proprio quello il problema.
A parte questa incongruenza del pennino, che non credo di poter imputare a Opus, il resto è perfettamente a posto.
IN BREVE:
Pro: l'estetica per me è accattivante. La semitrasparenza di corpo e cappuccio è un tocco che mi piace moltissimo, soprattutto in contrasto con i terminali così limpidi da sembrare gocce di acqua. Mi ci perdo a guardarci dentro come se fossero sfere divinatorie
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Contro: il dannato terminale posteriore, quello che permette di aprire e chiudere la valvola, cinguetta come un matto, è un rumore fastidioso. Fortunatamente serve usarlo solo quando si prende la penna in mano e quando la si ripone. Per svitare il cappuccio servono 3 giri e 3/4: troppi, pare di vedersi la vita passare davanti, mentre si apre la penna.
CONCLUSIONI:
Complessivamente, questa penna mi piace molto, incontra il mio gusto estetico, è comoda e ha il grande pregio di non essere legata al pennino con cui viene venduta. Il sistema eyedropper non è il mio preferito ma vedere l'inchiostro muoversi libero nel corpo della penna fa sempre una bella scena.
A chi la consiglio: dato il prezzo contenuto, mi sento di consigliarla a chi vuole provare l'esperienza eyedropper senza ansie del fai-da-te con altre penne e tenendosi l'opzione di poter cambiare il pennino in ogni momento. Per chi non ama le demonstrator, ci sono parecchi colori tra cui poter scegliere.
A chi non la consiglio: a chi non ama le penne grandi e/o il sistema eydropper per la ricarica.