Inchiosto al Blu di Metilene, qualche prova
Inviato: lunedì 30 settembre 2024, 12:19
La faccio un po' lunga, ma in effetti la gestazione del mio progetto lo è stata, per vari motivi, ma voi potete sempre saltare più giù al post dove metto in pratica i propositi.
Le intenzioni iniziali
Riprendo il discorso da questo topic, viewtopic.php?t=23476&start=15)
dove il 25 maggio avevo manifestato le mie intenzioni riguardo un inchiostro fai a te .
Nell’ultimo intervento del topic, dicevo che stavo comprando del blu di metilene, per fare delle prove, da un venditore su Etsy che ne vende piccole quantità a relativamente poco, e seppure la qualità non fosse ben specificata per le mie prove iniziali ho pensato che potesse andar bene.
Il blu di metilene è infine arrivato .
Bazzico questo forum dal 2016 e ho sempre avuto un particolare interesse per possibili formule di inchiostri fai da te (anche dati i miei ormai lontani studi di chimica), e non intendo miscele di inchiostri esistenti o kit allo scopo, ma proprio formule a partire dagli ingredienti base.
In questi anni tuttavia, pur avendo visto vari riferimenti a formule di inchiostri, spesso riportate, e alcune rare volte anche effettivamente provate, ho notato che sono rarissime le formule chimiche chiare e semplici.
Escludo dalle mie ricerche volutamente i ferrogallici, perché gli ingredienti non sono di facile reperibilità e la preparazione è meno semplice. Escludo anche strane formule "naturali", bacche, vino e simili perché hanno il difetto di essere spesso approssimative e non sempre performanti. Sto cercando formule chimiche moderne.
A girare il web, si trovano abbondanti suggerimenti, e indicazioni sui "probabili" ingredienti, e ipotetiche proporzioni, ma mai qualcuno che abbia riportato una formula chiara, in grammi e millilitri (e non table spoons e tea cups...) e che l'abbia a tutti gli effetti prodotta e provata.
So che i segreti dei produttori sono ben celati.
So anche che per quel che costa, tanto vale sganciare i 5-25 euro per la boccetta già pronta, e perché perderci tempo?
In questa prima fase tuttavia non non ho voluto guardare più di tanto ai costi (una parte se ne andrà inevitabilmente in piccole attrezzature che non ho), mi interessa provare.
Diversi topic, anche su altri forum, partono in quarta con le buone intenzioni, ma poi si perdono in chiacchere e mai che venga fuori una formula fatta, finita e provata.
Uno dei problemi maggiori è reperire gli ingredienti ed è utile commentare subito qui che nelle mie ricerche mi sono reso conto di quale sia la reale difficoltà per un appassionato a crearsi il proprio inchiostro da zero. Il problema principale, che sicuramente ha interrotto i tentativi di molti, è la reperibilità dei coloranti!
Capire quali siano quelli idonei è già difficoltoso, comprarli a costi accettabili e quantitativi minimi è una impresa. Su siti europei di prodotti chimici, quantitativi intorno ai 25g costano tra i 40 e oltre 100 euro, perché si tratta di reagenti di alta purezza per scopi scientifici; su siti cinesi o indiani la reperibilità è maggiore, ma la qualità è totalmente incerta, e i quantitativi (vedere Alibaba) è spesso nell'ordine delle centinaia di chili!
Qualche colorificio tiene i coloranti ma la scelta è molto limitata (come spiegava Mimmo, nelle belle arti sono i pigmenti a farla da padrone).
Ma su questo punto ci torno dopo.
Una formula di base
Leggendo e rileggendo sul web, da quel poco che si ritrova, mi sono convinto che le formule moderne per un inchiostro per stilografica partano da un colorante (solubile in acqua), che viene disciolto in acqua (distillata o perlomeno depurata), e a questa miscela (nella quale la concentrazione del colorante regola la forza del colore, saturazione) vengano aggiunti principalmente (quindi prendeteli come indicativi) un surfactante/tensioattivo (per ridurre la tensione superficiale e aumentare il flusso), un agente che modifica la viscosità o umettante (evita che l'inchiostro si secchi subito nella penna e influisce anche sulla scorrevolezza), ed un conservante (evita il deterioramento dell’inchiostro, con crescita di muffe, etc.).
Ad esempio:
-surfactante/tensioattivo: polisorbato (anche noto come Tween e altri marchi commerciali, prodotti similari ne esistono una infinità)
-agente di viscosità/umettante: glicerina (glicerolo e altri glicole vari)
-conservante: non si usa più il fenolo, perché pericoloso per la salute, interessanti i conservanti per cosmetici, molto attivi e non pericolosi perché usati in bassissime quantità.
Alcuni accennano al possibile uso di un buffer per il pH (soluzione tampone, coppia acido - o base - debole e il suo sale coniugato) che aiuta a mantenere il pH stabile, ma ritengo possa complicare un po' le cose a livello amatoriale, e non sono convinto sia presente in tutti gli inchiostri commerciali.
Il problema principale è definire le quantità relative di queste sostanze.
Leggendo da più parti, sembra di capire che le formule moderne, appoggiandosi a coloranti sintetici (tipicamente le aniline e composti similari), siano fatte pressoché in queste proporzioni (ovviamente con grande approssimazione perché dipende dalla solubilità del colorante e dalla saturazione desiderata, e dal tipo di additivi):
per 100 ml di acqua distillata
qualche grammo di colorante
qualche goccia di tensioattivo
qualche ml di umettante
qualche goccia di conservante.
Vago, eh? Perlomeno in teoria, procuratosi un colorante, si dovrebbe almeno poter fare qualche prova, facendo riferimento a proporzioni di qualche altra formula.
Il blu di metilene
Una delle poche formule complete, non ferrogallica, effettivamente prodotte e provate che ho trovato è questa (indicata come capitolo 6 nel topic di seguito, del 2009!...)
viewtopic.php?t=75
Il colorante usato è il blu di metilene, (tipico colorante utilizzato in istologia per colorare i tessuti ed esaminarli al microscopio)
La formula dice
“- 100ml di acqua normale (sarebbe meglio distillata);
- 1 cucchiaino da caffè di acido citrico (come conservante/decalcificante): euro 8-10/kg;
- 2 cucchiaini da caffè di blu di metilene;
- 5 ml di glicerina.”
Se si usa l'acqua distillata/depurata, del decalcificante in teoria non c'è bisogno, inoltre il blu di metilene è di per sé un antisettico, quindi l'acido citrico si può tranquillamente omettere, semmai aggiungere un conservante “serio”.
Quanto siano 2 cucchiaini da caffè di blu di metilene in termini di peso è una bella sfida, anche perché a casa mia girano cucchiaini da caffé grandi, medi e piccoli...
Cambiando tipo di prodotto inoltre (e quindi presumibilmente la purezza del prodotto) le quantità potrebbero essere anche molto diverse, si va quindi a naso, però come punto di partenza è interessante dato che la formula è stata poi provata su carta.
Il blu di metilene, non è di semplicissima reperibilità, o perlomeno, lo sarebbe, ma quasi sempre per scopi analitici/scientifici/medicali, ma in tal caso ha spesso prezzi improponibili.
Il blu di metilene si usa spesso come antisettico per gli acquari, i prodotti che circolano per questo scopo però sono spesso venduti senza specificarne la purezza (in sostanza, comprando un prodotto a purezza troppo bassa, si potrebbe pagar relativamente poco ma poi scoprire di doverne usare a tonnellate per ottenere il colore voluto... nonché dover filtrare pesantemente il liquido per eliminare le impurezze).
Inoltre il prodotto che ci serve è in polvere (circolano un sacco di soluzioni già fatte che non vanno bene perché troppo diluite e costose rispetto alla concentrazione).
Come era da attendersi (rispetto a qualche mia ricerca di tempo fa) anche i prezzi del blu di metilene sono saliti non poco.
Oltre ad aziende chimiche, si trovano alcune proposte su Etsy, e presso qualche azienda che vende prodotti per cosmetici, i prezzi che ho visto si aggirano sui 14-20 euro per 10 grammi, e spesso oltre.
Leggendo qualche formula citata qui e là basata sul blu di metilene, sembrerebbe che la quantità usata sia in un range tra 3g/l fino a 10g/l (0,3-1%).
Rapportandoci a 100ml, come dire 0,35g - 1g per 100ml.
Il blu di metilene lab grade da me reperito costa 16 euro spedizione inclusa per 10g.
In termini di costo, quindi, se la soluzione 1% fosse adeguata, una boccetta da 50 ml ci costerebbe meno di 1 euro. Non una spesa esosa (di solo colorante), per provare.
Il costo reale dipenderà dalla qualità del blu di metilene e da quanto satura faremo la soluzione.
Un inconveniente del blu di metilene potrebbe essere che ha la tendenza a sbiadire se esposto alla luce, ma dato che si tratta di una prima prova, lo ritengo accettabile. Un aspetto vantaggioso del blu di metilene è che ha attività antisettica, per cui è possibile limitare l'uso di conservante.
Mi sono quindi proposto di provare, partendo da alcuni ingredienti disponibili:
Umettante: Glicerina vegetale (uso medicale, produzione Marco Viti, saltata fuori a casa dei miei)
Surfattante: Patterson Wetting Agent (dai miei passati fotografici)
Conservante: benzalconio cloruro (Bialcol, nell'armadietto delle medicine...) già testato in un altro caso di contaminazione inchiostro, e comunque se necessario, in piccole dosi.
Acqua depurata F.U. per uso farmaceutico/cosmetico/chimico-industriale, 2,5 euro 1 litro in farmacia (si trova a meno di 1,50 euro a cercar bene, la mia farmacia sotto casa è un covo di ladri…).
Il colorante, come dicevo, dopo un po' di ricerche l’ho ordinato su Etsy 10g, 16 euro spedizione inclusa. Purezza non ben chiara anche se definita chemical grade, ma per provare va bene.
continua...
Le intenzioni iniziali
Riprendo il discorso da questo topic, viewtopic.php?t=23476&start=15)
dove il 25 maggio avevo manifestato le mie intenzioni riguardo un inchiostro fai a te .
Nell’ultimo intervento del topic, dicevo che stavo comprando del blu di metilene, per fare delle prove, da un venditore su Etsy che ne vende piccole quantità a relativamente poco, e seppure la qualità non fosse ben specificata per le mie prove iniziali ho pensato che potesse andar bene.
Il blu di metilene è infine arrivato .
Bazzico questo forum dal 2016 e ho sempre avuto un particolare interesse per possibili formule di inchiostri fai da te (anche dati i miei ormai lontani studi di chimica), e non intendo miscele di inchiostri esistenti o kit allo scopo, ma proprio formule a partire dagli ingredienti base.
In questi anni tuttavia, pur avendo visto vari riferimenti a formule di inchiostri, spesso riportate, e alcune rare volte anche effettivamente provate, ho notato che sono rarissime le formule chimiche chiare e semplici.
Escludo dalle mie ricerche volutamente i ferrogallici, perché gli ingredienti non sono di facile reperibilità e la preparazione è meno semplice. Escludo anche strane formule "naturali", bacche, vino e simili perché hanno il difetto di essere spesso approssimative e non sempre performanti. Sto cercando formule chimiche moderne.
A girare il web, si trovano abbondanti suggerimenti, e indicazioni sui "probabili" ingredienti, e ipotetiche proporzioni, ma mai qualcuno che abbia riportato una formula chiara, in grammi e millilitri (e non table spoons e tea cups...) e che l'abbia a tutti gli effetti prodotta e provata.
So che i segreti dei produttori sono ben celati.
So anche che per quel che costa, tanto vale sganciare i 5-25 euro per la boccetta già pronta, e perché perderci tempo?
In questa prima fase tuttavia non non ho voluto guardare più di tanto ai costi (una parte se ne andrà inevitabilmente in piccole attrezzature che non ho), mi interessa provare.
Diversi topic, anche su altri forum, partono in quarta con le buone intenzioni, ma poi si perdono in chiacchere e mai che venga fuori una formula fatta, finita e provata.
Uno dei problemi maggiori è reperire gli ingredienti ed è utile commentare subito qui che nelle mie ricerche mi sono reso conto di quale sia la reale difficoltà per un appassionato a crearsi il proprio inchiostro da zero. Il problema principale, che sicuramente ha interrotto i tentativi di molti, è la reperibilità dei coloranti!
Capire quali siano quelli idonei è già difficoltoso, comprarli a costi accettabili e quantitativi minimi è una impresa. Su siti europei di prodotti chimici, quantitativi intorno ai 25g costano tra i 40 e oltre 100 euro, perché si tratta di reagenti di alta purezza per scopi scientifici; su siti cinesi o indiani la reperibilità è maggiore, ma la qualità è totalmente incerta, e i quantitativi (vedere Alibaba) è spesso nell'ordine delle centinaia di chili!
Qualche colorificio tiene i coloranti ma la scelta è molto limitata (come spiegava Mimmo, nelle belle arti sono i pigmenti a farla da padrone).
Ma su questo punto ci torno dopo.
Una formula di base
Leggendo e rileggendo sul web, da quel poco che si ritrova, mi sono convinto che le formule moderne per un inchiostro per stilografica partano da un colorante (solubile in acqua), che viene disciolto in acqua (distillata o perlomeno depurata), e a questa miscela (nella quale la concentrazione del colorante regola la forza del colore, saturazione) vengano aggiunti principalmente (quindi prendeteli come indicativi) un surfactante/tensioattivo (per ridurre la tensione superficiale e aumentare il flusso), un agente che modifica la viscosità o umettante (evita che l'inchiostro si secchi subito nella penna e influisce anche sulla scorrevolezza), ed un conservante (evita il deterioramento dell’inchiostro, con crescita di muffe, etc.).
Ad esempio:
-surfactante/tensioattivo: polisorbato (anche noto come Tween e altri marchi commerciali, prodotti similari ne esistono una infinità)
-agente di viscosità/umettante: glicerina (glicerolo e altri glicole vari)
-conservante: non si usa più il fenolo, perché pericoloso per la salute, interessanti i conservanti per cosmetici, molto attivi e non pericolosi perché usati in bassissime quantità.
Alcuni accennano al possibile uso di un buffer per il pH (soluzione tampone, coppia acido - o base - debole e il suo sale coniugato) che aiuta a mantenere il pH stabile, ma ritengo possa complicare un po' le cose a livello amatoriale, e non sono convinto sia presente in tutti gli inchiostri commerciali.
Il problema principale è definire le quantità relative di queste sostanze.
Leggendo da più parti, sembra di capire che le formule moderne, appoggiandosi a coloranti sintetici (tipicamente le aniline e composti similari), siano fatte pressoché in queste proporzioni (ovviamente con grande approssimazione perché dipende dalla solubilità del colorante e dalla saturazione desiderata, e dal tipo di additivi):
per 100 ml di acqua distillata
qualche grammo di colorante
qualche goccia di tensioattivo
qualche ml di umettante
qualche goccia di conservante.
Vago, eh? Perlomeno in teoria, procuratosi un colorante, si dovrebbe almeno poter fare qualche prova, facendo riferimento a proporzioni di qualche altra formula.
Il blu di metilene
Una delle poche formule complete, non ferrogallica, effettivamente prodotte e provate che ho trovato è questa (indicata come capitolo 6 nel topic di seguito, del 2009!...)
viewtopic.php?t=75
Il colorante usato è il blu di metilene, (tipico colorante utilizzato in istologia per colorare i tessuti ed esaminarli al microscopio)
La formula dice
“- 100ml di acqua normale (sarebbe meglio distillata);
- 1 cucchiaino da caffè di acido citrico (come conservante/decalcificante): euro 8-10/kg;
- 2 cucchiaini da caffè di blu di metilene;
- 5 ml di glicerina.”
Se si usa l'acqua distillata/depurata, del decalcificante in teoria non c'è bisogno, inoltre il blu di metilene è di per sé un antisettico, quindi l'acido citrico si può tranquillamente omettere, semmai aggiungere un conservante “serio”.
Quanto siano 2 cucchiaini da caffè di blu di metilene in termini di peso è una bella sfida, anche perché a casa mia girano cucchiaini da caffé grandi, medi e piccoli...
Cambiando tipo di prodotto inoltre (e quindi presumibilmente la purezza del prodotto) le quantità potrebbero essere anche molto diverse, si va quindi a naso, però come punto di partenza è interessante dato che la formula è stata poi provata su carta.
Il blu di metilene, non è di semplicissima reperibilità, o perlomeno, lo sarebbe, ma quasi sempre per scopi analitici/scientifici/medicali, ma in tal caso ha spesso prezzi improponibili.
Il blu di metilene si usa spesso come antisettico per gli acquari, i prodotti che circolano per questo scopo però sono spesso venduti senza specificarne la purezza (in sostanza, comprando un prodotto a purezza troppo bassa, si potrebbe pagar relativamente poco ma poi scoprire di doverne usare a tonnellate per ottenere il colore voluto... nonché dover filtrare pesantemente il liquido per eliminare le impurezze).
Inoltre il prodotto che ci serve è in polvere (circolano un sacco di soluzioni già fatte che non vanno bene perché troppo diluite e costose rispetto alla concentrazione).
Come era da attendersi (rispetto a qualche mia ricerca di tempo fa) anche i prezzi del blu di metilene sono saliti non poco.
Oltre ad aziende chimiche, si trovano alcune proposte su Etsy, e presso qualche azienda che vende prodotti per cosmetici, i prezzi che ho visto si aggirano sui 14-20 euro per 10 grammi, e spesso oltre.
Leggendo qualche formula citata qui e là basata sul blu di metilene, sembrerebbe che la quantità usata sia in un range tra 3g/l fino a 10g/l (0,3-1%).
Rapportandoci a 100ml, come dire 0,35g - 1g per 100ml.
Il blu di metilene lab grade da me reperito costa 16 euro spedizione inclusa per 10g.
In termini di costo, quindi, se la soluzione 1% fosse adeguata, una boccetta da 50 ml ci costerebbe meno di 1 euro. Non una spesa esosa (di solo colorante), per provare.
Il costo reale dipenderà dalla qualità del blu di metilene e da quanto satura faremo la soluzione.
Un inconveniente del blu di metilene potrebbe essere che ha la tendenza a sbiadire se esposto alla luce, ma dato che si tratta di una prima prova, lo ritengo accettabile. Un aspetto vantaggioso del blu di metilene è che ha attività antisettica, per cui è possibile limitare l'uso di conservante.
Mi sono quindi proposto di provare, partendo da alcuni ingredienti disponibili:
Umettante: Glicerina vegetale (uso medicale, produzione Marco Viti, saltata fuori a casa dei miei)
Surfattante: Patterson Wetting Agent (dai miei passati fotografici)
Conservante: benzalconio cloruro (Bialcol, nell'armadietto delle medicine...) già testato in un altro caso di contaminazione inchiostro, e comunque se necessario, in piccole dosi.
Acqua depurata F.U. per uso farmaceutico/cosmetico/chimico-industriale, 2,5 euro 1 litro in farmacia (si trova a meno di 1,50 euro a cercar bene, la mia farmacia sotto casa è un covo di ladri…).
Il colorante, come dicevo, dopo un po' di ricerche l’ho ordinato su Etsy 10g, 16 euro spedizione inclusa. Purezza non ben chiara anche se definita chemical grade, ma per provare va bene.
continua...