Leonardo Momento Zero Grande 2.0 Galattica Nana Rosa
Inviato: giovedì 26 settembre 2024, 17:11
La Galattica Nana Rosa è la mia terza Momento Zero Grande 2.0, le altre sono le classiche Sea Anemone e Baobab. Personalmente trovo questo modello molto maneggevole, anche rispetto alla più piccola e ben proporzionata Momento Magico. La sezione della Momento Zero Grande 2.0 mi permette di scrivere per ore senza stancarmi. Di seguito, dimensioni e peso della penna:
Lunghezza chiusa 151 mm
Lunghezza solo corpo 133 mm
Lunghezza cappuccio 68 mm
Diametro sezione 16 mm
Peso totale 30 g
Peso corpo e gruppo scrittura 20 g
La resina è ovviamente di mio gradimento: una combinata di rosa e arancione dai toni perlescenti, trasparenti e brillantinosi.
So che queste resine sono molto controverse. Io ne sono entusiasta: mi piacciono le linee classiche abbinate a simili mescole di colori. I toni rosa e arancio sono tra i miei preferiti, insomma non potevo perdermela! Inoltre, la penna in resina, meno affascinante delle ebaniti (che che ho) e delle celluloidi (che non ho, tranne una Omas gentlemen nera) è davvero pratica, in particolare se lucida. Puoi lavarla e, se dimentichi in ammollo, non succede niente. Puoi caricarla con qualsiasi inchiostro e non resta traccia dopo il caricamento. Puoi lasciarla in qualsiasi posto (da cui non voli!) senza preoccuparti della luce e delle sue conseguenze sul materiale. Per rimanere in tema di praticità, altro particolare non trascurabile, è il cappuccio che internamente ha tre diametri: il più piccolo combacia con l'inizio della sezione. La penna può stare ferma giorni e giorni, a me è sempre ripartita al primo colpo.
La cosa più interessante della mia Nana Rosa è che il pennino in oro, Fenice oro 14k EF (in-house di Leonardo), non è montato sul classico alimentatore di ebanite ma su un alimentatore in ABS standard JOWo. L'accoppiata mi è stata proposta dal produttore. Ero scettica, perché possiedo già un Fenice oro, pennino classificato come rigido che, però, ha un certo molleggio e i rebbi si aprono, non da flessibile ma abbastanza per produrre una variazione di tratto. Il mio timore era che l'alimentatore in ABS non reggesse l'erogazione di inchiostro necessario. Non solo l'alimentatore funziona benissimo ma il pennino per essere adattato all’alimentatore in ABS di JoWo va "inarcato" perché segua la geometria. Questo Fenice è più molleggiato dell’altro su ebanite. La sensazione di scrittura non è quella che si ha con un pennino rigido, la morbidezza è davvero notevole. Sono aperti altri thread in cui si discute anche sulla definizione di elastico e/o flessibile, che è sempre molto controversa. Io questo pennino faccio fatica a definirlo rigido. Aggiungo due esempi di scrittura che forse mi aiutano a spiegarmi meglio.
Lunghezza chiusa 151 mm
Lunghezza solo corpo 133 mm
Lunghezza cappuccio 68 mm
Diametro sezione 16 mm
Peso totale 30 g
Peso corpo e gruppo scrittura 20 g
La resina è ovviamente di mio gradimento: una combinata di rosa e arancione dai toni perlescenti, trasparenti e brillantinosi.
So che queste resine sono molto controverse. Io ne sono entusiasta: mi piacciono le linee classiche abbinate a simili mescole di colori. I toni rosa e arancio sono tra i miei preferiti, insomma non potevo perdermela! Inoltre, la penna in resina, meno affascinante delle ebaniti (che che ho) e delle celluloidi (che non ho, tranne una Omas gentlemen nera) è davvero pratica, in particolare se lucida. Puoi lavarla e, se dimentichi in ammollo, non succede niente. Puoi caricarla con qualsiasi inchiostro e non resta traccia dopo il caricamento. Puoi lasciarla in qualsiasi posto (da cui non voli!) senza preoccuparti della luce e delle sue conseguenze sul materiale. Per rimanere in tema di praticità, altro particolare non trascurabile, è il cappuccio che internamente ha tre diametri: il più piccolo combacia con l'inizio della sezione. La penna può stare ferma giorni e giorni, a me è sempre ripartita al primo colpo.
La cosa più interessante della mia Nana Rosa è che il pennino in oro, Fenice oro 14k EF (in-house di Leonardo), non è montato sul classico alimentatore di ebanite ma su un alimentatore in ABS standard JOWo. L'accoppiata mi è stata proposta dal produttore. Ero scettica, perché possiedo già un Fenice oro, pennino classificato come rigido che, però, ha un certo molleggio e i rebbi si aprono, non da flessibile ma abbastanza per produrre una variazione di tratto. Il mio timore era che l'alimentatore in ABS non reggesse l'erogazione di inchiostro necessario. Non solo l'alimentatore funziona benissimo ma il pennino per essere adattato all’alimentatore in ABS di JoWo va "inarcato" perché segua la geometria. Questo Fenice è più molleggiato dell’altro su ebanite. La sensazione di scrittura non è quella che si ha con un pennino rigido, la morbidezza è davvero notevole. Sono aperti altri thread in cui si discute anche sulla definizione di elastico e/o flessibile, che è sempre molto controversa. Io questo pennino faccio fatica a definirlo rigido. Aggiungo due esempi di scrittura che forse mi aiutano a spiegarmi meglio.