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Ho di recente scoperto questo marchio vagando tra le varie pagine Facebook di entusiasti della stilografica.
Mi sono informato sul loro sito e ho preso contatto con loro per sapere qualcosa in più: si tratta di una realtà artigianale Vietnamita che punta a fare prodotti di qualità con le materie prime del territorio.

Propongono essenzialmente un solo modello di penna, ma in diversi tipi di legno al naturale, verniciato o laccato. Qui i passi descritti per la produzione delle loro penne in legno naturale

Passo 1: Preparare gli ingredienti
Scegli legno pregiato naturale di alta qualità, garantendo standard di durezza e durata per assicurare l'estetica e la resistenza del prodotto finito della penna stilografica.

Passo 2: Tagliare, levigare, lisciare e lavorare il legno
Il legno verrà segato in una dimensione di 2x2x10 cm. Asciugare il legno fino a un contenuto di umidità finale inferiore al 10%. Utilizzare strumenti e macchine per levigare il legno, creando una superficie liscia e bella prima di applicare vernice o agente protettivo. Le fasi di foratura e modellatura vengono eseguite da artigiani vietnamiti altamente qualificati.

Passo 3: Assemblare i dettagli della penna
Fissare il filetto di rame alla penna (il filetto di rame è lavorato con macchine CNC ad alta precisione e placcato in oro). Installare dettagli come i condotti per l'inchiostro, i pennini, ecc., nelle posizioni corrispondenti e unirli tra loro. Il controcappuccio a tenuta stagna è progettato sotto forma di molla a pressione, creando una sensazione di rimbalzo ogni volta che il cappuccio della penna viene aperto e chiuso, garantendo una chiusura ermetica per proteggere il pennino e l’alimentatore, evitando che l’inchiostro si secchi.

Passo 4: Finitura e lucidatura per rendere il legno brillante e resistente ai graffi
La lucidatura del legno viene eseguita meticolosamente e con cura con 8 fasi di carteggiatura (con carta abrasiva dai livelli 400, 600, 800, 1000, 1200, 1500 fino a 2000 e 3000 grana) per creare una superficie liscia e lucida. Oliare o rivestire la superficie del legno con olio (l’Olio Odie è importato dagli Stati Uniti ed è sicuro per la salute). La fase finale di lucidatura viene eseguita con una pasta lucidante specializzata.

Passo 5: Completare e controllare la qualità
Ispezionare e perfezionare i dettagli finali della penna, inclusi il controllo della durata, l'equilibrio, la scorrevolezza della scrittura, ecc.

Quanto al passo 3 mi ha impressionato molto positivamente e convinto all'acquisto: avere il controcappuccio ermetico a molla è una complicazione in fase di produzione, spesso trascurata dalle piccole aziende artigianali, ma che si rende decisamente necessario se si vuole una penna sempre pronta. Il sistema sembra simile a quello di Platinum con la molla, ma la presenza di quest'ultima si sente molto di più. Il cappuccio rimbalza morbido sulla filettatura ed è necessario premere per far prendere il filetto, ingaggiando chiaramente il controcappuccio.

Per iniziare a fare un test, ho preferito prendere il modello più base e "nudo", con il legno a vista da poter ispezionare costantemente, il modello Natural Wood in ebano. Una volta piazzato l'ordine, il venditore mi ha contattato con un paio di proposte di penna per capire quale mi piacesse di più. In realtà in ebano ne aveva solo una molto scura, con venature poco visibili, praticamente nera opaca.
Rifacendomi alla foto sul sito, mi ha chiesto qualche giorno per recuperare un ramo e fare il trattamento necessario per la lavorazione.
Una volta pronta, di nuovo mi ha chiesto se mi andasse bene prima di spedire.
Tutto ciò in una molto fruibile chat di Messenger (li ho contattati io lì tramite la pagina Facebook) in un inglese molto ben comprensibile.

Ci siamo entrambi stupiti quando DHL ha preteso una cinquantina di euro per la spedizione in Italia, ma il venditore ha deciso di volersi accollare questo costo dicendo che preferiva avere una recensione su Facebook.

La spedizione ha subito un paio di giorni di ritardo per il tifone che ha colpito proprio Hanoi, con allagamenti e una conta dei morti che ha superato quota 250. Il venditore mi ha scritto venerdì mattina scusandosi per il ritardo! Ho ovviamente raccomandato di prendersi tutto il tempo necessario, visto che non mi stava vendendo un farmaco in emergenza, ma la penna è arrivata oggi.

La penna mi piace moltissimo: le dimensioni sono quelle di una Pilot Justus (13,5cm di lunghezza per 14mm di diametro senza cappuccio); la sensazione è di una penna di sostanza, solida, ben bilanciata e leggerissima (15g con converter pieno). Tolte le parti in metallo delle filettature, tutta la penna è in legno sezione compresa, con la superficie liscia e opaca per un trattamento superficiale che la rende assolutamente non scivolosa, simile all'ebanite.
Le venature del legno sono ben presenti e visibili.
Il pennino montato è un Jowo #6 rimarchiato con il logo dell'azienda, monta un converter Schneider con la scritta Made in Germany in bella vista. Il pennino è stato testato e lavato prima di essere assegnato alla penna. L'ho trovato pulito, ma ho ricevuto video della prova. Appena caricato scrive perfettamente.

Il mio interesse per queste cose è praticamente nullo, ma mi ha colpito anche la bellezza della scatola, superiore a quella di molte Pilot di fascia alta.

Ho già fatto partire un conto alla rovescia di 72h per rivalutare la buona tenuta del cappuccio. Sarà dura lasciare la penna ferma, ma voglio fare un test come si deve.

Non appena l'avrò testata per bene (magari farò in modo di trovarmi anche con qualcuno per farla vedere), pensavo di provare a organizzare un gruppo d'acquisto per prenderne almeno un'altra per me. Vi lascio già il link al sito per vedere quanto sono belle le altre proposte https://concopens.com/

Vi lascio alle foto e a un paio di video che mostrano l'unboxing e la penna per bene. Dai video si benissimo anche che non sono un video maker affermato

Ciao Alessio,
grazie per la condivisione e per la bella presentazione.
La penna sembra ben fatta, il legno è un materiale a mio parere molto affascinante e forse un po' sottovalutato in ambito stilografico (esistono delle radiche stupende che meriterebbero di essere valorizzate).
Lato parte tecnica la chiusura è interessante, aspettiamo la tua conferma che funzioni a dovere.
Per quanto riguarda il gruppo scrittura, come spesso accade per le penne artigianali asiatiche (a parte qualche eccezione) direi niente di che, l'importante è che scriva bene.

Anche la Wancher Urushi ha il sistema di chiusura a molla che fa resistenza quando devi avvitarla.

Bokeh ha scritto: ↑lunedì 16 settembre 2024, 20:29 Ciao Alessio,
grazie per la condivisione e per la bella presentazione.
La penna sembra ben fatta, il legno è un materiale a mio parere molto affascinante e forse un po' sottovalutato in ambito stilografico (esistono delle radiche stupende che meriterebbero di essere valorizzate).
Lato parte tecnica la chiusura è interessante, aspettiamo la tua conferma che funzioni a dovere.
Per quanto riguarda il gruppo scrittura, come spesso accade per le penne artigianali asiatiche (a parte qualche eccezione) direi niente di che, l'importante è che scriva bene.

Concordo su tutto.
Trovo che avere la filettatura Jowo #6 sia una comodità per montarci poi un pennino speciale o un adattatore. Ho un adattatore per Zebra G e uno per pennini Pilot FA

interessante, Alessio.
E' un genere di penna che mi interessa, soprattutto nelle versioni con linee semplici come quelle da loro mostrate qui Il legno è un bel materiale, il motivo per cui si fanno poche penne in legno è dovuto al fatto che il legno con il tempo secca e tende a creparsi.
Alcuni legni asiatici però, essendo molto duri e oleosi si prestano maggiormente a durare nel tempo (è noto appunto che con l'ebano si fanno molti oggetti d'uso).

Anche la forma sembra del genere gradito alle mie dita, con quasi assenza di sbalzi.
Interessante anche la chiusura a prova di essiccamento e la filettatura Jowo, utile a cambi a piacere (finalmente siamo andati oltre il commento sul "solito Jowo" e stiamo iniziando a capire perché è utile avere penne con pennini Jowo )
Queste versioni clipless mi attirano ulteriormente.

Ho guardato sul sito, il costo mi sembra ragionevolmente abbordabile,
contami senz'altro per un eventuale group buy che dovessi organizzare

Sono penne interessanti e quasi tutte molto carine! Grazie per la segnalazione.
Sono molto attratto da quelle laccate. Attendo con attenzione l'eventuale gruppo d'acquisto. Così finalmente potrò avere una penna laccata Vietnamita....che viene ufficialmente dal Vietnam (il sarcasmo è voluto)
Ciao

maylota ha scritto: ↑lunedì 16 settembre 2024, 22:18 Sono penne interessanti e quasi tutte molto carine! Grazie per la segnalazione.
Sono molto attratto da quelle laccate. Attendo con attenzione l'eventuale gruppo d'acquisto. Così finalmente potrò avere una penna laccata Vietnamita....che viene ufficialmente dal Vietnam (il sarcasmo è voluto)
Ciao

Hai già quella Giapponese

Comunque se si fa un gruppo parliamone.

Automedonte ha scritto: ↑lunedì 16 settembre 2024, 22:44 Hai già quella Giapponese

Hai detto giusto: quella. (al singolare). L'altra che ho potrebbe aver sciacquato i panni nel Mekong (cit) senza che si fossero premurati di dirmelo. A questo punto si fa 3, con una Vietnamita di nome e di fatto
Speriamo Alessio abbia tempo, che mancano solo 14 settimane a Natale...

maylota ha scritto: ↑lunedì 16 settembre 2024, 22:18 Sono penne interessanti e quasi tutte molto carine! Grazie per la segnalazione.
Sono molto attratto da quelle laccate. Attendo con attenzione l'eventuale gruppo d'acquisto. Così finalmente potrò avere una penna laccata Vietnamita....che viene ufficialmente dal Vietnam (il sarcasmo è voluto)
Ciao

è interessante comunque leggere dal sito le informazioni sulla tradizione della lacca in Vietnam.
Noi, da popolo lontano dall'Asia, pensiamo cose tipo "la lacca è solo giapponese", sbagliando, dato che la tradizione più antica probabilmente origina in Cina, ma tutti i paesi di quell'area, Cina, Giappone, Corea, Vietnam, Tailandia, e probabilmente altri, hanno sviluppato tradizioni di laccatura degli oggetti, come metodo di conservazione del manufatto (la lacca ne indurisce la superficie e lo protegge dall'uso prolungato).

Tra l'altro nelle penne siamo abituati a vedere la lacca come rivestimento "di lusso" a materiali come il metallo o l'ebanite, ma credo nasca per fini pratici proprio come rivestimento del legno per evitare crepe e rotture con climi umidi e caldi come da quelle parti.
Quindi una penna in legno laccata ha sicuramente il suo perchè.

interessanti anche per me!

e grazie per questa nuova tentazione!
(già andato a perlustrare il sito, chiaro)

maylota ha scritto: ↑martedì 17 settembre 2024, 10:09 Tra l'altro nelle penne siamo abituati a vedere la lacca come rivestimento "di lusso" a materiali come il metallo o l'ebanite, ma credo nasca per fini pratici proprio come rivestimento del legno per evitare crepe e rotture con climi umidi e caldi come da quelle parti.
Quindi una penna in legno laccata ha sicuramente il suo perchè.

sì certo, inoltre la laccatura è tipica nei contenitori adibiti ad uso culinario. Dato che spesso in origine si usava il legno per ciotole, tazze , vassoi, etc. la lacca impedisce che il legno assorba la parte liquida e anche gli odori e i sapori del cibo.
Noi l'urushi e la lacca li conosciamo per le penne, ma in quei paesi sono molto più diffusi nel "kitchen ware" e anche per loro ormai è un elemento di eleganza rispetto alla volgare plastica!

La disponibilità del venditore da come l’hai descritta è encomiabile: merita di venire supportato! Se si crea un gruppo d’acquisto ci faccio un pensiero, magari per un legno di rosa

Silvia1974 ha scritto: ↑martedì 17 settembre 2024, 20:33 La disponibilità del venditore da come l’hai descritta è encomiabile: merita di venire supportato! Se si crea un gruppo d’acquisto ci faccio un pensiero, magari per un legno di rosa

nel caso mi unirei anche io...

Interesserebbe anche a me quella in radica, ma come funzionerebbe un gruppo di acquisto? Se ognuno vuole una penna diversa e la spedizione è personale, che ci guadagna il venditore?