Vinta - Payapa (Lavender)
Inviato: venerdì 13 settembre 2024, 22:56
DISCLAIMER: gli esempi di scrittura sono tutti fatti su carta Tomoe River Sanzen. Gli swatch a pennello sono fatti su carta Tomoe River Sanzen e/o su carta Impression di Wearingeul.
Il pennino usato è il Kakimori in acciaio a meno che diversamente specificato.
Dove non specificato, la lubrificazione dell'inchiostro (wetness/dryness) viene considerata nella media.
Dove non precisati comportamenti molto positivi o molto negativi dell'inchiostro, può essere considerato con un comportamento nella media.
RESISTENZA ALL'ACQUA: quando un inchiostro non è dichiarato resistente all'acqua o permanente, tendo a dare per scontato che non sia nessuna delle due cose, di conseguenza non mi viene l'idea di testarlo per quello. Se ci fosse interesse a vedere una prova di resistenza all'acqua, scrivetemelo in un commento e provvedo. Qualora la verifica fosse stata fatta, sarà inserita l'informazione nella recensione.
IL BRAND:
Per un po' di storia del brand, consiglio questo post: viewtopic.php?t=32890
L'INCHIOSTRO:
"Payapa" sta per "lavanda" in lingua filippina.
Payapa di Vinta è un inchiostro esclusivo per Cult Pens.
Payapa è un viola medio-chiaro freddo, ha media capacità di shading, ha medio-bassa capacità di chromashading, che fa emergere sottotoni rosati. Ha quasi assente capacità di sheening. Non ha glitter.
A prima vista, questo inchiostro non ha nulla di speciale. E' un color lavanda, molto accurato, per la mia opinione (Diamine, parlo con te e il tuo "lavanda" fluo partorito da qualche strana pasticca risalente agli anni '80 viewtopic.php?t=33001).
Poi, lo guardi meglio e vedi che qui e lì emergono nuance rosate e, subito, questo inchiostro non è più così banale.
Quando l'ho provato per la prima volta, ho subito pensato a uno stretto parente di Violet Blue di Graf von Faber-Castell [QUI: viewtopic.php?t=32913 ] e non è affatto sbagliato pensarlo ma è meglio vederlo con i confronti, dopo.
Payapa ha un flusso medio, nella norma, è ben leggibile con qualunque pennino e ha una vaga nota desaturata che lo rende molto gentile come colore. Lo trovo, personalmente, molto bello.
La cosa che avrei voluto vedere di più è questo chromashading, che è un po' troppo timido nella scrittura. Se non altro regala ombreggiature e in queste emerge meglio il sottotono rosa.
Ed eccoci ai confronti.
Il colore più simile (tra i miei) è proprio Violet Blue di Graf von Faber-Castell. Violet Blue, tuttavia, è leggermente più caldo ed è uno sfrontato chromashader. La sua componente rosa emerge molto di più. Sono cugini ma non fratelli, insomma.
A chi lo consiglio: a chi cerca un viola freddo gentile e ben leggibile.
A chi non lo consiglio: a chi ama i colori intensi.
Il pennino usato è il Kakimori in acciaio a meno che diversamente specificato.
Dove non specificato, la lubrificazione dell'inchiostro (wetness/dryness) viene considerata nella media.
Dove non precisati comportamenti molto positivi o molto negativi dell'inchiostro, può essere considerato con un comportamento nella media.
RESISTENZA ALL'ACQUA: quando un inchiostro non è dichiarato resistente all'acqua o permanente, tendo a dare per scontato che non sia nessuna delle due cose, di conseguenza non mi viene l'idea di testarlo per quello. Se ci fosse interesse a vedere una prova di resistenza all'acqua, scrivetemelo in un commento e provvedo. Qualora la verifica fosse stata fatta, sarà inserita l'informazione nella recensione.
IL BRAND:
Per un po' di storia del brand, consiglio questo post: viewtopic.php?t=32890
L'INCHIOSTRO:
"Payapa" sta per "lavanda" in lingua filippina.
Payapa di Vinta è un inchiostro esclusivo per Cult Pens.
Payapa è un viola medio-chiaro freddo, ha media capacità di shading, ha medio-bassa capacità di chromashading, che fa emergere sottotoni rosati. Ha quasi assente capacità di sheening. Non ha glitter.
A prima vista, questo inchiostro non ha nulla di speciale. E' un color lavanda, molto accurato, per la mia opinione (Diamine, parlo con te e il tuo "lavanda" fluo partorito da qualche strana pasticca risalente agli anni '80 viewtopic.php?t=33001).
Poi, lo guardi meglio e vedi che qui e lì emergono nuance rosate e, subito, questo inchiostro non è più così banale.
Quando l'ho provato per la prima volta, ho subito pensato a uno stretto parente di Violet Blue di Graf von Faber-Castell [QUI: viewtopic.php?t=32913 ] e non è affatto sbagliato pensarlo ma è meglio vederlo con i confronti, dopo.
Payapa ha un flusso medio, nella norma, è ben leggibile con qualunque pennino e ha una vaga nota desaturata che lo rende molto gentile come colore. Lo trovo, personalmente, molto bello.
La cosa che avrei voluto vedere di più è questo chromashading, che è un po' troppo timido nella scrittura. Se non altro regala ombreggiature e in queste emerge meglio il sottotono rosa.
Ed eccoci ai confronti.
Il colore più simile (tra i miei) è proprio Violet Blue di Graf von Faber-Castell. Violet Blue, tuttavia, è leggermente più caldo ed è uno sfrontato chromashader. La sua componente rosa emerge molto di più. Sono cugini ma non fratelli, insomma.
A chi lo consiglio: a chi cerca un viola freddo gentile e ben leggibile.
A chi non lo consiglio: a chi ama i colori intensi.