La mia passione per le stilografiche risale alle elementari, quando in quarta i miei mi regalarono la prima penna. Non la possiedo più da molto tempo, ma ricordo che era di plastica verde, decorata con un motivo che richiamava la foresta amazzonica, con alcuni animali illustrati. Ho un ricordo molto piacevole di quella penna, della sensazione che provavo scrivendoci. Ho continuato a coltivare la passione negli anni successivi, aggiungendo alla mia piccola collezione altre penne economiche e giocando talvolta con quelle dei miei genitori. Mia madre era un'insegnante di scuola secondaria e scriveva solo con la stilografica, all'epoca usava una Waterman Expert prima serie di colore blu (papà ne aveva una identica bordeaux). Quello fu il mio primo incontro con una penna di qualità, di lì a poco raddoppiato dall'ingresso in casa di una Pelikan M150 verde-nera (con cofanetto e calamaio), regalata a mia madre da alcuni parenti. Mi innamorai subito di quella Pelikan per il colore, la linea un po' retrò ma essenzialissima, la scorrevolezza del tratto e la generosità del flusso del pennino M. In quel momento capii che, per la mia grafia nervosa e poco chiara, un bel pennino M dal flusso generoso era quello che ci voleva. Scrivere così mi affaticava molto meno, così non ho più smesso. I miei, verso i quattordici anni, per incoraggiarmi ad affrontare un quarto ginnasio che si sarebbe rivelato molto impegnativo, fecero una pazzia: mi regalarono una Montblanc 146, che tuttora possiedo e uso con enorme soddisfazione. A quella si aggiunsero diverse altre penne nel tempo, molte delle quali scolastiche vintage trovate ai mercatini e nelle cartolerie a cifre ridicole (Olimpic, Cortina Montegrappa, Victory, Kreuzer, Ero), altre di fascia media (anche se attualmente non possiedo altre penne di lusso oltre alla 146). Così più o meno fino al 2008-2009, quando la mia collezione ha subito un graduale arresto, dopo l'acquisto di una Pelikan M200 "green marbled" e della mia prima Lamy Safari (entrambe tra gli acquisti più sensati che abbia fatto). Ormai la stilografica era diventata uno sfizio occasionale: non scrivevo quasi più a mano, tenevo una o due penne inchiostrate nell'astuccio per il puro piacere di prendere appunti su un diario o un taccuino, ma ero ben lungi dall'uso intensivo e quotidiano degli anni del liceo. Fino al 2024. Quest'estate, complice un noto sito di aste online, per curiosità sono andato a vedere un po' di penne; dopo quasi vent'anni m'è tornata la voglia di rientrare in questo mondo, questa volta integrando maggiormente anche il lato tecnico e di manutenzione, cosa che in precedenza non mi aveva mai interessato. Perciò mi sto interessando all'argomento in maniera nuova, scoprendo marchi e modelli che da ragazzino non godevano ancora della popolarità di oggi o che, anche per la maggiore difficoltà di reperire informazioni online, non conoscevo affatto. Ricordo che avevo una rivista-catalogo con tutte le penne in commercio in Italia, che custodivo gelosamente, ma nulla più. Ricordo queste lussuosissime Visconti, Omas, Aurora, Montblanc, che costavano milioni di lire, ma per me era un mondo troppo lontano. Naturalmente anche il mio potere d'acquisto di quindicenne non aiutava

Ad ogni modo, far parte di un forum come questo mi riporta un po' al passato, è una forma di comunicazione ormai "vintage" anche questa, quasi quanto le stilografiche

Ringrazio gli Amministratori per avermi accettato nel gruppo, spero di poter offrire qualche contributo interessante; per cominciare mi godo i vostri, questa comunità è una miniera!
Buona scrittura,
Emanuele (maniscrivo)