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ESTRATTO DALLA LETTERA 17 DELLE SENILI DEL PETRARCA

Inviato: lunedì 12 agosto 2024, 17:21
da GuidoBotti
In un sito come questo dove, peraltro , si parla anche di calligrafia mi sembrava giusto ricordare Francesco Petrarca che nelle sue Senili all’interno della XVII parla anche del piacere di scrivere. La lettera è molto lunga e da questa ho estratto il passo di cui sopra. Questa lettera ,scritta al Boccaccio un anno prima della Sua morte , può essere considerata il suo testamento spirituale. All’amico che lo invita ad abbandonare gli studi e a risparmiare le sue forze, il poeta  manifesta il desiderio di continuare fino all’ultimo il lavoro letterario, quel leggere e scrivere che danno senso alla sua vita.
Spero aver fatto cosa gradita nel riproporla e mi scuso con il buon Petrarca se, nel trascriverla nella mia cancellarescha ,non ho il Suo stile e la sua correttezza nella grafia. Son solo un appassionato di scrittura che cerca di migliorarsi anche attraverso la riproposizione di certi scritti rinascimentali. Colgo l’occasione di proporre a qualche calligrafo esperto in cancelleresca di vergare nuovamente l’estratto che ho presentato affinché ci poßa aiutare a migliorare la nostra scrittura evidenziando gli errori di forma che ho fatto nello stendere il testo. Penso di non eßere l’unico “ scribae ” appaßionato di cancelleresca e se non si fa in questa sezione, dove si deva fare ? E come avrebbe scritto un uomo di quei tempi .....

Di San Miniato , a di 11 di Agosto di pomeriggio A. D. 2024
SENILI DEL PETRARCA.pdf
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ESTRATTO DALLA LETTERA 17 DELLE SENILI DEL PETRARCA

Inviato: martedì 13 agosto 2024, 1:07
da calli1958
Affatto esperto di cancelleresca (né altre), ma da appassionato di calligrafia che non conosce la scrittura del Petrarca, suggerirei di usare inizialmente un'adeguata rigatura o falsariga in modo da scrivere in spazi definiti per corpo lettera, ascendenti e discendenti così da evitare sovrapposizioni (meglio anche con un poco di interlinea) e righe di inclinazione della scrittura per mantenerla costante (di solito tra i 5° e i 10° rispetto alla verticale; ma c'era anche la cancelleresca verticale). Naturalmente ognuno scrive come preferisce (per fortuna!), ma credo sia opportuno, per appropriarsi dello stile, passare attraverso lo "studio" formale delle caratteristiche della scrittura e, in un secondo momento, renderla personale. Quindi utilizzare lo stile "oggettivo" per rendere al meglio quello "soggettivo".
In particolare, credo sia da tenere in grande considerazione lo spazio bianco, tanto nei margini quanto fra le righe di scrittura, perché sia l'impatto estetico che la leggibilità ne dipendono molto (una scrittura troppo "appiccicata" risulta di solito di meno facile lettura, oltre a "costringere" certi tratti o certe lettere o certe maiuscole in spazi troppo limitati, quando probabilmente si desidererebbero più "ariosi" sia per estetica che per enfasi dello scritto.

A parte questo personalissimo suggerimento (da intendere come sprone a perseverare nei progressi) è sempre un piacere "leggere" chi ha passione per la calligrafia.

Buona scrittura!