Schneider - Pastel - Lilac
Inviato: martedì 6 agosto 2024, 22:29
DISCLAIMER: gli esempi di scrittura sono tutti fatti su carta Tomoe River Sanzen. Gli swatch a pennello sono fatti su carta Tomoe River Sanzen e/o su carta Impression di Wearingeul.
Il pennino usato è il Kakimori in acciaio a meno che diversamente specificato.
Dove non specificato, la lubrificazione dell'inchiostro (wetness/dryness) viene considerata nella media.
Dove non precisati comportamenti molto positivi o molto negativi dell'inchiostro, può essere considerato con un comportamento nella media.
RESISTENZA ALL'ACQUA: quando un inchiostro non è dichiarato resistente all'acqua o permanente, tendo a dare per scontato che non sia nessuna delle due cose, di conseguenza non mi viene l'idea di testarlo per quello. Se ci fosse interesse a vedere una prova di resistenza all'acqua, scrivetemelo in un commento e provvedo. Qualora la verifica fosse stata fatta, sarà inserita l'informazione nella recensione.
Avendo appena recensito la mia Scribo La Dotta in colorazione Campanula [QUI: viewtopic.php?t=33011] in cui ho caricato questo inchiostro, mi sembra sensato metterne la recensione. Quindi, procediamo!
IL BRAND:
Schneider è stata fondata nel 1938 da Christian Schneider ed Erwin Blum, con il nome di Blum & Schneider OHG - Azienda di viti e parti tornite" a Tennerbronn, in Germania. Lo stesso anno, negli Stati Uniti, viene inventata la penna a sfera. Dieci anni dopo, Schneider decide di produrre dei refill per penne a sfera. Nel 1948, con l'introduzione - nella produzione industriale su larga scala - delle plastiche, Schneider comincia a produrre penne.
Nel 1991, Schneider acquisisce Heiko, un'azienda produttrice di penne stilografiche della Germania dell'Est e comincia a produrre le proprie penne stilografiche.
Non ho trovato quando, esattamente, Schneider ha cominciato a produrre gli inchiostri per le penne stilografiche. Possiamo intuire che abbia cominciato a farlo quando ha avviato la produzione delle penne.
L'INCHIOSTRO:
Schneider - Pastel - Lilac è un inchiostro che fa parte della linea "Pastel" di Schneider (lo so, non era per niente intuibile
), una serie di colori desaturati che si ispirano ai pastelli.
Lilac è un viola caldo, chiaro, con medio shading, nessun chromashading, nessuno sheen. Non ha glitter.
Visto da solo, è facile confonderlo per un rosa freddo. Si vede che è davvero un viola quando lo si affianca a dei rosa.
E' un colore delicato ma leggibile, molto floreale e "provenzale". Non è difficile da immaginare su fiorellini di campo.
Ha una buona lubrificazione, sbrodola un poco anche in pennini extra-fini.
Tra i colori che possiedo, quello che più gli si avvicina è Pearl Lavender di Dominant Industry. Anche se va precisato che Lavender risulta così chiaro a causa della perla sospesa, che lo sbianca un poco. Il colore di base di Lavender non è così chiaro.
Tendenzialmente, io preferisco inchiostri un poco meno bagnati. Questo tende a raddoppiare il tratto del pennino, come è visibile nel confronto tra EF di Sailor ed EEF di Scribo (EEF di Scribo non sarebbe - in ogni caso - sottile come il Sailor ma con un inchiostro più asciutto potrebbe esserlo più di come si vede).
Per i miei gusti, avrei apprezzato molto di più questo inchiostro se avesse rivelato un poco di più di capacità di shading ma resta un colore che mi piace molto e che sto usando molto volentieri.
A chi lo consiglio: a chi ama inchiostri chiari ma non vuole preoccuparsi che siano troppo secchi
A chi non lo consiglio: a chi vuole colori decisi
Il pennino usato è il Kakimori in acciaio a meno che diversamente specificato.
Dove non specificato, la lubrificazione dell'inchiostro (wetness/dryness) viene considerata nella media.
Dove non precisati comportamenti molto positivi o molto negativi dell'inchiostro, può essere considerato con un comportamento nella media.
RESISTENZA ALL'ACQUA: quando un inchiostro non è dichiarato resistente all'acqua o permanente, tendo a dare per scontato che non sia nessuna delle due cose, di conseguenza non mi viene l'idea di testarlo per quello. Se ci fosse interesse a vedere una prova di resistenza all'acqua, scrivetemelo in un commento e provvedo. Qualora la verifica fosse stata fatta, sarà inserita l'informazione nella recensione.
Avendo appena recensito la mia Scribo La Dotta in colorazione Campanula [QUI: viewtopic.php?t=33011] in cui ho caricato questo inchiostro, mi sembra sensato metterne la recensione. Quindi, procediamo!
IL BRAND:
Schneider è stata fondata nel 1938 da Christian Schneider ed Erwin Blum, con il nome di Blum & Schneider OHG - Azienda di viti e parti tornite" a Tennerbronn, in Germania. Lo stesso anno, negli Stati Uniti, viene inventata la penna a sfera. Dieci anni dopo, Schneider decide di produrre dei refill per penne a sfera. Nel 1948, con l'introduzione - nella produzione industriale su larga scala - delle plastiche, Schneider comincia a produrre penne.
Nel 1991, Schneider acquisisce Heiko, un'azienda produttrice di penne stilografiche della Germania dell'Est e comincia a produrre le proprie penne stilografiche.
Non ho trovato quando, esattamente, Schneider ha cominciato a produrre gli inchiostri per le penne stilografiche. Possiamo intuire che abbia cominciato a farlo quando ha avviato la produzione delle penne.
L'INCHIOSTRO:
Schneider - Pastel - Lilac è un inchiostro che fa parte della linea "Pastel" di Schneider (lo so, non era per niente intuibile
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Lilac è un viola caldo, chiaro, con medio shading, nessun chromashading, nessuno sheen. Non ha glitter.
Visto da solo, è facile confonderlo per un rosa freddo. Si vede che è davvero un viola quando lo si affianca a dei rosa.
E' un colore delicato ma leggibile, molto floreale e "provenzale". Non è difficile da immaginare su fiorellini di campo.
Ha una buona lubrificazione, sbrodola un poco anche in pennini extra-fini.
Tra i colori che possiedo, quello che più gli si avvicina è Pearl Lavender di Dominant Industry. Anche se va precisato che Lavender risulta così chiaro a causa della perla sospesa, che lo sbianca un poco. Il colore di base di Lavender non è così chiaro.
Tendenzialmente, io preferisco inchiostri un poco meno bagnati. Questo tende a raddoppiare il tratto del pennino, come è visibile nel confronto tra EF di Sailor ed EEF di Scribo (EEF di Scribo non sarebbe - in ogni caso - sottile come il Sailor ma con un inchiostro più asciutto potrebbe esserlo più di come si vede).
Per i miei gusti, avrei apprezzato molto di più questo inchiostro se avesse rivelato un poco di più di capacità di shading ma resta un colore che mi piace molto e che sto usando molto volentieri.
A chi lo consiglio: a chi ama inchiostri chiari ma non vuole preoccuparsi che siano troppo secchi
A chi non lo consiglio: a chi vuole colori decisi