Montblanc Starwalker Spaceblue Doué (M)
Inviato: martedì 6 agosto 2024, 18:59
Alcuni colleghi (che chiamerei piuttosto amici) hanno voluto celebrare un mio traguardo lavorativo donandomi questa bella penna. Ne sono stato ben felice, nonostante una certa asimmetria percettiva che ha indirizzato loro verso questo marchio, ma aveva già indotto me a una pre-giudicante diffidenza nei suoi confronti. Questa recensione vuole essere il resoconto di quanto mi sia ricreduto; il deconfezionamento (unboxing, lo chiamano gli anglofoni) vuole però testimoniare una certa diminutio del marchio - nonostante il listino continui a crescere. A tal proposito, si prenda a paragone quanto visibile in questa mia recensione, vecchia "solo" di una dozzina d'anni.
Cos'è
Montblanc Starwalker Spaceblue Douè. Il mio amato Andrea G. Pinketts osserverebbe che sono tutte parole doppie: le prime tre, in quanto composte; l'ultima, perché traduce la doppiezza dell'oggetto. Un nome impegnativo - e se lo dice uno che di nomi ne ha tre, direi che c'è da fidarsi. Una penna molto moderna, dichiaratamente maschile, che vuole offrire all'appassionato una valida alternativa alle riconoscibilissime Capolavoro. A me che piace Star Wars, sta simpatica perché potrebbe essere un parente alla lontana di Luke e Leia. E quando la guardo, saranno i colori, saranno le forme, ma mi sembra R2-D2 trasformato in stilo. Queste stesse caratteristiche, in un possessore meno nerd, potrebbero renderla incoerente - addirittura sgradevole.
Com'è
Come scritto, questa penna è un graditissimo regalo. Chi me l'ha donata l'ha acquistata sul negozio online ufficiale, ed è bastata una veloce ricerca per apprendere che è costata EUR 770,- (al netto di personalizzazione ecc). Le considerazioni che leggerete dopo sono quindi influenzate dalla consapevolezza di avere tra le mani un prodotto premium, con le dovute aspettative connesse.
La confezione regalo è costituita da una busta di cartoncino bianco, con la stella a sei punte impressa e alcune stampe.
Al suo interno, una busta con biglietto personalizzato, e la scatoletta contenente la penna. Finora tutto in carta; busta e biglietto sono di carta abbastanza comune; il biglietto è in carta da fotocopie (non lo mostro per riservatezza); solo le personalizzazioni (a rilievo, con stampa lucida) offrono un po' di ricercatezza.
La controscatola è di comune cartone riciclato. Da un lato mostra un orgoglioso MADE IN GERMANY; dall'altro, dichiara abbastanza orgogliosamente che lei (la controscatola) è magiara. W il gulasch, lo preferisco al bratwurst.
Procedendo con questo gioco di scatole cinesi, si giunge alla scatola. Ancora cartoncino, a imitare una trama tessile che la impreziosisce.
Una volta aperta, un astuccio in tessuto. Non si pensi al kimono di alcune giapponesi molto ricercate; una semplice bustina in acrilico, con personalizzazione.
Dentro, un controastuccio in cartoncino, che come una placenta protegge la penna fino alla prima apertura.
Finalmente, la penna. Moderna e elegante, non passa inosservata. Le finiture color rutenio sono sobrie, e si sposano molto bene col bleu-nero del corpo in resina. Unica concessione al vezzo, la gemma sull'apice del cappuccio che caratterizza questa collezione, e la lavorazione della parte colorata, che riproduce un motivo geometrico che richiama le righe che attraversano la scritta MONTBLANC su di esso, e la filettatura sul codolo che può essere utilizzata per avvitarlo durante la scrittura.
È una penna pesante. Sulla mia bilancia digitale da cucina, ho letto 38 g da carica: un valore perfettamente allineato a quello riportato dalla casa, che parla di 37,25 g (ritengo scarica). Molto rilevante, a mio parere, notare che il solo corpo (ripeto: con converter, carico) pesi 19 g - lapalissiano quindi annotare che il cappuccio pesi come la penna.
Ritengo importante evidenziare che gli allineamenti della penna sono perfetti. Ho esaminato con particolare attenzione questo aspetto, e devo riconoscere che il lavoro di progettazione di MB, e la precisione realizzativa, sono allo stato dell'arte. Banale (ma non scontato!) l'allineamento tra clip e pennino quando il cappuccio è avvitato al codolo; di rilievo invece l'allineamento tra pennino e clip a penna chiusa! (Non ho scomodato i raggi X, ma semplicemente usato un adesivo come riferimento ...) Direi perfette anche le finiture: completa assenza di bave, residui di lavorazione ecc - anche in parti nascoste o lontane dall'occhio.
Vale lo stesso per il converter. Ottimamente rifinito, personalizzato, ma pur sempre un converter standard. Non ho apprezzato che sia del tipo a semplice innesto (non è a vite: credo che questo giustifichi la scritta Use with StarWalker only). Sembra incastrarsi bene, ma diffido sempre - specie in una penna che potrebbe finire in un taschino.
Mi fa un po' tenerezza il secondo avviso. Speditamente, ho caricato con Diamine Blue/Black, che mi sembrava sposarsi perfettamente con le cromie di questa penna (e con l'uso posso dire non solo con quelle).
Venendo alla sezione, la lavorazione canneté è decisamente elegante e intonata alla penna. Da notare che il pennino ha un tono leggermente più grigio rispetto alla sezione (substrato in oro invece che ... boh, ottone?), ma per vederlo serve un occhio molto allenato. Il pennino è in oro 14 ct (Au585), di foggia moderna, decisamente rigido.
Bello l'alimentatore, di tipo chiuso, con quello che sembra un regolatore a sporgere. Si nota la finitura più ruvida, che trattiene inchiostro.
Come va
Decisamente bene. Ho caricato, senza pensarci troppo, dal calamaio da viaggio Visconti. (Primo intoppo: la sezione fa tenuta ma ... è rimasta incastrata. Per fortuna sono riuscito ad avvitare il fusto, e a tirar via tutto.) La penna ha iniziato a scrivere perfettamente, senza problemi. L'alimentatore è stato sicuramente lavato dopo la lavorazione, non posso dire se la penna sia stata addirittura provata.
Come detto, ho scelto l'inchiostro della prova perché il colore si abbina alla penna. Inoltre, lo conosco come piuttosto neutro nel comportamento, e usando carte a me note mi sarei fatto un'idea chiara del comportamento della penna. Che devo dire avermi stupito: scrive con un tratto medio veramente, con un flusso controllato, con una ottima scorrevolezza senza essere burrosa o scivolosa. Per rendere l'idea, scrive come una Aurora moderna con pennino in oro, forse appena più largo. Me la rende una penna da usare con piacere; notevole plus, la possibilità di scrivere a pennino rovesciato senza difficoltà. Flessibilità o morbidezza non pervenute: si lasci scivolare lo strumento su carta, al resto penserà lui.
Un aspetto da non trascurare è la collocazione del cappuccio durante la scrittura. Come detto, la penna è molto pesante (a mio parere). Con il cappuccio avvitato sul retro, la penna cade bene nella mano, ma secondo me sposta il baricentro troppo in alto. Se lo si poggia sulla scrivania (o lo si tiene nella sinistra, guai a perderlo!) la penna diventa molto più leggera, ed equilibrata - avendo il baricentro praticamente nella sezione. Con questo assetto ho scritto diverse pagine senza stanchezza, complice il già citato buon comportamento del sistema pennino-alimentatore.
Cosa ne penso
A Donato Cavallo guarda in bocca solo il suo dentista, il detto recita più o meno così. A me però le frasi fatte non sono mai piaciute, e all'equino ho ispezionato il cavo orale. Sono rimasto decisamente soddisfatto: questa penna mi piace un sacco (ma so che ai meno fantascientifici piacerà meno), e penso sia fatta davvero bene. Soprattutto, credo scriva molto molto bene. Il problema è che di penne che scrivono molto molto bene ce ne sono decine, che costano magari un decimo (non so, forse centinaia che ne costano un centesimo ...) Per trovare giustificazione al suo prezzo, oggettivamente impegnativo, bisogna pensare alla qualità realizzativa e alla forza del marchio. Di certo il confezionamento (che ho sempre giudicato un inutile spreco) non si distingue per esclusività; inoltre (pignoleria questa) avrei scelto un altro font tipografico per la personalizzazione del cappuccio.
Spero di aver dato - tra l'altro - gli elementi per valutare se si spenderebbe per questa penna la somma scritta qualche paragrafo più su. Io sono ben contento che qualcuno mi abbia sollevato dalla scelta, e penso che me la godrò a lungo.
Cos'è
Montblanc Starwalker Spaceblue Douè. Il mio amato Andrea G. Pinketts osserverebbe che sono tutte parole doppie: le prime tre, in quanto composte; l'ultima, perché traduce la doppiezza dell'oggetto. Un nome impegnativo - e se lo dice uno che di nomi ne ha tre, direi che c'è da fidarsi. Una penna molto moderna, dichiaratamente maschile, che vuole offrire all'appassionato una valida alternativa alle riconoscibilissime Capolavoro. A me che piace Star Wars, sta simpatica perché potrebbe essere un parente alla lontana di Luke e Leia. E quando la guardo, saranno i colori, saranno le forme, ma mi sembra R2-D2 trasformato in stilo. Queste stesse caratteristiche, in un possessore meno nerd, potrebbero renderla incoerente - addirittura sgradevole.
Com'è
Come scritto, questa penna è un graditissimo regalo. Chi me l'ha donata l'ha acquistata sul negozio online ufficiale, ed è bastata una veloce ricerca per apprendere che è costata EUR 770,- (al netto di personalizzazione ecc). Le considerazioni che leggerete dopo sono quindi influenzate dalla consapevolezza di avere tra le mani un prodotto premium, con le dovute aspettative connesse.
La confezione regalo è costituita da una busta di cartoncino bianco, con la stella a sei punte impressa e alcune stampe.
Al suo interno, una busta con biglietto personalizzato, e la scatoletta contenente la penna. Finora tutto in carta; busta e biglietto sono di carta abbastanza comune; il biglietto è in carta da fotocopie (non lo mostro per riservatezza); solo le personalizzazioni (a rilievo, con stampa lucida) offrono un po' di ricercatezza.
La controscatola è di comune cartone riciclato. Da un lato mostra un orgoglioso MADE IN GERMANY; dall'altro, dichiara abbastanza orgogliosamente che lei (la controscatola) è magiara. W il gulasch, lo preferisco al bratwurst.
Procedendo con questo gioco di scatole cinesi, si giunge alla scatola. Ancora cartoncino, a imitare una trama tessile che la impreziosisce.
Una volta aperta, un astuccio in tessuto. Non si pensi al kimono di alcune giapponesi molto ricercate; una semplice bustina in acrilico, con personalizzazione.
Dentro, un controastuccio in cartoncino, che come una placenta protegge la penna fino alla prima apertura.
Finalmente, la penna. Moderna e elegante, non passa inosservata. Le finiture color rutenio sono sobrie, e si sposano molto bene col bleu-nero del corpo in resina. Unica concessione al vezzo, la gemma sull'apice del cappuccio che caratterizza questa collezione, e la lavorazione della parte colorata, che riproduce un motivo geometrico che richiama le righe che attraversano la scritta MONTBLANC su di esso, e la filettatura sul codolo che può essere utilizzata per avvitarlo durante la scrittura.
È una penna pesante. Sulla mia bilancia digitale da cucina, ho letto 38 g da carica: un valore perfettamente allineato a quello riportato dalla casa, che parla di 37,25 g (ritengo scarica). Molto rilevante, a mio parere, notare che il solo corpo (ripeto: con converter, carico) pesi 19 g - lapalissiano quindi annotare che il cappuccio pesi come la penna.
Ritengo importante evidenziare che gli allineamenti della penna sono perfetti. Ho esaminato con particolare attenzione questo aspetto, e devo riconoscere che il lavoro di progettazione di MB, e la precisione realizzativa, sono allo stato dell'arte. Banale (ma non scontato!) l'allineamento tra clip e pennino quando il cappuccio è avvitato al codolo; di rilievo invece l'allineamento tra pennino e clip a penna chiusa! (Non ho scomodato i raggi X, ma semplicemente usato un adesivo come riferimento ...) Direi perfette anche le finiture: completa assenza di bave, residui di lavorazione ecc - anche in parti nascoste o lontane dall'occhio.
Vale lo stesso per il converter. Ottimamente rifinito, personalizzato, ma pur sempre un converter standard. Non ho apprezzato che sia del tipo a semplice innesto (non è a vite: credo che questo giustifichi la scritta Use with StarWalker only). Sembra incastrarsi bene, ma diffido sempre - specie in una penna che potrebbe finire in un taschino.
Mi fa un po' tenerezza il secondo avviso. Speditamente, ho caricato con Diamine Blue/Black, che mi sembrava sposarsi perfettamente con le cromie di questa penna (e con l'uso posso dire non solo con quelle).
Venendo alla sezione, la lavorazione canneté è decisamente elegante e intonata alla penna. Da notare che il pennino ha un tono leggermente più grigio rispetto alla sezione (substrato in oro invece che ... boh, ottone?), ma per vederlo serve un occhio molto allenato. Il pennino è in oro 14 ct (Au585), di foggia moderna, decisamente rigido.
Bello l'alimentatore, di tipo chiuso, con quello che sembra un regolatore a sporgere. Si nota la finitura più ruvida, che trattiene inchiostro.
Come va
Decisamente bene. Ho caricato, senza pensarci troppo, dal calamaio da viaggio Visconti. (Primo intoppo: la sezione fa tenuta ma ... è rimasta incastrata. Per fortuna sono riuscito ad avvitare il fusto, e a tirar via tutto.) La penna ha iniziato a scrivere perfettamente, senza problemi. L'alimentatore è stato sicuramente lavato dopo la lavorazione, non posso dire se la penna sia stata addirittura provata.
Come detto, ho scelto l'inchiostro della prova perché il colore si abbina alla penna. Inoltre, lo conosco come piuttosto neutro nel comportamento, e usando carte a me note mi sarei fatto un'idea chiara del comportamento della penna. Che devo dire avermi stupito: scrive con un tratto medio veramente, con un flusso controllato, con una ottima scorrevolezza senza essere burrosa o scivolosa. Per rendere l'idea, scrive come una Aurora moderna con pennino in oro, forse appena più largo. Me la rende una penna da usare con piacere; notevole plus, la possibilità di scrivere a pennino rovesciato senza difficoltà. Flessibilità o morbidezza non pervenute: si lasci scivolare lo strumento su carta, al resto penserà lui.
Un aspetto da non trascurare è la collocazione del cappuccio durante la scrittura. Come detto, la penna è molto pesante (a mio parere). Con il cappuccio avvitato sul retro, la penna cade bene nella mano, ma secondo me sposta il baricentro troppo in alto. Se lo si poggia sulla scrivania (o lo si tiene nella sinistra, guai a perderlo!) la penna diventa molto più leggera, ed equilibrata - avendo il baricentro praticamente nella sezione. Con questo assetto ho scritto diverse pagine senza stanchezza, complice il già citato buon comportamento del sistema pennino-alimentatore.
Cosa ne penso
A Donato Cavallo guarda in bocca solo il suo dentista, il detto recita più o meno così. A me però le frasi fatte non sono mai piaciute, e all'equino ho ispezionato il cavo orale. Sono rimasto decisamente soddisfatto: questa penna mi piace un sacco (ma so che ai meno fantascientifici piacerà meno), e penso sia fatta davvero bene. Soprattutto, credo scriva molto molto bene. Il problema è che di penne che scrivono molto molto bene ce ne sono decine, che costano magari un decimo (non so, forse centinaia che ne costano un centesimo ...) Per trovare giustificazione al suo prezzo, oggettivamente impegnativo, bisogna pensare alla qualità realizzativa e alla forza del marchio. Di certo il confezionamento (che ho sempre giudicato un inutile spreco) non si distingue per esclusività; inoltre (pignoleria questa) avrei scelto un altro font tipografico per la personalizzazione del cappuccio.
Spero di aver dato - tra l'altro - gli elementi per valutare se si spenderebbe per questa penna la somma scritta qualche paragrafo più su. Io sono ben contento che qualcuno mi abbia sollevato dalla scelta, e penso che me la godrò a lungo.