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22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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Private Reserve Tanzanite
- G P M P
- Moderatore
- Messaggi: 2975
- Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2012, 16:06
- Il mio inchiostro preferito: Pilot Namiki Blue
- Misura preferita del pennino: Medio
- FountainPen.it 500 Forum n.: 003
- Arte Italiana FP.IT M: 003
- Fp.it ℵ: 003
- Fp.it 霊気: 003
- Località: Pescara
- Gender:
Private Reserve Tanzanite
Ho comprato questo inchiostro durante il mio lungo viaggio attraverso gli inchiostri bleu, alla ricerca di quello perfetto (per me). Dopo averne finito un calamaio penso di poter dire che questo non lo è. Resta però un inchiostro interessante, degno di essere recensito.
L'azienda
Private Reserve ha avuto una storia abbastanza articolata, che ho (solo parzialmente) ricostruito attraverso poche note sparse online. L'azienda fu fondata a Zionsville, Indiana (USA) nel 1998 da Terry Johnson e Susan Schube, che nel 1990 avevano aperto il negozio Avalon Jewellers.
Attenti alla concretezza (come dimostra il loro calamaio, poco più di un barattolo in vetro), si sono sempre concentrati sul trasferire la loro passione per il colore agli inchiostri stilografici. Terry era un collezionista di chitarre elettriche, e si ispirò per molti dei suoi colori alle finiture delle Fender storiche.
Gli inchiostri Private Reserve sono diventati famosi per la quantità di pigmento utilizzato, e dai primi anni 2000 sono stati importati in Europa via Regno Unito. Dopo la dipartita di Terry del 2013, Susan ha deciso di cedere il marchio a Yafa Brands e di chiudere il negozio nel 2017. (Yafa Brands è quella di Monteverde e Conklin, per chiarezza.)
La boccetta
Come dicevo, poco più di un barattolo in vetro - pericolosissimo per dita, fogli, indumenti e circondario, quando pieno. Interessante però notare che è il più evidente fattore di riconoscimento tra la produzione Avalon e quella Yafa. Infatti, i coniugi Johnson usavano flaconi da 66 ml, mentre Yafa è passata a flaconi da 60 ml.
Notate che nella recensione manoscritta più sotto, indico erroneamente una capacità di 60 ml. Ho comprato la boccetta contenente l'inchiostro della prova nel 2017, e appartiene alla prima generazione. In almeno un negozio online è ancora disponibile.
Penna e carta
Questo inchiostro è finito in diverse delle mie penne, da una piccolissima Kaweco Sport a stantuffo a una piuttosto grande Visconti Homo Sapiens Bronze. È fluito attraverso diversi pennini, da un EF Sailor in oro allo stub della nostra Reiki passando per un Pilot FA. Per questa prova ho scelto però una comune Lamy Safari, in versione Umbra, il cui pennino (brunito) è meno scorrevole degli omologhi lucidi: in combinazione con l'alimentatore in ABS costituisce un buon vaglio per ogni inchiostro - e replicabile da molti.
In quanto alla carta, ho provato questo inchiostro con cartaccia da fotocopie, carta di quaderno Pigna e - soprattutto - la mia amata Fabriano Bioprima Book (quella dei quaderni EcoQua per intenderci), che si vedrà in questa prova.
La prova
Nel lontano 2017 pagai questo inchiostro € 12,50 (€ 0,19/ml, circa il doppio di un inchiostro Diamine in boccetta da 30 ml). Piacevole notare che il prezzo si sia tutto sommato conservato (si trova in una forchetta tra 13 e 15, sebbene la capacità sia leggermente inferiore). Il sospetto che il cambio di gestione abbia però portato a un cambio di formulazione, è lecito. Naturalmente non ho avuto occasione di provarla, quindi prendete quanto scrivo con le dovute accortezze.
Su una carta di qualità (non premium) come la BioPrima questo inchiostro si comporta in modo apprezzabile. La scorrevolezza è molto buona, e il flusso misurato: bisogna però notare questo Tanzanite è un inchiostro denso di pigmento, e il rischio baffo di colore è dietro l'angolo. Assenti see-through (quello che si vede è tipico di questa carta) e bleed-through. La saturazione è ottima, mentre lo shading è più visibile su carte meno assorbenti. La resistenza all'acqua è infine scarsa (scusate la carenza di dati, ma è un parametro che non valuto).
Le stesse caratteristiche si confermano su carta meno nobile (fotocopie, quaderni scolastici), a meno di un ingrossamento del tratto - che mi sono spiegato con il fatto che il pH neutro implica una base acquosa.
Un giudizio
Questo Private Reserve Tanzanite è valso gli euro che è costato. È durato tanti anni, senza rovinarsi (non ho trovato nessun residuo nella boccetta quando è finito), con caratteristiche molto positive. La sua tonalità lo ha reso valido sia in ambito lavorativo che personale. Perché allora non è il mio bleu? Per la tinta: oggettivamente viola, mi è diventato più simpatico solo quando si è concentrato diventando un bleu marine scurissimo. Per questo non lo ricomprerò, anche se sono stato felice di averlo provato (e recensito).
L'azienda
Private Reserve ha avuto una storia abbastanza articolata, che ho (solo parzialmente) ricostruito attraverso poche note sparse online. L'azienda fu fondata a Zionsville, Indiana (USA) nel 1998 da Terry Johnson e Susan Schube, che nel 1990 avevano aperto il negozio Avalon Jewellers.
Attenti alla concretezza (come dimostra il loro calamaio, poco più di un barattolo in vetro), si sono sempre concentrati sul trasferire la loro passione per il colore agli inchiostri stilografici. Terry era un collezionista di chitarre elettriche, e si ispirò per molti dei suoi colori alle finiture delle Fender storiche.
Gli inchiostri Private Reserve sono diventati famosi per la quantità di pigmento utilizzato, e dai primi anni 2000 sono stati importati in Europa via Regno Unito. Dopo la dipartita di Terry del 2013, Susan ha deciso di cedere il marchio a Yafa Brands e di chiudere il negozio nel 2017. (Yafa Brands è quella di Monteverde e Conklin, per chiarezza.)
La boccetta
Come dicevo, poco più di un barattolo in vetro - pericolosissimo per dita, fogli, indumenti e circondario, quando pieno. Interessante però notare che è il più evidente fattore di riconoscimento tra la produzione Avalon e quella Yafa. Infatti, i coniugi Johnson usavano flaconi da 66 ml, mentre Yafa è passata a flaconi da 60 ml.
Notate che nella recensione manoscritta più sotto, indico erroneamente una capacità di 60 ml. Ho comprato la boccetta contenente l'inchiostro della prova nel 2017, e appartiene alla prima generazione. In almeno un negozio online è ancora disponibile.
Penna e carta
Questo inchiostro è finito in diverse delle mie penne, da una piccolissima Kaweco Sport a stantuffo a una piuttosto grande Visconti Homo Sapiens Bronze. È fluito attraverso diversi pennini, da un EF Sailor in oro allo stub della nostra Reiki passando per un Pilot FA. Per questa prova ho scelto però una comune Lamy Safari, in versione Umbra, il cui pennino (brunito) è meno scorrevole degli omologhi lucidi: in combinazione con l'alimentatore in ABS costituisce un buon vaglio per ogni inchiostro - e replicabile da molti.
In quanto alla carta, ho provato questo inchiostro con cartaccia da fotocopie, carta di quaderno Pigna e - soprattutto - la mia amata Fabriano Bioprima Book (quella dei quaderni EcoQua per intenderci), che si vedrà in questa prova.
La prova
Nel lontano 2017 pagai questo inchiostro € 12,50 (€ 0,19/ml, circa il doppio di un inchiostro Diamine in boccetta da 30 ml). Piacevole notare che il prezzo si sia tutto sommato conservato (si trova in una forchetta tra 13 e 15, sebbene la capacità sia leggermente inferiore). Il sospetto che il cambio di gestione abbia però portato a un cambio di formulazione, è lecito. Naturalmente non ho avuto occasione di provarla, quindi prendete quanto scrivo con le dovute accortezze.
Su una carta di qualità (non premium) come la BioPrima questo inchiostro si comporta in modo apprezzabile. La scorrevolezza è molto buona, e il flusso misurato: bisogna però notare questo Tanzanite è un inchiostro denso di pigmento, e il rischio baffo di colore è dietro l'angolo. Assenti see-through (quello che si vede è tipico di questa carta) e bleed-through. La saturazione è ottima, mentre lo shading è più visibile su carte meno assorbenti. La resistenza all'acqua è infine scarsa (scusate la carenza di dati, ma è un parametro che non valuto).
Le stesse caratteristiche si confermano su carta meno nobile (fotocopie, quaderni scolastici), a meno di un ingrossamento del tratto - che mi sono spiegato con il fatto che il pH neutro implica una base acquosa.
Un giudizio
Questo Private Reserve Tanzanite è valso gli euro che è costato. È durato tanti anni, senza rovinarsi (non ho trovato nessun residuo nella boccetta quando è finito), con caratteristiche molto positive. La sua tonalità lo ha reso valido sia in ambito lavorativo che personale. Perché allora non è il mio bleu? Per la tinta: oggettivamente viola, mi è diventato più simpatico solo quando si è concentrato diventando un bleu marine scurissimo. Per questo non lo ricomprerò, anche se sono stato felice di averlo provato (e recensito).
Giovanni Paolo
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Private Reserve Tanzanite
A mio avviso si tratta di inchiostri eccezionali, che conosco benissimo e che uso continuativamente da moltissimi anni, in particolare alcuni toni.
Il loro vero tallone di Achille è proprio la boccetta, che in qualche modo lascia che l'inchiostro evapori (un problema, considerando l'alta saturazione media nativa); ho quindi preso l'abitudine, quando ne acquisto uno, di travasarlo in un calamaio più "sicuro", in modo che il problema non si presenti.
Il Tanzanite, pur piacendomi, non ha meritato - nella mia opinione - l'acquisto di una seconda boccetta.
Ti ringrazio moltissimo per la recensione, che da appassionato del marchio ho gradito davvero tanto.
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Il loro vero tallone di Achille è proprio la boccetta, che in qualche modo lascia che l'inchiostro evapori (un problema, considerando l'alta saturazione media nativa); ho quindi preso l'abitudine, quando ne acquisto uno, di travasarlo in un calamaio più "sicuro", in modo che il problema non si presenti.
Il Tanzanite, pur piacendomi, non ha meritato - nella mia opinione - l'acquisto di una seconda boccetta.
Ti ringrazio moltissimo per la recensione, che da appassionato del marchio ho gradito davvero tanto.
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L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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Grazie per la condivisione e per la ricostruzione storica della casa produttrice.
E' un bel blu, ma non mi da la scossa per far partire l'acquisto. Complice anche il calamaio abbastanza brutto.
E' un bel blu, ma non mi da la scossa per far partire l'acquisto. Complice anche il calamaio abbastanza brutto.
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
Lao Tsu
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Grazie a te!Monet63 ha scritto: ↑lunedì 5 agosto 2024, 14:30 …
Il loro vero tallone di Achille è proprio la boccetta, che in qualche modo lascia che l'inchiostro evapori (un problema, considerando l'alta saturazione media nativa)
…
Il Tanzanite, pur piacendomi, non ha meritato - nella mia opinione - l'acquisto di una seconda boccetta.
…
Mi ritrovo nelle tue considerazioni, e paradossalmente ho goduto del beneficio dell’evaporazione (lo scurimento). Mi hai ricordato che al momento dell’acquisto sbagliai tonalità: dovevo prendere il DC Supershow, che - avevo letto - assomiglierebbe al famoso Baystate senza averne i noti problemi.
Grazie a te. Condivido, bleu che ha dalla propria una grande qualità (intendo: ricchezza di pigmento), ma come tonalità è abbastanza banalotto.
Circa il calamaio
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Grazie della recensione. Il colore non mi dispiace, ma il Private Reserve che adoro è un altro: l'Ebony Blue. Mi oiace davvero tanto. Devo fare comunque un'altra capatina fra gli inchiostri di questa marca, li trovo interessanti. Naturalmente, se avete suggerimenti su quali prendere, fatevi sotto
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grazie della recensione, mi torna un po' strano il tuo giudizio riguardo il flusso dato che altrove è giudicato come uno degli inchiostri dal flusso più copioso (opinioni altrui però, io non l'ho provato). La tonalità non mi dispiace.
Temo comunque che non avresti trovato il tuo sostituto al baystate blue nel PR DC Supershow. E' un inchiostro molto bello, ma la tonalità è più neutra rispetto al baystate.
Temo comunque che non avresti trovato il tuo sostituto al baystate blue nel PR DC Supershow. E' un inchiostro molto bello, ma la tonalità è più neutra rispetto al baystate.
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Grazie anche a voi.
Riguardo il DC super show, sono ancora più curioso!
Riguardo il flusso: dipende tanto dall’accoppiata pennino/alimentatore. Credo che quelli del mio test siano i più “neutri” riguardo una valutazione non influenzata da pennini annaffiatoio o stitici. Può poi partecipare l’età dell’inchiostro, ovviamente.sansenri ha scritto: ↑lunedì 5 agosto 2024, 23:13 grazie della recensione, mi torna un po' strano il tuo giudizio riguardo il flusso dato che altrove è giudicato come uno degli inchiostri dal flusso più copioso (opinioni altrui però, io non l'ho provato). La tonalità non mi dispiace.
Temo comunque che non avresti trovato il tuo sostituto al baystate blue nel PR DC Supershow. E' un inchiostro molto bello, ma la tonalità è più neutra rispetto al baystate.
Riguardo il DC super show, sono ancora più curioso!
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L'ebony blue lo adoro, specialmente in un paio di penne che hanno un flusso molto misurato, ma che con questo inchiostro letteralmente rinascono.Spiller84 ha scritto: ↑lunedì 5 agosto 2024, 18:52 Grazie della recensione. Il colore non mi dispiace, ma il Private Reserve che adoro è un altro: l'Ebony Blue. Mi oiace davvero tanto. Devo fare comunque un'altra capatina fra gli inchiostri di questa marca, li trovo interessanti. Naturalmente, se avete suggerimenti su quali prendere, fatevi sotto
Se ne hai voglia, prova il Black Magic Blue, estremamente saturo e brillante con un sottotono totalmente diverso dall'ebony blue. Io sono alla quarta boccetta da quando l'ho scoperto una decina di anni fa.

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Grazie, me lo segno 
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Private Reserve Tanzanite
Grazie per la recensione.
Non posso proprio farci nulla, quando leggo di blu e derivati, mi illumino
Devo dire che dalla prova mi sembra proprio un blu molto intenso e mi piace. Quindi dico a me stessa: "Perché non provare l'ennesimo blu?"
Li voglio tutti...
Devo dire che dalla prova mi sembra proprio un blu molto intenso e mi piace. Quindi dico a me stessa: "Perché non provare l'ennesimo blu?"
"Riconosci le persone speciali perché tu dai loro le chiavi, ma loro bussano lo stesso."
- balthazar
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Grazie per aver recensito questo interessante inchiostro (lo conosco bene)
destinato a chi apprezza il viola/blu.
) ma - e sono completamente in accordo con Senseri - non ha niente a che spartire con il Baystate che resta - a mio modestissimo parere - unico nel suo genere;
Per restare in tema di blu della casa Private Reserve, mi piacciono nell'ordine: Electric Blue (fantastico), American Blue, Cosmic Cobalt.
Credo che per oggi abbiamo esso abbastanza carne a cuocere
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Posseggo il DC Supershow, bello anche questo (chi ama i blu dovrebbe farsene "carico"
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Molto bello anche questo segnalato da Monet63 - Black Magic Blue - che potrei definire una "variazione sul tema" rispetto al Tanzanite (personalmente apprezzo più il Black Magic che il Tanzanite che ho regalato a mia figlia).Monet63 ha scritto: ↑martedì 6 agosto 2024, 0:51 L'ebony blue lo adoro, specialmente in un paio di penne che hanno un flusso molto misurato, ma che con questo inchiostro letteralmente rinascono.
Se ne hai voglia, prova il Black Magic Blue, estremamente saturo e brillante con un sottotono totalmente diverso dall'ebony blue. Io sono alla quarta boccetta da quando l'ho scoperto una decina di anni fa.
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Per restare in tema di blu della casa Private Reserve, mi piacciono nell'ordine: Electric Blue (fantastico), American Blue, Cosmic Cobalt.
Credo che per oggi abbiamo esso abbastanza carne a cuocere
