Il pennino usato è il Kakimori in acciaio a meno che diversamente specificato.
Dove non specificato, la lubrificazione dell'inchiostro (wetness/dryness) viene considerata nella media.
Dove non precisati comportamenti molto positivi o molto negativi dell'inchiostro, può essere considerato con un comportamento nella media.
RESISTENZA ALL'ACQUA: quando un inchiostro non è dichiarato resistente all'acqua o permanente, tendo a dare per scontato che non sia nessuna delle due cose, di conseguenza non mi viene l'idea di testarlo per quello. Se ci fosse interesse a vedere una prova di resistenza all'acqua, scrivetemelo in un commento e provvedo. Qualora la verifica fosse stata fatta, sarà inserita l'informazione nella recensione.
IL BRAND:
Vinta è un'azienda Filippina di recente fondazione, risale al 2018. Sia il nome dell'azienda che quello dei loro inchiostri sono una citazione di elementi culturali filippini. "Vinta" è la tipica imbarcazione con stabilizzatore usata localmente da navigatori e pescatori. Un'interessante iniziativa di Vinta è quella di aver deciso, per ogni flacone di inchiostro venduto, di donare 25 peso filippini (circa 40 centesimi di euro) all'associazione "Teach for the Philippines", che si occupa di portare l'educazione scolare ai bambini filippini, nella convinzione che è con cultura ed educazione che si può sconfiggere la povertà.
L'INCHIOSTRO:
Dugong Bughaw sono termini filippini che si riferiscono a persone di origine regale, da qui la traduzione "sangue blu".
Questo inchiostro è lungi dall'essere una rarità nel mondo delle penne stilografiche: è un blu molto saturo, medio/scuro con un leggero sbilanciamento nel verde, quindi, freddo, con un ricco sheen magenta/rosso.
Lo posso tranquillamente annoverare in quel gruppo di inchiostri che gli anglofoni definirebbero "monster sheener".
Quando si scrive su carte che favoriscono lo sheen, il colore di base scompare completamente. Purtroppo è un effetto difficile da fotografare. Il testo delle foto, all'angolazione giusta, è esclusivamente magenta metallico, il blu non si vede.
L'inchiostro ha un'ottima scorrevolezza, non è sbrodolone ma nemmeno secco. Su Tomoe River è un totale sheen anche con pennini extrafini.
Note dolenti di questo inchiostro: va lasciato asciugare o si rischia incollamento delle pagine. Preciso che non si tratta di tempi irragionevoli ma è un poco più lungo ad asciugare rispetto a inchiostri più "standard".
Una volta bagnato, non resta traccia di questo inchiostro sulla pagina. Si scioglie completamente e attenti a mani e vestiti.
Può macchiare le resine chiare ma è un colore poco permanente, con un po' di lavaggi viene via. Non macchia i pennini.
Ho un unico altro inchiostro con cui poterlo confrontare, si tratta di Polar Glow di Diamine.
Onestamente, se non ci fosse scritto qual è quale, sarebbe - molto probabilmente - difficile distinguerli.
Proviamo: ditemi se capite qual è uno e qual è l'altro.
Di persona, Dugong Bughaw ha un sottotono più caldo (sebbene sempre con quel tocco di verde) rispetto a Polar Glow ma nelle foto questa differenza è impercettibile.
Ce ne sono davvero parecchi, in circolazione, di inchiostri come questi due, almeno nelle premesse. Poi, non avendoli mai avuti in mano, non so fino a che punto siano identici. E' una tipologia di inchiostro che a me piace molto. Il flacone di Polar Glow è uno dei pochi - tra i miei - in cui si vede molto bene quanto è stato utilizzato: mi è difficile stancarmi nel vedere la "magia" di scrivere in blu e, poco dopo, vedere tutto il mio scritto trasformarsi in foil fucsia.
Detto questo, non me ne servono altri. Ho acquistato Dugong Bughaw perché mi era parso un blu più caldo - che preferisco - rispetto a Polar Glow. Lo è di pochissimo ma quanto mi basta: ora, sono rifornita di blu sheener per parecchio tempo.
Va bene: ora, arriviamo alla rivelazione e vediamo se avete indovinato...
Il confronto su Tomoe River evidenzia che Dugong Bughaw è uno sheener perfino più totalizzatore di Polar Glow. E io che, quando avevo acquistato Polar Glow, pensavo che fosse uno sheener mostruoso. Salta fuori che c'è chi fa anche di meglio.
Concludendo...
A chi consiglio questo inchiostro: naturalmente a chi adora lo sheen, con questo avrà di che meravigliarsi a ogni lettera che scrive; a chi piacciono i blu molto intensi (se scrive su carta che non incoraggia lo sheen).
A chi non lo consiglio: a chi ha timore di macchiare le resine delle sue penne, a meno che voglia sperimentare. Sconsiglio, in ogni caso, l'uso in demonstrator a pistone o dropper, perché non si sa mai.