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Cercando un'altra fotografia mi sono imbattuto, come spesso accade, in un'altra immagine che mi ha procurato una certa soddisfazione: è la scrivania di mia figlia quindicenne, con le sue stilografiche che utilizza a casa, inchiostrate e pronte per l'uso:
A parte una, acquistata sul nostro mercatino proprio per lei, si tratta di penne ex mie che nel corso degli anni ho avuto piacerle di donarle, perché una passione è bella soprattutto quando la si condivide e condividerla con chi ci è di più caro è ancora più bello!
Abituata a vedere scrivermi tanto, quotidianamente, per lei la stilografica è sempre stata la penna normale ed è quella che ha sempre utilizzato, maestre permettendo, fin da piccina. Con lei, curiosa di provare sempre nuove penne e nuovi inchiostri, è stato molto più facile che con mio figlio tredicenne: partito dall'apprezzare solo penne nere e il nero come unico colore d'inchiostro, solo ultimamente pare aprirsi alla varietà.
Con loro posso tranquillamente evitare di cedere le penne che uso di meno: l'una e l'altro una stilo nuova la apprezzano sempre e so dove cercare nel caso "sparisca" un inchiostro!

Ah però , proprio una collezione da " principianti "

Molto contento che ci siano ragazzi/e di quest'età che danno un minimo di importanza allo strumento di scrittura , complimenti per averla " infettata " di questa fantastica passione , magari ci penserà lei a sua volta a trovare altri

Quella Dupont bianca mi ricorda qualcosa

Alfredo

La bimba cresce bene.
Complimenti a te!

Beato te, è una bella soddisfazione.

Io con le nipoti ho gettato la spugna da tempo.


EDIT
Parò dài, non è detto che un domani lontano non sbocci qualcosa dal seme... Queste cose sono strane, imprevedibili...

Che dire ?
Sono grandi soddisfazioni!
Condividere una passione coi propri figli è bellissimo
Anche io sono riuscito a coinvolgere la primogenita e ne sono davvero felice
… e complimenti per la collezione!
Continuate così

Con mia figlia e nipoti, ho trovato un muro di gomma ...

alfredop ha scritto: ↑martedì 9 luglio 2024, 20:47 Quella Dupont bianca mi ricorda qualcosa

Alfredo

Eh sì, è proprio lei, la ragazza apprezza particolarmente il marchio, dopo avermi scippato la St. Germain in foto sostenendo che fosse "troppo femminile"!

Monet63 ha scritto: ↑martedì 9 luglio 2024, 20:56 La bimba cresce bene.
Complimenti a te!

Grazie! In effetti cresce meglio di quanto sia cresciuto il padre...

Non ho mai insistito coi ragazzi perché si appassionassero a qualcosa, ho sempre cercato, laddove fosse possibile, dare seguito a quanto sembrasse di loro interesse. Per entrambi la fascinazione dell'oggetto era evidente, ma all'inizio più per mio figlio e successivamente per la maggiore.

Tutte le volte che usavo una certa penna vedevo che mio figlio la guardava con desiderio finché un giorno, nonostante fosse solo in terza elementare, gli donai la mia Omas 555 S, apprezzata per le sue doti di scrittura, ma non per le sue dimensioni, adatte invece alle sue mani, già grandicelle. -Questa la usi solo a casa - gli dissi - e dopo che ne aveva apprezzato l'uso insieme scegliemmo una Kaweco Sport da usare a scuola. Dopo poche settimane si lamentava di non poter metterci l'inchiostro dal flacone: ormai la passione era creata ed iniziò a gestirsi autonomamente il piccolo converter della Sport! A differenza della sorella che non si fermerebbe mai di fronte a una nuova acquisizione lui rimane fedele a due o tre penne e vorrebbe una 149, perché per lui devono essere nere o al limite d'argento o d'oro!

Complimenti per la bella famiglia Hologon , e poi per le penne. E' bello quando i figli , scegliendo le loro strade , incrociano anche una delle vie dei loro genitori.

Hologon ha scritto: ↑mercoledì 10 luglio 2024, 13:10 ... lui rimane fedele a due o tre penne ...

Idem mio figlio. E' dalla 4a liceo che utilizza per gli studi una Sailor Compass (ora al 2o anno di università); dopo aver storto le punte a causa di una caduta , ho dovuto aggiustare il pennino perché voleva assolutamente quella di penna. Per disegnare , hobby che ama, usa invece una Kaweco Sport punta fine. Una Sailor 1911 Standard con pennino EF , che tiene come reliquia, completa il suo armamentario. Di altre penne non se vuole sapere (al momento e per mia fortuna direi).

Linos ha scritto: ↑mercoledì 10 luglio 2024, 8:45 Con mia figlia e nipoti, ho trovato un muro di gomma ...

con i miei tre figli proprio un muro di gomma no, ma neanche un chiaro interesse.
Tutti e tre sono stati esposti all'uso di varie stilografiche, sia proposte, prestate e regalate (e lasciate in giro per casa), ma faticano ad appassionarsi all'uso costante.
Un po' certamente esiste il fattore "quel matto di papà che ha più penne che camicie..." che in un certo senso li avverte del pericolo.
Poi esiste il fattore immediatezza d'uso che li inibisce parecchio.
Tutti e tre hanno provato e capito che scrivere con una stilografica è più piacevole che con una biro, ma ci sono troppe complicazioni, l'inchiostro finisce, bisogna lavarla, bisogna caricarla, l'inchiostro macchia, l'inchiostro secca se non la usi.
Il loro mondo è veloce, molto più veloce e frenetico del mio! Con il cellulare (neanche più con il PC) fanno molto prima per tutti gli usi pratici della comunicazione. Il gusto di scrivere con la stilografica per ora non attecchisce.
Chissà, con il tempo, quando se ne troveranno una ingente quantità nei cassetti, se qualcuna farà breccia...

Che meravigliosa scrivania piena di cose interessanti. È vero con il mondo sempre in velocità, è difficile "contagiare" i ragazzi con le penne stilografiche che, in effetti richiedono cura e tempo. Fortunato/a chi riesce a farlo, perché poi quando si inizia, non si smette più... Di usarle, di desiderarne sempre di nuove e di pensare all'abbinamento migliore tra penna e inchiostro. Detto da me che avevo timore ad utilizzarle e ora mi diverto anche ad inchiostrarmi le mani durante le cariche.

Ah però, che "trasmissione" importante.

Io, avendo un figlio decocco (i livornesi capiranno), gliel'ho trasmessa negandogliela.
In terza elementare si lamentava perché io e mio marito si scriveva con stilografiche e lui no. E io "sei ancora piccolo". E così gli è cresciuto l'interesse.
L'anno dopo ha avuto la sua prima, una ABC perché doveva essere assolutamente in legno.
Eppoi via, con i suoi gusti.
Ora si lamenta perché io ce ne ho più di lui.

Un po' certamente esiste il fattore "quel matto di papà che ha più penne che camicie..." che in un certo senso li avverte del pericolo.


Questa è stupenda, mi ci rivedo