Citrus Green (Ernesto) di E.Casciato
Inviato: sabato 13 gennaio 2024, 14:20
La base è una ferrogallica (il produttore lo definisce cecidiogallico) adatta all’utilizzo con la stilografica, quindi un inchiostro ultra filtrato e con un valore di pH non troppo acido. Effettivamente sul tappo, sul bordo del collo della boccetta e sul fondo, sono totalmente essenti depositi ed incrostazioni.
Il colore è un verde-bruno , molto più chiaro appena steso sulla carta , ed è (quasi) la riproduzione fedele del Citrus Black di Platinum , altro inchiostro anch’esso ferrogallico. Non a caso gli è stato dato il nome di Citrus Green .
Lo ho in utilizzo da una ventina di giorni su quattro penne dotate di differenti sistemi di caricamento e di pennini e, a rotazione, tenendo ferma per 3-4 giorni ciascuna stilografica, verificandone poi la ripartenza o l’insorgere di eventuali altri problemi come depositi o incrostazioni sul pennino, senza tuttavia riscontrare alcun inconveniente.
Prove di scrittura sono state eseguite su un quaderno in carta economica, poi Clairfontaine, Rhodia, Fabriano EcoQua e Pigna Monocromo. Su carta MD ambrata (che ometterò in foto) , l’inchiostro perde la sua caratteristica colorazione , al punto da risultare un giallognolo senza particolare carattere ed interesse.
Le penne utilizzate , una Jinhao 82 punta fine (acciaio) , una Hallmark americana (1918 circa) punta fine oro 14Kt, Aurora Novum 1a serie (oro 14Kt) e una TWSBI pennino medio (in acciaio).
A seconda della misura del pennino (e se flessibile o rigido) ed al sistema di carica (converter, a levetta con sacchetto , a pistone) si ottiene una diversa saturazione del colore sulla carta e la presenza o meno di sfumature. Spiumaggio assente , come assente è il trapasso dell’inchiostro sulla faccia opposta del foglio.
Ottima la resistenza all’acqua (nella foto acqua corrente è stata fatta scorrere sui fogli per una trentina di secondi) , con perdita di una leggerissima componente di colore gialla (più evidente su carta meno liscia e patinata come la EcoQua) .
L’inchiostro risulta moderatamente lubrificato e non si avverte la sensazione di scrivere con un pennino “frenato” o con un pennino a “secco” (come invece mi capita di avvertire con ferrogallici quali il Salix di R&K) e non sembra neanche portare ad un significativo restringimento del tratto o del flusso .
In conclusione, un altro bellissimo inchiostro che il Maestro Casciato ha tirato fuori dal suo cilindro (cilindro da laboratorio chimico o da mago ...).
Il colore è un verde-bruno , molto più chiaro appena steso sulla carta , ed è (quasi) la riproduzione fedele del Citrus Black di Platinum , altro inchiostro anch’esso ferrogallico. Non a caso gli è stato dato il nome di Citrus Green .
Lo ho in utilizzo da una ventina di giorni su quattro penne dotate di differenti sistemi di caricamento e di pennini e, a rotazione, tenendo ferma per 3-4 giorni ciascuna stilografica, verificandone poi la ripartenza o l’insorgere di eventuali altri problemi come depositi o incrostazioni sul pennino, senza tuttavia riscontrare alcun inconveniente.
Prove di scrittura sono state eseguite su un quaderno in carta economica, poi Clairfontaine, Rhodia, Fabriano EcoQua e Pigna Monocromo. Su carta MD ambrata (che ometterò in foto) , l’inchiostro perde la sua caratteristica colorazione , al punto da risultare un giallognolo senza particolare carattere ed interesse.
Le penne utilizzate , una Jinhao 82 punta fine (acciaio) , una Hallmark americana (1918 circa) punta fine oro 14Kt, Aurora Novum 1a serie (oro 14Kt) e una TWSBI pennino medio (in acciaio).
A seconda della misura del pennino (e se flessibile o rigido) ed al sistema di carica (converter, a levetta con sacchetto , a pistone) si ottiene una diversa saturazione del colore sulla carta e la presenza o meno di sfumature. Spiumaggio assente , come assente è il trapasso dell’inchiostro sulla faccia opposta del foglio.
Ottima la resistenza all’acqua (nella foto acqua corrente è stata fatta scorrere sui fogli per una trentina di secondi) , con perdita di una leggerissima componente di colore gialla (più evidente su carta meno liscia e patinata come la EcoQua) .
L’inchiostro risulta moderatamente lubrificato e non si avverte la sensazione di scrivere con un pennino “frenato” o con un pennino a “secco” (come invece mi capita di avvertire con ferrogallici quali il Salix di R&K) e non sembra neanche portare ad un significativo restringimento del tratto o del flusso .
In conclusione, un altro bellissimo inchiostro che il Maestro Casciato ha tirato fuori dal suo cilindro (cilindro da laboratorio chimico o da mago ...).