Kaweco Telescopica con rivestimento Uhlmann's Eterno
Inviato: venerdì 5 gennaio 2024, 18:38
Sulla storia della Kaweco non mi divulgo, per chi desidera approfondire basta andare qui sul nostro Wiki dove è ben descritta.
Quel che vado a mostrarvi di seguito è una laminata telescopica, presumibilmente prodotta negli anni ‘20, con una laminatura che ho trovato alquanto elegante.
La sola incisione presente è Kaweco 18 K.R., non vi è alcun punzone il che renderebbe difficile stabilire con assoluta certezza da chi sia stata realizzata.
Tuttavia, Kaweco commissionava le laminature inizialmente a Uhlmann’s Eterno e successivamente a Cavaliere. Ma se consideriamo sia il suo periodo di produzione che (soprattutto) la tipica decorazione a smalti e fioriture a sbalzo, si può' ritenere molto verosimile che la laminatura sia stata realizzata Eterno.
La penna si presenta coma una vera tascabile, eccone le misure
• Lunghezza da chiusa: 103mm
• Lunghezza senza cappuccio: 100mm
• Lunghezza calzata: 139mm
• Diametro fusto e cappuccio: 10,5mm
• Peso: 21gr
Penna quindi adatta a mani piccoline ed usabile solo calzata.
A questo punto con la penna chiusa, teniamo saldamente in mano il cappuccio e tiriamo. La penna si allunga estendendo un cilindro contenuto all’interno del fusto.
In tal modo otteniamo una penna di ragguardevole lunghezza che risulta utilizzabile anche senza calzare il cappuccio. Ora abbiamo,
• Lunghezza senza cappuccio: 132mm
• Lunghezza calzata: 172mm
Resta tuttavia a mio parere una penna per mani tutto sommato piccine in quanto il diametro in realtà diminuisce una volta estesa la penna. In questa configurazione infatti, la penna verrebbe impugnata al più sul cilindro interno che ha un diametro di soli 9mm.
Il cappuccio ha quindi anche la funzione di aiutare l’estrazione del corpo telescopico. Su di esso troviamo inciso Kaweco 18 K.R. e, sia da chiuso che quando calzato, è un tutt’uno con il fusto. Sulla sommità del fusto abbiamo infatti un piccolo cilindro di diametro pari al cilindro interno, che consente al cappuccio di calzare formando un unico corpo con il fusto. In tal modo, specialmente quando la penna è completamente estesa, questa Kaweco assume una linea di una eleganza a dir poco incantevole!
Da notare anche che il motivo del cappuccio può essere facilmente allineato con quello del fusto in quanto questi è solidale con il corpo telescopico che ruota all’interno del fusto.
La ricarica della penna è a contagocce, sicuramente il sistema più affidabile e funzionale per questo tipo di penna, soprattutto considerando che parliamo di una penna di un secolo fa.
Purtroppo la penna l’ho recuperata con un pennino warranted spuntato, che reputo altamente improbabile possa essere stato il suo pennino originario. All’epoca Kaweco era un marchio di gran pregio e, dopo aver acquisito Morton, i pennini se li faceva in casa a Heidelberg sin dal 1913. Non credo che avrebbe mai prodotto un pennino Warranted per le sue elitarie penne. Dopo sfiancanti ricerche il meglio che sono riuscito a trovare è un pennino prodotto dalla nuova gestione che rilevò il marchio dopo la bancarotta del 24 Maggio 1929, riconoscibile dal nuovo logo Kaweco ancora in uso dalla attuale gestione.
Si tratta comunque di un pennino dalle performance di alto livello, in fondo la seconda gestione ha con buone probabilità continuato ad usare macchinari e conoscenze acquisite dai fondatori Heinrich Koch e Rudolph Weber. Del resto l’accoppiamento con il conduttore in ebanite è perfetto. Resta il fatto che sono alla ricerca del suo pennino originale Kaweco 102 con il forellino di sfiato a forma di cuoricino. Ed ecco una prova di scrittura di questo pennino OB anni ‘30, non sarà coevo, ma che pennino!
Quel che vado a mostrarvi di seguito è una laminata telescopica, presumibilmente prodotta negli anni ‘20, con una laminatura che ho trovato alquanto elegante.
La sola incisione presente è Kaweco 18 K.R., non vi è alcun punzone il che renderebbe difficile stabilire con assoluta certezza da chi sia stata realizzata.
Tuttavia, Kaweco commissionava le laminature inizialmente a Uhlmann’s Eterno e successivamente a Cavaliere. Ma se consideriamo sia il suo periodo di produzione che (soprattutto) la tipica decorazione a smalti e fioriture a sbalzo, si può' ritenere molto verosimile che la laminatura sia stata realizzata Eterno.
La penna si presenta coma una vera tascabile, eccone le misure
• Lunghezza da chiusa: 103mm
• Lunghezza senza cappuccio: 100mm
• Lunghezza calzata: 139mm
• Diametro fusto e cappuccio: 10,5mm
• Peso: 21gr
Penna quindi adatta a mani piccoline ed usabile solo calzata.
A questo punto con la penna chiusa, teniamo saldamente in mano il cappuccio e tiriamo. La penna si allunga estendendo un cilindro contenuto all’interno del fusto.
In tal modo otteniamo una penna di ragguardevole lunghezza che risulta utilizzabile anche senza calzare il cappuccio. Ora abbiamo,
• Lunghezza senza cappuccio: 132mm
• Lunghezza calzata: 172mm
Resta tuttavia a mio parere una penna per mani tutto sommato piccine in quanto il diametro in realtà diminuisce una volta estesa la penna. In questa configurazione infatti, la penna verrebbe impugnata al più sul cilindro interno che ha un diametro di soli 9mm.
Il cappuccio ha quindi anche la funzione di aiutare l’estrazione del corpo telescopico. Su di esso troviamo inciso Kaweco 18 K.R. e, sia da chiuso che quando calzato, è un tutt’uno con il fusto. Sulla sommità del fusto abbiamo infatti un piccolo cilindro di diametro pari al cilindro interno, che consente al cappuccio di calzare formando un unico corpo con il fusto. In tal modo, specialmente quando la penna è completamente estesa, questa Kaweco assume una linea di una eleganza a dir poco incantevole!
Da notare anche che il motivo del cappuccio può essere facilmente allineato con quello del fusto in quanto questi è solidale con il corpo telescopico che ruota all’interno del fusto.
La ricarica della penna è a contagocce, sicuramente il sistema più affidabile e funzionale per questo tipo di penna, soprattutto considerando che parliamo di una penna di un secolo fa.
Purtroppo la penna l’ho recuperata con un pennino warranted spuntato, che reputo altamente improbabile possa essere stato il suo pennino originario. All’epoca Kaweco era un marchio di gran pregio e, dopo aver acquisito Morton, i pennini se li faceva in casa a Heidelberg sin dal 1913. Non credo che avrebbe mai prodotto un pennino Warranted per le sue elitarie penne. Dopo sfiancanti ricerche il meglio che sono riuscito a trovare è un pennino prodotto dalla nuova gestione che rilevò il marchio dopo la bancarotta del 24 Maggio 1929, riconoscibile dal nuovo logo Kaweco ancora in uso dalla attuale gestione.
Si tratta comunque di un pennino dalle performance di alto livello, in fondo la seconda gestione ha con buone probabilità continuato ad usare macchinari e conoscenze acquisite dai fondatori Heinrich Koch e Rudolph Weber. Del resto l’accoppiamento con il conduttore in ebanite è perfetto. Resta il fatto che sono alla ricerca del suo pennino originale Kaweco 102 con il forellino di sfiato a forma di cuoricino. Ed ecco una prova di scrittura di questo pennino OB anni ‘30, non sarà coevo, ma che pennino!