Automedonte ha scritto: ↑giovedì 7 dicembre 2023, 8:34
Caro Franco, quando leggo queste tue “lectio magistralis” provo gioia e tristezza al tempo stesso.
La gioia è data ovviamente dal piacere della lettura di un argomento interessante, spiegato bene il che mi consente di imparare cose nuove delle quali spesso non sospettavo neanche l’esistenza.
La tristezza dal constatare quanto sia grande la mia ignoranza
Complimenti davvero per la deliziosa descrizione.
Grazie, Cesare Augusto.
Aggiungo qui una nota sull'interesse "botanico", piuttosto che tecnico, della fotografia, anche se mi rendo conto che non ha molto a che fare con il tema originale dell'argomento.
In molti fiori dell'ordine delle Asparagales, al quale appartengono le orchidee, sono presenti tre filamenti che portano le antere con il polline, e tre stili che culminano in uno stigma, l'organo ricettivo femminile. Nella famiglia delle orchidee, gli organi sessuali maschili e femminili sono fusi in una sola struttura, chiamata tecnicamente gimnostemio, ma più colloquialmente "colonna". Quella che stai osservando nella fotomacrografia é la colonna di un piccolo fiore di orchidea, che tutto insieme misura poco meno di un centimetro. La colonna in sé, come si può vedere dalla scala, supera di poco un millimetro. Le tre "palline", a loro volta, non raggiungono il decimo di millimetro in diametro.
Nella grandissima maggioranza delle orchidee due delle antere originarie si sono perdute e non ne resta che una sola fertile (che contiene il polline). Anche i tre lobi dello stigma sono usualmente ridotti a uno solo fertile, ma uno degli altri lobuli partecipa attivamente alla rimozione del polline fornendo all'impollinatore una gocciolina di materiale appiccicoso che aderisce al corpo dell'insetto (per lo più) e gli permette a sua volta di prelevare il polline, benché involontariamente.
L'interesse di questa particolare colonna, così come appare nella foto, é che ognuno dei tre lobi stigmatici originari ha prodotto la gocciolina appiccicosa (che si chiama visicidium), anche se due di esse non compiono alcuna funzione, perché non vi é polline nelle loro vicinanze. E' una condizione certamente rara, che ho osservato in questa pianta per la prima volta. Sto descrivendo in questi giorni questa specie di orchidea con il nome di Pleurothallis trigyna, in allusione alle sue tre evidenti "protuberanze" femminili.
Pilot74 ha scritto: ↑giovedì 7 dicembre 2023, 3:51
Attrezzatura pazzesca, che però poi va anche saputa usare.
Un dorso 6x6 da 50mp unito a un obiettivo macro (che in genere sono progettati per risultare più incisi rispetto a quelli standard) può arrivare a livelli di definizione incredibili.
Da tempo ho abbandonato la passione per la fotografia che avevo da ragazzo, e me ne dispiace, però certe cose mi entusiasmano ancora oggi.
Come tutte le passioni (includendo
l'amour), anche quell per la fotografia richiede di essere sempre alimentata, che ci si metta un pizzico di impegno. Lo stesso vale per le penne. Se non ci si prende il tempo di usarle rimirarle con frequenza, frequentare un forum e cercare su Internet un altro modello che si confaccia ai nostri gusti, con il tempo la passione cade nell'oblio, come la maggior parte delle cose non necessarie.
Però la vita é fatta soprattutto di cose non-necessarie, e ridotta alle sole necessarie sarebbe triste e monotona. Oggi la fotografia é per molti versi piú "facile" di quanto lo fosse una volta, perché i sistemi digitali permettono di vedere e correggere a tempo. Eppure io faccio ancora, con certe frequenza, fotografie sul supporto chimico, mi sviluppo le pellicole (che é facile e divertente e si fa alla luce...) e poi le digitalizzo in un sacco di modi diversi.
Fotografare é un buon modo per unire tante passioni diverse.
Tisbacker ha scritto: ↑giovedì 7 dicembre 2023, 5:51
Se un tempo pensavo di fare un viaggio in Costarica per la natura in primis, oggi tra le “cose da fare” aggiungerei sicuramente alla lista la voce “andare a trovare fufluns per un pomeriggio di chiacchiere su fotografia e penne”
Bello e, credimi, non rarissimo, condividere entrambe le passioni, per la fotografia e la scrittura. E certamente bella l'idea di un pomeriggio tropicale chiacchierando d'entrambe.
Ci vediamo...
RayDonovan ha scritto: ↑giovedì 7 dicembre 2023, 8:47
Grazie per questa meravigliosa condivisione
Grazie a lei!
Hologon ha scritto: ↑giovedì 7 dicembre 2023, 12:39
Come mi piace sapere che non sono il solo dinosauro che ancora usa L'Hasselblad, sempre fantastica anche usata con i crismi della contemporaneità!
Interessante e invidiabile il Leitz Milar.
Caro
Hologon, per quelli come noi una Hassy é imprescindibile. Per decenni é stata considerata una cosa un po' snob, ma dimmi, quante sono le marche che ti permettono di usare una fotcamera con un obiettivo degli anni Cinquanta su un modernissimo sensore di medio formato da 50 megapixels?
Il Milar é buono, fa il suo dovere senza doversi avvicinare troppo e non costa molto. Se la distanza di ripresa non é un problema, uso i Luminar di Zeiss. Per i miei gusti, per la fotomacrografia sono obiettivi senza paragoni, anche se si fanno pagare troppo per colpa dei collezionisti che li comprano e non li usano...
lillolix ha scritto: ↑giovedì 7 dicembre 2023, 13:48
Complimenti per lo scatto, la passione e l'attrezzatura
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Avevo anch'io di queste passioni, ma poi il tempo a disposizione ahimè è sempre più diminuito
Siccome siamo esseri finiti, é indispensabile lasciare una fetta di tempo per il piacere. Io ammetto di avere un po' la fortuna che lavoro e piacere spesso coincidono, ma il tempo per il "gioco" lo difendo con i denti...
Sliceman ha scritto: ↑giovedì 7 dicembre 2023, 14:14
Sono in estasi per tutto: foto, attrezzatura e racconto
Beh, con quell'avatar, con l'edizione limitata in giallo...
sansenri ha scritto: ↑giovedì 7 dicembre 2023, 14:59
quante belle cose! (senza parlar delle foto...)
(il soffietto della Novoflex ce l'ho ancora da qualche parte... e sotto a tutto il solido Manfrotto, defilato, che fa il suo mestiere!)
Sí, caro Enrico, oltre a funzionare bene, sono
gran belle cose, e questo aumenta il piacere di possederle e di usarle (come per le penne)!
Il soffietto é da tirare fuori dal cassetto, il solido Manfrotto mi pare di capire che già ce l'hai, e gli intricati dettagli delle penne sono soggetti perfetti per la macrofotogafia e per intrattenere gli amici qui sul forum!
aferrarini ha scritto: ↑giovedì 7 dicembre 2023, 18:19
Bella macchina, con il vantaggio che si può usare sia a pellicola che in digitale semplicemente cambiando dorso. Avevo anche fatto un pensiero alla 907x 50c che immagino monti lo stesso dorso, ma ho desistito perché non riuscivo a giustificare il prezzo per l'uso limitato che faccio ora della fotocamera (ormai la uso giusto in ferie e per qualche gita).
In passato ero più da Rolley perché sfruttabile a mano libera e ogni tanto me la porto ancora in giro per fare qualche foto, ma il tempo (e la voglia) per la camera oscura sono purtroppo sempre più scarsi.
Il dorso digitale che viene "attaccato" alla 907X é la cosa più divertente che abbia avuto in fotografia negli ultimi vent'anni. Funziona sempre, non c'e niente da imparare, funziona senza cavi e funziona con tutte le Hasselblad. Semplicemente, uno fa "click" come era abituato a farlo, e ne viene fuori un'immagine mozzafiato.
Ho provato a usare la 907X, con un adattatore per montarci le ottiche del mio sistema H. Funziona molto bene, ma non c'é confronto con il piacere tattile delle vecchie e care Hassies del sistema V.
Io, a volte anche sforzandomi un po', direi che non passo giorno senza fotografare. E il segreto per mantenere viva una passione.
Dei sistemi chimici mi piace ancora la pellicola, e quella in bianco e nero mi piace svilupparla, Non rimpiango minimamente la camera oscura, con la sua oscurità, l'odore degli acidi, e le foto che venivano sempre con qualche peluzzo, appena un po' scure, appena un po' chiare, con quello che costava la carta fotografica! La "camera chiara" digitale é meravigliosa.
Digitalizzo i miei negativi con uno scanner (medio qualsiasi) o, negli ultimi anni, fotografandoli con i miei dorsi di medio formato. Ho usato uno scanner per pellicola Nikon Cool Scan 9000, fatto apposta per il medio formato, ma le immagini che escono dai miei sensori quando fotografo i negativi sono più belle e più facili da lavorare. Poi mi siedo li, alla luce, con un caffè fumante, e al computer
brucio e maschero finché l'immagine é proprio come la avevo immaginata. Ho trovato uno stampatore digitale bravissimo, e le sue stampe delle mie fotografie sono
mooooolto più belle di quelle che ottenevo io in camera oscura.